Autore Topic: Monaci da combattimento a Norcia dove è nata l'anima dell'Europa.  (Letto 2518 volte)

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Offline Stendardo

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Fonte: http://www.tempi.it/monaci-da-combattimento-norcia#.V4TL9DVvPIU

Articolo tratto dal numero di Tempi in edicola

Il gregoriano cantato da una dozzina di monaci attorno ai 30 anni di età è acqua di sorgente fresca e vitale, solennità che non diventa mai pomposa, armonia che ha risolto un combattimento dell’anima intenso e protratto. Perché gli anni della giovinezza sono per lunghezza secondi solo a quelli dell’infanzia. L’esperienza è alla portata di tutti coloro che varcano la soglia della basilica di san Benedetto a Norcia per prendere parte alla Messa conventuale che ogni mattina viene celebrata alle ore 10 dalla comunità benedettina nella forma straordinaria. Per intenderci: la Messa tridentina, che il Summorum Pontificum di Benedetto XVI ha riportato di attualità, e che i monaci celebrano pubblicamente perché, dicono a Tempi, «questa forma è più consona allo stile contemplativo della nostra preghiera. Non la conserviamo come un pezzo da museo, ma come una tradizione vivente. È necessario che ci siano luoghi come il nostro, dove questo patrimonio è vissuto e trasmesso».

Gli eredi interessati a ricevere l’eredità non mancano. In una comune giornata feriale come può essere il primo venerdì di luglio una cinquantina di fedeli sono sparsi fra i banchi della chiesa. Gente di tutte le età. Un giovane delle prime panche veste i pantaloni di una tuta e una maglietta sportiva gialla con scritte pubblicitarie. Accompagna alla perfezione la gestualità dei celebranti, genuflessioni e sollevamenti gli sono perfettamente familiari. Una mamma prende ad allattare il suo bambino, occultando pudicamente il seno con una fascia. Alcune donne portano il velo, altre no. L’Eucarestia la si riceve inginocchiati alla balaustra, dalle mani del sacerdote alla bocca del comunicando.

La chiesa e il suo monastero sorgono esattamente sul luogo dove nell’anno 480 nacquero Benedetto e la sorella Scolastica, fratelli gemelli, figli del governatore romano della zona. Nel VI secolo, quando già i due fratelli avevano impresso il loro sigillo sul monachesimo occidentale, venne eretto qui un oratorio per celebrarli. Poi nel XIII secolo fu costruita la chiesa, che ha criptizzato la parte di edificio coincidente con gli ambienti dove Benedetto e Scolastica vennero al mondo. Risale a quell’epoca anche l’insediamento di un monastero benedettino maschile, che fu soppresso, come tutti gli ordini contemplativi di allora, da Napoleone nel 1810. Per quasi due secoli il convento è rimasto vuoto, le presenze religiose sporadiche, i locali trasformati in uffici e archivi della diocesi. Infine nel 2000 le assidue richieste del vescovo di avere di nuovo una comunità monastica benedettina sono state esaudite: padre Cassian Folsom, un benedettino americano dell’Indiana, è arrivato a Norcia insieme ad altri due monaci statunitensi come lui.

monaci-norcia-basilica

Inizialmente doveva dare vita a un nuovo monastero a Roma. Ma la Provvidenza ha disposto diversamente, e dopo due anni romani ricchi di turbolenze, Norcia ha riavuto i suoi monaci. All’inizio poteva sembrare una specie di rattoppo: appena tre monaci per un monastero non affiliato a nessuna delle venti congregazioni esistenti. Ma la pianta è cresciuta e fiorita rapidamente. Oggi nel convento vivono sedici consacrati fra professi, novizi e postulanti. Il più anziano di tutti è il priore padre Folsom che ha 61 anni, seguito da un monaco 50enne e due 40enni; ma il vice priore padre Benedetto Nivakoff è un 37enne, e tutti gli altri sono giovani uomini fra i 25 e i 30 anni di età. L’età media è di 34 anni: fra i monasteri benedettini di queste dimensioni numeriche, quello di Norcia è probabilmente il più giovane di tutto l’emisfero boreale.

