Autore Topic: Maltrattamenti in Famiglia, Due Casi  (Letto 1465 volte)

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Offline Ficacentrismo

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Maltrattamenti in Famiglia, Due Casi
« il: Giugno 23, 2016, 16:29:24 pm »
http://www.studiocataldi.it/articoli/22483-la-moglie-riga-l-auto-del-marito-e-gli-taglia-i-vestiti-niente-maltrattamenti-in-famiglia.asp

Purtroppo, nelle coppie in crisi è frequente che i coniugi prossimi a porre fine al loro legame matrimoniale si facciano torti o dispetti reciproci, a causa dell'astio e del rancore che tra chi pensava di poter costruire una vita insieme e vede questo progetto fallire possono essere davvero forti.
Spesso, si va anche oltre il limite di quanto sia opportuno fare compiendo gesti che si dovrebbe evitare di compiere.
Pur se deplorevoli, tuttavia, non tutte le vessazioni all'interno di un nucleo familiare possono essere considerate maltrattamenti in famiglia rilevanti ai sensi dell'articolo 572 del codice penale.
Perché ci sia reato, infatti, è innanzitutto necessario che un componente della famiglia ponga in essere nei confronti di uno o più altri delle condotte lesive fisicamente o psicologicamente, tanto da generare delle sofferenze morali.
Tali condotte, poi, devono essere poste in essere continuativamente.
È chiaro, quindi, che non possono essere reputati maltrattamenti in famiglia dei semplici gesti di "stizza" che un componente della coppia compie per rancore nei confronti dell'altro.
Gesti di stizza che spesso sono strumenti in mano alle donne per colpire.
La conferma di quanto detto si trova, peraltro, anche nella giurisprudenza.
Una sentenza della Corte di cassazione, (la numero 34197 del 1° agosto 2014) ad esempio, ha escluso la responsabilità penale di una donna che aveva tagliato i vestiti del marito e aveva rigato la sua auto per vendicarsi dei comportamenti dell'uomo: simili gesti non possono essere reputati maltrattamenti in famiglia.
In quella sede la Cassazione aveva infatti rilevato che dal testo dell'articolo 572 del codice penale emerge chiaramente che tale fattispecie richiede delle condotte più lesive di quelle contestate che, per quanto fastidiose, non erano andate oltre una "obiettiva attitudine a portare ad una, pur comprensibile ma non penalmente rilevante, condizione di stizza".
Al limite sarebbe potuto venire in rilievo il danneggiamento (all'epoca ancora non depenalizzato), ma dato che vi era un rapporto di coniugio, la condotta non poteva comunque essere considerata punibile ai sensi dell'articolo 649 del codice penale.
Nonostante ciò, il rispetto reciproco non dovrebbe comunque mai mancare. Specie tra coloro che siano o siano stati una coppia.


Offline Ficacentrismo

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Re:Maltrattamenti in Famiglia, Due Casi
« Risposta #1 il: Giugno 23, 2016, 16:29:53 pm »
http://www.studiocataldi.it/articoli/22518-tagliare-i-fondi-alla-moglie-e-reato.asp

I maltrattamenti in famiglia, puniti severamente dal nostro ordinamento penale, non sempre si concretizzano nelle comuni ipotesi di angherie, insulti e violenze fisiche e psicologiche: anche sottrarre il bancomat alla moglie può contribuire a integrare una simile condotta criminosa.
La fattispecie di cui all'articolo 572 del codice penale, in realtà, punisce genericamente chiunque maltratta un componente della propria famiglia senza soffermarsi ad enucleare le singole modalità con le quali il comportamento sanzionato può nei fatti estrinsecarsi. Se però ci si concentra sulla ratio di tale norma, si capisce subito che l'intento che ha animato il legislatore nel prevederla è stato chiaramente quello di tutelare sia la famiglia in generale che la dignità personale dei suoi componenti e la tollerabilità della convivenza tra di essi.
Aspetti che possono essere ben intaccati anche dal privare la moglie dell'accesso al conto corrente dedicato alle spese di famiglia, pur se lasciandole una minima disponibilità economica per permetterle di provvedere ai bisogni primari, facendo la spesa.
Di certo in tal modo si lede infatti la dignità personale della donna e si rende scarsamente tollerabile la convivenza con il consorte che in maniera del tutto autoritaria e vessatoria abbia "tagliato i fondi" alla moglie.
Quanto detto ha peraltro trovato una recente conferma nella giurisprudenza della Corte di cassazione che ha reputato idoneo a integrare la condotta sanzionata dall'articolo 572 del codice penale il comportamento di un marito che aveva tolto la possibilità della moglie di disporre del conto corrente dedicato alla famiglia e le aveva impedito l'utilizzo del bancomat (cfr. Cass. 6 maggio 2016, n. 18937).
Nel caso di specie i comportamenti idonei a rappresentare maltrattamenti, in realtà, erano molteplici e di diversa natura, ma tra di essi è stato fatto rientrare pure quello in analisi.
Il rispetto della propria famiglia, insomma, passa anche da qui.


Offline ilmarmocchio

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Re:Maltrattamenti in Famiglia, Due Casi
« Risposta #2 il: Giugno 24, 2016, 10:19:43 am »
quindi rigare l'auto e tagliare i vestiti è cpsa normale e bene accetta.
La smettessero i parrucconi di parlare come analfabeti : la fattispecie, ecc, ma che termini sono ? quando usavano, nel 1500?
scrivessero  in italiano , almeno si capirebbero meglio i loro aborti giuridici