Autore Topic: E' la dose che fa il veleno.  (Letto 17788 volte)

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Offline ReYkY

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Re:E' la dose che fa il veleno.
« Risposta #45 il: Agosto 27, 2016, 02:22:32 am »
A proposito dell'inizio del thread, ho scritto un post su FB che vorrei condividere qui:

Conosco persone che hanno sempre fumato tantissimo che sono morte di vecchiaia, così come conosco persone che hanno fatto una vita sanissima e sono morte di tumore...
Conosco persone che andavano in giro con l'amuchina in tasca e che hanno preso le peggio infezioni...
Conosco persone magre e sportive col diabete2, col colesterolo o la pressione alta, mentre conosco persone "gravemente obese" con tutti i valori apposto.

Se una malattia deve venire viene e basta, "la bestia" se ne frega dell'aria che respiriamo, di ciò che mangiamo, o di quante ore dormiamo o camminiamo.

Tutto il resto è solo un placebo per farci pensare che "se mangiamo una mela al giorno, non avremo il medico di torno". Balle.
Il nostro destino è scritto nel nostro DNA.


Offline ilmarmocchio

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Re:E' la dose che fa il veleno.
« Risposta #46 il: Agosto 27, 2016, 06:53:56 am »
Riguardo ai danni dello sport professionistici hanno già ben risposto Clubber e Frank.
Riguardo al fumo, i danni da esso indotto non sono un tipo di tumore polmonare ( il carcinoma bronchiale ), a ma sopratutto la BPCO ( bronco pneumopatia cronica ostruttiva ) che peggiora di molto al qualità della vita.
Il sistema respiratorio esiste per introdurre ossigeno ed eliminare anidride carbonica, non per inspirare sostanze varie.
Riguardo i geni è vero, essi sono importanti, ma essi interagiscono conl'ambiente.
Del resto, io potrei essere geneticamente portato ai 90 anni, però finisco sotto un treno e i 90 anni me li scordo

Offline Salar de Uyuni

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Re:E' la dose che fa il veleno.
« Risposta #47 il: Agosto 27, 2016, 08:09:47 am »
Il discorso del fumo è semplicissimo e non può essere mistificato.
Si chiamo rischio relativo (rischio significa rischio,non certezza) cioè percentuale di ammalati di cancro negli esposti alla noxa patogena e percentuale nei non-esposti.
Li si divide e viene fuori una frazione:
se la frazione è 1 non c'è alcun rischio,se è sotto 1 è addirittura un fattore protettivo,se è sopra significa che aumenta il rischio di contrarre quella patologia,il che non significa in automatico,contrarla.
Ovviamente il rischio relativo aumenta man mano che si incrementa la dose.

Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Offline Salar de Uyuni

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Re:E' la dose che fa il veleno.
« Risposta #48 il: Agosto 27, 2016, 08:11:29 am »
Per quanto riguarda gli inquinanti che sarebbero la vera causa della crescita dell'incidenza di nuovi tumori giova ricordare che negli ultimi vent'anni in Italia e in Europa c'è stato un fortissimo processo di deindustrializzazione che ha ridotto di molto le emissioni nocive soprattutto quelle legate all'industria dell'acciaio,almeno qui a Torino,la nebbia era molto più freguente perchè le particelle di particolato aggregavano molecole d'acqua da farla condensare e formare la nebbia.
Inoltre non c'è confronto fra le emissioni di inquinanti delle macchine  di venti e trent'anni fa rispetto a quelle attuali.

Quindi dal momento che l'epidemiologia è una scienza e procede per esclusione si deve concludere che il fumo è un fattore di rischio per il cancro ai polmoni,ovvero non hai la certezza di ammalarti,ma hai PIU' probabilità di ammalarti.
Il rischio relativo dei fumatori aumenta di circa 14 volte rispetto ai non fumatori e addirittura fino a 20 volte se si fumano più di 20 sigarette al giorno.
Ripeto esistono diversi studi,è un fatto acclarato.
In America dove sono partiti questi studi la sanità era ed è privata,e per contro esiste una lobby del tabacco,nessuno aveva interesse che questi studi emergessero:non la sanità che era privata dunque guadagnava solo soldi dai nuovi malati di cancro e di bpco che andavano a farsi curare,e nemmeno ovviamente i produttori.
Però ad un certo punto la correlazione era talmente macroscopica che è emersa chiaramente.
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Online Frank

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Re:E' la dose che fa il veleno.
« Risposta #49 il: Agosto 27, 2016, 10:01:56 am »
Per quanto riguarda gli inquinanti che sarebbero la vera causa della crescita dell'incidenza di nuovi tumori giova ricordare che negli ultimi vent'anni in Italia e in Europa c'è stato un fortissimo processo di deindustrializzazione che ha ridotto di molto le emissioni nocive soprattutto quelle legate all'industria dell'acciaio,almeno qui a Torino,la nebbia era molto più freguente perchè le particelle di particolato aggregavano molecole d'acqua da farla condensare e formare la nebbia.
Inoltre non c'è confronto fra le emissioni di inquinanti delle macchine  di venti e trent'anni fa rispetto a quelle attuali.

