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Cinema, uomini, solitudini: "L'Eroe della strada"(Hard Times aka The Streetfight

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Suicide Is Painless:

Cinema, uomini, solitudini:
"L'Eroe della strada"[Hard Times aka The Streetfighter], Walter Hill, [Usa], 1975. Azione-drammatico.

New Orleans, 1933. A quei tempi le parole non dicevano molto. [Uscita DVD]

New Orleans, 1933. A quei tempi le parole non dicevano molto . [Uscita cinematografica]

Frasi originali di lancio del film

“L’Eroe della Strada”  è un film ambientato nel 1933, nel bel mezzo della Grande Depressione, ma nonostante il titolo, e nonostante il bel titolo originale “Hard Times”, questo non è un racconto sullo strisciare lungo il baratro di una morte per fame, o incentrato su di una storia carceraria, seppure è implicito che il personaggio principale di Chaney interpretato mirabilmente da Charles Bronson, abbia fatto entrambe le cose. Piuttosto, si tratta del racconto di un mondo underground fatto di combattimenti clandestini a mani nude, e dei personaggi che popolano quel mondo. Bronson di questo mondo ne è il protagonista carismatico, appena un anno dopo “Il Giustiziere della notte” del 1974, e alcuni anni prima di trovare se stesso come icona permanente del filone vigilantista e in vari altri titoli di derivazione con il ruolo di giustiziere, proprio a seguito de “Il Giustiziere della notte”.
Il personaggio leggendario scritto da Walter Hill di Chaney, è uno sbandato, un “dropout” che salta su un vagone all'inizio del film come -Nr°1”(Lee Marvin) in un altro capolavoro coevo del periodo, ambientato sempre nella Grande Depressione, “L’Imperatore del Nord”(Emperor of the North Pole)(1973)di Robert Aldrich, testimone del defenestramento da una vita normale quale quello che si compie alla perdita del proprio lavoro, che viene avvicinato da un promoter di incontri pugilistici clandestini a causa della sua bravura. Egli, Spencer "Speed" Weed (interpretato magistralmente da James Coburn), lo ingaggia, e dopo aver assistito al suo buttare giù un avversario con un solo pugno, lo porta a New Orleans nella speranza che laggiù  possano entrambi vincere dei soldi seri. Strother Martin completa il trio principale di interpreti, nella parte di Poe, un medico sbandato con una dipendenza dall’oppio, che si guadagna da vivere rattoppando pugilatori.


I tre sperano di poter cambiare le loro vite grazie alle vittorie degli incontri, e ai soldi guadagnati con le relative scommesse. “Speed” organizza gli incontri con gli altri promoter, Chaney è soprannominato "Il Battitore", -e Poe lo rattoppa - non che finora lo abbiamo mai visto mal ridotto, in quanto Chaney rispetto ai suoi avversari accusa solo lievi ferite. In realtà, la maggior parte dei combattimenti lasciano un po’ a desiderare, essendo molto rapidi e combattuti spesso in maniera poco convincente  (è abbastanza facile vedere alcuni pugni che mancano vistosamente il bersaglio). Ma per fortuna, mentre il film è incentrato sul combattimento da strada, non sono le lotte stesse a guidare il film.

Il conflitto centrale del film è infatti riguardante il ruolo del denaro ... e più precisamente, la gestione di esso da parte di “Speed”. Coburn prende in prestito un migliaio di dollari (in un'epoca in cui gli affitti di un  appartamento prendevano 1,50$ a settimana) dal boss Le Beau, per la loro partecipazione in uno dei combattimenti. Anche se vincono un sacco di soldi nelle lotte, e Speed dà a Chaney e Poe le loro appropriate parti, Speed trascura di rimborsare Beau, e perde la sua parte al gioco. Questo, naturalmente, non sta bene a Le Beau (per un uomo d’affari abituato a trattare con personaggi come minimo un po’ oscuri, non dovrebbe sapere di "Non pisciare mai fuori dal vaso con un boss del crimine"? Sembra di no.). “Speed” viene rapito, e si trova a ricevere il classico tipo di offerta che "non si può rifiutare" da un manager rivale, "Chick" Gandil. Gandil, il cui lottatore migliore è stato pestato da Chaney in precedenza, si è portato "Street", il miglior combattente di Chicago, a New Orleans. Vuole che Chaney combatta con “Street”, e puntando la sua intera quota delle vincite precedenti, in gioco. E sia che vinca o perda, Gandil pagherà il debito di “Speed “per lui ... Fino a quando il combattimento non avrà luogo. In caso contrario, “Speed” verrà lasciato nelle mani di Le Beau, e la sua aspettativa di vita sarà bruscamente accorciata.

