Autore Topic: Jaco Van Dormael  (Letto 3442 volte)

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Offline Faust

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Jaco Van Dormael
« il: Luglio 22, 2016, 15:42:11 pm »
Autore del film: "Dio esiste e vive a Bruxelles". Io l'ho visto e fa vomitare.
Praticamente il culto della Dea Madre come auspicio per un mondo migliore.
Confrontando globalmente uomo e donna, si può dire che la donna non avrebbe il genio dell'ornamento, se non avesse l'istinto del ruolo secondario.

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Offline ilmarmocchio

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Re:Jaco Van Dormael
« Risposta #1 il: Luglio 22, 2016, 22:19:24 pm »
Già ipotizzare che Dio possa vivere a Bruxelles :doh:

Offline Faust

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Re:Jaco Van Dormael
« Risposta #2 il: Luglio 22, 2016, 22:33:59 pm »
Comunque a me questi non danno fastidio. L'arte è arte. Che rappresenti Dee Madri, donne amazzoni, extraterrestri o lupi mannari, sempre di arte si tratta, in questo caso di arte fantasy.
Tuttavia una certa teoria fantasy sul "maschilismo" nei media trova in questi fenomeni la sua controprova.
Confrontando globalmente uomo e donna, si può dire che la donna non avrebbe il genio dell'ornamento, se non avesse l'istinto del ruolo secondario.

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Offline CLUBBER

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Re:Jaco Van Dormael
« Risposta #3 il: Luglio 22, 2016, 23:06:37 pm »
Comunque a me questi non danno fastidio. L'arte è arte. Che rappresenti Dee Madri, donne amazzoni, extraterrestri o lupi mannari, sempre di arte si tratta, in questo caso di arte fantasy.
Tuttavia una certa teoria fantasy sul "maschilismo" nei media trova in questi fenomeni la sua controprova.
Faust il film è una boiata,su questo siamo d'accordo.
Ma è ancora peggio il tuo ragionamento fatto incastrando frasi fatte e una buona dose di politicamente corretto.
In pratica affermi che l'artista in quanto tale non ha alcuna responsabilità dell'arte che genera.
Quindi si possono accettare senza alcun fastidio un arte (in questo caso cinematografica) che ridicolizza costantemente il genere maschile rappresentandolo in tutta la sua totalità come meschino,inetto e violento.
Quindi sempre per il tuo ragionamento non ci si dovrebbe infastidire sentendo l'arte comica di una squallida Littizzetto mentre fa' dell'ironia su uomini vittime della violenza delle donne.
Faust sei un femminista maschiopentito che vuole farsi passare per un intellettuale da salotto di ampie vedute ,ma sotto la maschera si nasconde uno zerbino di prima categoria.
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Offline Vicus

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Re:Jaco Van Dormael
« Risposta #4 il: Luglio 23, 2016, 00:06:35 am »
Faust sei un femminista maschiopentito che vuole farsi passare per un intellettuale da salotto di ampie vedute ,ma sotto la maschera si nasconde uno zerbino di prima categoria.
Qui c'è libertà di parola e Faust può esprimere le opinioni che vuole. E' ugualmente nostro diritto commentarle senza filtri politicamente corretti. Senza voler minimamente infierire su Faust, prendo nota di questa ennesima (e apparentemente fondata) lamentela che, ricordo, è in linea nel contenuto e nello stile con tutte quelle espresse in passato su opinioni simili.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Online Frank

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Re:Jaco Van Dormael
« Risposta #5 il: Luglio 23, 2016, 00:30:04 am »
Comunque a me questi non danno fastidio. L'arte è arte. Che rappresenti Dee Madri, donne amazzoni, extraterrestri o lupi mannari, sempre di arte si tratta, in questo caso di arte fantasy.
Tuttavia una certa teoria fantasy sul "maschilismo" nei media trova in questi fenomeni la sua controprova.

