Alla ricerca di consensi femminili (e non solo di quelli), Obama (o, se preferite Obanana) ha ufficialmente proclamato alla Convention dei
Democratici Americani (che quanto a zerbinismo oramai ricorda i "democratici" nostrani) che lui vale meno di Hillary Clinton e naturalmente
anche il marito Bill Clinton vale meno di lei. Non può essere diversamente, visto che entrambi sono maschi e quindi, pur essendo arrivati
alla Casa Bianca ed esservi stati riconfermati per un altro quadriennio, valgono sicuramente meno di Hillary Clinton la quale non è ancora
stata eletta Presidente degli States ma, essendo donna, merita sicuramente di esserlo. Questo è il pedaggio che oramai in Occidente si
deve pagare se si vuole andare avanti in politica: scappellarsi davanti alle donne e riconoscere la loro innata superiorità, possibilmente
scusarsi di essere nati maschi e promettere che si farà di tutto per espiare questa colpa genetica favorendo e aiutando le donne in ogni
modo. A questa suprema lex non è sfuggito neppure Obanana il quale, preoccupato per i sondaggi che vedono Trump in forte ascesa nei
consensi, ha pensato bene di lisciare l'elettorato femminile e dei zerbini di sesso maschile, oramai un esercito in Occidente. Ma basterà
tutto ciò per battere Trump? Ho i miei dubbi, visto l'impoverimento continuo della classe media, incazzata oramai anche con il femminismo.