Serena Wiliams dice di valere come Federer

[KasparHauser]

Questa è una cazzata. Serena Williams vale un centesimo di Federer dal momento che perderebbe con uno qualsiasi dei tennisti uomini fra i primi cento.
Dunque secondo me dovrebbe guadagnare un centesimo di Federer.

http://27esimaora.corriere.it/articolo/serena-williams-fulmina-il-giornalista-sessista-certo-che-valgo-come-federer/

[Sebastiano]

Mah, in questo caso non sarei così sicuro... Serena Williams pare un uomo!

[Frank]

Serena perderebbe anche contro il numero 500 tra gli uomini...
Non è una battuta: è un dato di fatto.
Idem per le calciatrici, che nelle "amichevoli" le buscano regolarmente da ragazzini di 15-16 anni.
Il fatto è che le donne non hanno realmente il senso dell'onore; non sono giuste, non sanno riconoscere i propri limiti e i meriti altrui.
Vivono di risentimenti, sono invidiose e complessate, campano male e fanno campare male gli uomini che hanno la disgrazia di relazionarsi con loro.
Non ce n'è una, che sia una, dall'Australia agli Stati Uniti, passando per la Russia e la Cina, che riconosca la superiorità maschile nello sport e quindi ammetta che i maggiori guadagni maschili sono giustificati dalla sopracitata superiorità fisica.*
La lealtà non è femmina.


@@

* Per esempio: la tanto decantata Federica Pellegrini, le buscherebbe anche da un buon cadetto di sesso maschile, quindi da un adolescente.

[Frank]

Mah, in questo caso non sarei così sicuro... Serena Williams pare un uomo!

Ed invece devi esserne sicuro, perchè Serena Williams "pare" un uomo, ma non è un uomo.
E' una femmina, seppur muscolarmente superiore alla media femminile.

http://tennis.it/luomo-che-sconfisse-le-sorelle-williams/

Tennis - Nel 1998 Karsten Braasch, un oscuro giocatore tedesco, raccolse la sfida delle sorelle Williams e le sconfisse su un campo periferico dell'Australian Open. Bevendo birra e fumando sigarette

Il concetto di “battaglia tra sessi”, ovvero la sfida tra un uomo e una donna, è stato più volte messo in pratica nel tennis. Nella maggior parte dei casi si è trattato di esibizioni legate a opere di beneficenza, eventi di puro divertimento i cui episodi possono essere facilmente reperiti con una semplice ricerca su Youtube. In rete tuttavia non si trovano le immagini di una particolare “battaglia dei sessi”, che niente aveva a che vedere con esibizioni e beneficenza, ma si trattò una sfida fine a se stessa lanciata da due giovani tenniste che di lì a poco avrebbero dominato il circuito femminile, una delle quali, dopo tutti questi anni, è la fresca numero uno del mondo.

Era l’Australian Open del 1998. Serena e Venus Williams (all’epoca rispettivamente diciottenne e diciannovenne) ebbero l’ardire, dopo aver visto dei tennisti uomini allenarsi, di sostenere con orgoglio che sarebbero state in grado di battere facilmente un loro collega uomo piazzato intorno alla posizione numero 200 del mondo. Con un misto di sbruffonaggine giovanile ed eccessiva confidenza nei loro mezzi che col senno (e i trionfi) di poi possiamo in effetti perdonare, le due ragazze lanciarono la sfida che si sarebbe consumata in un campo secondario dello Slam australiano, lontano dalle telecamere e con pochi testimoni. La sorte volle che il prescelto fosse un giocatore non più giovane (31 anni all’epoca), il cui massimo ranking era stato il numero 38 quattro anni prima: il tedesco Karsten Braasch, numero 203 del mondo.

