Autore Topic: Come senza il pudore non possa sopravvivere l'amore romantico,di Yukio Mishima  (Letto 1349 volte)

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Offline Salar de Uyuni

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Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

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IL GALATEO
Lezioni Spirituali per Giovani Samurai, Yukio Mishima



Una signora, la sorella del proprietario di uno dei migliori alberghi di Tòkyo, famosa fin dall'anteguerra nell'alta società e abituata a risiedere all'estero, esigeva che ogni uomo la trattasse con lo stesso rispetto che gli occidentali riservano alle donne. Un giorno volle sperimentare la cucina giapponese dell'albergo del fratello, e sebbene in quella sala da pranzo vigesse uno stile rigidamente giapponese andò ostentatamente a sedersi al posto d'onore, indignandosi quando s'accorse che non la servivano per prima. Domandò perche' in quell'albergo, che si conformava interamente alle abitudini occidentali,solo al momento di presentare i cibi della cucina giapponese sentissero l'esigenza di servire per primi gli uomini.Era per lei un quesito della massima importanza. Ordinò subito che si servissero per prime le signore, anche nella sala da pranzo giapponese. Mi risulta che sia l'unico albergo in cui ciò avviene.Per quanto mi riguarda, ho stretto un patto con mia moglie. Quando entriamo in un ristorante giapponese sono io ad avere la precedenza, che viceversa spetta a lei in un locale di stile occidentale. E' facile, basta considerare il galateo come un gioco. Ma è un gioco in cui s'intrecciano complesse questioni d'orgoglio.

Può sembrare che dar la precedenza a una donna sia una rilevante manifestazione di rispetto, ma in realtà si tratta di ben altro ed io mi stupisco che nessuna donna si sia mai indignata per una simile norma, in cui si manifesta una forma di protezione per il più debole.

Fino al termine della guerra vigevano nel nostro paese costumi simili a quelli dell'antica Grecia: le donne custodivano la casa ed era naturale che gli uomini si dedicassero alla vita sociale fuori dagli ambienti domestici e senza la compagnia delle mogli. Quest'abitudine non è esclusivamente giapponese, si può constatare quanto sia ancora ben radicata in Spagna e in altri paesi latini.

Le donne, e soprattutto le giapponesi moderne, sanno che la loro liberazione, la facoltà di poter agire a loro arbitrio, è da attribuire totalmente al crollo della tradizione. Si ritiene infatti che la tradizione giapponese fosse oppressiva della libertà femminile. Grazie all'emancipazione di stampo occidentale, e soprattutto americano, le nostre donne hanno incominciato a uscire liberamente e ad agire secondo la loro volontà.

E' un fenomeno tuttavia che non riguarda tutto l'occidente ma solo le società più sviluppate. Nell'America centromeridionale, ad esempio, le donne che camminano per strada da sole dopo le otto di sera sono considerate prostitute. Non è ammissibile che una ragazza di buona famiglia esca a quell'ora senza la protezione di un uomo.Se è vero che la libertà sessuale ha disgregato la tradizione in Giappone e nei paesi occidentali sviluppati, bisogna ammettere che sono state proprio le donne, generalmente più conservatrici, a battersi in prima linea nella lotta contro le antiche consuetudini. Non è forse, questa, un'intrinseca contraddizione dell'animo femminile?Le << calze blu >>, quel gruppo di donne moderne che verso la fine dell'era Meiji influenzò tanto potentemente la moda giapponese, organizzava dimostrazioni per affermare il diritto delle donne all'emancipazione, alla libertà di sposare l'uomo amato senza essere legate da consuetudini feudali, di muoversi autonomamente nella società. Nel dopoguerra le donne del nostro paese conquistarono, naturalmente grazie all'occupazione americana, il diritto al voto, un diritto che è stato concesso solo di recente persino in un paese vittorioso come la Francia.

La donna giapponese ha sempre assunto un atteggiamento passivo nei confronti della tradizione, non ha mai assolto al compito di conservarla attivamente. Ho l'impressione che questo abbia esercitato una sottile influenza persino sul moderno galateo. Se la donna è davvero un soggetto e non un semplice oggetto, perché non diviene un'attiva custode della tradizione? La tradizione, in assenza di uno sforzo per conservarla, si sgretola spontaneamente e non è più ricostruibile. L'uomo comprende il significato della tradizione e si schiera attivamente con chi la protegge, e sente il dovere di difenderla, sia che la consideri buona o cattiva. è questa la ragione per cui i giapponesi sono sempre parsi più conservatori di quanto si sarebbe auspicato. Ma ad essi si sono costantemente opposte le loro donne, che hanno cercato la liberazione nell'annientamento di ogni consuetudine tradizionale. Ma questo è un paradosso. Se infatti la donna continuerà nella sua azione di sgretolamento della tradizione finirà con il ritrovarsi nella situazione in cui era costretta quando ne subiva i vincoli. E poiché sul nulla non si può stabilire alcun criterio d'azione, la donna giapponese ha iniziato ad imitare scimmiescamente le occidentali, imponendo un simile comportamento anche all'uomo. L'esempio più esplicito è quello della signora dell'alta società alla quale ho accennato: imponendo l'etichetta occidentale alla cucina giapponese riuscì soltanto a renderne sgradevole il sapore.

Da quando, non in virtù della sua forza, ma dell'autorità dell'esercito di occupazione, vale a dire degli uomini americani, la donna giapponese ha ottenuto piena emancipazione e libertà, non le è rimasto altro modo per dimostrare il proprio potere se non il partecipare alle manifestazioni pacifiste, basate totalmente sul sentimento e su parole d'ordine così suggestive da respingere ogni logica. Ma in realtà è proprio nella dimensione della passività che le donne sono così forti da respingere ogni logica. I difetti dei movimenti pacifisti giapponesi consistono nell'estrema propensione alla demagogia fondata sul sentimento e nel rifiuto radicale della logica: e sono proprio questi difetti che rivelano la loro impronta totalmente femminile.

Non soltanto nel galateo, dunque, ma anche nei movimenti pacifisti e politici vorrei che le donne, se sono realmente emancipate e autonome come pretendono, scoprissero un nuovo significato nella tradizione, ormai non più temibile per loro, e si assumessero spontaneamente il compito di mostrare al mondo la bellezza dei costumi tradizionali giapponesi.
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''