Autore Topic: Le poesie e gli aforismi di Salar  (Letto 97525 volte)

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Offline bluerosso

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Re:Le poesie e gli aforismi di Salar
« Risposta #225 il: Agosto 18, 2017, 09:52:08 am »
Avviso: non dite che parlo di religione, rispondo a chi ne parla se non vi garba censurateci entrambi.


A me quando parli di religione mi si illumina il cuore...
E ora scopro, grazie a te questa lettura di “Eloì, Eloì, lemà sabactàni?"
Che forse in un Forum come QM, qualche rilevanza (seppur intellettuale) de l'ha.


Una domanda: a me risulta salmo 22.
Ma so che la numerazione della Bibbia ha diverse traslazioni.

Quindi:...illuminami.

Offline Sardus_Pater

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Re:Le poesie e gli aforismi di Salar
« Risposta #226 il: Agosto 18, 2017, 10:01:29 am »
Sul Buddha-pensiero avete ragione entrambi, Vicus e Salar: riformatore della religiosità del subcontinente, ma il grosso della popolazione continuò a preferirgli l'induismo delle caste, più dinamico rispetto al buddismo.
Il femminismo è l'oppio delle donne.

Offline Salar de Uyuni

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Re:Le poesie e gli aforismi di Salar
« Risposta #227 il: Agosto 18, 2017, 10:43:07 am »
Torino,la citta' dove abito,non la mia citta'.
Comincio l'opera inutile di descriverla.
La leggeranno sì e no una decina di persone e fra quelle poche che sono torinesi batteranno i pugni nel ferreo campanilismo e urleranno:non è così.
Torino dal punto di vista strettamente fisico,è una città ben fatta.
Rigida,quadrata,ordinata,con ampi porticati e ampi viali,dà molto spazio al verde.
Intendiamoci,togliamoci strani sogni,Torino non è,e non sarà mai una città turistica,perchè non ha nulla di caratteristico,nulla di pittoresco e sbiadisce di fronte alla bellezza anche solo di comuni microscopici italiani.
E' una città costruita in modo razionale,tutto qui.
Detto questo il suo handicap è il tessuto sociale di questa città.
Faccio degli esempi:l'altro giorno mi sono soffermato a guardare le zanzare che brulicavano dietro il vetro  della mia finestra sbattendoci contro,nello spasimo di succhiare un pò del mio sangue,della mia vita,senza rendersi conto che pur essendo a un metro da me c'era un muro invisibile che gli precludeva ogni accesso.
Questa è Torino,questa è la ''movida'' di Torino,di cui hanno parlato i giornali:
uno stuolo di insetti,venuti dalle paludi e dagli acquitrini della periferia per cercare di entrare in una casa piena di vetrate,ai loro occhi di insetto perfettamente aperta e comunicante con l'esterno,nella realtà chiusa a ogni elemento estraneo.
Torino è così,ci sono vetrine meravigliose piene di ogni ben di Dio,e ragazze con l'immancabile borsetta firmata,ma tutti guardano e nessuno entra nei negozi.
Tutti si riversano nel centro il sabato sera,per dimostrare di appartenere a questa città,e il risultato è che la città vera,reale,quella che conta,che esiste,si dà al coprifuoco e si ritira nei lussuosi palazzi.
Non vanno in cerca di locali,ancorchè chic,al massimo il giapponese,si ritirano proprio in feste private che si svolgono a tre metri sopra da quell'altra umanità che brulica, che ciondola ubriaca e semisvenuta credendo,che essendo nel centro di essere protagonisti.
Il risultato sono rarissime scopate in cessi lubrici che potrebbero benissimo essere sostituite dal comodo e molto meno faticoso e costoso sesso a pagamento sotto casa.
Di solito tra i trenta e i quarant'anni si sfiancano e optano per il meretricio sotto casa.
Una città si disfa anche così.
Ci sarebbe tutto un mondo da descrivere :quello delle prostitute,ma non mi perdo nelle stupide pruriginose voglie di conoscerlo di chi legge.
Dirò solo una cosa,il mondo della prostituzione è gestito come quello degli impiegati bancari e le prostitute per profilo caratteriale e professionale sono del tutto assimilabili a questi ultimi.
Le prostitute vengono fatte girare,di modo che sotto casa ne trovi sempre una diversa,questo perchè i clienti non si affezionino troppo e se le portino via.
Il bisogno affettivo maschile infatti è enorme,,e tutte quelle cose che avete sentito dire sulla donna oggetto,sulle prostitute vittime di clienti ricchi e bramosi di sottometterle col denaro sono fumo gettato negli occhi.
Ma torniamo alla movida,perchè è su questo termine che mi voglio soffermare.
Movida è un termine straniero e come tutti i termini stranieri,viene importato per mettere sotto banco i termini del lessico italiano che sono ''scabrosi'' e descrivono una realtà non propriamente luccicante.
