So di ripetermi, lo so bene, ma credo che questo sia il progetto
fondamentale per un'opera politica della QM. Io, personalmente, non ne posso più delle insegnanti delle scuole che mi mettono "29" dopo un esame perfetto e mettono 30 e lode alle compagne-registratori che fanno esami identici fra loro come i robot. Magari sarò presuntuoso io, ma questo è solo il dettaglio personale.
Non sono più tollerabili nemmeno le insegnanti femministe messe alla cattedra dai padri mafiosi per sdoganare balle sul "genere" in un corso di psicologia sociale. Qui si tratta veramente di condanna della sessualità intrisa di pensiero magico: in pratica la mia insegnante sostiene che guardare una ragazza con attrazione sessuale la trasformerebbe,
per chissà quale processo magico, in un oggetto. Dice che le persone sono anche altro oltre a corpo e genere e che quindi guardare con attrazione una ragazza significa depersonalizzarla - come se l'amore per il
corpo non fosse l'unico amore possibile, come se l'energia libidica non andasse trasmessa verso
oggetti. Dal mio punto di vista il suo è un insegnamento criminale.
Non si possono più tollerare le compagne di scuola, che schiamazzano durante le lezioni affollando le aule delle materie umanistiche come se fossero a casa loro e inserendo nelle università filosofiche, il dominio dei valori impersonali della tradizione, il loro personale desiderio di successo, di sfondare, di scrivere qualche libro per far sapere
che le donne ci sono. Lo sappiamo che ci siete, visto come ci avete frantumato i c******i.
Non si può più sopportare la pseudocultura dell'educazione italiana, l'educazione inventata di sana pianta dalle maestrine. Una di queste maestrine che storicamente rovinò la storia fu mia nonna; giusto oggi stavo a casa sua a gustare uno dei suoi orrori culinari mentre diceva a mio nonno, stanco per la vecchiaia: "sì, mi piace, uomini che provano dolore, altro che partorirai con dolore", mentre mia zia, la figlia, ridacchiava con dolce complicità da z*****a. Questa "grande insegnante riformatrice" che si vanta delle grandi innovazioni che portò alla scuola umbra - innovazioni delle quali, per sua fortuna,
nessuno si è accorto - era proprio una brava maestra, sì... Una volta, avevo circa sette anni di età, stavo studiando matematica con lei. Parlavamo di chissà cosa ed io le dissi "i maschi sono più forti". Lei mi rispose, con tutto l'amore di una nonna per un nipote: "Solo nei muscoli. Di cervello siete stupidi e soprattutto siete la causa di tutte le guerre del mondo. Un giorno noi donne prenderemo il potere e ci sarà la pace nel mondo. Oltretutto grazie alla clonazione ci saranno solo figlie femmine e voi maschi scomparirete dal pianeta". Grazie nonna, ti voglio bene, t***a. E furono quelle come
lei ad aver costruito la scuola di oggi, soprattutto quella dell'infanzia.
Per non parlare della solita solfa: "le femmine maturano prima". Le mie compagne di classe, prima ancora che io avessi anche solo l'idea di cosa fosse un'eiaculazione, già rintronavano me ed i miei compagni, all'epoca indaffarati con i supereroi e i romanzi d'avventura, con "quant'è fico quello, ho pomiciato con quello, che porca che è quella". Alla faccia della sessualizzazione delle femmine da parte dei maschi. Per non parlare delle rotture di scatole dovute alle loro mestruazioni che improvvisamente tingevano di rosso l'aula sospendendo le fo****issime lezioni di storia che a me piacevano più di Dragonball, i Pokèmon e tutta la figa del mondo messi insieme. Le lezioni di storia dico, non le perdite.
Ma è imbarazzante come il ruolo politicamente più importante della società, quello di insegnante, sia diventato appannaggio di sole donne. Altro che gender gap! E' l'invasione! E, diciamocelo chiaramente,
le donne non sanno insegnare ai maschi e le femmine non sanno apprendere con i maschi. Non ho prove per questo genere di affermazioni, ma non mi servono. Bastano i dati sull'abbandono scolastico e soprattutto sull'aumento di tale abbandono a partire dai tempi in cui apparvero le prime insegnanti, con un salto di non-qualità nell'epoca in cui si fecero le scuole miste, fino alla femminilizzazione dei giorni nostri praticata con la scusa dell'educazione all'affettività. Ma a quanto vedo quest'impressione non ce l'ho solo io:
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Io ho avuto solo quattro insegnanti in tutta la vita fino all'università: mio padre, il mio professore di informatica alle medie, il mio professore di matematica e fisica alle superiori, ed il mio professore di filosofia alle superiori. Tutte le altre non furono insegnanti, almeno per me e per i miei compagni maschi, ma occupa-cattedre incapaci di una severità che andasse oltre le urla insensate, incapaci di una bontà d'animo che andasse oltre il dire "quanto sei bello ed intelligente" ed incapaci di un insegnamento diretto e sincero che fosse differente dal
rassettare la cameretta con carta e penna; soprattutto incapaci di un insegnamento
orale. Perché, diciamocelo, per insegnare il Greco ed il Latino, ci vuole la
voce giusta.
E queste non sono le mie impressioni. Questo problema c'era prima che si parlasse di DSA e c'è ora che si parla di DSA. Io conosco giovani, miei coetanei, che preferiscono le droghe e lo spaccio alla scuola, ragazzi che spesso sono
più intelligenti della media dei frequentanti, e più coraggiosi, nonostante le loro scelte di vita, ma che lasciano la scuola perché ci vedono solo "un mare di cazzate". Poi parli con loro di argomenti "dòtti" e li trovi affascinati, brillanti, acuti... Molto più degli scribacchini e scribacchine che fanno felici le professoresse. Com'è possibile? Perché amano queste cose, ma non vogliono prendervi parte? Sarà che l'ambiente vaginocentrico non si addice ad un apprendista di arti, mestieri e lettere?
Per tacere dell'opprimente presenza femminile nelle scuole durante l'adolescenza: un vero spreco di energie - per noi -.
Se vogliamo riprenderci da questa situazione scandalosa e taciuta, dobbiamo assolutamente ripartire dal problema delle scuole. Solo che, a parte il mio discorso introduttivo, non so cosa proporre. So per certo che una volta presa la laurea aprirò, costi quel che costi, un istituto maschile privato nella mia città, con tutti gli annessi e connessi, ad accesso gratuito per chi si mantiene entro una certa media. Non importa se dovrò guadagnare e spendere milioni rischiando la bancarotta con la finanza per riuscirci.
Ma a livello di
movimento voi che cosa proponete? Ci sono già progetti in corso a riguardo? Che tipo di idee vi vengono in mente? Io sto un po' fuori dal realizzabile perché ho la tendenza a trascurare il lato pratico delle cose...