Autore Topic: Fermo.Testimone dice:Prima di sferrare il pugno lo hanno picchiato per 4 o 5 min  (Letto 11727 volte)

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Online Frank

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http://it.gatestoneinstitute.org/7395/svezia-morte-immigrazione
Citazione
Svezia: Una morte per immigrazione

di Ingrid Carlqvist
8 febbraio 2016

Pezzo in lingua originale inglese: Sweden: Death by Immigration
Traduzioni di Angelita La Spada
202

    L'atmosfera che si respira nei social media svedesi è ormai quasi rivoluzionaria. I cittadini pubblicano video in cui accusano in prima persona il governo di omicidio, di riempire il paese di gente violenta.

    Quando Alexandra Mezher è stata uccisa, era sola nel centro di accoglienza con dieci richiedenti asilo. La ragazza è stata accoltellata da un profugo "minorenne" del quale si occupava.

    Intervistato dal programma tv mattutino Gomorron Sverige ("Buongiorno Svezia"), il giorno dopo l'omicidio della Mezher, il commissario nazionale della polizia svedese ha mostrato comprensione per l'assassino, menzionando a malapena la vittima. Questo ha scatenato una furiosa indignazione sui social media.

L'immigrazione di massa continua a mietere vittime in Svezia. Omicidi, aggressioni e stupri sono ormai all'ordine del giorno in questo piccolo paese, con una popolazione di poco meno dieci milioni di abitanti, che lo scorso anno ha aperto le sue porte a quasi 163.000 migranti. L'ultima vittima è la 22enne Alexandra Mezher. La giovane donna è stata accoltellata a morte la settimana scorsa da un cosiddetto minore profugo non accompagnato nel centro di accoglienza per rifugiati in cui lei lavorava.

Anche se il massiccio flusso di richiedenti asilo è diminuito drasticamente dal 4 gennaio scorso, quando la Svezia ha iniziato a effettuare controlli di identità alla frontiera con la Danimarca, le persone già presenti nel paese costituiscono un grosso problema per i comuni, la polizia e i cittadini. La polizia sta combattendo una battaglia persa contro la criminalità di strada, così come gli episodi quotidiani nei centri di accoglienza teatro di risse, stupri e minacce.

In queste strutture regna l'anarchia. Il 27 gennaio, la polizia è dovuta intervenire in un centro che ospita profughi adolescenti a Lindås, dove era scoppiata una rissa. L'agente Johan Nilsson ha raccontato al quotidiano locale Barometern:

    "Uno dei giovani si è visto rifiutare la vendita di un pacchetto di caramelle e si è arrabbiato con il personale. Poi ha radunato una quindicina di amici e lo staff è stato costretto a chiudersi in una stanza mentre il gruppo mandava in frantumi le finestre e altre cose. L'istigatore, presumibilmente di 16 anni, è ritenuto colpevole di aver scatenato la sommossa, e un altro giovane è sospettato di minacce e disordini violenti".

Il sobillatore è poi stato rilasciato, dopo aver esibito un documento attestante che aveva meno di 15 anni, e quindi non perseguibile penalmente.

Un altro episodio più grave si è verificato il 20 gennaio nel centro di accoglienza Signalisten, a Västerås. Dieci poliziotti sono intervenuti nella struttura dopo segnalazioni del ripetuto stupro di un bambino di 10 anni. Gli agenti sono stati accolti da un numeroso gruppo di persone assemblate nel corridoio, che urlavano e agitavano i pugni. La tensione è aumentata al punto che le forze dell'ordine sono state costrette a fuggire per salvarsi la vita. Uno degli agenti in seguito ha scritto nel suo rapporto che è stato solo grazie alla presenza di un cane poliziotto che lui e i suoi colleghi sono riusciti a uscire indenni:

    "Alle nostre spalle c'erano sempre più persone. Ero mentalmente preparato a combattere per la mia vita. Eravamo dieci poliziotti in un corridoio stretto. E ho sentito qualcuno gridare che c'era un'uscita di emergenza. Mi sono reso conto che avrebbero potuto facilmente sopraffarci, considerano il luogo e il numero delle controparti".

Il poliziotto ha scritto nel suo rapporto che sperava di poter avere una maggiore formazione in futuro, "su come gestire le folle in spazi ristretti".

Che la polizia svedese non sia più in grado di fare il proprio dovere è evidente. Il commissario nazionale della polizia svedese, Dan Eliasson, ha di recente richiesto rinforzi: 2.500 agenti e 1.600 nuovi impiegati civili per affrontare la minaccia terroristica che si è intensificata e gestire il crescente afflusso di profughi. Considerando il tempo necessario per addestrare i poliziotti, probabilmente ci vorrà un po' prima che la polizia possa aumentare l'organico. Eliasson ha anche chiesto un aumento degli stanziamenti di 1,8-2,8 miliardi di corone (tra i €190 e i €296 milioni), perché "la situazione dei migranti implica un maggior carico di lavoro per la polizia".

