dunque, fino all'800 le cose stavano così:
la sanità dei ricchi era la sanità privata, a domicilio
la sanità dei poveri era o il medico condotto pagato dal comune o gli ospedali, retti dagli ordini religiosi.
Noi oggi vediamo l'ospedale come la punta di diamante della sanità, e il territorio come la cenerentola. Fino all'800 era al contrario, gli ospedali erano ricoveri dove i poveri andavano a morire.
La nemesi storica che ha trasformato il lazzaretto nella sanità d'eccellenza è interessante.
I medici studiavano all'università, ma la laurea fino a fine '800 (almeno in Italia) non valeva nulla. Poi per fare pratica andavano negli ospedali religiosi. Perciò nella loro formazione era insito un conflitto, tra la cultura "razionalista" delle università e la formazione religiosa negli ospedali.
A quel punto quelli bravi si facevano conoscere e si facevano la loro clientela privata. Gli altri andavano a fare i medici condotti. Alcuni, religiosi, restavano negli ospedali.
Questo sistema ha subito due traumi:
- l'abolizione degli ordini religiosi da parte di Napoleone. Non chiedetemi cosa sia successo nel periodo della soppressione, a mio parere è una cosa tanto assurda che faccio fatica a pensare che l'Europa sia sopravvissuta. D'altronde basta leggere la biografia del curato d'Ars o la storia dei massacri della Vandea per capire che non era una questione di fiorellini. Ad ogni modo una eredità di quel periodo è stata l'esistenza di un certo, seppur ridotto, numero di ospedali "pubblici"
- la statalizzazione fascista.
Tutti noi, vecchiotti, però ricordiamo le suore negli ospedali, che erano i veri capo-reparto, altro che primario! Non solo negli ospedali religiosi, ma anche in quelli statali. Perchè la cosa girava così. Oggi sembra difficile da credere ma ...