Autore Topic: Il senso di colpa  (Letto 11395 volte)

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Offline COSMOS1

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Il senso di colpa
« il: Aprile 23, 2010, 23:26:42 pm »
http://maschiselvatici.blogsome.com/2010/04/20/attraverso-il-senso-di-colpa/

uno dei leader dei nostri cugini Maschi Selvatici ha pubblicato questo libro "Attraverso il Senso di Colpa" per le edizioni San Paolo

effettivamente l'argomento è controverso e ad uno sguardo superficiale si può pensare che in qualche modo dia ragione alle femministe che cercano di incolpare noi di qualunque cosa

eppure, sono curioso di leggerlo

proprio qualche giorno fa riflettevo su quel passo del Vangelo di S.Giovanni in cui Gesù e i farisei dialogano e lui li accusa di volerlo uccidere, e loro gli danno del pazzo e lui che sono figli del diavolo e loro che invece sono figli di Abramo e via andando

mi domandavo: ma come faceva Gesù a dare giudizi così terribili, che senso aveva, e lo stesso potrebbe dire di me, e come potevano quei poveracci salvarsi se era vero che erano figli del diavolo, etc

ebbene, forse si sarebbero potuti salvare proprio accettando quel giudizio, riconoscendo le proprie colpe

ma riconoscere le proprie colpe, confessarle, in qualche modo libera dal senso di colpa, il senso di colpa logora dall'interno chi lo vuole negare, chi pretende di essere giusto è consumato da un male oscuro

riconoscere le proprie colpe, di essere imperfetti, libera

ecco perchè, forse, alla fine il maschio è inevitabilmente superiore

le donne attribuendo a noi qualunque responsabilità e reclamando per sè sempre e solo l'innocenza, riconoscono loro stesse che solo noi possiamo assumere la responsabilità del mondo e della società, perchè solo noi sappiamo riconoscere i nostri errori
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Online Jason

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Re: Il senso di colpa
« Risposta #1 il: Aprile 23, 2010, 23:44:50 pm »
Citazione
ma riconoscere le proprie colpe, confessarle, in qualche modo libera dal senso di colpa, il senso di colpa logora dall'interno chi lo vuole negare, chi pretende di essere giusto è consumato da un male oscuro

Ovvio, ma chi è più freddo non confessa neanche le proprie colpe e non le sente. Lo dico perchè certe situazioni ti portano ad avere il cuore freddo.

Citazione
riconoscere le proprie colpe, di essere imperfetti, libera

DI essere imperfetti sicuramente. Sul riconoscere le proprie colpe ci andrei piano. Alla fine la gente di addita anche se le riconosci. Fidati di uno che ci è passato sopra. Ovvio che non in tutti i casi succede questo, eh.

«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
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Offline COSMOS1

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Re: Il senso di colpa
« Risposta #2 il: Aprile 23, 2010, 23:51:44 pm »
si, Jason, l'argomento è controverso

perchè contro le mie riflessioni di sopra ci sta proprio il senso di liberazione che viene dall'atteggiamento opposto, cioè di non sentirsi colpevoli a priori, di saper distinguere le responsabilità

le dd sono molto brave a colpevolizzare

alla fine sono sempre + curioso di leggere il libro di Paolo
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Re: Il senso di colpa
« Risposta #3 il: Aprile 24, 2010, 00:04:03 am »
Citazione
perchè contro le mie riflessioni di sopra ci sta proprio il senso di liberazione che viene dall'atteggiamento opposto, cioè di non sentirsi colpevoli a priori, di saper distinguere le responsabilità

Il mio atteggiamento è il secondo. Una volta avevo sensi di colpa un pò per tutto. Adesso l'esperienza ( anche se a 20 anni è forzato parlare di esperienze) mi ha insegnato che i sensi di colpa....non convengono per niente, e infatti sento che mi crollano . Anzi spero che in futuro scompaiano dal mio vocabolario.