Secondo il capo della polizia sono i posti di frontiera e le strutture per profughi ad aver più bisogno di presidi: "Dobbiamo intervenire lì spesso, ci sono scontri e disordini".

Il 26 gennaio, quello che tutti temevano è alla fine successo. La polizia si è recata alle prime ore del mattino in un centro di accoglienza che ospita "minori profughi non accompagnati", a Mölndal, dopo la segnalazione di una rissa con coltelli. Ma ahimè è arrivata troppo tardi. L'addetta della struttura Alexandra Mezher giaceva a terra in un lago di sangue, dopo essere stata accoltellata da uno dei "minori" di cui si occupava. La giovane è morta in ospedale poche ore dopo.

La polizia ha arrestato una ragazzo che afferma di avere 15 anni e di essere somalo con l'accusa di omicidio e di tentato omicidio ai danni di uno dei giovani che avrebbero cercato di intervenire. L'omicida è stato poi arrestato. Secondo il quotidiano locale GT, il personale aveva ripetutamente lanciato l'allarme sul fatto che l'aggressore avesse problemi psichiatrici.

La vittima era figlia di immigrati libanesi cristiani, sfuggiti 25 anni fa alle violenze in Libano. La madre di Alexandra, Chimene Mezher, ha detto al quotidiano britannico Daily Mail:

    "Abbiamo lasciato il Libano per sfuggire alla guerra civile, alla violenza e al pericolo. Siamo venuti in Svezia, dove abbiamo costruito la nostra famiglia, al sicuro. Ma adesso qui non siamo più sicuro. (...) Voglio solo sapere perché (...) perché Alexandra? Lei voleva solo aiutarli, ma le hanno fatto questo. Voglio delle risposte".

Chimene Mezher ora accusa i politici svedesi di aver ucciso sua figlia. Il drastico aumento della popolazione di Mölndal, un sobborgo di Göteborg, ha spaventato molti dei 60.000 abitanti. In meno di un anno, 8.000 profughi sono andati a viveri lì – e metà di loro sono i cosiddetti "minori profughi non accompagnati".

Ora è emerso che il personale del centro di accoglienza dove è stata uccisa Alexandra Mezher si era ripetutamente lamentato delle irragionevoli condizioni lavorative. Un anno fa, i dipendenti denunciarono di essere sotto organico e di lavorare da soli: "Finora, non è accaduto nulla di grave, ma succederà", aveva detto un dipendente disperato all'Ispettorato per l'assistenza sanitaria e sociale (Inspektionen för vård och omsorg o IVO). I funzionari dell'IVO ispezionarono il centro senza però rilevare alcuna anomalia. Quando la Mezher è stata aggredita, era sola nella struttura con dieci profughi. Finora non è emerso alcun movente dell'omicidio.

Intervistato dal programma tv mattutino Gomorron Sverige ("Buongiorno Svezia"), il giorno dopo l'omicidio della Mezher, il commissario nazionale della polizia svedese ha mostrato comprensione per l'assassino, menzionando a malapena la vittima. Nelle sue parole:

    "Beh, ovviamente siamo costernati per tutte le persone coinvolte: per la donna uccisa e la sua famiglia, ma anche per un ragazzino qui da solo senza familiari che ha commesso un'azione così efferata. Che cosa ha passato? In che circostanze è cresciuto? Quale trauma si porta dietro? Tutta questa crisi migratoria mostra come la vita sia ingiusta in molte parti del mondo. Dobbiamo cercare di fare del nostro meglio per risolverla".

L'atmosfera che si respira nei social media svedesi è ormai quasi rivoluzionaria. I cittadini pubblicano video in cui accusano in prima persona il governo di omicidio, di riempire il paese di gente violenta e di fregarsene degli svedesi.

Alexandra Mezher (nella foto a sinistra) è stata uccisa nel centro di accoglienza dove lavorava da "un minore profugo non accompagnato". È stata accoltellata a morte da un ospite proveniente dalla Somalia che afferma di avere 15 anni. Parlano in televisione dell'omicidio, il commissario nazionale della polizia svedese Dan Eliasson (nella foto a destra) ha mostrato comprensione per l'assassino, menzionando a malapena la vittima.

Che cosa pensa davvero il governo svedese? Sostiene che il diritto di asilo sia più importante di qualsiasi altra cosa – anche della sicurezza della propria popolazione?

Gatestone Institute ha intervistato telefonicamente Sofia Häggmark, una funzionaria del Dipartimento di Giustizia non affiliata ad alcun partito politico. Qui di seguito le domande e le risposte:

    Tutti hanno diritto di asilo in Svezia, anche se questo conduce alla rovina del paese?

    "Il diritto di asilo è qualcosa di molto forte. Ci sono norme internazionali e dell'Unione Europea che dicono che se una persona arriva in un paese dell'UE, quella persona ha diritto di cercare asilo."

    La Svezia può non concedere l'asilo politico a persone che rappresentano una minaccia per delle minoranze già presenti nel paese come i rom, gli ebrei e i sami [lapponi]? Oppure questo la Svezia non può permetterselo?