Senza analizzare troppo il film, “Hard Times” è il classico film di genere in grado di cogliere aspetti dell’animo umano e dell’amicizia molto più profondi. In un certo senso è un film che richiede proprio una valutazione critica sui suoi personaggi, poiché le personalità dei personaggi costituiscono gran parte della trama, e tuttavia Chaney, il protagonista, ne è praticamente un enigma. Quando se ne va via su di un treno, alla fine, nello stesso modo in cui è entrato nella storia all’inizio, non sappiamo su di lui molto più di quanto ne sapevamo all’inizio. Non parla molto, e non sembra essere scalfito da niente. Si affitta un appartamento fatiscente, e declina un'offerta di ammobiliarlo, perché un letto è tutto ciò di cui ha bisogno. Inizia ad uscire con una donna, Lucy (interpretata dalla moglie di Bronson e frequentemente sua co-protagonista Jill Ireland) il cui marito è in carcere, e lo fa con una tale disinvoltura e disincanto che ci fa chiedere se non abbia altre mire, oltre che solamente di prendervi insieme il caffè. Quando la loro relazione finisce, non fa una piega. L'unica volta che lo vediamo davvero reagire a qualcosa, è quando si scaglia contro il manager che ha truffato lui e “Speed” delle loro vincite, e anche allora le sue emozioni sono mantenute tutte molto basse. Quando Lucy gli chiede se combatta a causa di un senso di superiorità sui suoi avversari, lui nega. "Non c’è nessun motivo in questo, ma solamente nei soldi. "In lui tutto è solo business. Negli archetipi freudiani , lui è il Super-Io, razionale e logico.”

"E 'solo business" è forse un mantra strano per il suo Super-io, dato che solitamente il denaro non è interpretato come un’influenza dettata dalla cultura del diritto, ma "E’ soltanto business" è, infatti, la cultura e la legge dei combattenti di strada come qui raffigurati. I combattenti hanno rispetto per l'altro sul ring, e solo il più bullo della compagnia mostra di nutrire rancore perché ha perso - e in gran parte anche nei confronti del chiacchierone “Speed”-, ma non Chaney. Che, allorquando li si presenta la possibilità di caricare durante un combattimento i pugni con alcuni pesi in acciaio, li butta via, preferendo vincere o perdere alle sue condizioni. Anche Gandil verso ala fine si unisce ridendo ad uno dei detti di “Speed”; "La cosa migliore del giocare e vincere è appunto il poter giocare e perdere".

In contrasto con il super-ego di Chaney, “Speed” interpreta la parte dell’Es. Estroverso e carismatico, sempre a cianciare di qualcosa, sempre a cercare di fare un accordo. E’ anche egoista, avido, e incurante con il proprio denaro. Tradisce la sua fidanzata in un bordello. Non si pone nessun pensiero sul modo in cui egli potrà ripagare i suoi debiti. Quando i nodi vengono al pettine, cerca di prendere in prestito i soldi dalla parte di Chaney, non educatamente, ma affermando che Chaney "glieli deve" per avere usufruito dei contatti di “Speed” nel combinargli i combattimenti. Chaney, naturalmente, gli dice di no  e se ne va. Questo porta al rapimento di “Speed”, ma per tutto il tempo, “Speed” non lascia mai vedere ai suoi carcerieri ciò che lo riguarda e loangoscia. Li schernisce e prende in giro per tutto il tempo, chiedendoli le sigarette, e giocando con loro una partita a poker. Anche con il proprio destino oramai non più nelle sue mani, continua a trattare la vita come un gioco.

