Già spiegato, Vicus: sono a casa, a recitare il ruolo delle vittime oppresse che non hanno voce in capitolo, che non contano nulla.
Psicotirannia, mi verrebbe da dire. Modellatrici occulte di coscienze e di personalità, clonatrici di cervelli.
Non metto in dubbio le tendenze manipolatorie delle donne, ne vedo così ogni giorno, ma i politici del Sud sono perlo più uomini e non sembra plausibile che siano da sempre burattini delle mogli, o che queste abbiano creato e dirigano strutture così articolate e complesse come politica e clientelismo.
Neanche metto in dubbio la descrizione che fai delle donne sarde, ma tra le poche donne non manipolatrici che ho conosciuto c'erano appunto sarde
Prima del 1860, mafia, clientelismo e corruzione erano dove sono oggi, identiche.
Mancano documenti storici al di fuori delle ricostruzioni mitologiche (i guappi, gli spagnoli, gli arabi ecc.) della TV e del cinema.
Prima dell'unitá italiana il sud non ebbe mai problemi di mafia , essendo un fenomeno nato dalla repressione volontaria del brigantaggio.
Infatti. Il brigantaggio fu un fenomeno realmente spontaneo e fu debellato senza problemi, le mafie ancora prosperano chissà perché.
Ma che strano, eppure le tresche e i modi di fare tipici esistevano eccome.
Era delinquenza comune.
Tirano i fili, e devi essere del posto, esserci, nato, viverci, per capire.
Conosco bene diverse regioni del Sud e posso affermare a ragion veduta che questa femminocrazia non esiste, anzi. Ho capito il paragone del tenente/maresciallo, ma (semmai) è un fenomeno solo sardo, e ci vorrebbero altre conferme
E per essere "uomini d'onore" (nella propria testa più che nelle azioni che si compiono), che siate d'accordo o meno, ci vuole una "spinta" femminile...
Dissento, almeno per quel che riguarda il Sud peninsulare, là i padri funzionano. O funzionavano.