Quindi dal momento che l'epidemiologia è una scienza e procede per esclusione si deve concludere che il fumo è un fattore di rischio per il cancro ai polmoni,ovvero non hai la certezza di ammalarti,ma hai PIU' probabilità di ammalarti.
Il rischio relativo dei fumatori aumenta di circa 14 volte rispetto ai non fumatori e addirittura fino a 20 volte se si fumano più di 20 sigarette al giorno.
Ripeto esistono diversi studi,è un fatto acclarato.
In America dove sono partiti questi studi la sanità era ed è privata,e per contro esiste una lobby del tabacco,nessuno aveva interesse che questi studi emergessero:non la sanità che era privata dunque guadagnava solo soldi dai nuovi malati di cancro e di bpco che andavano a farsi curare,e nemmeno ovviamente i produttori.
Però ad un certo punto la correlazione era talmente macroscopica che è emersa chiaramente.

E' così e negarlo non serve a nulla.
Anch'io ho conosciuto alcune persone che pur fumando per una vita non si sono mai ammalate di cancro, ma ne ho conosciute ancor di più che sono state devastate da tale malattia, tipo un mio zio, morto undici anni fa di cancro a polmoni, che fumava anche cento (100) sigarette al giorno.



Offline ReYkY

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Re:E' la dose che fa il veleno.
« Risposta #50 il: Agosto 27, 2016, 12:03:31 pm »
Mia nonna è morta di cancro alla gola e non ha mai fumato, anzi, abitava in campagna e mangiava cose genuine.
 Viceversa mio nonno fumava tantissimo ed è morto in modo naturale a 85 anni.


C'è gente che fuma e prende il tumore? Chi mi dice che non l'avrebbero preso anche da non fumatori?


Purtroppo è un discorso di genetica. Stessa cosa per quanto riguarda le altre malattie. Se vedete il fattore di rischio delle malattie, PRIMA di parlare dello stile di vita si parla di familiarità, quindi di predisposizione genetica.

Online KasparHauser

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Re:E' la dose che fa il veleno.
« Risposta #51 il: Agosto 27, 2016, 12:07:09 pm »
Il discorso del fumo è semplicissimo e non può essere mistificato.
Si chiamo rischio relativo (rischio significa rischio,non certezza) cioè percentuale di ammalati di cancro negli esposti alla noxa patogena e percentuale nei non-esposti.
Li si divide e viene fuori una frazione:
se la frazione è 1 non c'è alcun rischio,se è sotto 1 è addirittura un fattore protettivo,se è sopra significa che aumenta il rischio di contrarre quella patologia,il che non significa in automatico,contrarla.
Ovviamente il rischio relativo aumenta man mano che si incrementa la dose.

Nell'aumento dei casi di tumore registrato negli ultimi decenni, un fattore messo in risalto dai ricercatori è l'aumento della vita media. Più si vive e più è alto il rischio di essere colpiti da un tumore, concentrandosi ,i casi di tumore, in una fascia di età piuttosto alta.
Ora, e se per assurdo le sigarette proggessero da varie malattie? e quindi chi fuma vivesse di più, e dunque in questo senso fosse più esposto ai tumori?.
In questa casistitica, in questa statistica di tumori e fumatori e non fumatori, è scientificamente corretto annoverare tra i fumatori morti di cancro anche gli ultra 80enni?
E ancora, chi è classificato come fumatore? quanti anni bisogna aver fumato e quante sigarette?

Offline Warlordmaniac

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Re:E' la dose che fa il veleno.
« Risposta #52 il: Agosto 27, 2016, 12:20:27 pm »
Mia nonna è morta di cancro alla gola e non ha mai fumato, anzi, abitava in campagna e mangiava cose genuine.
 Viceversa mio nonno fumava tantissimo ed è morto in modo naturale a 85 anni.


C'è gente che fuma e prende il tumore? Chi mi dice che non l'avrebbero preso anche da non fumatori?


Purtroppo è un discorso di genetica. Stessa cosa per quanto riguarda le altre malattie. Se vedete il fattore di rischio delle malattie, PRIMA di parlare dello stile di vita si parla di familiarità, quindi di predisposizione genetica.

