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Le poesie e gli aforismi di Salar
Salar de Uyuni:
Metto qua perchè non è la solita cosa che scrivo ad personam,se i moderatori ritengono spostino
http://semprecaromifuquestermoblog.blogspot.it/2017/01/femminicidio.html
Salar de Uyuni:
Femminicidio
Ero ipnotizzato dalla notte
mentre riflettevo
gli occhi incavi della luna
sono metafora di qualcosa
ci sono donne che come vermi
si introducono nelle tue pupille
fino a che come parassiti
dopo avere consumato tutte le tue orbite
e reso cieco come i crateri
della luna d'inverno
fino a che con le loro mani ossute
conducono la tua mano ischeletrica
alla fondina della pistola
per poter farsi uccidere
e fare cadere le loro ossa
come perline di una collana srotolotata
solo perchè non hanno più vita
e vogliono giacere con te prigioniero
per sempre
nel letto matrimoniale del vostro cimitero
Salar de Uyuni:
Il sole che desia sull'orizzonte
allunga mani trepide
ombre lunghe di alberi
sui campi bruciati dal tuo alito
ma è tutto inutile
sotto le unghie ti rimangono solo
gemme di primavera
col tuo freddo fai il manigoldo
ti infili nei girocolli delle signore
ma ti sfuggono
per rannicchiarsi nell'abbraccio di un amante
diverso da te,caldo,sciocco,mortale
come piace a loro.
Rimangono ombre lunghe su steppe di neve
stazioni gelide di siberia
semafori rossi su treni di speranze mai partite,
rossi come il tuo tramonto nel bianco immenso della Russia.
Rifiutato da tutti,abandondanato e solo mio caro fratello
comprendi d'essere scartato dalla vita mondana
di San Pietroburgo Mosca e Parigi,
ti ritiri a rimirare la notte artica
arcaico tempio di Yule
eretto su colonne di buio
onice scintillante al teatro della sfera celeste
che si ferma finalmente a guardare
mentre tu,non più umiliato
ma assiso sul trono del nord
suoni alle tastiere d'organo celesti di ghiaccio
da cui si diffondono
sinfonie di aurore boreali
danze del bolshoi della notte artica
la tua platea sono stoppie morte
la via lattea è venuta ad assisterti in punta di piedi
scrosciano applausi della sfera celeste
sono le pallide stelle che tu credi che tremulino.
Salar de Uyuni:
Dio di passione
Dio del mediooriente
ti sono scoppiate le arterie
hai schizzato di sangue il mondo intero
quetzalcoatl dei sicomori
ti hanno inchiodato all'albero del bene e del male
chiamando croce
quel che non conoscevano
in uno spasimo di potenza
mentre il mondo ti derideva
hai divelto l'albero dalle sue radici marci
l'hai trascinato
al cospetto luminoso
della veste candida ondeggiante del padre
restituendolo all'antico proprietario
i tuoi muscoli tesi nello spasimo
hai chiesto che conficcassero i chiodi
con più forza
perchè avessi la tensione
per produrre la lotta ultima
sradicare col tuo spasimo
le radici dell'albero del bene e del male
nel profondo cuore marcio del mondo.
Guardavi un punto fisso nel vuoto...
chi guardavi?
il serpente è entrato nella tua bocca
e ha fatto pulizia delle tue viscere
perchè diventassi vero Dio
e quando l'opera è stata compiuta
il cadavere è stato gettato nella fossa
Elohi,lamà,lamà sabachtani
è il rumore del tuo intestino
la tua anima è già trasvolata altrove.
Vicus:
Gerontion, di T. S. Eliot
Non sei né giovane né vecchio
Ma è come se dormissi dopo pranzo
Sognando di entrambe queste età.
Eccomi, vecchio in un mese arido,
Mentre un ragazzo mi legge, aspettando la pioggia.
La capra a notte tossisce nel campo che sta dietro;
Rocce, muschio, gramigna, ferrivecchi, merde. 1-1
La donna tiene la cucina, fa il tè,
Di sera sternuta, rovistando nello scolo che sgocciola.
Io un vecchio,
Una testa intronata fra spazi ventosi. 1
I segni sono presi per miracoli. « Vogliamo vedere un segno! »
La parola in una parola, incapace di dire una parola,
Fasciata di tenebra. Nella giovinezza dell’anno
Venne Cristo la tigre 2
Nel maggio depravato, corniolo e castagno, albero di Giuda
In fiore, per essere mangiato, per essere spartito, per essere bevuto
Fra i bisbigli; 3
Spole vuote
Tessono il vento. Io non ho spettri,
Un vecchio in una casa con correnti d’aria
Sotto un gomitolo di vento. 4
Dopo una tale conoscenza, quale perdono? 5 Ora penso
Che la storia abbia molti passaggi nascosti, e corridoi tortuosi
E varchi, e che ci inganni con bisbiglianti ambizioni,
E che ci guidi con le vanità. Ora penso che dia
Quando la nostra attenzione è distratta,
E che quanto ci dà lo dia con turbamenti
Così lusinghieri che il dato affama ciò che si desidera. E ci dà
Troppo tardi ciò in cui più non si crede, o se ancora
Ci crediamo, soltanto nel ricordo, come passioni riconsiderate.
E troppo presto dà in deboli mani, ciò che è pensato può essere
Dispensato, finché il rifiuto propaga la paura. Penso
Che né paura né coraggio ci salvino. I vizi innaturali
Hanno per padre il nostro eroismo. Le virtù
Ci sono imposte dai nostri impudenti delitti.
Queste lacrime sono scosse dall’albero che arreca la collera.
La tigre balza nell’anno nuovo. Ci divora. 6 Infine,
Penso che non giungemmo a conclusione, quando m’irrigidii
In una casa d’affitto. Infine,
Non ho fatto questo show senza uno scopo, 7 e non perché costretto
Dalle blandizie dei demoni volti all'indietro.
Su questo, onestamente ti vorrei rispondere.
Ho perduto la mia passione: perché dovrei conservarla
Se ciò che si conserva si contamina?
Ho perduto la vista e l’odorato, l’udito, il gusto e il tatto:
Come li potrò usare per esserti più accanto?
Questi, con mille futili decisioni
Prolungano il profitto del loro gelido delirio,
Eccitano la membrana, quando il senso si è raffreddato,
Con salse pungenti, moltiplicano la varietà
In una desolazione di specchi. 8 Cosa farà il ragno?
Piume bianche nella neve, i richiami del Golfo,
E un vecchio sospinto dagli Alísei In un angolo di sonno.
Padroni della casa,
I pensieri di un arido cervello in un’arida stagione. 9
1-1 Eliot qui descrive le figure di uno stemma araldico
1 Il vento indica la nostalgia e il desiderio impossibile a realizzarsi, come anche il vaniloquio
2 Per chi non vuole accoglierlo la venuta di Cristo ("la tigre") ha sfumature di terrore (cf. Voices of literature)
3 Qui si descrive il sacrilegio di chi profana il Sacramento dell'Eucarestia; si noti la connotazione malvagia, spesso usata da Eliot, del termine bisbigli
4 Di nuovo il tema del vento
5 La conoscenza aumenta la responsabilità dei propri atti
6 V. nota 2
7 Nei versi precedenti Eliot dice cose che non pensa (I made this show), ovvero svela la falsità della storia, dei miti dello "spirito del tempo," del progresso ecc. Cf. ancora Voices of literature
8 I vaniloqui dell'uomo contemporaneo, che parla senza aver nulla da dire
9 Idem. Sull'antitesi inverno-primavera cf. The Waste Land dello stesso autore.
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