Autore Topic: E' la dose che fa il veleno.  (Letto 18000 volte)

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Offline CLUBBER

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Re:E' la dose che fa il veleno.
« Risposta #60 il: Agosto 27, 2016, 16:44:56 pm »
Altra cosa che vorrei sottolineare è che la DURATA della vita è indubbiamente importante,ma lo è anche la QUALITÀ della vita.
Insomma due soggetti possono morire entrambi a 94 anni,ma è importante anche vedere COME ci arrivano.
Poter essere fisicamente indipendenti,non avere patologie dolorose che si trascinano negli anni,non essere costretti ad utilizzare bastoni o simili,vederci e sentirci bene sono cose di enorme valore.
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Offline Vicus

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Re:E' la dose che fa il veleno.
« Risposta #61 il: Agosto 27, 2016, 17:17:13 pm »
Di questi tempi, tristi e volgari, chi è fuori dal coro viene letteralmente massacrato. Una iniziativa rozza ed indecente, oltre che magari anche dannosa nel suo abbinare immagini di malattie a frasi perentorie come in questo caso, in altri tempi avrebbe causato fortissime proteste. Invece io ho addirittura letto che ne stanno preparando una simile per spingere le persone ad effettuare i vaccini. E guarda un po' queste trovate partono sempre dalla UE.
Secondo diversi laboratori medici i vaccini sono pieni di mercurio, causa principale dell'autismo infantile (aumentano in percentuali dell'ordine delle 3 cifre nell'ultimo secolo). E' altrettanto provato che in Africa i vaccini contengono sostanze che causano sterilità e che hanno anche causato parecchi aborti.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline ReYkY

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Re:E' la dose che fa il veleno.
« Risposta #62 il: Agosto 27, 2016, 20:57:49 pm »
Aggiungo, oltre alla genetica lo stato mentale fa molto. La depressione, un forte shock ecc possono portare a delle malattie letali.

Offline maveryx

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Re:E' la dose che fa il veleno.
« Risposta #63 il: Agosto 27, 2016, 23:03:42 pm »
Per fare un esempio che dimostra chiaramente che a questi della salvaguardia della salute delle persone non importa un bel niente ma è solo un pretesto utilizzato per farsi belli agli occhi degli ingenui. In Europa furono introdotti qualche anno fa limiti al contenuto di nicotina, catrame e monossido di carbonio delle sigarette. Il risultato è stato che le case produttrici di una determinata sigaretta per adeguarsi a tali limiti e non stravolgere l'aroma, hanno dovuto aggiungere tabacco più scadente, espanso o rigenerato o maggiormente trattato con additivi, ed i fumatori meno appagati dalla minore nicotina presente han finito spesso per fumare più sigarette. Quindi i profitti delle multinazionali non sono stati minimamente scalfiti ma sono stati soltanto danneggiati i consumatori fingendo di volerli proteggere. Limiti che tra l'altro sono presenti solo nella UE nemmeno negli USA patria degli antifumo tanto sono stupidi e senza senso. Fossero vere le interpretazioni che danno alle loro statistiche, di quelli che per dire fumavano 60 anni fa sigarette come le gitanes, addirittura senza filtro, nessuno avrebbe dovuto superare i 30 anni.
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Online Frank

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Re:E' la dose che fa il veleno.
« Risposta #64 il: Agosto 28, 2016, 00:47:49 am »
Mia nonna è morta di cancro alla gola e non ha mai fumato, anzi, abitava in campagna e mangiava cose genuine.
 Viceversa mio nonno fumava tantissimo ed è morto in modo naturale a 85 anni.


C'è gente che fuma e prende il tumore? Chi mi dice che non l'avrebbero preso anche da non fumatori?


Purtroppo è un discorso di genetica. Stessa cosa per quanto riguarda le altre malattie. Se vedete il fattore di rischio delle malattie, PRIMA di parlare dello stile di vita si parla di familiarità, quindi di predisposizione genetica.

ReYkY, tu cosa saresti: uno scienziato?
No, perché da come ragioni sembra che tu ne sappia più di chi passa una vita a studiare certe malattie.
Detto questo, ma lo hai letto bene il post di Salar?
E il mio lo hai letto?
Non mi pare.
Citazione
Salar
Quindi dal momento che l'epidemiologia è una scienza e procede per esclusione si deve concludere che il fumo è un fattore di rischio per il cancro ai polmoni,ovvero non hai la certezza di ammalarti,ma hai PIU' probabilità di ammalarti.
Il rischio relativo dei fumatori aumenta di circa 14 volte rispetto ai non fumatori e addirittura fino a 20 volte se si fumano più di 20 sigarette al giorno.

Anch'io conosco un uomo di 82 anni, non fumatore, che sette anni fa fu operato ad un polmone a causa di un cancro, ma questo cosa significa? Che le sigarette, a livello generale, non aumentano il rischio di ammalarsi?
Ci vuole tanto a capire certi concetti?
Possibile che bisogna sempre fare del negazionismo gratuito?