L’evento, come si diceva, non ha purtroppo testimonianze video. Eppure quello che accadde fu estremamente singolare e provò, forse in modo definitivo (se quello fu lo scopo), quanto il tennis maschile e quello femminile siano due sport profondamente diversi, giocati a livelli diversi. Le ragioni sono molteplici e sono quasi tutte dovute a Karsten Braasch. Tennista dal movimento di servizio stranissimo, dagli occhialetti rotondi e barba incolta che lo facevano sembrare  uscito dagli anni ’30, a vederlo alla battuta pareva quasi comico. In quel campo così lontano dai riflettori il non più giovane Karsten giocò due set contro le sorelle Williams, uno con ognuna, come da accordi. Iniziò con Serena: mentre Venus era impegnata nella conferenza stampa successiva alla sua sconfitta ai quarti contro Lindsay Davenport, il buon Karsten s’era già portato sul 5-0. Durante i cambi di campo con disinvoltura fumava sigarette e beveva birra. “Il mio consiglio se vi dovesse capitare una situazione del genere”, disse anni dopo in un’intervista, “è la pazienza. Un match simile va chiaramente preso alla leggera. Quella mattina mi allenai con qualche colpo di golf e un po’ di shandy”. Lo “shandy”, per la cronaca, è una bevanda costituita da birra e limonata o altra bibita gassata. Come la nostra “bicicletta”. Un modo estremamente salutare di prepararsi, quindi.

Sul 5-0 Venus arrivò in campo ma era ormai troppo tardi per sua sorella. Karsten chiuse il set di esibizione con un eloquente 6-1. “E’ stato estremamente difficile”, avrebbe detto dopo l’attuale numero uno del mondo, “non pensavo sarebbe stata così dura. Molti dei miei colpi sarebbero stati dei vincenti nel circuito WTA ma lui è arrivato su tutti”. A Venus andò poco meglio: riuscì a strappare a Braasch un solo game in più di sua sorella, chiudendo 2-6. Un tedesco di 31 anni aveva messo a tacere l’arroganza delle giovani sorelle Williams bevendo birra e fumando sigarette e la “battaglia dei sessi” aveva decretato il suo verdetto. “Serena e Venus sono delle grandi giocatrici ma se hai giocato nel circuito maschile  sai benissimo che ci sono dei colpi che le metteranno sempre in difficoltà, soprattutto quelli con parecchio spin”. A Braasch alla fine fu chiesto se per le Williams potessero esserci davvero possibilità di battere un uomo: “Contro uno tra i primi 500, nessuna. Ed io oggi ho giocato da numero 600.”

[Frank]

la protesta farà il giro del social fino ad arrivare a bussare alla porta di Sunil Gulati, il presidente della Us Soccer Federation accusato di non voler nemmeno incontrare le ragazze per ascoltare le loro rimostranze.

Bene, uno con le palle.

Comunque, queste donnicciole  moderne che parlano di "sessismo" ad ogni pié sospinto, son talmente cretine da non capire che "in un vero mondo paritario" sarebbero costrette a competere contro gli uomini e consequenzialmente a scomparire, sportivamente parlando...

Per esempio: quale judoka, di qualsiasi parte del mondo, potrebbe sfidare Teddy Riner?

Ovviamente nessuna.
Ma guai a dirglielo, eh!, sennò si arrabbiano queste povere complessate.

[KasparHauser]

Ma cmq secondo me tutta la vicenda è stata montata su ad arte con la complicità del giornalista (maschio! precisa l'articolo). Non ci credo che una risposta così idiota della Williams possa ammutolire qualcuno, men che mai un giornalista partito così a gamba tesa.
Per me è tutto falso, tutto preparato per la causa di queste neofemministe ottuse.

[Sebastiano]

Ed invece devi esserne sicuro, perchè Serena Williams "pare" un uomo, ma non è un uomo.
E' una femmina, seppur muscolarmente superiore alla media femminile.

http://tennis.it/luomo-che-sconfisse-le-sorelle-williams/

Ah però...

[Frank]

Per esempio: la tanto decantata Federica Pellegrini, le buscherebbe anche da un buon cadetto di sesso maschile, quindi da un adolescente.

