Autore Topic: Il ricatto ideologico del femminismo  (Letto 2640 volte)

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Offline Vicus

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Il ricatto ideologico del femminismo
« il: Giugno 29, 2016, 22:51:49 pm »
Autore: Massimo
Post originale: http://www.questionemaschile.org/forum/index.php?topic=13571.msg156285#msg156285

E' talmente "saggio" che non vuole capire che nè la società occidentale, nè l'emancipazione della donna sono irreversibili. Si può benissimo
tornare indietro, come la Storia ha già abbondantemente dimostrato. Invece lui e tutti gli altri "saggi" hanno messo un tappo evolutivo alla
Storia insegnando - e forse pensando davvero -  che l'Occidente, la democrazia occidentale e l'emancipazione della donna è la fine e il fine
della Storia e che quindi moriremo tutti democratici, femministi ed occidentali o occidentalizzati. Non si vuole capire, neppure il nostro caro"saggio" che come tutte le civiltà che ci hanno preceduto, anche la nostra finirà, anzi ha già i giorni contati. L'unica cosa non intelligente ma
NON IDIOTA che ha detto è che la donna di oggi è diventata autoreferenziale ed egoista. Banalità ed ovvietà di solare evidenza: quando si
ha la legge dalla propria parte e si viene esaltate in quanto femmine l'autoreferenzialità è inevitabile e anche l'egoismo è una tentazione
irresistibile: tanto ogni cosa che si desidera è "dovuta" e "meritata" e costituisce un"inalienabile diritto". Quando l'egoismo femminile è
santificato bisogna proprio essere dei citrulli per stupirsene e scandalizzarsene. Leonardo Sciascia diceva: "Siamo diventati così profondi e
colti da non capire più niente". Non so a quanti questo si applichi. Ma ad Alain Touraine la definizione di Sciascia si adatta perfettamente.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.