Autore Topic: Il Giornale: frasi choc di Federica V.(Sel): "Salvini muori come Buonanno"  (Letto 4935 volte)

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Re:Il Giornale: frasi choc di Federica V.(Sel): "Salvini muori come Buonanno"
« Risposta #15 il: Luglio 08, 2016, 11:20:19 am »
Sempre perché gli "sporchi razzisti" sarebbero solo ed esclusivamente gli italiani.
http://www.veja.it/2009/02/15/dacia-valent-italiani-di-merda-italiani-bastardi/
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Dacia Valent: Italiani di m…a, Italiani bastardi
Category: Società e politica — giorgio @ 20:33

 

Dacia Valent, donna di colore nata a Mogadiscio, candidata ed eletta nelle file del Partito Comunista e del PDS e oggi di Rifondazione Comunista.

Mercoledì   1  ottobre 2008. alle ore 13.24, sul suo blog, Dacia Valent pubblicava  il seguente post.

Leggendolo, oltre al disgusto, se ne consegue che l’espressione «sporco negro» così come «bianchi italiani di merda » appartengono all’innata  cultura,  lessico e galateo di una  donna di colore, comunista, antiamericana e filo palestinese, il top del top del «vero e sincero pensiero democratico ».  Insomma,  a Dacia Valent  va riconosciuto il  contribuito «fare molta, ma molta   chiarezza». Davvero un eccellente risultato.

 
Italiani di merda, Italiani bastardi

Voi non riuscite nemmeno a immaginare quanto sia difficile per me scrivere, tentando di non ferire le vostre povere sensibilità di piccoli bianchi, totalmente ignoranti del loro passato di carnefici di neri, ebrei e musulmani.

Non conoscete nulla di quello che avete nel vostro DNA storico, vi riempite la bocca di ebrei solo per salvarvi la coscienza, raccontando di come gente tipo Perlasca – un fascista di merda che dovrebbe morire mille volte solo per essere stato fascista ed aver sostenuto fossanche per un solo minuto quel regime – ne ha salvato alcuni.

Siete un popolo senza futuro perché siete un popolo senza memoria.

Me ne fotto degli italiani brava gente. Anzi, mi correggo, me ne fotto degli italiani bianchi e cristiani, naturalmente brava gente.

Non lo siete.

Siete ignoranti, stupidi, pavidi, vigliacchi.

Siete il peggio che la razza bianca abbia mai prodotto.

Brutti come la fame, privi di capacità e di ingegno se non nel business della malavita organizzata e nella volontà delle vostre donne (studentesse, casalinghe, madri di famiglie) di prostituirsi e di prostituire le proprie figlie.

Anche quando dimostrate un barlume di intelligenza, questa si perde nei rivoli del guadagno facile e del tirare a fregare chi sta peggio di voi.

Nessuna delle vostre battaglie ha un senso per altri se prima non produce un tornaconto per voi stessi.

Dalla politica alla religione, dal sociale alla cultura, siete delle nullità.

Capaci di raccogliere firme e manifestare, salvo poi smentire con ogni vostro atto quotidiano quello che a grande voce dichiarate pubblicamente. Andate a marciare da soli, che marci siete e marci rimarrete e non vi voglio profumare.

Non avete una classe media, siete una penosa e noiosa classe mediocre, incivile e selvaggia. I giornali più venduti sono quelli che trattano di gossip e i programmi televisivi più gettonati – al fine di vendere le proprie figlie come bestiame, come le vacche che sono destinate inevitabilmente a diventare, vista la vostra genia – sono i reality.

Avete acclamato qualsiasi dittatore e sottoscritto qualsiasi strage, salvo poi dimenticarvene ed assurgere come vittime di un élite. Non avete un’élite, coglioni, fatevene una ragione: i vostri deputati e senatori sono delle merde tali e quali a voi, i vostri capitani d’azienda sono dei progetti andati a male dei centri di collocamento, ma che o avevano buoni rapporti famigliari o il culo l’hanno dato meglio di voi.

Non solo quelli al governo (o che fanno capo all’area governativa), anche e soprattutto quelli che fanno capo all’opposizione.

Da quelli oggi al governo non ci aspettiamo nulla se non quello che da anni ci danno: razzismo, esclusione, spedizioni punitive, insulti ed umiliazioni.

Ma da quelli all’opposizione, quelli che si sono arricchiti con anni di Arci, Opere Nomadi, Sindacati Confederali, e sempre sulla nostra pelle, facendoci perdere diritti che ormai davamo per acquisiti, ci aspettiamo che si facciano da parte.

Sono ormai troppi anni che deleghiamo le nostre lotte a persone che in teoria dovrebbero averle fatte proprie, dimenticandoci l’infima qualità dell’italiano pseudobianco e pseudocristiano: non vale un cazzo perché non ha valori che valgano.

Un popolo di mafiosi, camorristi, ignoranti bastardi senza un futuro perché non lo meritano: che possano i loro figli morire nelle culle o non essere mai partoriti.

Questo mondo non ha bisogno di schiavi dentro come lo siete voi, feccia umana, non ha bisogno di persone che si inginocchiano a dei che sia chiamano potere e denaro e nemmeno di chi della solidarietà ha fatto business.

Ha bisogno di altro, che voi non avete e quindi siete inutili.

Dite che non è così?

Ditelo ai Rom perseguitati in tutta Italia, ditelo ad Abdoul, ditelo ai 6 di Castelvoturno, ditelo a Emmanuel, ditelo ai gay massacrati da solerti cristiani eterosessuali.

Ditelo a mio fratello, bastardi.