Birrificio e azienda agricola
I benedettini del ramo maschile nel mondo sono un po’ più di 7 mila, in flessione numerica e in aumento di anzianità anche rispetto a tempi recenti: nel 1990 erano ancora 9.100. Ma qui le cose vanno esattamente all’incontrario: anno dopo anno i monaci aumentano di numero e ringiovaniscono di età. La maggioranza è rappresentata da ragazzi americani, perché americano è il fondatore, ma ci sono anche due indonesiani, un brasiliano, un tedesco, un canadese. «Un monastero internazionalizzato come questo non potrebbe esistere senza le moderne tecnologie della comunicazione», ammette padre Cassian. «Le persone ci scoprono attraverso il nostro sito Internet, si mettono in contatto con noi e alcuni vengono per un periodo di prova. Poi alcuni ritornano al loro paese, mentre altri restano». Don Ignazio, il responsabile dell’ospitalità, arriva dall’Indonesia, isola di Giava, ed è uno di quelli che hanno scoperto Norcia su Internet: «Mia madre mi diceva: “Perché devi andare in Italia, se vuoi essere monaco puoi farlo qui”. “La mia vocazione non è qui”, le ho risposto. “La preghiera e il digiuno secondo la regola di san Benedetto sono là, ed è quello che fa per me”».

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A Norcia si mangia una sola volta al giorno da metà settembre fino al giorno di Pasqua, e poi da lì in avanti fino alla fine dell’estate i pasti sono due tranne il mercoledì e il venerdì, giorni di digiuno (un solo pasto). La colazione è servita tutti i giorni, il regime alimentare è vegetariano. Padre Martino ha 32 anni, viene dal Texas e lì è stato viceparroco per due anni prima di decidere di imboccare la strada del monaco. «Mi dicevano: “Perché vuoi sprecare la tua vita così? Che cosa puoi fare per la Chiesa se ti chiudi in un monastero?”. E invece è vero che da monaco servo la Chiesa in modo più forte. Questa obbedienza a Dio è più radicale di quella che vivevo come prete diocesano. Per noi vale quello che valeva per santa Teresa di Lisieux: è diventata patrona delle missioni senza mai uscire dal convento, perché la Grazia non resta chiusa dentro alle mura del monastero».

Dal 1964 san Benedetto è patrono d’Europa per decisione di Paolo VI e l’11 luglio viene festeggiato come tale. In questo momento drammatico della storia del continente può essere saggio consigliarsi coi suoi figli spirituali. Da dove può ricominciare l’Europa? Dall’“ora et labora” di Benedetto? «No di certo, sarebbe molto riduttivo», sorride padre Cassian. «Anche perché quelle parole san Benedetto non le ha pronunciate mai». Occhi sbarrati per la sorpresa: “ora et labora” non è il motto dei benedettini? «È un motto tardo ottocentesco, coniato presso l’arciabbazia tedesca di Beuron, nell’alta valle del Danubio, fondata pochi anni prima. Il carisma benedettino è molto più ricco: oltre alla preghiera e al lavoro manuale c’è la vita comunitaria, c’è l’ospitalità per i visitatori, c’è l’orientamento spirituale per le persone che lo richiedono, ci sono l’esperienza del silenzio e della solitudine».

monaci-norcia-1

Silenzio e solitudine. Silenzio notturno dalla fine della compieta alle 20.30 fino al mattutino delle 4. E poi silenzio diurno: solo la preghiera lo interrompe secondo i tempi prescritti. Anche sul lavoro – il monastero ha un birrificio, un negozio, una biblioteca e sta creando un’azienda agricola – vige la regola del silenzio: per lo più si comunica con gesti e segni convenuti. Durante il pranzo in refettorio un lettore legge brani delle Sacre Scritture mentre tutti, compresi gli ospiti che non mancano mai, mangiano e sono serviti in silenzio. «Il silenzio e la solitudine sono necessari per imparare ad abitare se stessi. Se prima non imparo ad abitare me stesso, se sono confuso e malato interiormente, non posso relazionarmi con gli altri. Il silenzio guarisce».