    "No. Se una persona ha un buon motivo per chiedere asilo o se nel suo paese di origine rischia la pena di morte o la tortura, non le si può negare l'asilo."

    Il compito principale del governo svedese non è quello di proteggere la Svezia e gli svedesi?

    "Dobbiamo osservare le norme internazionali, siamo obbligati a farlo. Potremmo finire davanti alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea se non permettessimo alle persone di chiedere asilo."

    Che cosa è più importante – la vita degli svedesi o il rischio di finire davanti alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea?

    "Non posso rispondere a questa domanda, posso solo dirvi quali sono le regole."

    Quindi, lei sta dicendo che 30 milioni di persone possono venire qui a ucciderci senza che noi abbiamo il diritto o la possibilità di impedirglielo?

    "Tutto quello che posso dirvi è che il diritto di asilo offre una protezione molto forte."

    Ma non per gli svedesi?

    "Se una persona uccide qualcuno qui in Svezia, è compito del sistema di giustizia penale occuparsene. Dobbiamo vagliare ogni singolo caso di asilo."

    Secondo lei, è mai accaduto nella storia del mondo che un paese si sia curato più dei cittadini di altri paesi che della propria popolazione?

    "Non posso rispondere a questa domanda. Ma posso dire che non esiste alcuna regola che fissi un limite al numero dei richiedenti asilo che la Svezia può accettare."

    Pertanto non c'è alcun piano su cosa fare quando il paese è pieno e i cittadini hanno paura?

    "No, non esiste."

    Lei pensa che è giusto che sia così?

    "Non posso rispondere. Questo non è di mia competenza."

    Se più milioni di musulmani arrivano qui e applicano la legge della Sharia, allora il diritto di asilo ha effettivamente contribuito ad abolire la democrazia nel nostro paese, rimpiazzando la popolazione svedese e annientando l'intero concetto di Svezia. Nessuno di voi ha ponderato tali questioni cruciali?

    "Comprendo la sua opinione."

Le misure adottate dal governo il 4 gennaio scorso sono un modo per fermare l'immigrazione senza compromettere l'onnipotente "diritto di asilo", perché solo chi ha messo di fatto piede sul suolo svedese ha il diritto di chiedere asilo. Il governo ha imposto degli obblighi a tutte le compagnie di trasporto, ferroviarie e di navigazione, che operano sulle rotte attive tra la Danimarca e la Svezia, il che significa che queste compagnie hanno dovuto assumere addetti alla vigilanza per impedire l'imbarco a chiunque non esibisca un passaporto o un altro documento di identità valido. Questa è la prima volta, dall'introduzione nel 1952 dell'accordo dell'Unione nordica dei passaporti, che le persone non possono liberamente viaggiare da un paese nordico all'altro.

I nuovi controlli di identità hanno causato un problema alla Danimarca, che non è stata affatto entusiasta di ritrovarsi a doversi occupare di tutti i richiedenti asilo diretti in Svezia. Così Copenaghen ha introdotto controlli simili sul confine tedesco.

Inoltre, la Danimarca ha deciso di adottare misure diverse dalla Svezia. Anziché impedire alla gente di chiedere asilo, il parlamento danese ha approvato una nuova legge che prevede misure drastiche e severe nei confronti dei richiedenti asilo – misure che il governo spera scoraggeranno i migranti a raggiungere il paese. Tra le nuove norme:

    Permessi di soggiorno più brevi
    Un allungamento dei tempi per poter richiedere il ricongiungimento familiare
    Il diritto da parte dello Stato di confiscare i beni dei migranti per coprire le spese di soggiorno
    L'inasprimento delle regole per il soggiorno permanente
    Semplificare la procedura per la revoca della residenza ai rifugiati
    Un taglio del 10 per cento dei sussidi per i richiedenti asilo
    I migranti possono solo tenere gli oggetti preziosi di valore strettamente affettivo e beni per un importo massimo di 10.000 corone svedesi (€1.060).

Quest'ultima norma è stata ampiamente dibattuta – e condannata, in particolare in Svezia. Ma a dire il vero, la Svezia ha una legge simile, chiamata Legge sull'accoglienza dei richiedenti asilo (Mottagande av asylsökande), che è stata introdotta nel 1994. L'art. 15 della legge afferma:

    "Una persona che ha un lavoro, altri proventi o beni patrimoniali, e vive in un centro di accoglienza deve versare un congruo compenso a titolo d'indennizzo all'Ufficio immigrazione. Se il vitto è incluso nell'alloggio, anche in questo caso deve essere pagato un equo compenso".

Tuttavia, le autorità svedesi, con un ampio accordo politico, ignorano questa legge.