Come mai questi "geni" non rappresentano mai Allah o Maometto in chiave ironica ? :cool2:
Forse per paura ?
...

Offline CLUBBER

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Re:Jaco Van Dormael
« Risposta #6 il: Luglio 23, 2016, 00:41:49 am »
Il tutto è generato da una mia fortissima convinzione che Faust sia un troll femminista.
Comunque tralasciando quest'idea che mi ha "acceso" trovo che i ragionamenti del "non curarti di loro"siano proprio una delle cause dell'attuale situazione.
E' un'apologia della mollezza e del subire in silenzio.
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Offline Vicus

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Re:Jaco Van Dormael
« Risposta #7 il: Luglio 23, 2016, 00:49:13 am »
Il tutto è generato da una mia fortissima convinzione che Faust sia un troll femminista.
Sono anch'io del parere, è pieno di gente che chissà perché, viene qui a perorare i soliti matrimoni gay e ora il film blasfemo (ma mi dite che c'entra con la Questione Maschile?) con toni apparentemente cortesi e quasi vittimistici (non immuni però da velati sfottò), tipico modo di fare di certe persone. A quanto pare non sono l'unico a ipotizzare un intento provocatorio.
E' pieno di siti che gliela mandano a dire tutti i giorni, alcuni tirano in ballo anche castighi biblici, ma chissà perché vengono tutti qui e là non si fanno vivi. Non mi pare che la linea morbida e politicamente corretta giovi al forum, evidentemente ci hanno preso gusto e forse siamo troppo buoni.
« Ultima modifica: Luglio 23, 2016, 01:14:20 am da Vicus »
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Offline giuspal

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Re:Jaco Van Dormael
« Risposta #8 il: Luglio 23, 2016, 01:19:15 am »
Comunque tralasciando quest'idea che mi ha "acceso" trovo che i ragionamenti del "non curarti di loro"siano proprio una delle cause dell'attuale situazione.

Il bello è che, se tu li smascheri subito, rimandano l'accusa al mittente con risposte del tipo: "Io non intendevo questo, sono tutte idee che ti sei fatto nella tua testa." (è questo è già il secondo che mi capita, vedi mio precedente "colloquio" con tale banned81 improvvisamente scomparso dai radar di QM) Praticamente: lui dice A, cosa che ti provoca, tu gli rispondi che ha detto A e lui ribatte che tu hai capito A ma lui stava dicendo B.
Tipico modus operandi di ragionamento femminista (ma direi anche di tutte le donne, a cominciare da quelle che so io) basato sulla sistematica contraddizione volta all'ormai vecchio, trito e ritrito tentativo di condurre te in confusione.
Questi mezzi uomini (o anche mezze donne che si travestono con nick "maschili") vengono qui con il solo intento di provocare, farci perdere tempo con le loro "trovate" e vedere se eventualmente riescono persino a creare spaccature anche tra noi stessi della QM.
Forse, come dice Vicus, siamo un po' troppo buoni ma di certo non siamo fessi!  :cool2:
"SANTO DIO! PERCHE' SI BEFFANO COSI' DELLA GENTE?" (Enrico V)

"Poca osservazione e molto ragionamento conducono all'errore. Molta osservazione e poco ragionamento conducono alla verità" (Alexis Carrel)