Per esempio ''single'', viene utilizzato per nascondere i termini ''scapolo'' e il più indecoroso ''zitella'',o il più lancinante di tutti:SOLO.
Al posto di cicciona o obesa viene importato il termine ''curvy''.
Ecco movida è il drappo dietro cui si nasconde un'altra parola:degrado.
Noi a dire il vero l'abbiamo sempre chiamato così,''andiamo a degradare''.
La movida consiste nel ciondolare inebetiti alle due di notte con una bottiglia di birra o di tavernello,portato da casa,o in uno slancio di misticismo alcolico comprato a caro prezzo in un ''locale'',ovvero uno spacciatore di alcool ''trendy'' e niente più.
Perchè in effetti portarselo da casa fa povero e brutto ma è più realistico e concreto dal momento che lo spazio nel locale è minimo ed è sempre sovraffollato quindi anche con -3 gradi sotto lo zero ti ritrovi invariabilmente a bere fuori.
Lo scopo del locale è aggregare persone che non si conoscono,non ho mai visto succedere questo,tutti i gruppetti stanno rigidi e chiusi,spesso addirittura le ragazze con le ragazze,i ragazzi con i ragazzi.
Certo per fortuna non mancano le coppie,ma non c'è interazione fra sconosciuti.
Dunque questi non sono locali,ripeto sono semplici spacciatori d'alcool trendy.
E non potrebbe essere diversamente manca lo spazio fisico per girarsi.
La movida è degrado,gente che piscia ubriaca sui monumenti,bottiglie rotte,e dopo una certa ora scatta oltre al coprifuoco della gente che esiste,(noi anche se abbiamo un codice fiscale non esistiamo,siamo i fantasmi che popolano questa notte inondata di luce malsana) anche il coprifuoco della figa,rimangono solo più i cessi e gruppi di maschi che ti chiedono spasmodicamente ''hai da accendere'' ma solo se vedono che il gruppo gira una canna per scroccargliela.
Se vogliamo un'immagine meno cupa,la movida sono quelle zanzare che continuano ad affollarsi dietro al vetro,incuranti del muro invisibile che le separa dal sangue vitale di cui avrebbero bisogno.
Se dovessi fare un altro esempio immaginate la città come una rete,bene,tutte le città che funzionano hanno dei collegamenti tra centro e periferia o una zona intermedia,dove c'è una classe media che fa da filtro ma al tempo stesso da passaggio tra il centro e la periferia,Torino no.
I collegamenti sono centro-crocetta, centro-collina,crocetta-collina e al massimo centro-Moncalieri Amen.
Anzi a essere precisi dal centro partono collegamenti un pò in tutta Italia e in tutto il mondo,non sono infrequenti le linee centro-Milano,centro-Firenze o addirittura centro-Montecarlo.
Ma manca una linea che colleghi il centro con anche solo Lucento, Vanchiglia o barriera di Milano,figurarsi Falchera o Vallette.
E' una città che espelle e non integra,fatta a caste.
Data la sua natura, è normale che sia sempre stata una città di sinistra,i miei genitori mi raccontano di una città diversa,dove la gente anche quella normale abitava in centro,e entrava nei negozi del centro di un tessuto sociale più uniforme.
Non so se credergli,i vecchi invecchiando confondono la loro giovinezza con la realtà,ma è come se mi parlassero della glaciazione quando al posto dei pini mediterranei c'erano la tundra e i mammuth.
Temo che in questa città l'unico punto di contatto tra il centro e la periferia,l'ultima classe media rimasta,ancorchè ne sia estita una siano le prostitute e gli spacciatori.
Ma devo ricredermi anche fra gli spacciatori c'è un ordine gerarchico,spacciatori del centro e della crocetta e spacciatori della periferia.
Rimangono solo le prostitute,o forse neanche quelle.
A Torino anche le meretrici vengono scelte in base al censo.
Non so come sia altrove,ma qui è così.
Aspetto,i soliti commenti:non è così,io ho amici di qua,di là...
Che vi devo dire ogni fotografia parte da un punto di vista da una prospettiva,ciònondimeno è una fotografia,un'incisione su pellicola della realtà.
Questo io ho visto,questa è la mia fotografia e con buona probabilità QUESTA E' TORINO.GRAN TORINO.

https://semprecaromifuquestermoblog.blogspot.it/2017/08/questa-e-torino.html
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Offline maveryx

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Re:Le poesie e gli aforismi di Salar
« Risposta #228 il: Agosto 18, 2017, 10:43:58 am »
Sì,miti in controluce,e cannibalismo e nascita della coscienza,non condivido l'interpretazione del genesi di Lusetti,però a Pasqua di 2 anni fa avevo fatto un discorso su come la teofagia ''prendete e mangiate di questo corpo'' fosse una sublimazione dell'innato spirito cannibalesco,e Vicus mi aveva dato del posseduto probabilmente non sbagliando di molto.