Alle chiacchiere cordiali fra monaci è riservata solo mezz’ora al giorno di “ricreazione”. Ma la vera alternativa al silenzio è il canto: tutti e otto i momenti dell’Ufficio divino (mattutino, lodi, ora prima, ora terza, ora sesta, ora nona, vespri e compieta) più la Messa sono cantati. L’unica preghiera non cantata è la lectio divina che il monaco recita nella sua cella. In tutto le ore di preghiera sono 4-5 al giorno, quasi tutte cantate. «Chi ama canta», spiega padre Cassian. «È la manifestazione del nostro affetto per il Signore. In un modo impegnativo, perché il repertorio richiede due-tre anni per essere imparato bene».

monaci-norcia-5

Le regole del monastero
Silenzio, preghiera, solitudine, lavoro, digiuno, canto. Tutti i momenti di preghiera sono pubblici dentro alla basilica, e chi li ascolta cantare è meravigliato del senso di pace che emana dai giovani cantori. Eppure la vita del monaco è una vita di combattimento. «Combattiamo contro noi stessi, contro l’uomo vecchio. Combattiamo i vizi, che sono otto: gola, lussuria, avarizia, ira, tristezza, accidia, invidia e superbia. Qualcuno che non capisce il carisma monastico ci accusa di essere degli egoisti che si separano dal mondo per trovare il proprio equilibrio psicologico nella solitudine. Per il monaco è necessario ritirarsi dal mondo, ma il mondo lo insegue e bussa alla sua porta. Siamo assediati da richieste di aiuto, di assistenza e di guida spirituale superiori alle nostre forze. Ma le persone ci sono grate di quello che diamo loro. Il paradosso della vita monastica è questo: che proprio il fatto di essersi separati dal mondo rende possibile amare il mondo nel modo giusto, dare un contributo che risponde al bisogno di chi vive nel mondo. Oggi noi riusciamo a fare del bene alle persone come non saremmo riusciti se fossimo rimasti nel mondo».

monaci-norcia-4

Un esempio di vita
Resta ancora lì la questione dell’Europa. «Quando i politici europei parlano di san Benedetto, ne parlano come patrimonio culturale, come eredità medievale. Ma il contributo del santo e di ciò che da lui è nato è un altro: è la conversione, è “Nihil amori Christi praeponere”, non anteporre nulla all’amore di Cristo. Benedetto è cristocentrico: per lui la cosa più importante è collocare la propria vita in Dio, mettere Dio al primo posto. Questo l’Europa non vuole nemmeno sentirlo dire. L’Europa è chiamata alla fede e alla conversione, ma non è affatto interessata a ciò. Perciò si disgrega. L’economia non basta a determinare un’integrazione. Carlo Magno ha sfruttato politicamente la comune fede e la comune liturgia della rete dei monasteri nell’Europa del suo tempo per conferire unità al suo impero. L’unione politica e l’unione economica vengono dopo l’unità nella fede».

Bisognava imbattersi in un priore americano di un monastero a maggioranza statunitense fondato sul luogo dov’è nato san Benedetto patrono d’Europa per sentirselo dire. Ma questa non è solo gente che parla. È gente dal cui stile di vita prendere esempio in vista del combattimento diseguale che ci aspetta. Perché, come dice il Vangelo, «questo genere di demoni si scaccia solo con la preghiera e con il digiuno» (Mt 17, 21).


Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti (Winston Churchill) https://storieriflessioni.blogspot.it/ il blog di Jan Quarius

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Re:Monaci da combattimento a Norcia dove è nata l'anima dell'Europa.
« Risposta #1 il: Luglio 12, 2016, 22:01:55 pm »
L'anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente:
quando verrò e vedrò il volto di Dio?
Le lacrime sono mio pane giorno e notte,
mentre mi dicono sempre: «Dov'è il tuo Dio?».
Questo io ricordo, e il mio cuore si strugge:
attraverso la folla avanzavo tra i primi
fino alla casa di Dio,
in mezzo ai canti di gioia
di una moltitudine in festa.
Perché ti rattristi, anima mia,
perché su di me gemi?
Spera in Dio: ancora potrò lodarlo,
lui, salvezza del mio volto e mio Dio.
In me si abbatte l'anima mia;
perciò di te mi ricordo
dal paese del Giordano e dell'Ermon, dal monte Misar.
Un abisso chiama l'abisso al fragore delle tue cascate;
tutti i tuoi flutti e le tue onde
sopra di me sono passati.
Di giorno il Signore mi dona la sua grazia,
di notte per lui innalzo il mio canto:
la mia preghiera al Dio vivente.
Dirò a Dio, mia difesa:
«Perché mi hai dimenticato?
Perché triste me ne vado, oppresso dal nemico?».
Per l'insulto dei miei avversari
sono infrante le mie ossa;
essi dicono a me tutto il giorno: «Dov'è il tuo Dio?».
Perché ti rattristi, anima mia,
perché su di me gemi?
Spera in Dio: ancora potrò lodarlo,
lui, salvezza del mio volto e mio Dio.