Un altro esempio.

http://www.gazzetta.it/Nuoto/10-07-2016/nuoto-fondo-europei-bruni-d-oro-bridi-bronzo-10-km-160299035250.shtml

Nuoto di fondo, Europei, Bruni d’oro, Bridi di bronzo nella 10 km
L'Italia comincia subito bene la rassegna continentale in acque libere in Olanda L'azzurra centra il primo titolo continentale della carriera sulla distanza olimpica in 2h07'00”1 ad ex-aequo con la francese Aurelie Muller. Bronzo per Arianna 3”5 dalle vincitrici ma davanti alla fuoriclasse olandese Van Rouwendaal. Uomini: quarto Vanelli

10 luglio 2016 - HOORN (Olanda)
La regina d'Europa nella distanza più prestigiosa del nuoto di fondo, la 10 km, è italiana, si chiama Rachele Bruni e il giorno di ferragosto, a Rio de Janeiro, sarà l'unica a difendere i colori azzurri nell'appuntamento olimpico. Gli Europei di nuoto in acque libere di Hoorn, cittadina olandese che dà il nome al lago che ospita il campo gara, di aprono nel segno del tricolore grazie all'allieva di Fabrizio Antonelli inserita di diritto tra le favorite della vigilia, la quale non fallisce la ghiotta occasione e centra il primo titolo continentale della carriera sulla distanza olimpica in 2h07'00"1 ad ex-aequo con la francese Aurelie Muller: è la prima volta che nel fondo si assegna un successo a parimerito. La festa italiana è completata da Arianna Bridi, bronzo a 3”5 dalle vincitrici ma davanti alla fuoriclasse olandese Sharon Van Rouwendaal. Settima la debuttante Giulia Gabbrielleschi a 12”7. "Oggi sono davvero felice perché per la prima volta salgo sul gradino più alto ad un campionato europeo nella 10km – ha detto a caldo l'azzurra – Oggi è anche la prima volta nella storia dei campionati Europei che si assegna il titolo ad ex-aequo: è un onore condividere il titolo con Aurélie Muller e soprattuto essere sul podio con la mia compagna di squadra Arianna Bridi".

 che carriera — Per la Bruni, 26enne fiorentina tesserata per l'Esercito, si tratta della nona medaglia europea della carriera (6 ori nella 5 Km e nel team event a Dubrovnik 2008, Eilat 2011 e Piombino 2012; argento nel team event al Lago Balaton 2010 e nella 10 Km a Eilat 2011). Inoltre, è detentrice della coppa del Mondo 10 km ed è in testa alla classifica generale provvisoria del prestigioso circuito mondiale di quest'anno dopo aver vinto 2 delle prime tre gare del calendario (Viedma e Lago Balaton).

quarto vanelli — Finisce ai piedi del podio, invece, la 10 km di Federico Vanelli. Il lodigiano dell'Aniene che si allena sotto la guida di Emanuele Sacchi che con Simone Ruffini parteciperò alla gara olimpica a Rio, chiude a due secondi e mezzo dalla zona medaglie in 1h55'24”3. Successo al padrone di casa Ferry Weertman, campione del mondo in carica, che batte al tocco il britannico Jack Burnell e il francese Marc Antoine Olivier. Ruffini è settimo a 4”8 dal vincitore, Matteo Furlan undicesimo a 6”9.

 Alberto Fumi

Dunque: nel settore femminile Rachele Bruni ha vinto la medaglia d'oro sui 10 km col tempo di 2h07'00"1, mentre nel settore maschile e sulla stessa distanza, Federico Vanelli è giunto quarto, realizzando il seguente tempo: 1h55'24”3.
...

[ilmarmocchio]

a parte che a forza di doping ormai la Williams, più che au uomo . assomiglia a una scimmia.
Le atlete sono grottesche : equal play, equal gain ?
Facciano allora tornei open e poi vediamo , le complessate .
Se ne facciano una ragione : son femmine, non maschi

[giuspal]

Ma invece di blaterare tanto perché non si piazzano davanti a una telecamera in una sfida reale? Sarebbe fantastico snocciolare statistiche sulle loro "vittoriose prestazioni" contro gli uomini. Purché naturalmente gli uomini che le affrontano non si facciano remore e giochino dando tutto loro stessi. 