Ditelo alle decine di persone vere, non zecche e pulci come voi, che non denunciano perché sanno che se vanno dalla vostra polizia bastarda e assassina li umilieranno e magari li picchieranno di più e forse li uccideranno come l’Aldro [ammazzato come un cane perché pensavano fosse un extracomunitario], e se sono donne le violenteranno, e non avranno nessuno a cui rivolgersi per essere difesi.

Ditelo a quelli che rinchiudete per mesi nei vostri campi di concentramento senza alcun genere di condanna, solo per gonfiare le casse di qualche associazione che finanzierà un qualche partito, generalmente di sinistra, ditelo a quelli che lavorano per i vostri partiti e sindacati da lustri senza avere un contratto ma in nero, ditelo a quelli che si sono fidati di voi per anni, ditelo a quelli che raccolgono l’ultimo respiro di quei maiali dei vostri vecchi, e a quelli che si sfilano dalle fighe delle nostre ragazze per infilarsi in quelle larghe e flaccide delle vostre donnacce, ditelo ai nostri ragazzi che vincono medaglie e che saranno il futuro di questo paese, ditecelo, figli di puttana.

Ditelo col cappello in mano, e gli occhi bassi, cani bastardi.

Ma sappiate che la risposta ve l’hanno già data a Castevolturno: Italiani bastardi, Italiani di merda.

Io ci aggiungo bianchi, perché il discrimine è questo.

Valete poco perché avete poco da dire e nulla da dare.


Per inciso: la merda negra in questione è nata a Mogadiscio, capitale della Somalia, ovvero il paese più corrotto del mondo insieme alla Corea del Nord.

http://www.nigrizia.it/notizia/corruzione-africa-ultima

http://www.nigrizia.it/notizia/corruzione-male-africano

http://www.nigrizia.it/notizia/cancro-corruzione
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In molti paesi africani basta pagare per non essere soggetti alla legge, per fare affari, per ottenere l’accesso a servizi pubblici essenziali. La legalità è un concetto astratto, scritto nei testi giuridici e nelle Costituzioni. Basta pagare anche per cancellare crimini orrendi. Nello Zimbabwe di Mugabe nei mesi scorsi una ragazzina è stata stuprata mentre tornava da scuola da un uomo che le ha passato il virus dell’aids. La polizia ha arrestato l’aggressore, ma lo ha rilasciato, in segreto, pochi giorni dopo. Dopo il pagamento di una tangente. Fatti come questo sono all’ordine del giorno e non sempre vengono in luce.

Transparency International li denuncia nel suo rapporto People and Corruption in Africa, preparato assieme ad Afrobarometer, su un campione di oltre 40mila interviste raccolte in 28 paesi del subsahara (non ci sono in questo dossier i paesi del Nordafrica e Medio Oriente, ai quali sarà dedicata un’altra ricerca, paesi dove le pratiche corruttive sono anche molto diffuse).

Poliziotti e uomini d’affari sono tra le categorie più corrotte. Seguiti da funzionari pubblici, giudici, politici, agenti del fisco. Anche i leader tradizionali (i capi villaggio o i capi tribù) e i leader religiosi appaiono in questa ingloriosa classifica, seppur agli ultimi posti.

Liberia, Camerun, Madagascar, Nigeria, Sierra Leone, Kenya, Sudafrica, sono i paesi più corrotti. Isole Maurizio, Capo Verde e Botswana invece sono quelli dove la corruzione è meno percepita e praticata.

A farne le spese, in una catena di Sant’Antonio all’incontrario, sono i più deboli. I poveri. Le persone ai margini della società che con le carte truccate non riescono ad avere gli stessi diritti degli altri. Di chi paga.

Gli executive africani, i top manager, quelli che fanno affari con gli occidentali, sono tra i più corrotti. Cattive abitudini esportate. E la percezione comune è che questo cancro della corruzione sia aumentato negli ultimi anni. Di pari passo con la crescita economica e la diffusione della ricchezza, sempre più drogata, diseguale, mal distribuita tra le classi sociali. Tra chi può pagare e continua a farlo allegramente. E chi non può pagare e resta alla finestra a guardare un film che non lo vedrà mai protagonista.

Il pessimismo è la conclusione a cui arrivano tanti africani. Un pessimismo che rasenta la rassegnazione, in assenza di una società civile e di un’informazione libera e critica verso il potere e i potentati.

Il rapporto di Transparency international stima che nell’ultimo anno in Africa almeno 75 milioni di persone hanno pagato una tangente. I motivi sono tanti. Si paga per evitare una multa o una condanna. Si paga normalmente per non avere problemi a un controllo o a un check point. Inoltre un africano su cinque, in media, ha pagato una mazzetta per avere accesso a servizi pubblici di base a cui si avrebbe diritto: scuole pubbliche, ospedali pubblici, rilascio di documenti di identità o di permessi, accesso all’acqua e all’energia elettrica. In molti paesi però questa percentuale aumenta. In Liberia, ad esempio, il 69% delle persone intervistate ha ammesso di aver pagato una tangente negli ultimi 12 mesi per avere accesso a un servizio pubblico (il Cameroon il 48%, in Nigeria il 43%, in Sierra Leone il 41%). Un quadro drammatico.

La maggior parte degli africani percepisce la corruzione in aumento e pensa che i loro governi facciano troppo poco in termini di legislazione e di lotta effettiva al fenomeno. Al primo posto nella classifica dei pessimisti ci sono i cittadini del Madagascar, dove il 90% degli intervistati pensa che il proprio governo faccia poco o male per arginare il fenomeno corruttivo. In Liberia lo pensa l’81%, in Zimbabwe l’80%, nel ricco Sudafrica ben il 79%.


