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Le poesie e gli aforismi di Salar

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Salar de Uyuni:
I rivi d'acqua
nelle notti invernali
scorrono fra pareti di fango
ghiacciate
oppressi dal gelo
testimoni del male
raccolgono il sangue
degli omicidi
il sangue
dei rituali
di morte e di amore,
il sudore delle puttane
nelle notti di oblio dei sensi.
Testimoni silenziosi
non avere fiducia
nel cielo blu gelido
nelle stelle malvage
l'acqua scorre
scintillante
incurante delle urla
delle unghie piantate nella gelida terra
incurante il tuo cadavere
lo troverai in fondo al fosso
domani mattina
i tuoi occhi coperti di brina
verso l'alto
contempleranno
rami spogli
e l'infinito blu.

Salar de Uyuni:
Scacchi di ombre

Il signore delle nuvole
gioca a scacchi con le ombre
si muovono
rapide
misteriose
nere
ombre
su immense pianure verdi e boschi
si contendono la terra
rimescolano
i nostri sogni
creano desideri
e vane speranze.
Il signore del sole
e il demone del mezzogiorno
assisi sullo zenit
assistono alla partita col tempo,
quando sembra aver vinto
si erge cumulonembo sul monte
ma riceve scacco matto
da un raggio di sole nel meriggio
raduna le sue nubi ancelle
riempie il cielo e piange
pioggia di primavera.

Salar de Uyuni:
Pompe di benzina

alberi d'inverno
freddo di benzopirene
crescono rigogliosi
sui fiumi neri d'asfalto
pieni di frutti luminosi
gialli luminosi
luce artificiale
trovi riparo
al cielo nero inquietante della notte
lasci scomparire
una piccola offerta
in questa chiesa
della solitudine estrema
per poter ricaricare
le tue ruote
di strisce bianche d'autostrade
che si ripetono ritmiche
pulsar nel cielo notturno
di un parabrezza sporco
per rifletterci sopra
luci multicolorate
immense periferie
immensi autotreni
viaggiano vuoti
tabernacoli di acciao e nafta
ospitano il dio del commercio e del denaro
cartelli illuminati
ti mostrano
località lontane
ma vicino a te rimane
profumo di città
profumo di benzina
profumo di solitudine.


Vicus:

--- Citazione da: Salar de Uyuni - Gennaio 26, 2017, 22:06:39 pm ---raduna le sue nubi ancelle
riempie il cielo e piange
pioggia di primavera.

--- Termina citazione ---
Aprile è il mese più crudele, generando
"Lillà dalla terra morta, mischiando
Memoria e desiderio, eccitando
Spente radici 1 con pioggia di primavera. 2

1 Le nostre radici culturali, la nostra civiltà

2 La pioggia simboleggia qui la dimensione umana, le aspirazioni terrene (ad es. l'amore, la famiglia ecc.) destinate al fallimento in questa civiltà in decadenza ("La terra desolata"), per questo Aprile, simbolo del rigoglio della natura, appare "crudele" al poeta.
Più avanti è introdotto il tema del'amore romantico, subito sconfessato:

«Mi hai dato dei giacinti per la prima volta un anno fa;
Mi chiamavano la ragazza dei giacinti. »
Eppure quando tornammo, tardi, dal giardino dei giacinti,
Le tue braccia cariche e i tuoi capelli umidi, io non potei
Parlare e gli occhi mi mancarono, non ero
Né vivo né morto, e non sapevo nulla,
Guardando dentro il cuore della luce, il silenzio.






Salar de Uyuni:
Il campanile e la nuvola

Nuvola
ti sei innamorata del campanile
mentre lui
proprompendo nell'azzurro
ha bucato lo zenit
lasciando scendere sulla terra
cronos lo spirito del tempo
erompendo rumore di campane
nell'aria
raggiungendo il cielo
ammaliandola
e con la sua punta
trafiggendola e uccidendola
facendo di lei
cadavere di neve fresca
ma il vento ti ha soffiato via
verso le montagne
verso i laghi
e le immense foreste,
non c'è spazio che per un fugace contatto
quella nuvola che resistesse al vento
è destinata a morire e a diventare
neve sporca
ma il vento rimescola tutto
e ai piedi del campanile
c'è solo polvere
e pozzanghere in cui si specchia
il cielo azzurro e vuoto.

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