In Danimarca, anche i socialdemocratici hanno appoggiato la nuova legge. Nel 2010, il partito chiese all'Europa di "fare spazio all'Islam", ma ora sembra aver fatto un'inversione totale. Henrik Larsen Sass, leader del gruppo parlamentare socialdemocratico ha scritto in un articolo d'opinione pubblicato sul quotidiano Politiken:

    "Faremo tutto il possibile per limitare il numero di rifugiati non occidentali e di immigrati in questo paese. Abbiamo fatto molta strada, molta di più di quanto non potevamo mai immaginare. Abbiamo fatto questo, perché non vogliamo sacrificare il welfare state, in nome dell'accoglienza umanitaria. Perché la società basata sul welfare è... il progetto politico del Partito socialdemocratico. Si tratta di una società costruita sui principi di libertà, uguaglianza e solidarietà. L'immigrazione di massa – si guardi ad esempio alla Svezia – minerà le fondamenta economiche e sociali del welfare state."

Ma proteggere lo stato sociale che generazioni di svedesi hanno costruito, non sembra essere una priorità per i socialdemocratici svedesi. Qualcuno sostiene da molto tempo che la passione che il Partito socialdemocratico nutre per l'immigrazione abbia a che fare con il desiderio del partito di riempire il paese di "bestiame elettorale" e ora è stata gettata benzina su quel fuoco. Gli studi mostrano che i musulmani sembrano perlopiù votare a sinistra. Ad esempio, il 93 per cento dei musulmani francesi ha votato per il presidente socialista François Hollande e quasi il 90 per cento dei musulmani americani ha votato per il presidente Obama.

A giudicare dai recenti sondaggi d'opinione, il premier svedese Stefan Löfven avrà davvero bisogno dei voti musulmani per rimanere al potere. L'autorevole istituto demoscopico Sifo, di recente ha presentato un report sulle simpatie mostrate per il partito nel mese di gennaio. I socialdemocratici hanno riportato un pietoso 23,2 per cento – il dato peggiore dall'inizio dei sondaggi nel 1967. Nelle elezioni legislative del 2014, il partito ottenne il 31 per cento dei voti, e questo era già stato considerato un pessimo risultato.

Nel frattempo, dopo che a gennaio sono stati reintrodotti i controlli alle frontiere e il numero dei richiedenti asilo arrivati in Svezia è diminuito, passando da oltre i 10.000 arrivi a settimana a 820 (durante la terza settimana di gennaio), nessuno può dire se questo sia stato dovuto ai controlli alle frontiere o alle rigide condizioni climatiche invernali.

Complessivamente, nel 2015, 162.877 persone hanno chiesto asilo in Svezia. Questa cifra è pressoché raddoppiata rispetto all'anno precedente e superiore alla media degli anni 2000, che era di circa 33.000 richiedenti asilo all'anno.

Ora, il ministro per gli Affari interni Anders Ygeman dice al quotidiano economico Dagens Industri di aver incaricato la polizia e l'Ufficio immigrazione di provvedere a espellere fino a 80.000 richiedenti asilo arrivati nel paese lo scorso anno. Il governo prevede di utilizzare voli charter. Ygeman ha descritto l'operazione come "una sfida enorme".

    Ingrid Carlqvist è una famosa giornalista che vive e lavora in Svezia ed è Distinguished Fellow presso il Gatestone Institute.

Online Frank

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http://www.ilprimatonazionale.it/cronaca/terni-fermo-omicidio-italiano-47580/
Citazione
Da Terni a Fermo: se l’omicidio di un italiano è meno importante
Aggiunto da Davide Di Stefano il 7 luglio 2016.

Terni Fermo omicidio italianoFermo, 7 lug – L’Italia è scossa dall’omicidio di Emmanuel Chidi Namdi, il rifugiato nigeriano ucciso da Amedeo Mancini, un “ultrà” fermano. Dal mondo politico e mediatico si levano grida di dolore, moniti, richieste di aggravanti. Renzi è volato immediatamente a Fermo “contro l’odio e la violenza” e per dimostrare la vicinanza del Governo a “don Vinicio e le istituzioni locali”. Alfano si è fiondato a Fermo pure lui, per presiedere il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza invocando a gran voce “l’aggravante di razzismo” per l’aggressore. La Boschi già parla di Emmanuel vittima “dell’odio razzista” e ci invita tutti quanti a “restare umani”. Sulle dichiarazioni della Boldrini soprassediamo. Colpiscono anche le prime pagine di tutti i principali quotidiani, le aperture dei telegiornali, che ci spiegano come un povero richiedente asilo sia stato barbaramente ucciso da un “ultrà razzista sottoposto anche a Daspo”, solo perché aveva osato difendere la propria moglie dopo aver subito un insulto razzista.

