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Le poesie e gli aforismi di Salar
Vicus:
--- Citazione da: bluerosso - Agosto 19, 2017, 13:20:22 pm ---Esperienza personale.
Conobbi fugacemente in un viaggio condiviso in macchina MI-FI insieme ad altri, una ragazza straordinaria.
Borghese, emancipata, autonoma, anticonformista. Libera.
Proprietaria della macchina si era fidata a non fare benzina prima della partenza.
In autostrada cominciò ad entrare in angoscia poiché l’area di sosta non ne voleva sapere di apparire.
Si profilavano: esborso (suo) di parecchi soldi per trasbordo ACI; rimbrotti da parte dei passeggeri (tutti con orari prefissati); colpa...tutta a carico suo.
Cercai di tranquillizzarla. Lei consumava caramelle una dopo l’altra.
Ad un certo punto vidi un distributore fuori dall’autostrada. Le dissi di uscire al primo svincolo.
Così facemmo. E poi si rientrò.
Non la rividi più. Mi disse giorni dopo, in un sms, che aveva apprezzato molto la mia tranquillità. Le aveva contenuto il panico.
Durante il viaggio mi raccontò di frequentare l’india (anche per motivi di lavoro…commerciando stoffe).
Mi disse di avere rivalutato la rigida separazione delle caste di quel paese e l’istituto dei matrimoni combinati.
Diceva che, stante la labilità del concetto d’amore, probabilmente quella tradizione aveva un senso.
Una razionalità. Un utilità, che il legame fondato sull’amore non poteva avere.
Avrebbe accettato, lei, un matrimonio combinato?
Non so.
Ma quello era il suo pensiero.
Credo che ebbe il coraggio di confessare quello che molte donne “moderne” non dicono: la loro necessità di avere una qualche sorta di contenimento. Di guida.
Il fallimento “psichico” ancor prima che “pratico” del concetto femminista di libertà assoluta.
--- Termina citazione ---
Quoto tutto. I matrimoni combinati (v. Gandhi) erano tra i più riusciti, gli altri sono spesso fondati sul capriccio di un amore immaturo.
Ma i matrimoni combinati riescono appunto perché c'è una struttura di contorno a farli funzionare.
Diversi però sono quelli combinati oggi in Occidente, fatti per creare pessime famiglie.
Frank:
--- Citazione da: Vicus - Agosto 19, 2017, 11:00:32 am ---Anche in questa parte di mondo dove molto di quello che ci viene propinato come spontaneo è finto.
--- Termina citazione ---
Sì, ma non è paragonabile a quello che accade in altri luoghi del pianeta Terra.
bluerosso:
--- Citazione da: Vicus - Agosto 19, 2017, 14:21:54 pm ---Quoto tutto. I matrimoni combinati (v. Gandhi) erano tra i più riusciti, gli altri sono spesso fondati sul capriccio di un amore immaturo.
Ma i matrimoni combinati riescono appunto perché c'è una struttura di contorno a farli funzionare.
Diversi però sono quelli combinati oggi in Occidente, fatti per creare pessime famiglie.
--- Termina citazione ---
Era quello che pensava anche lei.
Lo aveva maturato conoscendo sempre più quella cultura. Impossibile da comprendere fino a che si osserva da fuori.
E in modo pregiudizievole.
Si era convinta infine che un costume (per di più millenario) per essere tale ha bisogno di essere interiorizzato dalle popolazioni che lo costruiscono.
Solo il femminismo può pensare che un'intero genere (genere!) possa rimanere schiavo dei costumi per migliaia di anni, senza condividerlo o parteciparvi contribuendo a plasmarlo.
Ma appunto, si parla del "femminismo".
Angelo:
Sono totalmente contrario ai matrimoni combinati. L'Uomo deve rifarsi ad un principio non al giudizio dei parenti o all'imposizione. Il problema è che i Principii non ci sono. Bisogna "ricordarli", prima che qualcuno da fuori, ce ne ricorderà "altri" più "mediorientali... :shifty:
Poi, non mi dite nulla, ma ci sono paesi che io non posso frequentare e non posso giudicare bene. Sono troppo femministi. Tra questi paesi c'è proprio l'India. Poi c'è la Svezia, la Norvegia, la Spagna, gli USA.
bluerosso:
Non sono favorevole ai matrimoni combinati.
Sono favorevole ai matrimoni concordati.
Senza scomodare l’intero pianeta, qui in Italia fino a pochi decenni orsono esisteva il matrimonio concordato, non quello combinato.
Lo sposo o la sposa, dovevano avere l’approvazione dei genitori.
Se in base alle conoscenze dirette o indirette dei genitori il tale o la tale non garbavano, non avevi l’approvazione.
I genitori non erano satrapi: agivano a fin di bene.
Volevi sposarti ugualmente? Potevi farlo.
Ma non avendo l’approvazione, ti assumevi l’onere. Anche di una rottura familiare.
E guarda caso non esisteva il diritto di famiglia con gli obblighi successori patrimoniali genitori>figli.
La diseredazione esisteva ancora. E dovevi ricominciare da zero.
Sai quanti “buoni consigli” materni e paterni, a divorzio avvenuto, ho visto rispuntare dalle bocche dei più decisi promessi sposi?
A 36 anni ricevetti uno sganassone in pieno volto da mia madre poichè gli annunciavo la rottura della mia relazione (non matrimonio) con la mia fidanzata storica dopo 12 anni. Non mi disse nulla. Solo una sberla...
Mi alzai dalla sedia, presi il cappotto e me ne tornai a casa.
Mio padre non mi parlò per mesi.
Ricucii i rapporti naturalmente.
A distanza di anni ho riconsiderato quella come un'affermazione d'amore nei miei confronti.
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