Se Chaney è il Super-Io e “Speed” l’Es, questo naturalmente pone Poe come Ego piuttosto particolare. Poe è dipendente dall’oppio, è consapevole dei suoi difetti in un modo che “Speed” neppure si sognerebbe. A differenza di Chaney e “Speed”, che essenzialmente si usano l’un l’altro, Poe vede i due come amici. Ed è Poe che in ultima analisi, li riconcilia, portando Chaney a sostenere il combattimento finale e a salvare così “Speed”,  ricordando loro che sì, nonostante le loro differenze, in questo sono insieme.
“L’Eroe della strada”  ci mostra come ben pochi altri film questa tipologia di personaggi ben oltre le loro vittorie, e sconfitte. E’ un film raro ed avvincente al tempo stesso; i conflitti al di fuori dei combattimenti sono in genere pacati a meno che non coinvolgano solamente “Speed” e altri spacconi. E aspetto preponderante, la sua natura dimessa, giù di morale e umile, profondamente in sommessa sintonia con il periodo d’ambientazione negli anni della Grande Depressione, è resa con grande luminosità di personaggi, dialoghi, situazioni; qui non ci aspettiamo che un combattente da strada sia solamente forte e fiammeggiante, un fascio di rabbia a stento contenuta. Qui ci aspettiamo che rispetti e accetti tranquillamente e con stoica dignità tutto ciò che anche di grave li può capitare.

Suicide Is Painless

In un’intervista del 2006 il  regista Walter Hill ha accennato al fatto che era stato critico dell’interpretazione offerta da Jill Ireland, all'epoca era la moglie di Charles Bronson. Quando Hill è andato a casa di Bronson per discutere di questo, Bronson non gli strinse la mano – versandosi da bere ma poi mostrandosi il meno possibile. Hill ha detto che gli sarebbe piaciuto lavorare con Bronson su altri film, ma che Bronson rifiutò di lavorare nuovamente con lui.

Bronson aveva quasi 53 anni quando fece questo film.

Originariamente Chaney, che è interpretato da Bronson, doveva essere impersonato da un uomo molto più giovane, interpretato da Jan-Michael Vincent, che aveva in precedenza recitato con Bronson in “Professione assassino” (1972).

Il film è stato girato in 38 giorni nel settembre del 1974 a New Orleans, di cui la lotta finale ha preso da sola più di una settimana di riprese.

Il film secondo “Variety” fece 5'000’000$ d’incasso. Questa cifra è stata ampiamente definita come il totale di “Hard Times” al  box office USA. Tuttavia, la vera cifra è nella gamma dei 10 milioni di dollari.

Chick Gandil, il giocatore nel film, era anche il nome di uno dei giocatori dei Black Sox che cospirarono con il giocatore d'azzardo Arnold Rothstein per influenzare le World Series del 1919.
 
Walter Hill originariamente avrebbe voluto Warren Oates a interpretare Walter Weed “Speed”, che alla fine fu interpretato da James Coburn.

Bronson fece la maggior parte delle scene di combattimento del film, personalmente.
Secondo quanto riferito, Bronson fu pagato per questo film circa un milione di $. Walter Hill disse una volta  che Bronson ricevette una cifra molto vicino al milione di dollari, per interpretare Chaney.

Il Chaney di Bronson è un uomo di poche parole, e nel corso del film ha circa il 5% dell’intero dialogo.

I produttori erano in procinto di fare uscire la pellicola con il titolo "The Street Fighter", ma quando il film di Sonny Chiba dello stesso nome è uscito prima “Gekitotsu! Satsujin ken” (1974), tornarono al titolo originale della sceneggiatura.
Film d'esordio come regista per lo sceneggiatore Hill.

Luoghi d'interesse di New Orleans sono in primo piano nel film, includendo il traghetto Algiers, le iarde della ferrovia di Chalmette, Chartres Street, l'Hotel Cornstalk, Desire Street, il quartiere francese, l’Irish Channel, Jackson Street, Magazine Street e il cimitero di St Vincent de Paul.