Offline Vicus

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Re:Jaco Van Dormael
« Risposta #9 il: Luglio 23, 2016, 01:36:05 am »
Il bello è che, se tu li smascheri subito, rimandano l'accusa al mittente con risposte del tipo: "Io non intendevo questo, sono tutte idee che ti sei fatto nella tua testa." (e questo è già il secondo che mi capita, vedi mio precedente "colloquio" con tale banned81 improvvisamente scomparso dai radar di QM) Praticamente: lui dice A, cosa che ti provoca, tu gli rispondi che ha detto A e lui ribatte che tu hai capito A ma lui stava dicendo B.
Tipico modus operandi di ragionamento femminista (ma direi anche di tutte le donne, a cominciare da quelle che so io) basato sulla sistematica contraddizione volta all'ormai vecchio, trito e ritrito tentativo di condurre te in confusione.
Questi mezzi uomini (o anche mezze donne che si travestono con nick "maschili") vengono qui con il solo intento di provocare, farci perdere tempo con le loro "trovate" e vedere se eventualmente riescono persino a creare spaccature anche tra noi stessi della QM.
Forse, come dice Vicus, siamo un po' troppo buoni ma di certo non siamo fessi!  :cool2:
Mi hai tolto le parole di bocca. Faccio notare che le opinioni di Clubber e Giuspal sono del tutto spontanee e non sollecitate in alcun modo. La correttezza dev'essere autentica e non solo formale.
E' giusto essere neutrali ma quando più utenti rilevano liberamente comportamenti subdoli che (come dissi anch'io tempo fa) possono creare tensioni e spaccature nel forum bisogna tenerne conto.
Faust, per ora non dico e non faccio altro, sei libero di esprimere le tue opinioni ma ti esorto a fare tutto il possibile perché queste fondate lamentele, attinenti al tuo comportamento nel forum non si ripetano.
« Ultima modifica: Luglio 23, 2016, 04:21:08 am da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline COSMOS1

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Re:Jaco Van Dormael
« Risposta #10 il: Luglio 23, 2016, 16:04:15 pm »
trovo tre piani in questa discussione:
il contenuto del film
la libertà di fare arte
i veri intenti degli utenti del forum

il film non l'ho visto e nell'ultimo non voglio esprimermi
ma la libertà di fare arte è un tema femminista? possiamo noi essere neutrali di fronte a qualunque espressione?
è un tema delicato, in effetti non c'è molta gente che scherza con Maometto
quindi? facciamo un bel Sant'Uffizio che valuti quel che si può e quel che non si può dire?
onestamente a me dà fastidio una cosa sola: i finanziamenti per la cultura.
Cioè, se un film che parla della Grande Madre fa botteghino, bon, vuol dire che ha il diritto di essere sul mercato. Non fa botteghino, punto. In realtà purtroppo in nome della cultura si toglie il pane di bocca ai pensionati, agli ammalati, a chi ha problemi seri, e lo si dà a registi dal talento discutibile ma ben inseriti laddove si puote quel che si vuole.
Il femminismo con il suo ininterrotto piagnisteo non fa altro che ambire ai finanziamenti, per le pari opportunità, per l'imprenditoria, per la violenza, per ... l'arte!
Credo che un'ottica maschile preveda che ha diritto di stare al mondo chi ha la forza di starci (parlo per l'arte ma anche per l'economia, l'educazione, etc)
Perciò se c'è un film che fa schifo, io come maschio aspetto di vedere che incassi fa. Poi lo sappiamo, purtroppo il volgare spesso ha più successo di ciò che vale davvero, ma credo che il problema vero non sia cosa fa la gente, ma cosa fanno le istituzioni. Perchè se gli imbecilli sprecano i loro soldi andando a vedere film da imbecilli, è nella logica delle cose. Ma se lo stato usa i miei soldi per finanziare film imbecilli, le cose cambiano!
Dio cè
MA NON SEI TU
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Offline Vicus

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Re:Jaco Van Dormael
« Risposta #11 il: Luglio 23, 2016, 16:22:13 pm »
La libertà di fare arte risiede nel pubblico o in chi fa arte? Come mai Van Dormael può realizzare e distribuire filmetti mentre Altman, De Seta (e Kubrick!) hanno dovuto produrre da sé i loro capolavori?
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline CLUBBER