Citazione
le dd sono molto brave a colpevolizzare

Detto in gergo e volgarmente...non me ne frega un c**** di chi mi colpevolizza. Posso adesso stare a pensare a chi mi dice " ti odio perchè sei fatto così " ma perchè non hai fatto questo", " sei un uomo quindi hai torto", "le donne hanno sempre ragione" ?
PS faccio presente che il mio ragionamento non vale solo per la questione UU DD
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Offline Stealth

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Re: Il senso di colpa
« Risposta #4 il: Aprile 24, 2010, 14:30:38 pm »
Io ho un concetto estremamente individuale di colpa e di responsabilità. Non si può essere colpevoli per ciò che hanno fatto altri né responsabili di ciò che fanno gli altri.
Io posso riconoscere solo le mie colpe e assumermi le mie responsabilità, quelle delle mie azioni, non di più. L'unica eccezione riconoscibile è il caso in cui si ha in tutela un minorenne o una persona incapace di intendere e di volere.
Quindi per me non ha senso parlare di colpe e responsabilità collettive.

Offline Animus

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Re: Il senso di colpa
« Risposta #5 il: Aprile 24, 2010, 22:22:18 pm »
Anzi spero che in futuro scompaiano dal mio vocabolario.

In quello di mio figlio c'è entrata con il catechismo di preparazione alla cresima, mentre prima non la usava mai, dopo per ogni piccola caxxta, gli sentivo dire "di chi è la colpa...è colpa tua, non è colpa mia, etc."
Giuro eh, è proprio così...il catechismo per la cresima.
Cmq gli ho detto, "Fabio, tu quella parola la devi cancellare dal tuo vocabolario...non voglio più sentirtela pronunciare!"

Ti sentirai più forte, un uomo vero, oh si , parlando della casa da comprare, eggià, e lei ti premierà, offrendosi con slancio.  L'avrai, l'avrai, con slancio e con amore … (Renato Zero)

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Offline Giulia

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Re: Il senso di colpa
« Risposta #6 il: Aprile 25, 2010, 08:04:21 am »
In quello di mio figlio c'è entrata con il catechismo di preparazione alla cresima, mentre prima non la usava mai, dopo per ogni piccola caxxta, gli sentivo dire "di chi è la colpa...è colpa tua, non è colpa mia, etc."
Giuro eh, è proprio così...il catechismo per la cresima.
Cmq gli ho detto, "Fabio, tu quella parola la devi cancellare dal tuo vocabolario...non voglio più sentirtela pronunciare!"


ho fatto bene a fermarmi alla comunione allora  ^_^

cmq il senso di colpa , serve soprattutto per ammorbidirti ... una volta ammollati
dopo non andiamo a dire "ahahah quei barbari son più omini di noi che si fanno rispettare! "la differenza  è che non gli hanno inculcato il senso di colpa cristiano.

Offline francy7x

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Re: Il senso di colpa
« Risposta #7 il: Aprile 25, 2010, 10:45:45 am »
Solo una persona priva di valori può essere immune ai sensi di colpa.

Solo una persona mentalmente fragile si sente in colpa anche quando non deve.

Chi prende coscienza dei propri limiti impara a vedere anche quel che non si può vedere.

Chi pensa di essere nel giusto è in errore.

Il peccato nasce con la consapevolezza.

Il peccato muore con il pentimento.
« Ultima modifica: Aprile 25, 2010, 10:55:49 am da francy7x »

Offline COSMOS1

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Re: Il senso di colpa
« Risposta #8 il: Aprile 25, 2010, 15:22:48 pm »
ieri passeggiavamo per Venezia con Rino Barnart, Cesare Brivio e Armando Ermini e, appunto, si discuteva di quel libro di Ferliga

poi questa notte le riflessioni fatte si sono ripresentate e, ad un certo punto, mi sono accorto che stiamo ragionando su due registri:

il registro femminista e il registro vero

nel registro femminista, che attualmente è l'unico sistema hegeliano sopravvissuto alla fine delle ideologie, il riconoscimento di colpa equivale ad una condanna, e ad una condanna a morte senza appello. Per capirci immaginiamo le purghe staliniane, riconoscere di essere un capitalista o un borghese  o un simpatizzante per chicchessia che non fosse il compagno Stalin, equivaleva ad una condanna a morte. Di fatto per le femminaziste non c'è scampo al crimine efferato di essere maschi, i maschi pentiti, coloro con i quali esse parlano, sono coloro che hanno fatto a tal punto autocritica da non aver conservato più alcuna identità maschile.