Il montaggio  originale del film era della durata di circa due ore. Quando venne scorciato fino a circa 90 minuti, diverse scene di combattimenti vennero eliminate. Alcuni trailer, mostrano alcune delle lotte eliminate.

La casa di “Speed” Weed (James Coburn) di questo film,  era in realtà il  Cornstalk Hotel di New Orleans.

Il battello a vapore visto nel film era il "Mark Twain". La sequenza dove è stato ripreso venne girata nella Contea di Cajun, Louisiana (nei pressi di Lafitte).

In molte scene di "Hard Times" dalla sequenza di apertura dove Bronson salta fuori da un vagone vicino ai cantieri della ferrovia Chalmette, alla sorprendente vista di Bronson con sua moglie e co-protagonista Jill Ireland che camminano in strada provenienti dalla rivista fino alla stazione anni ‘30, sono riconoscibili posti locali di New Orleans nello stato americano della Louisiana.

La vivace zona di Irish Channel è stata utilizzata per alcune delle location più squallide, mentre il cimitero di St. Vincent de Paul in Desire Street, con le sue tombe fuori dalla terra , serve da desolata ambientazione del primo incontro di Bronson con Poe, il medico caduto in disgrazia per la sua tossicodipendenza, interpretato dal grandioso veterano caratterista Strother Martin. Anche il selvaggio Ninth Ward è sullo schermo, in particolare lo scalo merci di un vecchio magazzino in Chartres Street vicino al fiume Mississippi, dove Bronson fa fuori  non solo il suo avversario in programma, ma anche uno scommettitore divenuto minaccioso, poichè aveva puntato sul combattente sbagliato.

Secondo le note di produzione del film, il lato squallido della contemporanea New Orleans non è stato sorvolato, ma piuttosto ben celebrato come nella sequenza al bordello, girata in città a Jackson Street. Naturalmente, la residenza non è stata realmente utilizzata per tali avvenimenti, anche se un membro della troupe avrebbe affermato che "circa l'80% delle ragazze impiegate come extra erano un articolo genuino del luogo". Il press book continua dicendo che "Gli interni, a tale proposito, sono stati girati altrove e non sarebbe giusto rivelare dove".

Bronson ha trascorso il tempo tra le riprese  seduto fuori in un angolo o incanalando la sua nervosa energia da “looser”, in tali gesta quali le flessioni dei suoi bicipiti, e le flessioni con le gambe su di una parete. James Coburn, Strother Martin e gli altri, assieme ad alcuni dei tecnici stavano guardando le partite di calcio su di un televisore portatile. Infine, altri attori che dovevano essere messi assieme per le riprese, -e sia Bronson che Nick Dimitri-vennero generosamente spruzzati con acqua per rendere la visione delle loro scazzottate realisticamente feroci e sudate.

Secondo Hill, era più facile lavorare con James Coburn che con Bronson: "[Bronson era un] uomo molto arrabbiato... Non andava d'accordo con un sacco di gente. L’unica cosa che posso dire è  che io e lui siamo stati ben lontani dal rispettare quello che era scritto nella sceneggiatura. Gli piaceva lo script. Anche se non tentò mai di avvicinarsi a me. Si mantenne nel comportamento molto simile che al rapportarsi ad un business e niente altro. Credo che comunque gli piacesse. Coburn invece è andato d’accordo con tutti. Penso che James non fosse nemmeno così tanto di buon umore, era comunque il secondo attore. Era stato una star ma la sua carriera era adesso in discesa. Non credo che fosse pienamente soddisfatto di essere il secondo attore. Ma Charlie era una grande star, percepito per essere di basso ingaggio. E ciò faceva parte della sua rabbia... Pensò che ci fosse un’ingiustizia cosmica, che non fosse arrivato al successo ai 35 anni. E che egli non ci arrivasse ai 45 o a qualunque altra età [Tuttavia] Quando le cose sembravano non funzionare bene o c'era qualche impasse, Charlie sarebbe stato duramente a fianco delle mie scelte. Il che è stato un punto di svolta".

Nella storia del film, lo stile del fare a pugni di Bronson-Chaney era definito come del “calcio di un mulo”.

Bronson ricevette il primo ruolo del film, Coburn il secondo.