[giuspal]

Un altro esempio.

http://www.gazzetta.it/Nuoto/10-07-2016/nuoto-fondo-europei-bruni-d-oro-bridi-bronzo-10-km-160299035250.shtml
Dunque: nel settore femminile Rachele Bruni ha vinto la medaglia d'oro sui 10 km col tempo di 2h07'00"1, mentre nel settore maschile e sulla stessa distanza, Federico Vanelli è giunto quarto, realizzando il seguente tempo: 1h55'24”3.
...

...e hai detto tutto! 

[Red-]

Ma invece di blaterare tanto perché non si piazzano davanti a una telecamera in una sfida reale? Sarebbe fantastico snocciolare statistiche sulle loro "vittoriose prestazioni" contro gli uomini. Purché naturalmente gli uomini che le affrontano non si facciano remore e giochino dando tutto loro stessi. 

La cosa è già stata fatta varie volte, a parità di condizioni fisiche non c'è mai stata storia.
Si cerchi ad es. su google "navratilova vs connors "

Le donne vincono quando  lui è vecchio e lei al top; oppure quando, a parità di eta e condizioni, lui è fortemente penalizzato. ...Anzi, in quast'ultimo caso di solito vince ancora lui.
...Ma è risaputo, e se qualcuno ha fatto sport agonistico sa di cosa parlo.
Solo la propaganda può convincere la massa del contrario, e io penso che la sparata della Williams sia solo propaganda; magari spera anche in un incontro che le farà straguadagnare un sacco di soldi.

[Frank]

La cosa è già stata fatta varie volte, a parità di condizioni fisiche non c'è mai stata storia.
Si cerchi ad es. su google "navratilova vs connors "

Le donne vincono quando  lui è vecchio e lei al top; oppure quando, a parità di eta e condizioni, lui è fortemente penalizzato. ...Anzi, in quast'ultimo caso di solito vince ancora lui.
...Ma è risaputo, e se qualcuno ha fatto sport agonistico sa di cosa parlo.
Solo la propaganda può convincere la massa del contrario, e io penso che la sparata della Williams sia solo propaganda; magari spera anche in un incontro che le farà straguadagnare un sacco di soldi.

Da qualche parte, sul web, ho letto che nel 2013 Serena Williams avrebbe dovuto sfidare in una esibizione Andy Murray, ma poi non se ne fece più niente, sia perché quest'ultimo dovette operarsi alla schiena sia perché la stessa Williams dichiarò che contro Murray avrebbe perso per 6-0 6-0...

[KasparHauser]

Sì vabbè ma allora perchè il giornalista (maschio! mi raccomando), invece di ammutolarsi non gli ha risposto che stava dicendo una stronzata. Perchè oltre a tutto quello che qui è stato detto, non gli ha risposto che gli uomini (i maschi come qualcuno preferisce) alla fine del torneo hanno faticato molto di più e hanno una concorrenza molto più agguerrita.
Ma io ci vorrei parlare con questo giornalista, c'è un email, un numero di telefono, un recapito?

[Frank]

Sì vabbè ma allora perchè il giornalista (maschio! mi raccomando), invece di ammutolarsi non gli ha risposto che stava dicendo una stronzata. Perchè oltre a tutto quello che qui è stato detto, non gli ha risposto che gli uomini (i maschi come qualcuno preferisce) alla fine del torneo hanno faticato molto di più e hanno una concorrenza molto più agguerrita.
Ma io ci vorrei parlare con questo giornalista, c'è un email, un numero di telefono, un recapito?

Perché i giornalisti, al pari di tanti (troppi) altri uomini di oggi che giornalisti non sono, in presenza di donne sono coglioni e vigliacchi.

Ma io ci vorrei parlare con questo giornalista, c'è un email, un numero di telefono, un recapito?

Non ne ho idea, anche perché non so chi sia il giornalista in questione.

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ps: ancora più sconcertante è il silenzio di campioni come Federer, Nadal, Murray, Djokovic, etc, che dovrebbero essere i primi a rispondere alle puttanate della Williams.
Diciamo pure che il loro silenzio è un segno dei tempi.