La condanna è unanime e scontata, mentre sui media si parla di “ricostruzione confusa o discordante dei fatti”, nonostante l’unico testimone oculare, Pisana Bacchetti, la donna che ha assistitio alla scena e per prima ha chiamato la polizia, raccontando tutto quanto agli inquirenti, parli chiaramente di un’aggressione perpetrata dai coniugi nigeriani armati di un palo contro il fermano, la cui colpa e sfortuna sarebbe stata quella di aver risposto all’aggressione con un pugno, causando la morte del richiedente asilo. Ma qui è chiaro che la dinamica dei fatti passa in secondo piano, mentre la strumentalizzione ideologica è lampante. A partire dalle categorie: da una parte un povero richiedente asilo, buon cristiano, sposato, ospitato da una struttura ecclesiastica, che avendo subito (forse) l’insulto più grave, quello di razzismo, è autorizzato a difendere l’onore della moglie, anche sradicando un palo e tentando di ammazzare l’uomo che lo aveva offeso, in ogni caso sarà sempre vittima. Dall’altra invece c’è il cattivo perfetto: italiano, “razzista”, ultrà già punito con un Daspo, autore probabilmente di un brutto insulto, a causa del quale non è concesso difendersi da due nigeriani che tentano di ammazzarlo con un palo.

E soprattutto in questo caso la questione diventa politica e “sistemica”: le istituzioni e i media sono là per condannare il razzismo e sostenere ideologicamente l’immigrazione, non si tratta più di un fatto contingente. Dinamica di sistema che invece non si innesca quando a subire aggressioni simili sono gli italiani da parte di immigrati e richiedenti asilo. Potremmo citare decine di casi, ma basti pensare ai casi del ghanese Kabobo che uccise a picconate tre passanti, continuando con i due pensionati di Palagonia barbaramente ammazzati da un ivoriano ospite del Cara di Mineo (dove Renzi si limitò a dire “quello dei clandestini è un tema delicato”), arrivando allo sgozzamento in pieno centro a Terni del 27enne David Raggi da parte di un marocchino, richiedente asilo e già espulso nel 2007.

Proprio l’uccisione del ragazzo ternano avvenuta nel marzo del 2015, se confrontata con l’omicidio di Fermo, rappresenta perfettamente i due pesi e i due misure operati da stampa e governo in questi casi. Per David Raggi non ci furono aperture di telegiornali, non si scomodarono Renzi e Alfano che a Terni non si recarono mai. Anzi, la famiglia di Raggi citò anche in giudizio il premier e il ministro dell’Interno, a causa di un mandato di espulsione mai diventato realtà. Perché ad uccidere Emmanuel Namdi è stato il razzismo, ma ad uccidere David Raggi non è stata l’immigrazione. Perché la vera strumentalizzazione è quella del pensiero unico dell’accoglienza a tutti i costi, non certo quella di qualche giornale di secondo piano o di qualche “leader populista” che tenta invano di difendere gli italiani. La realtà è che Fermo è più importante di Terni, e che la vita di un richiedente asilo vale più di quella di un nostro connazionale.

Davide Di Stefano

Offline COSMOS1

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ma, secondo voi, tra il buonismo pro-immigrati, pro-terzo mondo, pro-islamici, pro-emarginati e l'antiautoritarismo, c'è qualche nesso?

e tra l'antiautoritarismo e il IV comandamento? (onora il padre e la madre)
Dio cè
MA NON SEI TU
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Offline Vicus

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ma, secondo voi, tra il buonismo pro-immigrati, pro-terzo mondo, pro-islamici, pro-emarginati e l'antiautoritarismo, c'è qualche nesso?

e tra l'antiautoritarismo e il IV comandamento? (onora il padre e la madre)
:lol: Per demolire la società occidentale bisogna cominciare dal padre.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Online Frank

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Ma non è fantastico tutto ciò?
I negri "addetti alla sicurezza"...  :doh:

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/migranti-sindaco-fa-fare-ronde-ai-profughi-addetti-sicurezza-1281840.html
Citazione
Migranti, il sindaco fa fare le ronde ai profughi: "Addetti alla sicurezza"

L'idea del sindaco di Comerio, nel varesotto: i migranti faranno i vigilantes, in una sorta di ronde, per garantire la sicurezza nel paese
Claudio Cartaldo - Sab, 09/07/2016 - 15:58
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L'idea del sindaco di Comerio, nel varesotto, farà discutere. I migranti faranno i vigilantes, o qualcosa di simile.

Insomma: garantiranno la sicurezza nel paese. Silvio Aimetti, eletto con una lista civica di centrosinistra, sta lavorando con la polizia per realizzare questo progetto.
I migranti a controllo del territorio

"Ho stretto un accordo con la cooperativa che si occupa dei sette migranti ospitati sul nostro territorio comunale - racconta a Repubblica -io li ho accolti e non chiedo il pagamento dell'affitto e in cambio la cooperativa ha già assunto due italiani disoccupati, mentre un altro inizierà a lavorare a breve". Ma non basta. "Di recente - aggiunge il primo cittadino - hanno anche realizzato una mostra intitolata 'Età - Lo stesso desiderio' insieme agli ospiti del nostro centro anziani, che si ricordano bene dell'epoca in cui eravamo noi italiani a dover andare all'estero per cercare fortuna. Quindi vorrei che contribuissero anche al nostro nuovo progetto per la sicurezza in paese".