Capito da quale pulpito?
Capito con che cazzo di gente abbiamo a che fare?
Gente di merda nata nella merda e vissuta nella merda, che in Italia ha trovato condizioni di vita che in quei luoghi di merda potevano solo sognarsi, ma che poi sputano quotidianamente nel piatto in cui mangiano.
Mi auguro di non doverci mai avere a che fare con queste merde, perché state pur tranquilli che io finirei sui tg nazionali.

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Re:Il Giornale: frasi choc di Federica V.(Sel): "Salvini muori come Buonanno"
« Risposta #16 il: Luglio 08, 2016, 11:36:23 am »
http://www.nigrizia.it/notizia/corruzione-male-africano
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Lunedì 07 dicembre 2015
Africa / Società
Corruzione, male africano

Un rapporto di Tranparency International, pubblicato la scorsa settimana, delinea un quadro ancora preoccupante della percezione della corruzione nell'Africa subsahariana. 75 milioni di persone hanno pagato una tangente nel 2014 secondo le stime. Dati che arrivano dopo i richiami di papa Francesco in proposito, pronunciati nel suo recente viaggio nel continente.
di Angelo Ferrari
 
Un cancro? Dolce zucchero? Comunque la si veda la corruzione, che sta sempre più dilagando in Africa, è un male, frutto di una patologia che sembra non avere cure e che si innesta in un corpo senza anticorpi.
E a guidare la classifica dei paesi in cui secondo i cittadini il “cancro della bustarella” ha guadagnato più spazio nell’ultimo anno è il Sudafrica. La fotografia è stata scattata dal rapporto Transparency International sulla percezione della corruzione nella regione dell'Africa Subsahariana dopo un'’indagine condotta in 28 paesi.
In tutto, sono 75 milioni le persone che si stima abbiano pagato una tangente nel 2014  e il 58% degli intervistati ritiene che il fenomeno della bustarella sia peggiorato l’anno scorso, un dato che arriva all’83% in Sudafrica. All'opposto il caso del Botswana, dove il 54% ha espresso un giudizio positivo sulla battaglia del governo contro la corruzione. Tra le nazioni più colpite, anche Ghana e Nigeria. Secondo il rapporto, gli effetti della corruzione si sono sentiti anche nella recente crisi dell'Ebola in Liberia e Sierra Leone dove può aver contribuito a rallentare la risposta governativa all'emergenza sanitaria.
In Sudafrica, la percezione negativa dei suoi abitanti è frutto anche degli scandali di corruzione venuti alla luce negli ultimi anni, tra cui quello che ha colpito lo stesso presidente, Jacob Zuma, finito nel mirino per i contestatissimi lavori di ristrutturazione della sua villa a Nkandla. C’è da crederci, non certo con soldi suoi.

Ne ha parlato Francesco
Un documento pubblicato da Transparency proprio dopo le parole pronunciate da papa Francesco durante l’incontro con i giovani allo stadio di Nairobi, venerdì della settimana scorsa, durante la tappa in Kenya del suo viaggio africano. Il pontefice si è chiesto: «Si può giustificare la corruzione? Per il semplice fatto che tutti stanno peccando, che tutti agiscono in base alla corruzione?». Parole forti pronunciate come monito davanti ai giovani ma in quello stadio c’era anche il presidente del Kenya, Uhuru Kenyatta. La corruzione «ci entra dentro come lo zucchero, è dolce, ci piace – ha proseguito Bergoglio – è facile. E poi finiamo male. Finiamo diabetici o, il nostro paese si ammala. Ogni volta che accettiamo una tangente, distruggiamo il nostro cuore, la nostra personalità e la nostra patria. Per favore, non prendeteci gusto con questo zucchero che si chiama corruzione».

Prassi endemica
Eppure l’Africa, secondo i dati del rapporto, sembra essere rassegnata, il suo popolo pare piegato a che la dinamica del vivere, del fare affari, della possibilità di intraprendere un’attività qualsivoglia, passi, necessariamente, attraverso la corruzione. E come potrebbe essere altrimenti quando chi dovrebbe essere preposto a combatterla - governanti, presidenti, funzionari - sono i primi artefici di questa terribile pratica? Come credere a costoro? Senza corruzione non vai da nessuna parte in Africa. Questa è la triste verità. E le ricadute peggiori si hanno proprio tra gli strati più poveri della popolazione.
Nairobi, ad esempio, conta tra i 4 e i 4,5 milioni di abitanti e circa il 60% vive nelle baraccopoli o slum che secondo un recente censimento della Nazioni Unite sono oltre 120 con oltre 2 milioni di abitanti e un reddito pro capite di soli 60 centesimi di dollaro al giorno. Le famiglie per poter abitare nelle baracche di lamiera in mezzo ai rifiuti e agli escrementi, pagano affitti e sono oppresse da una sorta di land grabbing, di cui ha parlato anche papa Bergoglio durante il suo viaggio.
La terra su cui sorgono gli slum è di proprietà di politici, della classe medio alta, di speculatori fondiari. Il tutto funziona attraverso un sistema senza regole né contratti, dove la corruzione la fa da padrona e specula sulla pelle dei poveri marginalizzati nella periferia delle periferie che ne divengono ostaggi. Un esempio come tanti altri nel continente africano
 «Il debito sociale – ha detto non a caso Francesco visitando una baraccopoli di Nairobi – e quello ambientale con i poveri delle città, si paga concretizzando il sacro diritto alla terra, alla casa e al lavoro. Non è filantropia, è un dovere di tutti». 