Io penso che il Lusetti abbia azzeccato il meccanismo della nostra "evoluzione", o ci sia andato molto vicino. Cioè le caratteristiche peculiari dell'uomo  che lo differenziano dagli altri animali, in particolare il linguaggio e la sessualità perenne, siano stati una risposta ad una  eccessiva e pericolosa aggressività, un modo per arginarla  incanalarla e renderla più  manipolabile e accettabile, e quindi sono essi stessi veicolo di violenza, più raffinata diciamo così. Il linguaggio è piu femminile e infatti l'uomo lo subisce come una violenza, il sesso l'inverso.
"Fuggi a vele spiegate, uomo felice, da ogni genere di cultura." Epicuro

Offline maveryx

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Re:Le poesie e gli aforismi di Salar
« Risposta #229 il: Agosto 18, 2017, 10:46:07 am »
Avviso: non dite che parlo di religione, rispondo a chi ne parla se non vi garba censurateci entrambi.

Ora salta fuori la teoria che è stato crocifisso dalla madre, quando già a 13 anni aveva lasciato i genitori per insegnare nel Tempio.
"Dio mio perché mi ha abbandonato" è la citazione letterale del Salmo 21, non ha nulla a che vedere con la disperazione, nella tradizione ebraica citare l'incipit di un Salmo equivale a ricordarlo tutto:

Se il vostro gesù rappresenta un esempio per i cristiani allora conviene ricordare che mai, mai, e poi mai, il gesù, in tutta la sua vita, ha dedicato una parola di venerazione affidamento adorazione o preghiera a qualsiasi essere o divinità femminile,  che rappresentasse madre matrigna zia sorella cognata o cugina. Mi fa piacere che tirate fuori la tradizione ebraica, peccato che succede solo quando vi conviene.
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Offline Vicus