In pratica i richiedenti asilo dovrebbero segnalare alla polizia eventuali reati. Delle ronde, in sostanza. Ma guai a chiamarle così. "Ci assicureremo che tutti comprendano bene la valenza di questa operazione - dice Aimetti a Repubblica -Non vogliamo certo ronde di vigilantes che pensino di sostituirsi alle forze dell'ordine - sottolinea il primo cittadino - avranno un ruolo di deterrenza e i richiedenti asilo saranno sempre affiancati da italiani nel controllo del territori".

Offline Vicus

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In un altro paese si sono candidati gli zingari.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Online Jason

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Ragazzi, comunque questo è un argomento OFF TOPIC, e non dovrebbe stare qui. Non è la prima volta che in questa sezione vengono aperti Thread non inerenti la questione maschile. Per argomenti off topic c'è un'apposita sezione. Vicus , se puoi trasferisci la discussione nella sezione offtopic .

Comunque, voglio evidenziare una cosa : il fatto è successo poco tempo fa . Per cui vi chiedo di non partire subito con conclusioni azzardate come "lui si è sicuramente difeso dall'africano", questo è lo stesso metodo che fanno le femministe quando una donna ammazza un uomo: insinuano che l'uomo abbia "maltrattato" la donna costringendola quindi  a ""reagire" e "ribellarsi". Cerchiamo di non usare i loro stessi metodi e di non arrivare a conclusioni azzardate, esattamente come fanno le femministe e come fanno i media* , quindi come non dobbiamo subito partire con il colpevolismo a tutti i costi come fanno nel condannare gli uomini, così non dobbiamo giustificare a tutti i costi come fanno quando invece sono le donne ad aggredire gli uomini .

E' giusto dare credito a tutte le campane . Penso, e spero, che il caso non sia in mano a uomini e donne di legge con pregiudizi in un senso o nell'altro ( quindi spero di non essere in un caso bossetti-bis) , perciò sapremo come sono andati i fatti , in base alle testimonianze , all'autopsia e ai referti medici .

*Questo fermo restando , e lo evidenzio , che la propaganda partita dai media , da sel , dai vari intellettuali  radical chic  e  colpevolista a tutti i costi ( ma solo quando si tratta di determinate categorie) fa schifo , ma oramai riescono a superarsi loro stessi sempre di più
«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
Theodore Roosvelt, Presidente degli Stati Uniti d’America

Online Frank

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Comunque, voglio evidenziare una cosa : il fatto è successo poco tempo fa . Per cui vi chiedo di non partire subito con conclusioni azzardate come "lui si è sicuramente difeso dall'africano", questo è lo stesso metodo che fanno le femministe quando una donna ammazza un uomo: insinuano che l'uomo abbia "maltrattato" la donna costringendola quindi  a ""reagire" e "ribellarsi". Cerchiamo di non usare i loro stessi metodi e di non arrivare a conclusioni azzardate, esattamente come fanno le femministe e come fanno i media* , quindi come non dobbiamo subito partire con il colpevolismo a tutti i costi come fanno nel condannare gli uomini, così non dobbiamo giustificare a tutti i costi come fanno quando invece sono le donne ad aggredire gli uomini .

Non mi pare che qualcuno in questa sede abbia usato gli stessi metodi delle femministe.
Casomai ad usarli è un uomo che non scrive in questo forum; ed io, a differenza di altri, ho semplicemente provveduto a mettere in evidenza le sue eterne contraddizioni.
Punto.

Per quanto riguarda tutto il resto, no problem.

@@

ps: questo è quanto ho precedentemente scritto in un'altra discussione.
Citazione
Altro particolare da evidenziare: Fabrizio Marchi ha scritto:
Come ho già avuto modo di scrivere, non essendo presente sul posto ignoro come siano andate realmente le cose, mentre il Marchi ha già emesso la sentenza, basandosi sulle dichiarazioni della moglie dell'uomo ucciso e quindi dando per scontato che quella sia la verità assoluta.
In sostanza, e contrariamente a quanto farebbe a situazione invertita, non ha aspettato neppure la conclusione delle indagini da parte degli inquirenti.

Offline TheDarkSider

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Ragazzi, comunque questo è un argomento OFF TOPIC, e non dovrebbe stare qui. Non è la prima volta che in questa sezione vengono aperti Thread non inerenti la questione maschile. Per argomenti off topic c'è un'apposita sezione. Vicus , se puoi trasferisci la discussione nella sezione offtopic .

Comunque, voglio evidenziare una cosa : il fatto è successo poco tempo fa . Per cui vi chiedo di non partire subito con conclusioni azzardate come "lui si è sicuramente difeso dall'africano", questo è lo stesso metodo che fanno le femministe quando una donna ammazza un uomo: insinuano che l'uomo abbia "maltrattato" la donna costringendola quindi  a ""reagire" e "ribellarsi". Cerchiamo di non usare i loro stessi metodi e di non arrivare a conclusioni azzardate, esattamente come fanno le femministe e come fanno i media* , quindi come non dobbiamo subito partire con il colpevolismo a tutti i costi come fanno nel condannare gli uomini, così non dobbiamo giustificare a tutti i costi come fanno quando invece sono le donne ad aggredire gli uomini .