Salmi 41
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Re:Monaci da combattimento a Norcia dove è nata l'anima dell'Europa.
« Risposta #2 il: Luglio 12, 2016, 22:51:51 pm »
Oggi il combattimento è essenzialmente spirituale e culturale.
Sono persuaso che diano un contributo più efficace a migliorare il mondo 10 monaci ritirati in un convento di 1000 altri uomini impegnati nel secolo.
« Ultima modifica: Luglio 14, 2016, 00:05:03 am da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Sebastiano

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Re:Monaci da combattimento a Norcia dove è nata l'anima dell'Europa.
« Risposta #3 il: Luglio 13, 2016, 15:54:58 pm »
Dopo aver letto non posso affermare altro: che meraviglia! Comunque ogni tanto io faccio qualche visita a Praglia, che è nelle mie zone.

Offline giuspal

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Re:Monaci da combattimento a Norcia dove è nata l'anima dell'Europa.
« Risposta #4 il: Luglio 13, 2016, 17:04:04 pm »
Oggi il combattimento è essenzialmente spirituale e culturale.
Sono persuaso che diano un contributo più efficace a migliorare il mondo 10 monaci ritirati in un convento di 1000 altri uomini impegnati nel secolo.

E' così. Tant'è vero che la piccola carmelitana Teresa di Lisieux morta giovanissima tra le mura del convento, oltre che beatificata, canonizzata e nominata Dottore della Chiesa é stata "paradossalmente" da un punto di vista limitatamente umano proclamata Patrona delle Missioni.
« Ultima modifica: Luglio 14, 2016, 00:05:17 am da Vicus »
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Re:Monaci da combattimento a Norcia dove è nata l'anima dell'Europa.
« Risposta #5 il: Luglio 14, 2016, 00:10:53 am »
Il titolo di Patrona delle Missioni ci sta tutto, perché la contemplazione è il cuore di ogni azione.
Ho qualche perplessità su quello di Dottore della Chiesa (tra l'altro Teresa non era particolarmente erudita), che non sembra andare d'accordo col monito di S. Paolo: mulieres in ecclesiis taceant.
Cosimo dice che la Chiesa è stata rovinata dalla femminilizzazione (cominciata dopo S. Teresa, negli anni '60) e forse ha ragione :lol:
« Ultima modifica: Luglio 14, 2016, 08:58:42 am da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Monaci da combattimento a Norcia dove è nata l'anima dell'Europa.
« Risposta #6 il: Luglio 14, 2016, 07:50:30 am »
Il titolo di Patrona delle Missioni ci sta tutto, perché la contemplazione è il cuore di ogni azione.
Ho qualche perplessità su quello di Dottore della Chiesa (tra l'altro Teresa non era particolarmente erudita), che non sembra andare d'accordo col monito di S. Paolo: mulieres in ecclesiis taceant.
Cosimo dice che la Chiesa è stata rovinata dalla femminilizzazione (cominciata dopo S. Teresa, negli anni '60) e forse ha ragione :lol:

Lungi da me l'idea di difendere la femminilizzazione della Chiesa, rimango tuttavia persuaso del fatto che lo Spirito Santo soffia dove vuole e non intendo certo io porre limiti al Suo disegno di salvezza. Dio si fida molto più di noi di quanto noi possiamo sforzarci di fidarci di Lui.
« Ultima modifica: Luglio 14, 2016, 08:58:56 am da Vicus »
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Re:Monaci da combattimento a Norcia dove è nata l'anima dell'Europa.
« Risposta #7 il: Luglio 14, 2016, 08:56:18 am »
Lungi da me l'idea di difendere la femminilizzazione della Chiesa, rimango tuttavia persuaso del fatto che lo Spirito Santo soffia dove vuole e non intendo certo io porre limiti al Suo disegno di salvezza. Dio si fida molto più di noi di quanto noi possiamo sforzarci di fidarci di Lui.
In tutta amicizia, conferire a S. Teresa questo titolo non aggiunge nulla alla sua santità e può forse ingenerare equivoci sul concetto di Dottore della Chiesa. Non sta a me pronunciarmi: forse un giorno l'autorità competente tornerà ad applicare i criteri antichi, che risalgono ai Padri della Chiesa.
Purtroppo oggi lo Spirito Santo, talora chiamato ambiguamente "Spirito", è spesso invocato come pretesto per palesi (e molto umane) aberrazioni, come i Sacramenti ai pubblici adùlteri e (come taluni sperano) le donne prete, :cry: con buona pace della successione apostolica dell'Ordine sacro.