Questo film è altrettanto noto nei paesi anglosassoni  sotto due titoli diversi: '’Hard Times’' e '’The Streetfighter’'.

'DVD.net.au' riporta che "Ottenuta dal produttore Lawrence Gordon nel marzo del 1974, la  sceneggiatura originale di Bryan Gindoff e Bruce Henstell dal titolo “Hard Times”; egli la  finanziò in maniera indipendente grazie ad una tassazione agevolata, più tardi quello stesso anno sarebbe iniziata la produzione del film, con riprese effettuate a New Orleans, Louisiana. Il progetto della pellicola fu rinominato '’ The Street Fighter’', tuttavia, in una sorprendente ironia, il suo titolo tornò quello originale, quando Gordon e Hill scoprirono, mentre il loro film era ancora in produzione, che un’epica pellicola di arti marziali era stata distribuita con il medesimo titolo nei paesi anglofoni  - “Streetfighter- Gekitotsu!” di Shigehiro Ozawa e Satsujin Ken (1974). "

Un locale rivenditore e restauratore di New Orleans di auto d'epoca procurò le diverse auto per "Hard Times", tra cui la  Packard One-Twenty Sedan del 1936 [120B]di James Coburn. Il concessionario, Gabriel Puccio, è stato un frequente visitatore della troupe, e alla fine Puccio venne  messo sul libro paga come collaboratore di Coburn. Ma l'interesse di Puccio in "Hard Times” a quanto pare sarebbe continuato oltre  la fine delle riprese come collaboratore al film per le auto, in quanto la Packard sarebbe stata messa nella hall del Teatro di New Orleans alla prima del film.

Secondo Hill, Bronson "Era in condizioni fisiche, notevoli per un uomo della sua età; Penso che avesse circa 52 anni al momento delle riprese. Aveva un eccellente coordinamento e una splendida struttura fisica. Il suo unico problema era che fumava, quindi non aveva un sacco di resistenza. Voglio dire, probabilmente poteva prendere a calci in culo chiunque in quel film, ma non poteva combattere molto più lungamente di 30 o 40 secondi".

Hill fa iniziare la storia del film con questa epigrafe da leggenda "Questa storia  è vera. I nomi sono stati cambiati. Non c'è nessuna morale”. Il racconto non era ambientato in un qualche luogo particolare così tanto come in un determinato momento, e poteva benissimo essere stato girato ovunque, secondo le note di produzione del film.

Il produttore Lawrence Gordon, nato nella città di Yazoo nel Mississippi, e che si è laureato presso la Tulane University di New Orleans con un BBS in economia e commercio, ha insistito sul fatto che il film fosse ambientato a The Crescent City. Gordon disse: "Volevo che il film si svolgesse qui per due motivi. In primo luogo, lo sfondo è molto, molto speciale. Ottieni un’atmosfera bellissima e un bellissimo accento che non puoi ottenere da nessuna altra parte del paese". "E il secondo", Gordon si mise a ridere, "Volevo semplicemente tornare in un posto che considero casa".

Nessun film girato a New Orleans sarebbe completo senza alcuni scorci del suo famoso quartiere francese. "Hard Times" ne presenta La sua usuale quota. L'Hotel Cornstalk, una vista familiare ai residenti del quartiere, viene visualizzato sullo sfondo quando Bronson rivela a  Jill Ireland la sua professione di combattente in incontri clandestini- ed è anche la residenza del giocatore d'azzardo-e suo astuto promoter. .

Secondo il direttore della fotografia Philip H. Lathrop, più di qualunque altra difficoltà dovette essere sormontata quella di filmare in ambienti reali piuttosto che in un teatro di posa. Lathrop ha detto: "è un tipo completamente diverso di lavorazione perché si lavora in ambienti che non puoi modificare più di tanto perché reali, e ti devi inventare un sacco di cose diverse che non dovresti fare in studio, dove è possibile rimuovere un muro o avere delle luci sopra alle impalcature. E devi cercare di sopperire lo stesso".

