@Vicus: che libro hai scritto?
Non voglio rivelare la mia identità dato che tratto temi "sensibili" (non solo QM) – te ne ho mandata una copia tempo fa in allegato. Va abbastanza bene, la gente lo legge
Però oltre la liturgia, che altro fanno? Cioè, capisco che la liturgia è il centro della vita cristiana, ma ...
In ogni caso, cattolici più o meno modernisti o osservanti che siano, si tratta credo di reimpostare il rapporto tra fede, vita, politica, etc
Organizzano manifestazioni (per esempio la Manif'), scrivono libri (anche contro il femminismo), organizzano conferenze e "università estive" (per es. De Mattei a Norcia), alcuni hanno responsabilità politiche. Non ultimo, hanno splendide famiglie anche di otto figli e… a divorziare neanche ci pensano.
Invece siamo al contrario: grandi guerre contro il divorzio
Non ne vedo. Anzi, il mondo cattolico gracida: la legge sul divorzio (e sull'aborto) è la migliore possibile, bisogna solo applicarla!
ma assoluta indifferenza per quello che poi fanno i cristiani. Adesso guerra contro il matrimonio gay. Ma chi se ne frega? Vogliamo occuparci di noi invece che regolamentare la vita altrui?
Si potrebbe anche dire: cannibali,* sacrificatori umani (ovvero abortisti postnatali), pedofili, femministe (peggio dei precedenti
), stupratori, ognuno faccia quel che gli aggrada!
Cominciamo col denunciare senza falso rispetto gli errori dei pastori che stanno distruggendo la Chiesa, Bergoglio in primis. Persino un giornale laico, lo Spectator, ci ha fatto una copertina: "Pope vs. Church". Noi perché tacciamo quando ad esempio propone di ordinare le donne?
Sosteniamo inoltre almeno con la nostra presenza chi cerca di migliorare la situazione, perché se frequentiamo le parrocchie con le catechiste divorziate (cf. Amoris Laetitia), inutile lamentarci!
Se le cose vanno male dalle nostre parti, è perché in nome della "libertà" abbiamo fatto passare divorzio e aborto, e ora il matrimonio gay. Se non abbiamo ancora capito che questi "diritti" hanno effetti su tutta la società (compresi i cattolici e le loro famiglie), lo capiremo solo il giorno del Giudizio.
Quanto al divorzio, sarebbe già molto se i cattolici fossero liberi di regolare il matrimonio con un contratto conforme ai principi che proclamano, o almeno con una legge equa: separazione solo per motivi gravi e previa mediazione familiare, "divorzio" solo per delibazione di sentenza rotale.
* Qualche lettore nonpensante (non Cosimo) sbotterà: paragona i gay ai cannibali. Nonostante questa delucidazione, continuerà a sfuggirli che qui non parliamo di comportamenti privati ma di matrimonio, che ha una valenza sociale ovvero conseguenze su tutta la società.