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Re:Le poesie e gli aforismi di Salar
« Risposta #230 il: Agosto 18, 2017, 11:16:32 am »
Se il vostro gesù rappresenta un esempio per i cristiani allora conviene ricordare che mai, mai, e poi mai, il gesù, in tutta la sua vita, ha dedicato una parola di venerazione affidamento adorazione o preghiera a qualsiasi essere o divinità femminile,  che rappresentasse madre matrigna zia sorella cognata o cugina. Mi fa piacere che tirate fuori la tradizione ebraica, peccato che succede solo quando vi conviene.
Dio non ha bisogno di venerare creature, femminili o maschili che siano.
Torino,la citta' dove abito,non la mia citta'.
Comincio l'opera inutile di descriverla.
La leggeranno sì e no una decina di persone e fra quelle poche che sono torinesi batteranno i pugni nel ferreo campanilismo e urleranno:non è così.
Torino dal punto di vista strettamente fisico,è una città ben fatta.
Rigida,quadrata,ordinata,con ampi porticati e ampi viali,dà molto spazio al verde.
Intendiamoci,togliamoci strani sogni,Torino non è,e non sarà mai una città turistica,perchè non ha nulla di caratteristico,nulla di pittoresco e sbiadisce di fronte alla bellezza anche solo di comuni microscopici italiani.
E' una città costruita in modo razionale,tutto qui.
Detto questo il suo handicap è il tessuto sociale di questa città.
Faccio degli esempi:l'altro giorno mi sono soffermato a guardare le zanzare che brulicavano dietro il vetro  della mia finestra sbattendoci contro,nello spasimo di succhiare un pò del mio sangue,della mia vita,senza rendersi conto che pur essendo a un metro da me c'era un muro invisibile che gli precludeva ogni accesso.
Questa è Torino,questa è la ''movida'' di Torino,di cui hanno parlato i giornali:
uno stuolo di insetti,venuti dalle paludi e dagli acquitrini della periferia per cercare di entrare in una casa piena di vetrate,ai loro occhi di insetto perfettamente aperta e comunicante con l'esterno,nella realtà chiusa a ogni elemento estraneo.
Torino è così,ci sono vetrine meravigliose piene di ogni ben di Dio,e ragazze con l'immancabile borsetta firmata,ma tutti guardano e nessuno entra nei negozi.
Tutti si riversano nel centro il sabato sera,per dimostrare di appartenere a questa città,e il risultato è che la città vera,reale,quella che conta,che esiste,si dà al coprifuoco e si ritira nei lussuosi palazzi.
Non vanno in cerca di locali,ancorchè chic,al massimo il giapponese,si ritirano proprio in feste private che si svolgono a tre metri sopra da quell'altra umanità che brulica, che ciondola ubriaca e semisvenuta credendo,che essendo nel centro di essere protagonisti.
Il risultato sono rarissime scopate in cessi lubrici che potrebbero benissimo essere sostituite dal comodo e molto meno faticoso e costoso sesso a pagamento sotto casa.
Di solito tra i trenta e i quarant'anni si sfiancano e optano per il meretricio sotto casa.
Una città si disfa anche così.
Ci sarebbe tutto un mondo da descrivere :quello delle prostitute,ma non mi perdo nelle stupide pruriginose voglie di conoscerlo di chi legge.
Dirò solo una cosa,il mondo della prostituzione è gestito come quello degli impiegati bancari e le prostitute per profilo caratteriale e professionale sono del tutto assimilabili a questi ultimi.
Le prostitute vengono fatte girare,di modo che sotto casa ne trovi sempre una diversa,questo perchè i clienti non si affezionino troppo e se le portino via.
Il bisogno affettivo maschile infatti è enorme,,e tutte quelle cose che avete sentito dire sulla donna oggetto,sulle prostitute vittime di clienti ricchi e bramosi di sottometterle col denaro sono fumo gettato negli occhi.
Ma torniamo alla movida,perchè è su questo termine che mi voglio soffermare.
Movida è un termine straniero e come tutti i termini stranieri,viene importato per mettere sotto banco i termini del lessico italiano che sono ''scabrosi'' e descrivono una realtà non propriamente luccicante.
Per esempio ''single'', viene utilizzato per nascondere i termini ''scapolo'' e il più indecoroso ''zitella'',o il più lancinante di tutti:SOLO.
Al posto di cicciona o obesa viene importato il termine ''curvy''.
Ecco movida è il drappo dietro cui si nasconde un'altra parola:degrado.
Noi a dire il vero l'abbiamo sempre chiamato così,''andiamo a degradare''.
La movida consiste nel ciondolare inebetiti alle due di notte con una bottiglia di birra o di tavernello,portato da casa,o in uno slancio di misticismo alcolico comprato a caro prezzo in un ''locale'',ovvero uno spacciatore di alcool ''trendy'' e niente più.
Perchè in effetti portarselo da casa fa povero e brutto ma è più realistico e concreto dal momento che lo spazio nel locale è minimo ed è sempre sovraffollato quindi anche con -3 gradi sotto lo zero ti ritrovi invariabilmente a bere fuori.
Lo scopo del locale è aggregare persone che non si conoscono,non ho mai visto succedere questo,tutti i gruppetti stanno rigidi e chiusi,spesso addirittura le ragazze con le ragazze,i ragazzi con i ragazzi.
Certo per fortuna non mancano le coppie,ma non c'è interazione fra sconosciuti.
Dunque questi non sono locali,ripeto sono semplici spacciatori d'alcool trendy.
E non potrebbe essere diversamente manca lo spazio fisico per girarsi.
La movida è degrado,gente che piscia ubriaca sui monumenti,bottiglie rotte,e dopo una certa ora scatta oltre al coprifuoco della gente che esiste,(noi anche se abbiamo un codice fiscale non esistiamo,siamo i fantasmi che popolano questa notte inondata di luce malsana) anche il coprifuoco della figa,rimangono solo più i cessi e gruppi di maschi che ti chiedono spasmodicamente ''hai da accendere'' ma solo se vedono che il gruppo gira una canna per scroccargliela.
Se vogliamo un'immagine meno cupa,la movida sono quelle zanzare che continuano ad affollarsi dietro al vetro,incuranti del muro invisibile che le separa dal sangue vitale di cui avrebbero bisogno.
Se dovessi fare un altro esempio immaginate la città come una rete,bene,tutte le città che funzionano hanno dei collegamenti tra centro e periferia o una zona intermedia,dove c'è una classe media che fa da filtro ma al tempo stesso da passaggio tra il centro e la periferia,Torino no.
I collegamenti sono centro-crocetta, centro-collina,crocetta-collina e al massimo centro-Moncalieri Amen.
Anzi a essere precisi dal centro partono collegamenti un pò in tutta Italia e in tutto il mondo,non sono infrequenti le linee centro-Milano,centro-Firenze o addirittura centro-Montecarlo.
Ma manca una linea che colleghi il centro con anche solo Lucento, Vanchiglia o barriera di Milano,figurarsi Falchera o Vallette.
E' una città che espelle e non integra,fatta a caste.
Data la sua natura, è normale che sia sempre stata una città di sinistra,i miei genitori mi raccontano di una città diversa,dove la gente anche quella normale abitava in centro,e entrava nei negozi del centro di un tessuto sociale più uniforme.
Non so se credergli,i vecchi invecchiando confondono la loro giovinezza con la realtà,ma è come se mi parlassero della glaciazione quando al posto dei pini mediterranei c'erano la tundra e i mammuth.
Temo che in questa città l'unico punto di contatto tra il centro e la periferia,l'ultima classe media rimasta,ancorchè ne sia estita una siano le prostitute e gli spacciatori.
Ma devo ricredermi anche fra gli spacciatori c'è un ordine gerarchico,spacciatori del centro e della crocetta e spacciatori della periferia.
Rimangono solo le prostitute,o forse neanche quelle.
A Torino anche le meretrici vengono scelte in base al censo.
Non so come sia altrove,ma qui è così.
Aspetto,i soliti commenti:non è così,io ho amici di qua,di là...
Che vi devo dire ogni fotografia parte da un punto di vista da una prospettiva,ciònondimeno è una fotografia,un'incisione su pellicola della realtà.
Questo io ho visto,questa è la mia fotografia e con buona probabilità QUESTA E' TORINO.GRAN TORINO.