Le riprese più estenuanti realizzate per il film sono state il match di lotta culminante tra Bronson e il combattente finalista Michael McGuire , che interpreta un venditore di pesce con una passione per lo sport e il gioco d'azzardo illegale. La scena, che ha preso più di una settimana per essere realizzata, a causa dei complicati movimenti della lotta, è stata girata in un magazzino di fronte al fiume su Tchoupitoulas Street, una zona emarginata dove anche lo street fighter Bronson avrebbe temuto ad avventurarvisi. Per giorni e giorni, Bronson e Nick Dimitri sarebbero stati sotto il calore dei fari, guardate intensamente da McGuire e gli uomini all’angolo James Coburn e Strother Martin - più qualche dozzina di cameramen, tecnici e membri della troupe.

La prima cosa che un visitatore su di un tale set avrebbe notato era l’asfissiante odore del posto. Per creare l'illusione di essere in un magazzino di frutti di mare, diversi bidoni di polistirolo pieni di ostriche diffondevano effluvi molto reali - e molti - gusci di ostriche. Un tentativo di mascherare gli odori con un disinfettante industriale non ha fatto che peggiorare le cose.

Hill ha scritto e diretto il film al minimo del suo compenso,  "Anche se, in verità li avrei pagati per averne la possibilità."

Hill aveva pensato che il progetto potesse diventare più "commerciale” se lo avesse impostato come un western, ambientandolo in un’epoca del passato; Lawrence Gordon era di New Orleans e ha suggerito l’ambientazione nella sua città. Hill incorporò la sceneggiatura di elementi da precedenti western che aveva scritto, assieme a Lloyd Williams, e a suo fratello. La scrisse in uno stile ispirato da Alex Jacobs - "Estremamente movimentato, quasi nello stile Haiku. E questo anche per i dialoghi".
Hill aveva scritto una bozza, poi riscritta "cinque o sei volte, prima che finalmente ho capito. Stavo scrivendo la sceneggiatura con in mente Bronson. Sapevo che stava per ottenere la parte, ormai stavo adattandogli il ruolo".

Hill  dice che il suo direttore della fotografia Philip H. Lathrop era stato incredibilmente utile durante le riprese:
"Ci siamo incontrati la sera tardi  ero nel mio ufficio e quando Lathrop arrivò, ebbe notato che io non ero di buon umore." Qualcosa non va?" Non avevo mai lavorato con lui, ed ero preoccupato che tutto potesse andare per il meglio. Ha subito detto "Non preoccuparti. Faremo un film, faremo le riprese. Se riscontri un problema faremo altre inquadrature. Posso già dirti che siamo più avanti di quanto lo sarebbero altri registi." Ha detto "Se non siamo d’accordo su di una scena la monteremo insieme” e che "Il problema che si sta andando ad affrontare è di rimanere tutti d’accordo per ottenere la tua visione del film." E naturalmente era sincero al 100 per cento. Questo è in genere il problema con la regia. Dopo il mio primo o secondo film, non credo di avere mai avuto terribili dilemmi basati sulle risorse, ma cominciare sapendo che le riprese non avrebbero rappresentato un problema, non era mai successo. I problemi che di solito si presentano sono di non essere tutti d’accordo".

Il film è stato proficuo e nel 2009, Hill ha detto che stava ancora traendo profitti da esso.
Questo è il terzo e ultimo film che Bronson e Coburn hanno fatto insieme, gli altri furono “I Magnifici sette” (1960) e “La grande fuga” (1963).

Hill considerò  Mickey Rooney per il ruolo di Spencer “Speed”Weed.

Il soprannome del personaggio di Spencer Weed impersonato da James Coburn era "Speed".

Questo film fu re-intitolato '’The Streetfighter’' per l’uscita cinematografica in Gran Bretagna, affinché esso non potesse essere confuso con il racconto di Charles Dickens  “Hard Times”,  dallo stesso titolo. Ciò  malgrado il fatto che non pare ci fosse al tempo una versione filmata di questo romanzo di Dickens da almeno sessant'anni, fin da ”Hard Times” (1915). Tuttavia, una nuova versione di “Hard Times” (1977), è stata realizzata e distribuita un paio d’anni dopo l’uscita del film di Hill.

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