Jose Ugaz, alla guida di Transparency International, ha spiegato che la «corruzione crea e aumenta povertà ed esclusione», e che per combatterla è necessario che i cittadini africani la denuncino. Questi ultimi però ritengono la denuncia troppo pericolosa e inefficace. È qui che bisogna lavorare. Non basta portare la consapevolezza che si tratti di una pratica sbagliata, ma a infondere anche la voglia di combatterla. Altrimenti si resterà nella situazione attuale che i dati del rapporto ci presentano. Quella di una società africana piegata e rassegnata all’atto corruttivo




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Giuseppe Babbini · Milano
Sono sbarcato a Monbasa Kenia nel 1988,per uscire dall'Aeroporto bisognava passare dagli ....apri valigia i quali ti chiedono......hai regalo? io dissi di NO pensando se avessi un regalo per qualche amico.....No il regalo lo aveva chiesto per se stesso...lo stronzo di un militare doganiere,poi durante il trasferimento a Malindi......durante il tragitto il nostro pulmino fu fermato tre volte da militari con Kalasnikov che chiedevano la tangente.......veramente un paese di merda!!!
Mi piace · Rispondi · 1 gennaio 2016 16:29

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Re:Il Giornale: frasi choc di Federica V.(Sel): "Salvini muori come Buonanno"
« Risposta #17 il: Luglio 08, 2016, 11:38:29 am »
http://www.nigrizia.it/notizia/corruzione-africa-ultima
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Rapporto Transparency International 2015
Corruzione, Africa ultima


Il nuovo rapporto di Transparency International sulla corruzione percepita nel 2015 parla chiaro. Nel mondo si vede un certo miglioramento, ma il continente africano resta ultimo. Botswana, Capo Verde e Rwanda i migliori. Somalia e i due Sudan in fondo.
di Luciano Ardesi

In alto la cartina interattiva del Corruption Perceptions Index 2015.

Nella foto in alto alcuni ragazzi manifestano contro la corruzione in Nigeria. (Fonte: Reuters)

La corruzione non lascia la sua presa stando ai dati pubblicati ieri da Transparency International nel suo Rapporto annuale relativo al 2015. Basti pensare che più di 6 miliardi di persone nel mondo vivono in paesi con seri problemi di corruzione e che buona parte di questi si trovano nel continente africano. La Ong valuta l’Indice della percezione di questo malcostume in 168 paesi, disponendoli su una scala da 0 (molto corrotto) a 100 (poco corrotto). Nel 2015 il numero di paesi che migliorano la propria posizione è superiore rispetto a quelli che la peggiorano e questo, va riconosciuto, è un buon risultato a livello generale.

Al top dei paesi virtuosi troviamo per il secondo anno consecutivo la Danimarca (indice 91). Tra coloro che fanno un piccolo passo in avanti c’è l’Italia: il suo indice migliora di 1 punto (da 43 a 44), scala 8 posti nella classifica mondiale (da 69° posto al 61°), ma rimane pur sempre il più corrotto dell’Unione europea, preceduto solo dalla Bulgaria. Un preoccupante passo indietro lo fa il Brasile, a seguito dello scandalo che ha coinvolto la compagnia petrolifera Petrobas, che sale di 8 posti nella classifica dei più corrotti, dominata da due paesi a pari “merito”: Somalia e Corea del Nord, come nella precedente rilevazione del 2014 (indice 8).

Classifica africana
Veniamo all’Africa figura come il continente più corrotto. L’Africa subsahariana ha totalizzanto 33 come punteggio globale, mentre il Nord Africa, che viene analizzato assieme al Medio oriente, ha ottenuto 39 (Vedi grafico in alto a destra). Dei 20 paesi al mondo con la più alta percezione della corruzione, 9 sono africani. In ordine decrescente, dopo la Somalia (sempre ultima), vengono Sudan, Sud Sudan, Angola, Libia, Guinea Bissau, Eritrea, Zimbabwe e Repubblica democratica del Congo. L’Africa si distingue anche per qualche scatto virtuoso. Il Senegal è, insieme a Grecia e Gran Bretagna, il paese che ha compiuto il maggior progresso negli ultimi 4 anni, ed ha la stessa corruzione percepita dell’Italia e di altri due paesi africani (Lesotho e Sud Africa). Il meno corrotto nel continente africano rimane il Botswana al 28° rango mondiale (indice 63), che precede paesi come Capo Verde e Rwanda. Anche il Ghana ha fatto segnare un netto miglioramento negli ultimi anni, passando dal punteggio di 45 nel 2012 al 47 di oggi.
In troppi paesi africani, sottolinea il rapporto, la possibilità di denuncia nei confronti dei funzionari pubblici è ancora molto ridotta, mentre elevate sono le intimidazioni contro i cittadini che osano parlare. Benché l’Unione Africana si sia data come priorità la lotta alla corruzione e all’impunità, molti paesi rimangono reticenti nel prendere misure concrete per realizzare questo obiettivo.

Fare attenzione
Va chiarito che l’indice elaborato da Transparency International non è la misura “oggettiva” della corruzione, bensì della “percezione” che si ha del fenomeno in ciascun paese. Per stabilirlo vengono sentite le opinioni di esperti sul grado di corruzione nel settore pubblico. Tuttavia queste percezioni trovano riscontro in precise realtà secondo i ricercatori. I paesi meno corrotti tendenzialmente sono quelli dove l’amministrazione pubblica è relativamente trasparente e in grado di rendere conto ai cittadini. Quelli più corrotti si caratterizzano invece per la presenza di guerre e conflitti, per la debolezza delle istituzioni pubbliche, polizia e giustizia in particolare, e per la mancanza di mezzi di informazione indipendenti. Queste ultime non sono forse caratteristiche purtroppo ancora facilmente riscontrabili in Africa? Non serve altro dunque per spiegare perché.