E' giusto dare credito a tutte le campane . Penso, e spero, che il caso non sia in mano a uomini e donne di legge con pregiudizi in un senso o nell'altro ( quindi spero di non essere in un caso bossetti-bis) , perciò sapremo come sono andati i fatti , in base alle testimonianze , all'autopsia e ai referti medici .

*Questo fermo restando , e lo evidenzio , che la propaganda partita dai media , da sel , dai vari intellettuali  radical chic  e  colpevolista a tutti i costi ( ma solo quando si tratta di determinate categorie) fa schifo , ma oramai riescono a superarsi loro stessi sempre di più
Il fatto che la Sboldrina e la Maria Etruria Boschi vadano al funerale in rappresentanza di Parlamento e Governo fa comunque schifo, si e' trattato di una banale rissa finita male, la Sboldrina e la Maria Etruria dovrebbero andare ai funerali di chi muore sul lavoro per sostenere la famiglia, persone che sono al 99% uomini.
"Le donne occidentali sono più buone e tolleranti con gli immigrati islamici che le stuprano che con i loro mariti."
Una donna marocchina

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Il fatto che la Sboldrina e la Maria Etruria Boschi vadano al funerale in rappresentanza di Parlamento e Governo fa comunque schifo, si e' trattato di una banale rissa finita male, la Sboldirna e la Maria Etruria dovrebber andare ai funerali di chi muore sul lavoro per sostenere la famiglia, persone che sono al 99% uomini.

Concordo.

Online Jason

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Ma infatti voglio semplicemente dire, a parte che la discussione dovrebbe andare in offtopic, che nè in un senso nè nell'altro dobbiamo arrivare a conclusioni azzardate abbassandoci a certi livelli , visto che a questo mestiere sono molto bravi i  radical chic , mondialisti e le boldrine varie .

TheDarkSider non ti sorprendere,  visto che si superano da soli .
Che sel sia il peggior partito d'italia (peggio del pd, lo dico dopo essermi ricreduto)  questo è noto a tutti . Non c'è proprio nulla da salvare , a cominciare dal fatto che sono i più femministi in assoluto, garantisti solo quando si tratta di categorie che dicono loro , mentre forcaioli e colpevolisti quando si tratta di categorie "privilegiate", compreso il genere maschile .
«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
Theodore Roosvelt, Presidente degli Stati Uniti d’America

Offline Stendardo

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http://www.ilgiornale.it/news/cronache/fermo-testimone-minacciata-morte-sono-inferno-1281673.html

Fermo, la testimone minacciata: "Vivo un inferno, ma ho detto la verità"

Pisana Bachetti, una dei testimoni che hanno assistito alla morte del nigeriano a Fermo, è stata minacciata dopo la sua deposizione

Claudio Cartaldo  - Sab, 09/07/2016 - 11:23

Lei, Pisana Bachetti, uno dei testimoni presenti alla lite che a Fermo ha portato alla morte di Emmanuel Chidi Nnamdi.

Aveva raccontato alla polizia e alla stampa la sua versione dei fatti, dopo l'insulto ("scimmia africana") rivolto da Amedeo Mancini a Chinyery, la moglie del nigeriano. Aveva detto di aver visto la coppia nigeriana "assalire letteralmente" l'ultrà fermano: "Lo hanno picchiato per quattro o cinque minuti - aveva raccontato - e lo hanno colpito anche con il palo di un segnale stradale".

Le minacce di morte alla testimone dell'omicidio del nigeriano

Ora, però, a causa della testimonianza, dice di essere finita vittima di alcune minacce. In una conversazione con il Resto del Carlino, afferma: "La mia vita è diventata un inferno. E questo solo per aver fatto quello che ogni cittadino nella mia situazione avrebbe dovuto fare: chiamare la polizia perché c’era un rissa in corso". Poi ha aggiunto: "Ricevo chiamate da tutta Italia. Appena dieci minuti fa mi è stato inviato l’ultimo messaggio in cui mi davano della nazista. Ed è solo uno dei tanti che mi giungono. Ora mi dovete lasciare in pace. Tutti. Non voglio più essere disturbata, basta, lasciatemi in pace, non voglio dire più niente né parlare con nessuno. Sono stata sbattuta in prima pagina prima del nome del presunto assassino solo per aver detto la verità". Chi la cerca la accusa di essere razzista e xenofoba. "Sto vivendo un incubo - aggiunge - Sono solo una cittadina fermana, mai stata razzista, che ha avuto la sfortuna di trovarsi in quel luogo e di assistere alla rissa che ha portato alla morte di quel povero ragazzo. Ho fatto solo il mio dovere da cittadina e ora mi trovo all’inferno. Non mi resta altro da fare che aspettare la fine di questo incubo. Mi hanno cancellato il profilo Facebook, non c’è più niente, hanno cancellato i miei amici, tutte le mie foto, tutti i miei ricordi. Basta ora, lasciatemi in pace".