Perciò riconoscere le proprie colpe di fronte ad una interlocutrice femminazista è stupido, inutile, suicida.

Ma il sistema femminazista è un sistema, è un insieme di falsità del tutto scollegato con la realtà, con la vita vera, non è la realtà, non è la vita ma la sua parodia.

Nella realtà, nella vita vera, quando Gesù accusa i giudei di volerlo uccidere, la cosa più saggia e intelligente che avrebbero dovuto fare sarebbe stata di ammetterlo, di dire: "sì è vero, ti vogliamo uccidere per questo e quest'altro motivo". In quel contesto il riconoscimento della propria colpa, mi capite vero? equivale a tutt'altro che ad una condanna a morte, proprio a tutt'altro!
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Offline francy7x

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Re: Il senso di colpa
« Risposta #9 il: Aprile 25, 2010, 17:36:47 pm »
ieri passeggiavamo per Venezia con Rino Barnart, Cesare Brivio e Armando Ermini e, appunto, si discuteva di quel libro di Ferliga

poi questa notte le riflessioni fatte si sono ripresentate e, ad un certo punto, mi sono accorto che stiamo ragionando su due registri:

il registro femminista e il registro vero

nel registro femminista, che attualmente è l'unico sistema hegeliano sopravvissuto alla fine delle ideologie, il riconoscimento di colpa equivale ad una condanna, e ad una condanna a morte senza appello. Per capirci immaginiamo le purghe staliniane, riconoscere di essere un capitalista o un borghese  o un simpatizzante per chicchessia che non fosse il compagno Stalin, equivaleva ad una condanna a morte. Di fatto per le femminaziste non c'è scampo al crimine efferato di essere maschi, i maschi pentiti, coloro con i quali esse parlano, sono coloro che hanno fatto a tal punto autocritica da non aver conservato più alcuna identità maschile.

Perciò riconoscere le proprie colpe di fronte ad una interlocutrice femminazista è stupido, inutile, suicida.

Ma il sistema femminazista è un sistema, è un insieme di falsità del tutto scollegato con la realtà, con la vita vera, non è la realtà, non è la vita ma la sua parodia.

Nella realtà, nella vita vera, quando Gesù accusa i giudei di volerlo uccidere, la cosa più saggia e intelligente che avrebbero dovuto fare sarebbe stata di ammetterlo, di dire: "sì è vero, ti vogliamo uccidere per questo e quest'altro motivo". In quel contesto il riconoscimento della propria colpa, mi capite vero? equivale a tutt'altro che ad una condanna a morte, proprio a tutt'altro!

Nel passo che hai citato, Gesù li condanna perchè sono malvagi nelle azioni e nelle intenzioni.

Dopo aver riconosciuto le proprie colpe si sarebbero anche dovuti pentire, altrimenti la salvezza non sarebbe arrivata comunque.

Inoltre, solo Dio può giudicare e nessun altro (chi è senza peccato scagli la prima pietra)

Poi, detto tra noi, non capisco perchè date tutta questa importanza al movimento femminista...


Offline Animus

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Re: Il senso di colpa
« Risposta #10 il: Aprile 25, 2010, 20:13:41 pm »
nel registro femminista, che attualmente è l'unico sistema hegeliano sopravvissuto alla fine delle ideologie

Ed io  che pensavo che l'ultimo, che poi è il genitore di tutti gli altri, fosse il cristianesimo.. :doh:
Che stupido. :cry:
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Re: Il senso di colpa
« Risposta #11 il: Aprile 25, 2010, 20:19:46 pm »
solo alla fine, cioè con lo Spirito, giunge a conoscere e a rivelarsi per quello che è. "Il vero è l’intero" afferma Hegel nella Prefazione della Fenomenologia dello Spirito, proprio per indicare come l’Assoluto si conosca per ciò che veramente è solo al termine del processo di sviluppo. Soltanto quando tale processo è compiuto, infatti, si può comprendere appieno la razionalità che in esso si è dispiegata.