Online Frank

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Re:Il Giornale: frasi choc di Federica V.(Sel): "Salvini muori come Buonanno"
« Risposta #18 il: Luglio 08, 2016, 11:58:49 am »
Comunque, tornando per un attimo a Fabrizio Marchi, va detto che sul suo blog il tipo si è sempre dichiarato contrario a qualsiasi forma di violenza fisica, da parte di chicchessia.
Però, guarda caso, tutto cambia quando ad essere provocato e offeso è un negro - che, mi ripeto, nella vera lingua italiana non è assolutamente un termine razzista.*

Bene, a questo punto dovrebbe diventare lecito anche aggredire fisicamente le femministe, visto e considerato che le suddette offendono quotidiamente tutto il sesso maschile autoctono, e provocando in tutti gli uomini consapevoli un forte stato di rabbia e risentimento, quindi facendoli vivere male.
O no?
Seriamente: non ci vuole nulla a smascherare le tante contraddizioni di quel fenomeno del Marchi.


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* Come ho già avuto modo di scrivere, non è farina del mio sacco, bensì di una mia conoscenza.

Citazione
Con il termine negro si indica normalmente una persona originaria dell'Africa e con la pelle scura. Non è un'accusa. Non è mancanza di rispetto. Non è razzismo. E' un vocabolo. Deriva dal latino niger e dal greco nekròs ed è un termine che gli italiani hanno sempre usato e mai in senso dispregiativo. Così anche in America. Persino Martin Luther King, che non può certo essere accusato di razzismo, diceva negro. E i suoi amici e seguaci ripetevano negro. Poi, verso gli anni Sessanta, alcuni movimenti di neri cominciarono a dire che il termine era stato coniato dai bianchi e usato per identificare gli schiavi di origine africana. Dunque, coloro che continuavano ad usarlo erano razzisti perché si rifacevano ad una cultura fatta di sopraffazione e negazione dei diritti. Per non essere razzisti, bisognava dire colored (cioè colorato) o black people, oppure afro-americans o meglio ancora african-americans. Negli Stati Uniti. E siccome a noi piace imitare gli altri, pur non avendo in casa problemi come quelli statunitensi, subito abbiamo importato i neologismi. Così, oggi anche da noi è vietato dire negro e, spesso, pure nero. Si dice "persona di colore". E si cade nel ridicolo. Perché un negro è un negro, uno con la pelle scura. Chiuso, stop. Una persona di colore non è niente. Visto che non esiste una tinta base, predefinita, e visto che qualche miliardo di uomini e donne volge al giallo, una persona di colore è solo un'idiozia politicamente corretta che si è fatta strada nei vocabolari e nella vita di tutti i giorni, e che talvolta raggiunge stratosferiche vette di involontario umorismo.

   
Tratto dal DIZIONARIO GARZANTI DELLA LINGUA ITALIANA.
I edizione: marzo 1965;
IX edizione: maggio 1971.

négro, agg. 1. che per razza ha pelle nera o scura, capelli lanosi, labbra tumide, come la maggior parte dei popoli africani: la razza negra; gli schiavi negri 2. che si riferisce alle genti di razza negra: musica negra; le arti negre 3. (ant. lett.) nero; triste, cupo: vedova, sconsolata, in veste negra (PETRARCA Rime CCLXVIII v. 82); tristi auguri e sogni e penser negri mi danno assalto (PETRARCA Rime CCXLIX vv. 13-14).


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Re:Il Giornale: frasi choc di Federica V.(Sel): "Salvini muori come Buonanno"
« Risposta #19 il: Luglio 08, 2016, 13:30:07 pm »
Calcola che il Marchi ha scritto queste parole.
Ora, premesso che quell'ultrà è sicuramente il solito ritardato mentale, dotato di un QI bassissimo (già il fatto di essere un ultrà denota un basso QI), immagina una situazione contraria in cui un italiano reagisce fisicamente e magari con un paletto in mano, agli insulti di uno straniero (esempio: "italiano di merda", che è un classico): cosa direbbe il Marchi? Approverebbe? Io dico di no. Anzi, condannerebbe l'italiano.
In questo caso il tipo usa due pesi e due misure, esattamente come le femministe in caso di omicidio di un uomo da parte femminile.

Altro particolare da evidenziare: Fabrizio Marchi ha scritto:
Come ho già avuto modo di scrivere, non essendo presente sul posto ignoro come siano andate realmente le cose, mentre il Marchi ha già emesso la sentenza, basandosi sulle dichiarazioni della moglie dell'uomo ucciso e quindi dando per scontato che quella sia la verità assoluta.
In sostanza, e contrariamente a quanto farebbe a situazione invertita, non ha aspettato neppure la conclusione delle indagini da parte degli inquirenti.

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Angelo, leggi qua.

http://identità.com/blog/2013/05/03/immigrata-africana-mostra-il-suo-amore-per-litalia-e-gli-italiani/

http://blog.ilgiornale.it/spirli/2015/08/16/italiano-di-merda-e-il-razzista-sarei-io/?repeat=w3tc

http://www.riscattonazionale.it/2016/03/18/razzismo-chiede-abusivi-africani-allontanarsi-risposta-vaffanculo-italiano-merda/

http://www.veja.it/2009/02/15/dacia-valent-italiani-di-merda-italiani-bastardi/


Giusto quello che dici. Ma il basso I.Q lo poteva avere anche il morto che ha sradicato il cartello stradale. Infatti, dato che non si conoscono i fatti, ma i liberal-ologofrenici progressisti si sono già schierati, stanno giustificando la vittima. Poi in un insulto se si cerca di evitare sarebbe sempre meglio, questo per evitare tali cose. Chi sradica un cartello stradale, oltre ad essere rancoroso e di notevole aggressività è anche un fantozzi se non riesce a colpire l'avversario.