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Re:Jaco Van Dormael
« Risposta #12 il: Luglio 23, 2016, 16:43:59 pm »
trovo tre piani in questa discussione:
il contenuto del film
la libertà di fare arte
i veri intenti degli utenti del forum

il film non l'ho visto e nell'ultimo non voglio esprimermi
ma la libertà di fare arte è un tema femminista? possiamo noi essere neutrali di fronte a qualunque espressione?
è un tema delicato, in effetti non c'è molta gente che scherza con Maometto
quindi? facciamo un bel Sant'Uffizio che valuti quel che si può e quel che non si può dire?
onestamente a me dà fastidio una cosa sola: i finanziamenti per la cultura.
Cioè, se un film che parla della Grande Madre fa botteghino, bon, vuol dire che ha il diritto di essere sul mercato. Non fa botteghino, punto. In realtà purtroppo in nome della cultura si toglie il pane di bocca ai pensionati, agli ammalati, a chi ha problemi seri, e lo si dà a registi dal talento discutibile ma ben inseriti laddove si puote quel che si vuole.
Il femminismo con il suo ininterrotto piagnisteo non fa altro che ambire ai finanziamenti, per le pari opportunità, per l'imprenditoria, per la violenza, per ... l'arte!
Credo che un'ottica maschile preveda che ha diritto di stare al mondo chi ha la forza di starci (parlo per l'arte ma anche per l'economia, l'educazione, etc)
Perciò se c'è un film che fa schifo, io come maschio aspetto di vedere che incassi fa. Poi lo sappiamo, purtroppo il volgare spesso ha più successo di ciò che vale davvero, ma credo che il problema vero non sia cosa fa la gente, ma cosa fanno le istituzioni. Perchè se gli imbecilli sprecano i loro soldi andando a vedere film da imbecilli, è nella logica delle cose. Ma se lo stato usa i miei soldi per finanziare film imbecilli, le cose cambiano!
Totalmente d'accordo sui finanziamenti con denaro pubblico ai film.
Sul resto tocchi un argomento importante che e'quello della libertà dell'artista.
L'artista è liberissimo di fare la sua opera d'arte cosi' come noi siamo liberissimi di criticarla.
L'artista con la sua arte esprime spesso un pensiero e se quel pensiero è carico di misandria e osanna la donna come vero faro dell'umanità io sono libero di scagliarmi  senza riserve contro lui e alla sua opera.
Faust(e qui evitero' di fare ulteriori commenti su quello che penso sia l'intento di questo utente)si è fatto portabandiera del messaggio "non combattete il femminismo,anzi non dovete neppure indignarvi quando si ridicolizza il vostro genere" giustificando il tutto con la frase "il femminismo è un avversario insignificante quindi non vale la pena combatterlo"(questo suo pensiero è stato ben esplicitato in altre sue discussioni).
Quindi Faust liberissimo di esprimere le sue idee come io di ritenere le sue conclusioni e i suoi ragionamenti aberranti.
Il femminismo non chiede di meglio che di oppositori che non si oppongono.
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Offline Faust

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Re:Jaco Van Dormael
« Risposta #13 il: Luglio 23, 2016, 21:33:38 pm »
Io affermo con convinzione che sistono due piani dell'arte.
Un conto è il piano politico, nel quale viene censurata o finanziata l'arte perché porterebbe a certe imprecisate conseguenze: e questo è il piano sul quale le femministe guardano l'arte - che per loro è semplicemente cosmesi, un mezzo per ottenere qualcosa, qualcosa di non-sacro.
Un conto è il piano estetico-educativo, nel quale vigono il principio "l'art pour l'art" come criterio di ciò che è estetico e il bello ed il brutto come principii di potenziamento vitale correlati all'educazione: e questo è il piano sul quale io critico l'arte o presunta tale. E insieme ad esso, valuto l'arte anche da un punto di vista ulteriore che è quello della sua sacralità, ovvero quello dello sfondo religioso o spirituale dell'arte.