(Fenomenologia dello Spirito)


La parola apocalisse deriva dal greco ἀποκάλυψις (apokalypsis), composto di apó ("separazione", usato come prefissoide anche in apostrofo, apogeo, apostasia) e kalýptein ("nascosto", come in Calipso), dunque significa un gettar via ciò che copre, un togliere il velo, letteralmente scoperta o rivelazione.
...
Nelle tipiche composizioni di questa classe la maggior preoccupazione dell'autore è il mostrare la sapienza con cui Dio agisce nella storia e la organizza in tappe o fasi cronologiche. Dunque l'apocalisse non è in primo luogo una profezia, ed il suo principale interesse non è il futuro o la fine della storia, quanto semmai il suo fine.
(L'Apocalisse)
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Offline Barnart

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Re: Il senso di colpa
« Risposta #12 il: Aprile 25, 2010, 20:47:34 pm »
E' bene distinguere sempre tra senso di colpa individuale e collettivo.
E poi tra le colpe che ci attribuiamo nel nostro foro interiore e quelle che ci attribuiscono gli altri.
A ancora tra il senso di colpa e la colpa vera  e tra le colpe e la Colpa.

Poiché al tema - importantissimo nella QM - ho dedicato molte pagine in Qmdt e il libro è scaricabile dal web per il momento non aggiungo altro.

Adesso vediamo cosa ha scritto Ferliga. Spero ovviamente che abbia trattato del rapporto tra il s.d.c  individuale  e quello collettivo, nonché della colpevolizzazione come strumento di manipolazione del prossimo. Sul tema ci sono vari riferimenti, ma suggerirei in particolare "Sensi di colpa" di Castelfranchi-Poggi (Giunti - FI).

In ogni caso è necessario distinguere sempre tra ciò che è individuale e ciò che è collettivo/sociale.

Rn 


Offline Stealth

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Re: Il senso di colpa
« Risposta #13 il: Aprile 25, 2010, 21:37:18 pm »
nel registro femminista, che attualmente è l'unico sistema hegeliano sopravvissuto alla fine delle ideologie

Non so tu cosa intenda per "sistema hegeliano" ma a dire di molti uno dei "sistemi hegeliani" per eccellenza, ossia fondato sulla dialettica, attualmente esistente sarebbe il metodo scientifico, che è tutt'altra cosa del "registro femminista".


Poi, detto tra noi, non capisco perchè date tutta questa importanza al movimento femminista...

Già! Domanda da un milione di euro.

Offline Salar de Uyuni

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Re: Il senso di colpa
« Risposta #14 il: Aprile 26, 2010, 05:11:43 am »
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nel registro femminista, che attualmente è l'unico sistema hegeliano sopravvissuto alla fine delle ideologie, il riconoscimento di colpa equivale ad una condanna, e ad una condanna a morte senza appello. Per capirci immaginiamo le purghe staliniane, riconoscere di essere un capitalista o un borghese  o un simpatizzante per chicchessia che non fosse il compagno Stalin, equivaleva ad una condanna a morte. Di fatto per le femminaziste non c'è scampo al crimine efferato di essere maschi, i maschi pentiti, coloro con i quali esse parlano, sono coloro che hanno fatto a tal punto autocritica da non aver conservato più alcuna identità maschile.

Perciò riconoscere le proprie colpe di fronte ad una interlocutrice femminazista è stupido, inutile, suicida.

E' appunto per questo che perderanno,perchè NON CI LASCIANO ALTRA VIA D'USCITA.Se anche l'uomo moderno si è ridotto ad un topo,un topo dinanzi ad un muro senza via d'uscita è una tigre.
Sono le nuove Termopili,o vincere o morire,certo i persiani sono mille volte di più,ma solo da una parte ci sono uomini.

Inoltre chiamarle feminaziste è quanto mai appropriato,come i nazisti a Stalingrado,esse stoltamente non fanno prigionieri.
Così per l'uomo moderno non c'è altra soluzione che vincere o morire,e se si muore,trascinare con sè la responsabile della sua rovina.

Se è la guerra che vogliono,guerra avranno,ma non voglio sentire cretine che commentano gli omicidi-suicidi dei padri separati come ''un aumento della violenza per mano maschile'',che crepino...
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''