Certo parti inverse nessuno di questi livorosi radical avrebbe mai detto qualcosa se l'aggredito fosse stato un bianco e l'aggressore un nero. Come questo caso potrebbe alla fine essere.

Comunque ci sarebbe una supertestimone: http://www.rischiocalcolato.it/2016/07/fermo-tramutare-un-caso-cronaca-nera-mississippi-burning-goderne-tutti-benefici.html

https://forum.termometropolitico.it/705418-punto-fermo-o-vergogna.html


Inoltre il ragazzo dice di essere stato morso.

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Re:Il Giornale: frasi choc di Federica V.(Sel): "Salvini muori come Buonanno"
« Risposta #20 il: Luglio 08, 2016, 13:38:06 pm »
Infatti bisognerebbe fare la stessa cosa anche verso i ladri o assassini dei nostri cari, però il politicamente corretto non vuole.

Anche la pena di morte potrebbe essere un buon deterrente se a volerla sono i colpiti da lutti di omicidi, non l'uomo comune.

Offline JAROD72

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Re:Il Giornale: frasi choc di Federica V.(Sel): "Salvini muori come Buonanno"
« Risposta #21 il: Luglio 08, 2016, 14:07:29 pm »
Ritornando ai fatti made in usa, vedere questo sito e conoscere questo blogghista:

http://www.colinflaherty.com/

Colin Flaherty spiega bene i fatti che i media non ci raccontano travisandone i fatti. I suoi libri non vengono tradotti qui da noi e sarebbe interessanti leggerli.


http://whitegirlbleedalot.com/


I suoi video:  https://www.youtube.com/user/ColinFlaherty712/videos

Personaggio scorretto e censurato.

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Re:Il Giornale: frasi choc di Federica V.(Sel): "Salvini muori come Buonanno"
« Risposta #22 il: Luglio 08, 2016, 16:38:12 pm »

Giusto quello che dici. Ma il basso I.Q lo poteva avere anche il morto che ha sradicato il cartello stradale. Infatti, dato che non si conoscono i fatti, ma i liberal-ologofrenici progressisti si sono già schierati, stanno giustificando la vittima. Poi in un insulto se si cerca di evitare sarebbe sempre meglio, questo per evitare tali cose. Chi sradica un cartello stradale, oltre ad essere rancoroso e di notevole aggressività* è anche un fantozzi se non riesce a colpire l'avversario.

Ovvio.
Di certo un uomo dotato di ben altro cervello non avrebbe sradicato un cartello stradale, così come un uomo dotato di buon senso e di intelligenza perlomeno normale, non avrebbe provocato gratuitamente nessuno.
Chi semina vento raccoglie (o può raccogliere) tempesta, bisognerebbe sempre ricordarselo, perché non si sa mai con chi si ha a che fare.
Peraltro, e sempre basandomi su quel che leggo, son sicuro che ad istigare l'uomo ucciso da quel mio ex corregionale è stata la moglie, che non ha certamente dimostrato di essere migliore dei due uomini in questione.

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* In un'altra discussione, aperta ieri da Stendardo, ho scritto quanto segue.
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La tendenza a fare branco, come i lupi, è tipica di molti stranieri, specie se provenienti dall'Africa o dai Balcani.
Come è tipica la loro rabbia, la loro ferocia, quando si scontrano con degli italiani, verso i quali provano soventemente un forte risentimento, anche per colpe passate (colonialismo, etc), sia vere che presunte.

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Re:Il Giornale: frasi choc di Federica V.(Sel): "Salvini muori come Buonanno"
« Risposta #23 il: Luglio 08, 2016, 19:31:03 pm »
Frank
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Più che la "gran parte" direi tutti e tutte.

Si , assolutamente vero . Sono stato troppo ottimista , dicendo "gran parte" .

Comunque, da come ho capito , Marchi si rifà a Costanzo Preve, filosofo di sinistra e antifemminista , un marxista eretico .
«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
Theodore Roosvelt, Presidente degli Stati Uniti d’America

Online Jason

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Re:Il Giornale: frasi choc di Federica V.(Sel): "Salvini muori come Buonanno"
« Risposta #24 il: Luglio 08, 2016, 19:37:44 pm »
Angelo

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SEL è una fogna di partito, forse pure più fogna del PD.

Fino a poco tempo fa pensavo fosse il pd il peggiore d'italia .
Invece mi sono ricreduto , sel è davvero la fogna della fogna. Leggi questo :

http://www.questionemaschile.org/forum/index.php?topic=13471.0

Citazione
Cominciamo a chiamare la merda con il nome corretto.

Il problema è che la merda almeno è utile, come concime.  Certi partiti  invece sono un cancro, un male oppressore, e l'essere umano deve lottare come può per debellare il cancro .
« Ultima modifica: Luglio 08, 2016, 19:52:14 pm da Jason »
«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
Theodore Roosvelt, Presidente degli Stati Uniti d’America

Offline Angelo

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Re:Il Giornale: frasi choc di Federica V.(Sel): "Salvini muori come Buonanno"
« Risposta #25 il: Luglio 08, 2016, 23:32:48 pm »
Frank
Si , assolutamente vero . Sono stato troppo ottimista , dicendo "gran parte" .