Ancora facciamo questi discorsi? Come per tutte le cose vale sia la predisposizione che lo stile di vita. Il 90% dei casi di tumore ai polmoni è dovuto al fumo. C'è un restante 10% che col fumo non c'entra nulla, ma non per questo si può dire che uno deve vivere come gli pare tanto se è lo stesso.

Offline giacca

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Re:E' la dose che fa il veleno.
« Risposta #53 il: Agosto 27, 2016, 13:42:19 pm »
Ritengo (almeno per il polmone): 70% fumo;30% inquinamento.

Offline krool

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Re:E' la dose che fa il veleno.
« Risposta #54 il: Agosto 27, 2016, 14:29:33 pm »
Cmq l'ipocrisia sono i messaggi e le immagini di morte su tabacco sigarette ecc. (basterebbe non venderli ad esser coerenti ma è un business gigantesco), su alcool, slot machines e via discorrendo lì va tutto bene.

Offline maveryx

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Re:E' la dose che fa il veleno.
« Risposta #55 il: Agosto 27, 2016, 14:34:14 pm »
Oltre alla lobby del tabacco esiste anche la lobby farmaceutica, ben più potente e che forse vede come "fumo negli occhi" i leggeri ma reali benefici che la nicotina dà ai fumatori. Forse che la sigaretta, se non diventa un vizio grave e se non si superano le 6/8 al giorno, è un concorrente delle loro schifezze chimiche create per il nostro "benessere psicofisico". Mi colpisce poi una cosa, la medicina olistica collega i problemi legati ai polmoni con sentimenti tipo la vergogna e la paura di morire che guarda un po' sono i sentimenti che da anni vengono stimolati nei fumatori con campagne mediatiche che non si sono viste per nessun altro genere di "cattiva abitudine". A chi fosse interessato consiglio di dare un occhiata a http://www.forcesitaly.org/index2.htm purtroppo ormai non più aggiornato da anni ma ricco di informazioni.
"Fuggi a vele spiegate, uomo felice, da ogni genere di cultura." Epicuro

Offline Vicus

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Re:E' la dose che fa il veleno.
« Risposta #56 il: Agosto 27, 2016, 16:27:23 pm »
La lobby del tabacco finanzia film e opinionisti che si oppongono alla regolamentazione di ogni aspetto della vita quotidiana e alla limitazione della libertà individuale. Non è un buon motivo per fumare, ma almeno contribuisce a sostenere voci fuori dal coro.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline CLUBBER

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Re:E' la dose che fa il veleno.
« Risposta #57 il: Agosto 27, 2016, 16:36:06 pm »
Un penny per ogni volta che ho sentito la storia del provvidenziale nonnino che fumava 2 pacchetti al giorno di sigarette e ha campato 100 anni.
Il fumo come l'obesità aumentano la PROBABILITÀ di morire prima,non è automaticamente una condanna,quindi è inutile prendere ad esempio pochi conoscenti ma analizzare statistiche su un grande numero di persone:quelle ci indicano chiaramente che LA MAGGIOR PARTE dei fumatori e degli obesi vive meno dei non fumatori e dei non obesi ....
Detto questo ci tenevo a sottolineare una cosa,per quanto anch'io utilizzi il termine nel parlato quotidiano LA MORTE DI VECCHIAIA in senso stretto NON ESISTE.
Mi spiego meglio:qualsiasi morte è dovuta sempre a QUALCOSA (arresto cardiaco,disfunzione epatica,aneurisma ecc.).
« Ultima modifica: Agosto 27, 2016, 16:48:59 pm da CLUBBER »
Vivo da solo
Mi alleno da solo
E vincero' il titolo da solo

Offline maveryx

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Re:E' la dose che fa il veleno.
« Risposta #58 il: Agosto 27, 2016, 16:39:58 pm »
Di questi tempi, tristi e volgari, chi è fuori dal coro viene letteralmente massacrato. Una iniziativa rozza ed indecente, oltre che magari anche dannosa nel suo abbinare immagini di malattie a frasi perentorie come in questo caso, in altri tempi avrebbe causato fortissime proteste. Invece io ho addirittura letto che ne stanno preparando una simile per spingere le persone ad effettuare i vaccini. E guarda un po' queste trovate partono sempre dalla UE.
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Offline maveryx

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Re:E' la dose che fa il veleno.
« Risposta #59 il: Agosto 27, 2016, 16:44:06 pm »

Detto questo ci tenevo a sottolineare una cosa,per quanto anch'io utilizzi il termine nel parlato quotidiano LA MORTE DI VECCHIAIA in senso stretto NON ESISTE.
Mi spiego meglio:qualsiasi morte è dovuta sempre a QUALCOSA (arresto cardiaco,disfunzione epatica,aneurisma ecc.).

Questa cosa andrebbe tenuta ben presente quando si leggono certe statistiche.
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