Il film "Dio esiste e vive a Bruxelles" è un'opera d'arte totalmente volgare, con un simbolismo sciatto e privo di allacciamento con il reale o con il buon gusto. Si potrebbero muovere ad essa varie critiche, anche ideologiche, ma se non lo faccio è solo perché non mi va. Solo, non faccio il salto in avanti fino all'invocazione della censura.

Io credo che nel femminismo sia insito proprio un modo di pensare erroneo, una carenza nei nessi causali e di dipendenza logica. La femminista dice: quel film è brutto perché svaluta le donne. E qui commette due errori: innanzitutto non si accorge del fatto che i film in questione il più delle volte non svalutano affatto le donne; in secondo luogo considera la bruttezza del film come dipendente da una cosa brutta. Io invece dico: quel film svaluta gli uomini perché è brutto, anzi, antiestetico.

Io sono nuovo della questione maschile, ho appena 22 anni e vengo da un ambiente scolastico governato dalle donne - femministe -, fatto salvo qualche professore. Ho dovuto studiare per conto mio sui libri quel poco che so della cultura passata del maschile. Mio padre - e mia madre - sono di estrema sinistra. Ho riconosciuto la mancanza di una figura paterna nella mia vita solo molto tardi, dopo aver conosciuto il mio professore di filosofia al liceo che per primo, in 17 anni, mi ha fornito un modello virile da seguire - e dal punto di vista politico ho mutato la mia posizione da un anarchismo Bakuniniano ad un aristocraticismo; in questo senso il mio professore mi insegnò i principii della sinistra storica secondo Spengler (ovvero libertà, uguaglianza, fratellanza) e quelli della destra storica (ordine, disuguaglianza, distanza) ed il principio storico che lega, sempre secondo Spengler, i sessi (ovvero, "l'uomo fa la storia, la donna è la storia") -. Questo cambiamento dell'orientamento politico dai valori della decadenza storica - ovvero sinistra storica e donne che tentano di fare la storia - ai valori della civiltà e della salute - ovvero destra storica e uomini che tornano a fare la storia con donne che tornano ad esserla - mi ha condotto verso la QM. Adesso, io sono convinto di non dire nulla che contraddica i principii della QM, ma vedendo le vostre reazioni mi chiedo dove io stia sbagliando e perciò vi chiedo che tipo di correzioni volete propormi. Io sono disponibilissimo a cambiare la mia posizione sulle questioni, come già dimostrato relativamente ai "matrimoni" gay in un altro post, purché mi si diano delle valide ragioni e non si speri che io capisca per sottintesi ed inespliciti, perché il più delle volte non capisco oppure capisco senza la certezza di aver capito.

Un'ultima nota circa la mia storia genetica, per chiarire. Io mi considero superiore a tutti i membri della mia famiglia. Credo fermamente che la mia famiglia abbia accumulato per secoli potenza a partire da una condizione di debolezza. Mio padre, un anarco-comunista, è stato lo slancio finale che ha portato, con un salto generazionale, a me, un gerarco-aristocraticista. Egli rappresenta per me una linea di demarcazione: da un lato il suo spirito anarchico lo ha condotto a rivendicare l'autonomia su di sé, da un altro il suo spirito comunista lo ha condotto ad una soltanto interiore, psicologica, "dittatura del proletariato". Nel rapporto con le donne della famiglia ciò significa che, di fronte al fatto che le donne della famiglia hanno per secoli sfruttato gli uomini espropriando il frutto del loro lavoro, lui ha avuto la capacità di riappropriarsene. Lui è un cosiddetto "uomo-beta" stando al linguaggio della QM. Con ciò è ancora legato ad una logica moderata che, volente o nolente, io ho recepito. Tuttavia io costituisco un passo ulteriore e perciò, pur venerando mio padre, non lo riconosco come figura paterna definitiva: è troppo legato a mia madre, troppo dipendente da lei.