Comunque, da come ho capito , Marchi si rifà a Costanzo Preve, filosofo di sinistra e antifemminista , un marxista eretico .

Non ho la possibilità di contattare Marchi, ma credo che abbia rinnegato Preve. Preve nell'ultimo periodo fu accusato di rossobrunismo dai "compagni"... Quindi figurati se Marchi ha l'ardire di accostarsi ad uno che fu accusato (INGIUSTAMENTE) di rossobrunismo.
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

Offline Angelo

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Re:Il Giornale: frasi choc di Federica V.(Sel): "Salvini muori come Buonanno"
« Risposta #26 il: Luglio 08, 2016, 23:46:59 pm »
Calcola che il Marchi ha scritto queste parole.
Ora, premesso che quell'ultrà è sicuramente il solito ritardato mentale, dotato di un QI bassissimo (già il fatto di essere un ultrà denota un basso QI), immagina una situazione contraria in cui un italiano reagisce fisicamente e magari con un paletto in mano, agli insulti di uno straniero (esempio: "italiano di merda", che è un classico): cosa direbbe il Marchi? Approverebbe? Io dico di no. Anzi, condannerebbe l'italiano.
In questo caso il tipo usa due pesi e due misure, esattamente come le femministe in caso di omicidio di un uomo da parte femminile.

Altro particolare da evidenziare: Fabrizio Marchi ha scritto:
Come ho già avuto modo di scrivere, non essendo presente sul posto ignoro come siano andate realmente le cose, mentre il Marchi ha già emesso la sentenza, basandosi sulle dichiarazioni della moglie dell'uomo ucciso e quindi dando per scontato che quella sia la verità assoluta.
In sostanza, e contrariamente a quanto farebbe a situazione invertita, non ha aspettato neppure la conclusione delle indagini da parte degli inquirenti.

@@

Angelo, leggi qua.

http://identità.com/blog/2013/05/03/immigrata-africana-mostra-il-suo-amore-per-litalia-e-gli-italiani/

http://blog.ilgiornale.it/spirli/2015/08/16/italiano-di-merda-e-il-razzista-sarei-io/?repeat=w3tc

http://www.riscattonazionale.it/2016/03/18/razzismo-chiede-abusivi-africani-allontanarsi-risposta-vaffanculo-italiano-merda/

http://www.veja.it/2009/02/15/dacia-valent-italiani-di-merda-italiani-bastardi/

Ho letto Frank. Purtroppo taluni hanno i paraocchi o per interessi economici legati "all'ospitalità" degli immigrati o per sinistronzismo indotto da una visione totalmente scollegata dalla realtà. Altrimenti le varie e i vari Dacia Valent sarebbero rispediti di corsa nei paesi d'origine. In Italia non si può, siamo una colonia dello zio Sam e lo zio non vuole. E i "nipotini" deficienti italiani dello zio predicano pure "di antifascismo" e "antirazzismo"...  :doh:
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

Offline TheDarkSider

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Re:Il Giornale: frasi choc di Federica V.(Sel): "Salvini muori come Buonanno"
« Risposta #27 il: Luglio 09, 2016, 11:28:19 am »
Angelo

Fino a poco tempo fa pensavo fosse il pd il peggiore d'italia .
Invece mi sono ricreduto , sel è davvero la fogna della fogna. Leggi questo :

http://www.questionemaschile.org/forum/index.php?topic=13471.0
SEL=partito della Boldrini

non c'e' altro da aggiungere

:sick: :sick: :sick:
"Le donne occidentali sono più buone e tolleranti con gli immigrati islamici che le stuprano che con i loro mariti."
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Online Frank

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Re:Il Giornale: frasi choc di Federica V.(Sel): "Salvini muori come Buonanno"
« Risposta #28 il: Luglio 09, 2016, 14:22:53 pm »
http://www.ilgiornale.it/news/nigeriano-ucciso-fermo-tutto-che-non-torna-1281791.html

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Nigeriano ucciso a Fermo: tutto quello che non torna

Sono tanti, troppi gli interrogativi sulla vicenda di Emmanuel Chidi Nnamdi, il nigeriano morto a Fermo dopo una rissa con un ultrà locale. Due, principlamente, le versioni su cui ora la procura dovrà fare chiarezza
Giuseppe De Lorenzo - Sab, 09/07/2016 - 13:23
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Sono tanti, troppi gli interrogativi sulla vicenda di Emmanuel Chidi Nnamdi, il nigeriano morto a Fermo dopo una rissa con un ultrà locale. Due le versioni su cui ora la Procura dovrà fare chiarezza. Da una parte c'è Chinyery, la moglie del nigeriano. Dall'altra Amedeo Mancini, ora in carcere con l'accusa di omicidio preterintenzionale.

1) Le due versioni

I racconti della moglie della vittima e del presunto omicida discordano. E non di poco. Partiamo dalla versione raccontata alla stampa e alla polizia da Chinyery. La donna racconta che con suo marito stavano passeggiando vicino al seminario vescovile che li ospita, quando Mancini li avrebbe insultati ("scimmia africana", la frase razzista) e poi picchiati. "Eravamo usciti per comprare una crema per il corpo - ha detto Chinyere a Repubblica - Passeggiavamo, quando all’improvviso quei signori hanno cominciato a insultarmi. “Africans scimmia”, “africans scimmia”. (Mancini) mi ha preso, mi ha spinto, mi ha dato un calcio. Emmanuel mi ha difeso. Quel segnale stradale l’ha preso l’uomo italiano, però, poi lo ha colpito. Ed Emmanuel è caduto per terra". Secondo la donna durante la rissa Mancini prende il cartello per colpire il marito alla testa, poi gli avrebbe sferrato un calcio facendolo cadere a terra.

