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Le poesie e gli aforismi di Salar

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Salar de Uyuni:
Queste lacrime sono scosse dall’albero che arreca la collera.

Salar de Uyuni:
E' di nuovo lui?
L'albero del bene e del male?

Vicus:

--- Citazione da: Salar de Uyuni - Gennaio 09, 2017, 13:59:36 pm ---E' di nuovo lui?
L'albero del bene e del male?

--- Termina citazione ---
Esatto, questo è saper leggere la poesia!

Salar de Uyuni:
Arco persiano

Non puoi uccidere le nuvole
non puoi mostrare la forma
dell'Unico
puoi solo suonare
una sinfonia di stelle
sul pianoro del deserto
mostrare la coda del pavone
da dove Allah ha preso
la prima penna
di vanità
il primo calamaio
con inchiostro
di notte d'Arabia
ha disegnato sulla sabbia
il tuo nome
Arco Persiano
nera porta del vuoto
notte incornciata nel deserto
visione sublime
ti ergi sulle acque di Isfahan
mi conduci alla sera
mi conduci al riposo
mi conduci al paradiso.

Salar de Uyuni:
Torino città post-industriale

Camminare per zone industriali
neve negli angoli più riposti
capannoni
i vetri rotti dei finestroni
un orizzonte rosso in lontananza
le montagne indossano un soprabito grigio di smog
il Monviso sovrasta tutto e buca la trama di lana grigia
tir polacchi si fermano
presso negre sedute di fronte a un fuoco
tutto sembra morto come l'erba gialla e i rovi
che presiedono sovrani
in una chernobyl
senza esplosioni nucleari.
Asfalto divelto acqua nelle buche
dove neon si riflettono caleidoscopici,
a formare universi autonomi.
Industrie sedi del nulla
producono solo cascate di luce artificiale
e coltellate improvvise di antifurti
che ti tagliano lo stomaco
lasciandoti subito le orecchie e la testa vuota
mentre il loro suono si disperde nella città
e cani che abbaiano in lontananza.
Sopra di te
immensi cieli blu gelidi.
Senza nuvole a tenerti compagnia
mi sento ancora più triste,
come vorrei un temporale
mille fulmini e bagliori
come vorrei una giornata d'estate
sarebbe una maschera di carnevale
su questo manichino di ghiaccio
danzeremo insieme
un tango metropolitano
di finta passione
tra mille gocce
e i fulmini che le accendono in un bagliore
fingeremo di essere vivi in una città vera,
ma rigide come la morte
lampade a led
illuminanano
questa camera necroscopica a cielo aperto
le sue finestre
occhi di morto immobili
mi fissano
come cadaveri in un obitorio.

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