Come aveva fatto in precedenza, poi, Pisana Bachetti ha confermato quanto raccontato alla Procura. "Ho visto che il giovane fermano, prima di sferrare un pugno, è stato letteralmente assalito dalla vittima e da sua moglie. Lo hanno picchiato per quattro o cinque minuti e lo hanno colpito anche con un segnale stradale trovato nei pressi. Quando ho assistito a quella scena, ho chiamato la polizia perché temevo per l’incolumità del 39enne fermano, che ha reagito con un colpo, purtroppo per la vittima, ben assestato. Qualcuno ha cercato di intervenire, ma è stato preso a scarpate dalla moglie del giovane di colore".
 
Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti (Winston Churchill) https://storieriflessioni.blogspot.it/ il blog di Jan Quarius

Offline ilmarmocchio

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http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/07/09/morte-emmanuel-iostoconamedeo-i-razzisti-escono-allo-scoperto-su-twitter/2893518/

a quanto pare, la stampa ha , come al solito, fatto schifo. L? ultras ha sicuramente sbagliato ad offendere il nigeriano che però ha reagito con le mani ed altro e il Mancini è stato picchiato. La morte del nigeriano non è stata causata dal pugno, ma dalla caduta .
L'accanimento di Sboldrina, ecc è vomitevole, per non parlare del consueto prete mediatico.
Fanno schifo, odiano gli italiani.
questa gente è peggio di un cancro

Offline ilmarmocchio

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Ragazzi, comunque questo è un argomento OFF TOPIC, e non dovrebbe stare qui. Non è la prima volta che in questa sezione vengono aperti Thread non inerenti la questione maschile. Per argomenti off topic c'è un'apposita sezione. Vicus , se puoi trasferisci la discussione nella sezione offtopic .

Comunque, voglio evidenziare una cosa : il fatto è successo poco tempo fa . Per cui vi chiedo di non partire subito con conclusioni azzardate come "lui si è sicuramente difeso dall'africano", questo è lo stesso metodo che fanno le femministe quando una donna ammazza un uomo: insinuano che l'uomo abbia "maltrattato" la donna costringendola quindi  a ""reagire" e "ribellarsi". Cerchiamo di non usare i loro stessi metodi e di non arrivare a conclusioni azzardate, esattamente come fanno le femministe e come fanno i media* , quindi come non dobbiamo subito partire con il colpevolismo a tutti i costi come fanno nel condannare gli uomini, così non dobbiamo giustificare a tutti i costi come fanno quando invece sono le donne ad aggredire gli uomini .

E' giusto dare credito a tutte le campane . Penso, e spero, che il caso non sia in mano a uomini e donne di legge con pregiudizi in un senso o nell'altro ( quindi spero di non essere in un caso bossetti-bis) , perciò sapremo come sono andati i fatti , in base alle testimonianze , all'autopsia e ai referti medici .

*Questo fermo restando , e lo evidenzio , che la propaganda partita dai media , da sel , dai vari intellettuali  radical chic  e  colpevolista a tutti i costi ( ma solo quando si tratta di determinate categorie) fa schifo , ma oramai riescono a superarsi loro stessi sempre di più

non è così off topic , perchè 2 uomini pagano e una donna che forse ha partecipato al pestaggio invece " vuole diventare medico "

Online Frank

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http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/07/09/morte-emmanuel-iostoconamedeo-i-razzisti-escono-allo-scoperto-su-twitter/2893518/

a quanto pare, la stampa ha , come al solito, fatto schifo. L? ultras ha sicuramente sbagliato ad offendere il nigeriano che però ha reagito con le mani ed altro e il Mancini è stato picchiato. La morte del nigeriano non è stata causata dal pugno, ma dalla caduta .
L'accanimento di Sboldrina, ecc è vomitevole, per non parlare del consueto prete mediatico.
Fanno schifo, odiano gli italiani.
questa gente è peggio di un cancro

E' così: questa gente di merda odia veramente gli italiani.
Lo diceva anche la defunta Ida Magli.

http://www.ibs.it/code/9788817006248/magli-ida/omaggio-agli-italiani.html
Citazione
Descrizione
Un'invettiva e una ricostruzione storica. Con un'idea di fondo: mai nessun popolo come quello italiano è stato tradito dai suoi governanti in maniera così determinata, ossessiva, cinica, perversa. Gli Italiani hanno primeggiato nelle arti e nella scienza; il loro pensiero è stato un fondamento e un faro nello sviluppo della civiltà occidentale. Eppure papi, re, imperatori, dittatori, banchieri, politici, per coltivare il proprio Potere, hanno calpestato gli Italiani, hanno sfruttato la loro natura, le loro città, le loro doti, favorendo in essi un perenne sentimento di vergogna, un'immagine deteriore di vigliaccheria e di preordinata sconfitta.

Sono sicuro che un giorno finirà veramente male.
Prima o poi accadrà qualcosa di molto simile (e di molto grave) a quello che accade negli USA tra bianchi e negri.
Ci vorrà del tempo; ma prima o poi succederà.