Mancini, invece, sostiene di aver visto i due nigeriani "armeggiare intorno ad una auto" e di averli quindi insultati (l'appellativo "scimmia africana" è forse l'unico punto certo). Poi la coppia sarebbe andata avanti, per tornare indietro e dar vita alla rissa con l'ultrà. Il quale denuncia di essere stato colpito con un palo dei segnali stradali sradicato da Emmanuel da terra. E per questo di essersi difeso con un pugno.
2) Come è morto Emmanuel?

All'inizio si pensava, basandosi anche sulla versione raccontata dalla donna, che il nigeriano fosse morto a causa del pestaggio subito da Mancini. Ma l'autopsia ha certificato che l'uomo è morto a causa di una frattura al cranio, dovuta con ogni probabilità ad una caduta. Mancini lo avrebbe colpito con "un unico pugno" tra il labbro inferiore e la mandibola sinistra che - si legge nell'autopsia - "era forte ma non fortissimo", tanto che non ha provocato la rottura dei denti. Il pugno però non sarebbe la causa della morte.

Sul corpo di Emmanuel sono stati trovati un ematoma al polpaccio e alcuni graffi. Il corpo della vittima, comunque, non presenta segni evidenti di pestaggio violento (come invece raccontato dalla moglie della vittima), essendo il suo corpo "quasi totalmente integro". Rimane però il forte dubbio che l'ematoma al polpaccio sia stato causato da un colpo proveniente dal cartello stradale.
3) Chi ha usato il segnale stradale?

Su questo punto si hanno alcune informazioni ma poche certezze. Come detto, entrambe le parti in causa accusano l'altra di aver usato per primo il segnale stradale. La difesa è certa che a estrarlo da terra sia stato Emmanuel, per difendere l'onore offeso della moglie. Ed anche la Procura crede sia così. Ieri, infatti, il medico legale ha visitato in carcere Amedeo Mancini. Secondo quanto raccontato dal suo legale, Francesco De Minicis, presente alla visita, all'ultrà è stato trovato un "grave ematoma al fianco" e un morso sul braccio sinistro (l'uomo dice di averlo ricevuto da Chinyery). L'ematoma sarebbe la "prova" che Mancini sarebbe stato "preso a sprangate" dal nigeriano. Il pugno, è la linea del legale, è da inserire quindi in un contesto di legittima difesa.
4) I testimoni

A suffragare la versione dell'ultrà ci sarebbero 4 testimoni oculari. I quali, scrive Il Resto del Carlino, sarebbero stati ritenuti "attendibili" anche dalla Procura. Tutte concordano nel dire che il nigeriano avrebbe aggredito Mancini, il quale - caduto a terra - avrebbe poi colpito con il pungo fatale Emmanuel. Il nigeriano cade e finisce in coma dopo aver battuto la testa. Una delle testimoni, Pisana Bacchetti, racconta alla stampa: "Ho visto che il giovane fermano, prima di sferrare un pugno, è stato letteralmente assalito dalla vittima e da sua moglie. Lo hanno picchiato per quattro o cinque minuti e lo hanno colpito anche con un segnale stradale trovato nei pressi". Emmanuel avrebbe colpito Mancini con "colpi di karate", mentre la moglie gli dava calci gridando "schimmia a chi? scimmia a chi?". Il problema è che Pisana Bacchetti (ora minacciata da più parti) è arrivata a rissa già iniziata e non può dire chi sia stato il primo a colpire. Alcuni hanno messo in dubbio l'attendibilità della testimone, che è stata cancelltata da Facebook.

La seconda testimone, scesa nei momenti della rissa dal bus, si chiama Milena Temperini. La donna riferisce di aver visto il nigeriano spintonare l'ultrà e colpirlo con il segnale stradale. Poi il fermano cade a terra e i nigeriani si allontanano. A quel punto, Mancini si rialza, raggiunge la coppia, inizia una seconda rissa alla fine della quale Emmanuel si accascia a terra.

"Le risultanze istruttorie sono in piena evoluzione - ha detto però detto l'avvocato Letizia Astorri che difende la donna - e qualunque valutazione espressa oggi è una valutazione di parte. I dati oggettivi sono i dati processuali, parleranno le carte, e la perizia sull'esame autoptico deve essere ancora depositata". Sembra quindi non voler credere alle prime indiscrezioni sull'autopsia.
5) I vigili hanno visto?

Secondo il Resto del Carlino, infine, bisogna riportare anche le testimoniaze riportate dagli agenti della municipale arrivati sul luogo. Due vigili avrebbero detto che al loro arrivo la rissa era in corso e che "il 36enne nigeriano, che si trovava in piedi vicino a loro, senza mostrare alcun segno di malessere, sia caduto improvvisamente all’indietro. Entrambi hanno ribadito che in quel momento l’uomo non ha ricevuto alcun colpo". Eppure il tenente Stefano Muccichini scrive nel suo verbale di essere arrivato con Emmanuel già a terra, e di aver ascoltato i presenti.

Offline giacca

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Re:Il Giornale: frasi choc di Federica V.(Sel): "Salvini muori come Buonanno"
« Risposta #29 il: Luglio 09, 2016, 14:30:29 pm »
La cosa che mi rammarica è che in un periodo in cui la sinistra rischia l'estinzione (quando ci sarebbero da risolvere un sacco di cose che non vanno) non si trova di meglio che tirare fuori queste frasi degne di chi in nome del socialismo faceva i peggiori crimini, dopo anni che molti in buona fede avevano portato i partiti progressisti fuori dall'orbita dell'Urss.