Senza riferimento al titolo di S. Teresa (e senza alcun intento polemico), ci sono certezze di fede che neanche un Papa può intaccare: è nota l'eresia di Gioacchino da Fiore, che vagheggiava un'era dello "Spirito" che avrebbe abolito la fede cattolica come la conosciamo dalla Scrittura e dalla Tradizione apostolica.
Purtroppo chi dovrebbe parlare tace e allora parlano anche le pietre, da forum come questo (ed altri). :lol:

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Re:Monaci da combattimento a Norcia dove è nata l'anima dell'Europa.
« Risposta #8 il: Luglio 14, 2016, 09:40:09 am »
Non a caso Paolo VI nel lontano 1972 disse: "Attraverso qualche fessura il fumo di Satana é entrato nella Chiesa".
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Re:Monaci da combattimento a Norcia dove è nata l'anima dell'Europa.
« Risposta #10 il: Luglio 14, 2016, 22:53:00 pm »
Scusate, ma non era Teresa di Gesù dottore della Chiesa? O anche Teresa di Lisieux?

Offline Vicus

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Re:Monaci da combattimento a Norcia dove è nata l'anima dell'Europa.
« Risposta #11 il: Luglio 14, 2016, 23:00:27 pm »
Tutt'e due :lol: Recentemente il concetto di Dottore della Chiesa sembra essersi modificato, passando da dottrinale ad "affettivo".
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Re:Monaci da combattimento a Norcia dove è nata l'anima dell'Europa.
« Risposta #12 il: Luglio 16, 2016, 22:01:09 pm »
Oggi il combattimento è essenzialmente spirituale e culturale.
Sono persuaso che diano un contributo più efficace a migliorare il mondo 10 monaci ritirati in un convento di 1000 altri uomini impegnati nel secolo.

Efesini 6, 10-24

Nel rimanente, fratelli miei, fortificatevi nel Signore e nella forza della Sua possanza, vestite tutta l'armatura di Dio per poter dimorar ritti e fermi contro le insidie del diavolo poiché noi non abbiamo il combattimento contro il sangue e la carne ma contro i principati, contro le podestà, contro i rettori del mondo e delle tenebre di questo secolo, contro gli spiriti maligni nei celesti, perciò, prendete tutta l'armatura di Dio affinché possiate contrastare nel giorno malvagio e dopo aver compiuto ogni cosa restar ritti in piè, presentatevi dunque al combattimento cinti di verità intorno ai lombi e vestiti dell'usbergo della giustizia ed avendo i piedi calzati della preparazione dell'Evangelo della pace, soprattutto prendendo lo scudo della fede col quale possiate spegnere tutti i dardi infocati del maligno, pigliate ancora l'elmo della salute e la spada dello Spirito Che è la Parola di Dio orando in ogni tempo con ogni maniera di preghiera e supplicazione in Spirito ed a questo stesso vegliando con ogni perseveranza ed orazione per tutti i santi e per me ancora affinché mi sia data parola con apertura di bocca per far conoscere con libertà il mistero dell'Evangelo per il quale io sono ambasciatore in catena affinché io l'annunci francamente come mi convien parlare, or, affinché ancora voi sappiate il mio stato e ciò che io faccio, Tichico, il caro fratello e fedel ministro nel Signore , vi farà sapere il tutto il quale io ho mandato a voi a questo stesso fine affinché voi sappiate il stato nostro e ch'egli consoli i vostri cuori, pace ai fratelli e carità con fede da Dio Padre e dal Signor Iesu Christo :la grazia sia con tutti quelli che amano il Signor nostro Iesu Christo in purità incorruttibile. Amen.
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