Io mi oppongo perciò al femminismo, ma preferisco smontarne gli argomenti, che alimentare il vittimismo di cui si fa forte considerando l'arte femminista come degna di critica e discussione. In ciò mi rifaccio ad Heidegger: noi abbiamo perduto il concetto del discutibile e del questionale. Oggi per "discutibile" intendiamo ciò che è indegno, ciò di cui non si può discutere ma soltanto esprimere approvazione o disapprovazione: il discutibile è invece, secondo memoria, ciò che è degno di discussione; si trova su un rango più elevato. Per quanto riguarda il questionale, invece, consideriamo gli argomenti che suggeriscano l'approvazione o la disapprovazione di un argomento, mentre il questionale è l'argomento stesso. Così, di fronte ad un'opera d'arte o presunta tale, il questionale sono i suoi tratti estetici e sacrali, non che essa debba o meno cessare la sua diffusione. In questo senso riconosco l'opera d'arte autentica da quella farlocca. Un'opera d'arte femminista, che rappresenta cose terribili e mostruose, è per sua natura farlocca, come nel caso del film di Van Dormael. Tuttavia non considero farlocca, ad esempio, "La zattera della Medusa" di Gericault, nonostante essa rappresenti qualcosa di terribile e di assolutamente fuori di ogni auspicio. E allora mi dico, il motivo per cui oggi sorge l'arte farlocca non è culturale - si appoggia un'arte che rappresenta cose sconvenienti; perché anche la vera arte rappresenta cose sconvenienti -, ma economico-sociale - si produce arte come bene di consumo industriale e quindi c'è bisogno di un'arte povera e sciatta -. Ma la soluzione non è quella di disapprovare quell'arte povera, come ad esempio fanno le femministe con tutto quanto non rientri nei loro deliri, ma ignorarla o, qualora la si incontri, prendere atto dello schifo e andare avanti. Così come, di fronte ai fast food, evito semplicemente di andarci e non ci piazzo delle bombe dentro.

Ora so bene di avere uno stile di scrittura altamente prolisso e tendente a quella titubanza, dubbio, insicurezza, che caratterizzano gli individui subdoli. Tuttavia questo tipo di stile non si basa su calcoli meschini: il mio intento è quello di raggiungere forme totalmente esplicite del contenuto dei miei pensieri con il massimo rigore linguistico possibile. Poiché l'italiano mal si presta a discorsi brevi, a causa della povertà sintattica e lessicale che lo caratterizza rispetto, ad esempio, al greco antico (e da quanto ne so anche al tedesco), e poiché ho un sapere limitato e affatto giovanile del mondo e dei punti di vista, ottengo come risultato papiri spesso superflui e magari incoerenti. Un metodo per chiarire il mio punto di vista sulle cose può essere quello di leggermi lentamente.

@giuspal: io non ho rimandato un'accusa contro di te. Tu mi dicesti "grazie per avermi ricordato questo e quello", ma siccome ti riferivi a degli scritti che parlavano di un argomento più ampio ho precisato l'argomento e ti ho fatto notare che una cosa ricordata è una cosa già saputa. Ovviamente non intendevo "ricordartelo" quasi come se si trattasse di un tentativo di provocare a te o a chicchessia una reazione spiacevole. Quel tema che ti avevo, a tuo avviso, ricordato, l'omosessualità nel mondo Greco, mi serviva per esprimere una tesi che non ripeterò qui. Ti chiedo scusa per le mie lacune comunicative.

P.S.: sul questionale ed il questionabile/discutibile, rimarco che di fronte all'espressione "questione maschile" si debba considerare degno di discussione il maschile e l'uomo, non il "femminismo", che si trova su un rango fuor di questione. Ciò non esclude una critica al femminismo, ma io, personalmente, me ne occupo come di una questione altrettanto maschile. Cioè per me il femminismo non è un interlocutore, ma una malattia della quale l'uomo si ammala e dalla quale egli deve guarire.
« Ultima modifica: Luglio 23, 2016, 21:44:35 pm da Faust »
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