https://semprecaromifuquestermoblog.blogspot.it/2017/08/questa-e-torino.html
E' una precisa fotografia di Torino. La Riviera di Levante è molto gradevole e non ci sono caste che escludono, hai mai pensato di andarci a vivere?
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Salar de Uyuni

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Re:Le poesie e gli aforismi di Salar
« Risposta #231 il: Agosto 18, 2017, 11:25:05 am »
Molto cara per quello che offre.
Io punto al Sud al profondo Sud,tutti quanti mi dicono che sono matto,ma io punto al Sud.
Sono stato a Napoli,se leggi Saviano dici,non ci starò mai,se invece ci vai e parli con la gente dici:QUESTA CITTA' E' VIVA.
Certo mi hanno fottuto il portafoglio,ma è il male minore,Torino rischia di fotterti l'anima.
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Offline bluerosso

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Re:Le poesie e gli aforismi di Salar
« Risposta #232 il: Agosto 18, 2017, 12:39:05 pm »
Poesia del giorno,non può mancare

Giorno d'estate

vana gloria dorata
mentre l'istante
stilla lento
come goccia
essenza distillata
di profumo di fiori
sui ruscelli fra i prati,
sulle le montagne
gli dei ridono e sonnecchiano
sbuffano nuvole
da un narghilè scaldato
dal fuoco del sole,
passano ombre veloci
si incrociano macchie nere
d'uccelli
nel mare d'oro del pomeriggio.



Salar,
le tue lucide analisi intervallate dai vaneggiamenti delle tue poesie hanno un effetto psichedelico.
Come una droga.
E infatti andresti proibito.

Per poi leggerti clandestinamente... :shifty:

Offline Vicus

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Re:Le poesie e gli aforismi di Salar
« Risposta #233 il: Agosto 18, 2017, 13:25:49 pm »
Molto cara per quello che offre.
Io punto al Sud al profondo Sud,tutti quanti mi dicono che sono matto,ma io punto al Sud.
Sono stato a Napoli,se leggi Saviano dici,non ci starò mai,se invece ci vai e parli con la gente dici:QUESTA CITTA' E' VIVA.
Altroché se è vero, a Napoli rinasci. E' il lavoro a mancare.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Salar de Uyuni

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Re:Le poesie e gli aforismi di Salar
« Risposta #234 il: Agosto 18, 2017, 16:59:33 pm »
Lanciamo un sondaggio
Cosa significa essere torinese?
Chiedetelo a me
Chiedetelo a Lapo ambasciatore della torinesità nel mondo

Essere torinese significa...
andare a New York e inscenare un finto rapimento per andare con una trans?
Certo.
Ma diciamo che questo è il desiderio segreto e incoffessabile di ogni torinese,ma che non tutti i torinesi possono permettersi.
Vediamo cosa vuol dire essere torinesi comuni:
Bene vediamo le caratteristiche più precipue della torinesità,a cui voi dieci lettori se siete anche torinesi potete contribuire.
Dipingiamo un ritratto del torinese,non del torinese medio,perchè come avrete capito non esiste il torinese medio,come il milanese medio,o il napoletano medio,esiste il torinese e basta.
E' un archetipo junghiano,esisteva già dai tempi degli egizi,e dei romani e continuerà ad esistere dopo che la città sarà completamente invasa dai cinesi e marrocchini.
Dipingiamolo con scientifico rigore classificativo,come un naturalista di fine settecento che sta descrivendo la fauna del Borneo.
Qui non centrano più le classi sociali.
Se sei torinese ti dividi in tre categorie:
1)Se hai più di 60 anni sei pensionato e hai lavorato alla fiat
2)se hai tra i 30 be i 60 anni sei sfigato,disoccupato o cassaintegrato e sei stato licenziato dalla fiat
3)se hai meno di 30 anni sei negro.Punto.

