bah:
1 non so che peso dare a queste chiacchiere. Alla fine metterebbero in discussione una evidenza che io non vedo mai discussa: la disparità ormonale
2 in ogni caso del marito trevigiano si dice "
più dedito ai piaceri del lavoro che a quelli della carne", chissà perchè non si dice la stessa cosa di qualunque moglie degli uomini che vanno a prostitute.
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=99250&sez=LEALTRESperpera il patrimonio di famiglia in gigolò, regali e incontri a Cortina
Una moglie trevigiana insoddisfatta, madre di 2 figli, affittava gli amanti anche per le cenette romantiche
di Sergio Zanellato
TREVISO (24 aprile) - Serviti e riveriti. La signora che ha sperperato un patrimonio in gigolò per soddisfare i suoi appetiti sessuali all’insaputa del marito, più dedito ai piaceri del lavoro che a quelli della carne, i suoi amanti a pagamento li trattava con i guanti. Non si sa però, allo stato dei fatti, se le cene a lume di candela in noti locali del Bellunese avvenissero prima dell’appuntamento fra le lenzuola o dopo. Ma ha poca importanza. Sta di fatto che la signora trevigiana che ora, dopo aver ammesso tutto al marito disperato, si sta separando, ha sempre considerato i suoi galanti corteggiatori a pagamento come dei veri e propri fidanzati. Ricoprendoli di regali.
Madre di due figli, una voglia di trasgressione da ventenne e molto intelligente, ha fatto tutto per bene. Come dice però il proverbio, "Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi".
Infatti è stato il conto in rosso a innescare le indagini che il marito ha deciso di affidare a un investigatore privato. La donna, in caccia, per depistare ogni eventuale sospetto lasciava però appositamente a casa il suo cellulare, sempre pulitissimo, senza l’ombra di una telefonata o di un sms galeotto. Anzi: si è ben guardata da inviare sms ai suoi gigolò, che potessero in qualche modo lasciar tracce.
L’appuntamento veniva dato al momento del bacio di commiato. Per gli incontri con il gigolò di Belluno in alcune occasioni veniva usata un’alcova a Cortina. Il marito è risalito alla perla delle Dolomiti grazie all’uso che la moglie faceva del Bancomat personale, comunque intestato al conto comune dei coniugi.
Dai 50 ai 100 euro a "incontro". Negli incontri con il gigolò di Belluno come con quello di Feltre, non solo la donna pagava dai 50 ai 100 euro a incontro, ma faceva loro dei bei regali: soprattutto abbigliamento -cinture, fazzoletti di seta da taschino e altro- senza disdegnare i profumi. E poi la cena a lume di candela, soli, mano nella mano. Da veri e propri fidanzati.
Il marito, per mesi non ha avuto il minimo dubbio sull’affidabilità della mogliettina. Né gli è venuto, tenendo conto che usava la carta di credito e dunque in genere teneva in conto le proprie spese. Solo il buco in banca gli ha aperto gli occhi. E non subito. Per avere il colpo di grazia, il professionista trevigiano, padre di due figli e marito premuroso, si è dovuto rivolgere a un amico poliziotto in pensione che per fargli un piacere ha pedinato la moglie in alcune delle sue avventure.
Quando il marito le ha sbattuto in faccia la realtà, lei non ha negato niente. Senza rimpianti o scuse. Adesso è solo tempo di pensare alla separazione.