Il torinese come tutti gli animali ha una precisa nicchia ecologica al di fuori della quale si sente fuori posto,per questo se sei torinese il tuo habitat ha dei confini ben delimitati
se sei torinese:
1)vai in vacanza rigorosamente in Liguria (perchè è ''comoda'') nella riviera di ponente,possibilmente il più vicino allo sbocco della tortuosa ''autostrada'' dei fiori,che ha più curve di Le Mans e farebbe venire il mal di stomaco anche un marinaio abituato alle onde di capo Horn
2)risparmi i centesimi al supermecato INs e compri la verdura al mercato alle 2 del pomeriggio perchè sai che i commercianti devono disfarsi dell'invenduto e quindi tagliano i prezzi del 30%,alcuni pensionati si spingono a raccogliere la verdura caduta per terra,ma non fatevi commuovere,con la reversibilità del coniuge (operaio-impiegato fiat morto per consunzione da eccesso di lavoro) arrivano anche a 2000 euro di reddito,E' MERA SACRA E SANTA TIRCHIERIA PIEMONTESE,sancita dal proverbio che nasconde la tirchieria dietro la faccia rispettabile della sobrietà: CHI A MOSTRA I SOLD A' MOSTRA EL CUL.
Persino l'avvocato andava in giro senza portafoglio,ma non per vezzo borghese,come è stato male interpretato ma per pura tirchieria.
Tutto questo è finalizzato all'aspirazione ultima del torinese:spendere 300000 euro per comprarsi un locale caldaia a Borghetto Santo Spirito e soggiornarci durante le vacanze e spenderci altre 100000 euro per pagare l'avvocato ligure per ottenere l'usufrutto della stessa caldaia,negato dal ligure malvagio, per farsi almeno un bagno con l'acqua calda ma più che altro per questioni di principio,dal momento che il torinese sopporta condizioni termiche estreme,come descriverò in seguito.
Il torinese tipo infatti quando va in vacanza in Liguria si sveglia alle 5:00 del mattino,per avere il primato dell'HOMO TAURINENSIS:ESSERE IL PRIMO ESSERE UMANO IN SPIAGGIA AL MATTINO PER POTER RIPRENDERE POSSESSO DELLE OPERE FARAONICHE CON CUI TENTA DI DIFENDERE IL PROPRIO OMBRELLONE DAI MAROSI DEL MAR LIGURE(inutilmente).
Una sorta di Amundsen in versione gianduia,SI GLORIA di piantare il suo ombrellone nonostante i 90 nodi del vento che sferzano la spiaggia come Amundsen e Scott piantarono la bandierina nel polo sud.
Nietzsche che conosceva bene Torino (e infatti è impazzito) direbbe che è una manifestazione della volontà di potenza del pensionato torinese,sopita dopo decenni di angherie sul posto di lavoro
I marosi diventano molesti e insidiosi dal 16 agosto in poi.
La Liguria ha fama presso i piemontesi di essere luogo dal clima mite,ma fa strani scherzi,alle 6 del mattino del 17 agosto può anche andare sotto lo zero termico,fa un freddo da mare di Ohotosk nella penisola della Kamcatcka,ma il torinese mentre entra nelle gelide acque del mar ligure pronuncia il suo verso fatidico:A'je bella cauda nè.
Io mentre batto le brocche mi attacco a una boa che poi si rivela essere una signora sulla sessantina con una curiosa cuffietta arancione.
Chiedo scusa,ma lei anzichè protestare attacca bottone e vedo dai suoi modi che è interessata a me,tento di fuggire ma lei mi insegue con insospettabile forza agonistica fino a che sono costretto ad allontanarla fingendomi un meridionale,e ostentando un accento siculo incerto,la cosa funziona perchè i torinesi sono ancora adesso diffidenti dei meridionali.
Ma torniamo all'homo taurinensis.
Alle 6 del mattino chiede all'edicolante la stampa,l'edicolante ligure che a quell'ora non ha ancora ricevuto le copie nuove,gli dà quella del giorno prima.
Il torinese fa finta di niente e accetta stoico il sotterfugio pur di non comprare il Corriere della Sera dell'odiata Milano.
SI APPOSTA NELLA ''SPIAGGIA LIBERA'' DI FINTA SABBIA,OVVERO TERRA RIPORTATA DALLE CAMPAGNE CIRCOSTANTE IN CUI SE SCAVI BENE TROVI UN CETRIOLO E DELLE CAROTE INCOLTE,NONCHE' L'IMMANCABILE NIDO DI API PRONTE A PUNGERTI.
API LIGURI,INSIDIOSE E MALVAGIE CHE PUNGONO ESCLUSIVAMENTE I TURISTI TORINESI E RISPARMIANO OLTRECHE' I LIGURI STESSI,FRATELLI DI VELENO,ANCHE GLI INCAUTI TEDESCHI O GLI STRAMBI MILANESI CHE ANZICHE' ANDARE A PORTO CERVO SCELGONO LA VIA CRUCIS LIGURE,ANCHE SE A LORO E' RISERVATO UN TRATTAMENTO MIGLIORE.
2)Il torinese medio è portato a pensare che il suo nemico mortale sia il milanese,questo oltre che per un campanilismo insensato,per una malcelata e malriposta invidia dal momento che il milanese nonostante sia mediamente più ricco vive una vita orrenda e persino peggiore del torinese,oltre il fatto che il reddito maggiore viene compensato dal costo della vita esorbitante di Milano.
Il milanese infatti,se assecondato nei suoi istinti bauscia come complimentarsi per il suo SUV e improbabili esperienze sessuali diventa gentile e cordiale e spesso di una generosità inusitata.
Vi racconto un aneddoto una volta stavo correndo per strada quando distrattamente e meccanicamente,più per superstizione che per devozione vedendo un santino ed essendo stordito dalle mie endorfine faccio un accenno di segno della croce.
Vengo immediatamente fermato da un tizio che quasi con le lacrime agli occhi mi ferma,mentre io stordito dalle endorfine di 70 km di corsa tento di mettere a fuoco il personaggio.
Sorrido e aggrotto la fronte,penso ''che cazzo vuole questo da me''?
Lui mi dice di essere milanese e di aver edificato il santino dedicato al santo protettore di Milano,mi chiede se so chi è?
Io dopo aver sbollito un pò di endorfina rispondo con fare odiosamente enciclopedico:Sant'Ambrogio nato nel...
Lui mi blocca,e mi fa la domanda fatidica,di dove sei?
Io sono un bastardo,in tutti i sensi,anche nel fatto che sono uno strano miscuglio fra razze quindi qualche parente lombardo sul lago di Garda ce l'ho.
Glielo dico e lui vuole invitarmi a casa sua,ma io devo finire la corsa che ho cominciato e diniego.
Cari fratelli torinesi,il nemico mortale del torinese è il ligure che è nato per aspirargli ogni singolo centesimo faticosamente risparmiato in decenni mentre si reca sulla fatidica riviera dei fiori.
Lasciate perdere Milano e i bauscia e smettetela di vedere in Milano ogni male del mondo.
Quella è Firenze sede dei pidioti massoni,che nonostante le sue bellezze architettoniche andrebbe bombardata senza pietà come Dresda.
Una foto a caso del male assoluto che attanaglia l'Italia:




To be continued...
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Offline Salar de Uyuni

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Re:Le poesie e gli aforismi di Salar
« Risposta #235 il: Agosto 18, 2017, 17:01:12 pm »
Essere torinese capitolo 3

Essere torinese significa:
1)Comprarsi la Panda
2)Fare il putangiru con la Panda e fare sesso su di essa con improbabili peripezie acrobatiche degne di Yuri Chechi
3)nell'era della globalizzazione essere torinesi significa soprattutto esportare il culto del Dio fa,o detto alla meridionale DIOFFà

Mi è stato narrato che:
1)un'ingegnere torinese nella sede americana della Fiat-Chrisler nel Michigan all'ennesima sparata di Marchionne sia sbottato in un ''Dio fa'',da allora pare essere divenuto comune intercalare nel Midwest
2)un'ingegnere torinese più illuminato spinto dagli ormoni a varcare l'habitat ligure sia andato a Phuket in Thailandia dove dopo aver ingaggiato una prostituta locale si è accorto del banano fra le gambe e abbia pronunciato ''Dio fa'',da allora la frase pronunciata con un strano accento e simbolizzata in due ideogrammi quello del Dio e quello del Fa è entrata nel parlato comune della Thailandia e si sta infiltrando in Laos
3)un ingegnere torinese 50eenne a Dusseldorf mentre usciva con una minorenne del luogo si è visto negato l'ingresso dal buttafuori che ha contestato la minore età della ragazza al che ha esclamato Diofà,e da allora nelle periferie di Dusseldorf pare essersi diffusa l'espressione specie fra i gruppi elettronici berlinesi ebm e Agrotech Agrobrutal.

https://semprecaromifuquestermoblog.blogspot.it/2017/08/essere-torinese-capitolo-3.html
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Offline Vicus

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Re:Le poesie e gli aforismi di Salar
« Risposta #236 il: Agosto 18, 2017, 18:43:36 pm »
Salar ha una vena comica eccezionale, fammi ridere su Lauder con cui discuto ora su AVFM ché sto annegando nella noia, io dico che non bisogna femminilizzare gli uomini come da prassi di certi articoli là, quello se ne esce con Adinolfi, delira di "aborto finanziario" (??) di Zelig e dice che il criterio del tenore di vita è stato abolito dalla Cassazione grazie alle femministe.
Se a differenza di me ci hai capito qualcosa (se non hai capito meglio ancora, vuol dire che sei sano di mente), come rideresti di tutto ciò?
« Ultima modifica: Agosto 18, 2017, 19:15:38 pm da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline maveryx

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Re:Le poesie e gli aforismi di Salar
« Risposta #237 il: Agosto 18, 2017, 20:30:08 pm »
Dio non ha bisogno di venerare creature, femminili o maschili che siano.E' una precisa fotografia di Torino. La Riviera di Levante è molto gradevole e non ci sono caste che escludono, hai mai pensato di andarci a vivere?

Appunto, gesù non era dio, tanto è vero che mai lo ha affermato.
Ma come. Io ricordo che passò la notte, prima di essere arrestato, a pregare.
Io ricordo che insegnò, e lui stesso recitò, la preghiera al padre, e solo al padre.
E mise in guardia dall'affidarsi a qualsiasi altra creatura, lui compreso: "Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, tranne uno solo, cioè Dio".
"Fuggi a vele spiegate, uomo felice, da ogni genere di cultura." Epicuro

Offline Salar de Uyuni

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Re:Le poesie e gli aforismi di Salar
« Risposta #238 il: Agosto 18, 2017, 21:00:03 pm »
Citazione
Salar ha una vena comica eccezionale, fammi ridere su Lauder con cui discuto ora su AVFM ché sto annegando nella noia, io dico che non bisogna femminilizzare gli uomini come da prassi di certi articoli là, quello se ne esce con Adinolfi, delira di "aborto finanziario" (??) di Zelig e dice che il criterio del tenore di vita è stato abolito dalla Cassazione grazie alle femministe.
Se a differenza di me ci hai capito qualcosa (se non hai capito meglio ancora, vuol dire che sei sano di mente), come rideresti di tutto ciò?

Ma io la butto sul ridere per tirarmi su di umore,ma sono fondamentalmente depresso.
Con AVFM spendo un'unica perla di saggezza la favola dell'asino

Un asino per guadagnarsi la razione di cibo quotidiana doveva portare sempre carichi molto pesanti.
E spesso l’asinello si lamentava della sua triste sorte.
Un giorno il suo padrone gli affidò un carico di sale mostruosamente pesante da portare al paese vicino.
L’asinello si mise in cammino e lamentandosi con la lingua a penzoloni per la fatica, arrivò ad un fiume.Sempre più adirato per la sua triste sorte, cominciò a immergersi nelle tiepide acque ,ma più procedeva più l’acqua diventava profonda tanto che doveva tenere la testa alta per non affogare.
A questo punto accadde qualcosa di molto interessate : piano piano i due sacchi pieni di sale magicamente divennero molto leggeri.
L’asinello si stupì molto ma contento e soddisfatto decise di abbeverarsi un po’ al fiume e poi di ripartire.
Quando bevve sentì che l’acqua era salata e disse:- A questo mondo succedono cose proprio strane..i carichi da pesanti diventano leggeri e le acque dei fiumi da dolci diventano salate.
Oggi mi è andata proprio molto bene , il carico che era pesantissimo ora non lo é più.
Così dicendo riprese il sentiero , ma quando arrivò dal commerciante che aveva ordinato il sale si prese un bel numero di legnate perché si infuriò vedendo che i sacchi erano vuoti.
Tornato nella sua stalla raccontò agli amici quello che era successo ed aggiunse:
-Da ora in poi sceglierò solo carichi molto leggeri!!!
Così il giorno dopo gli fu affidato un carico di spugne , ma quando si trattò di attraversare il fiume le spugne divennero pesanti come pietre e l’asino affogò.

L'asino carico di spugne è l'uomo,l'asino carico di sale la donna,per l'asino carico di spugne buttarsi nel fiume è fatale.
L'uomo facendo la donna non riceverà altrettanta considerazione,solo disprezzo.
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Offline maveryx

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Re:Le poesie e gli aforismi di Salar
« Risposta #239 il: Agosto 18, 2017, 23:07:41 pm »
Ricollegandomi alle tesi di Lusetti, e cioè che il sesso sia un surrogato della violenza, vorrei fare una osservazione. Se ci pensate, nelle cose d'amore, per le donne, cose di sesso, per gli uomini, non c'è mai, e non ci potrebbe essere, perfetta parità, anzi direi meglio, perfetta simmetricita', nel senso che c'è sempre qualcuno che almeno un pochino si impone, cioè impone la sua volontà, la sua decisione, e l'altro che la subisce e la accetta. Bene, chi subisce la decisione dell'altro, la sente, la percepisce, almeno un po' come una violenza subita. Questa è una visione delle cose non ben chiara e presente all'uomo mentre ben presente alla donna, che per tradizione subiva le scelte maschili, e proprio per questo motivo rappresentava sempre la parte diciamo "resistente". L'aggressività femminile odierna nasce dalla convinzione della donna di poter decidere e selezionare lei, ed ha avuto come conseguenza  quella di creare moltitudini di uomini intimiditi e paurosi, che anelano disperati  ad uno sguardo o ad un sorriso. L' uomo è diventato la femminuccia e la donna fa l'uomo, semplicemente perché il maschio, per paura e vilta',  o senso di colpa, a volte di origine religiosa o a volte magari da propaganda femministoide,  conseguenza del solo fatto di desiderare la donna, ha rinunciato a scegliere decidere e selezionare lui, col risultato di essere deriso e disprezzato dalle donne stesse. L'uomo ha rinunciato a fare l'uomo nel momento in cui ha rinunciato a scegliere lui, ed ad agire di conseguenza, e la donna lo punisce per questo suo atteggiamento, e per quanto può sembrare contenta di scegliere lei, in realtà svaluta sempre gli uomini che si lasciano sedurre da lei in modo passivo.
"Fuggi a vele spiegate, uomo felice, da ogni genere di cultura." Epicuro