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Re:E' la dose che fa il veleno.
« Risposta #65 il: Agosto 28, 2016, 00:54:43 am »
Secondo diversi laboratori medici i vaccini sono pieni di mercurio, causa principale dell'autismo infantile (aumentano in percentuali dell'ordine delle 3 cifre nell'ultimo secolo). E' altrettanto provato che in Africa i vaccini contengono sostanze che causano sterilità e che hanno anche causato parecchi aborti.

Vicus, i vaccini hanno salvato milioni di persone, soprattutto in passato.
Poi è chiaro che in alcuni casi possono essere anche nocivi, ma questo non significa che i vaccini siano un'arma studiata per ammazzare la gente.

https://it.wikipedia.org/wiki/Vaiolo
Citazione
Si ritiene che il vaiolo sia emerso nella popolazione umana circa nel X millennio a.C.[3] e la prima prova fisica si può far risalire al rash pustoloso rilevato sulla mummia del faraone Ramses V[7]. Si è stimato che la malattia abbia ucciso circa 400.000 europei ogni anno durante il XVIII secolo[8] e sia stato responsabile di un terzo di tutti i casi di cecità[4][9]. Di tutte le persone infettate morirono circa il 20-60% degli adulti e l'80% dei bambini[10]. Si ritiene che il vaiolo sia stata la causa di 300-500 milioni di decessi durante il XX secolo[11][12][13]. Solo nel 1967, secondo i dati dell'Organizzazione mondiale della sanità, 15 milioni di persone contrassero la malattia e di questi 2 milioni morirono[14]. Dopo una massiccia campagna di vaccinazione portata avanti dal XIX secolo e condotta con un imponente sforzo congiunto tra il 1958 e il 1977, l'OMS ha dichiarato nel 1979 la malattia eradicata, dopo che l'ultimo caso di vaiolo contratto in natura, causato da Variola minor, era stato diagnosticato in Somalia il 26 ottobre 1977[14]. Si è trattato dell'unica malattia eradicata nella storia dell'umanità fino al 2011, quando la peste bovina ha subito lo stesso destino[15][16][17].


https://it.wikipedia.org/wiki/Poliomielite
Citazione
Tre tipi di vaccino sono stati utilizzati in tutto il mondo per combattere la poliomielite: il vaccino Koprowski, il vaccino Salk e il vaccino Sabin. Tutti inducono immunità al poliovirus in modo efficiente e bloccano la trasmissione, proteggendo in questo modo i soggetti vaccinati e la comunità (la cosiddetta immunità di branco).[76]
Il vaccino Koprowski

Il primo vaccino antipolio proposto, realizzato sulla base di un sierotipo di un virus vivo ma indebolito, è stato sviluppato dal virologo Hilary Koprowski. Il prototipo del vaccino di Koprowski è stato somministrato, per la prima volta a un bambino di otto anni, il 27 febbraio 1950.[77] Koprowski ha continuato a lavorare sul vaccino nel corso degli anni 1950, arrivando a sperimentarlo su larga scala nell'allora Congo Belga e vaccinando sette milioni di bambini in Polonia contro i sierotipi PV1 e PV3 tra il 1958 e il 1960.[78]
Il vaccino Salk

Il secondo vaccino, costituito da un virus inattivato (IPV), è stato sviluppato nel 1952 da Jonas Salk presso l'Università di Pittsburgh. La scoperta è stata annunciata al mondo il 12 aprile 1955.[79] Il vaccino Salk si basa su un poliovirus coltivato in un tipo di coltura tissutale di rene di scimmia che è chimicamente inattivato con formalina.[46] Dopo due dosi di tale vaccino, somministrato mediante iniezione, il 90% o più dei vaccinati sviluppa anticorpi protettivi nei confronti di tutti e tre i sierotipi di poliovirus, e, dopo tre dosi, l'immunità è presente in almeno il 99% dei soggetti vaccinati.[4]
Il vaccino Sabin

Successivamente, Albert Sabin sviluppò un altro vaccino antipolio orale con virus vivo (abbreviato OPV dall'inglese oral polio vaccine). Questo è stato prodotto dal passaggio ripetuto del virus attraverso cellule non umane a temperature sub-fisiologica.[80] Il poliovirus attenuato nel vaccino Sabin si replica in modo molto efficiente a livello intestinale, ma il ceppo del vaccino non è in grado di replicarsi in modo efficiente all'interno del tessuto del sistema nervoso.[81] Una singola dose di vaccino orale antipolio Sabin produce l'immunità a tutti e tre sierotipi di poliovirus in circa il 50% dei destinatari. Tre dosi dell'OPV producono anticorpi protettivi per tutti i tipi di poliovirus in tre in più del 95% dei destinatari.[4] Le prove umane del vaccino Sabin sono iniziate nel 1957.[78][82] Autorizzato nel 1962,[82] è rapidamente diventato l'unico vaccino antipolio utilizzato a livello mondiale.[78]

Poiché l'OPV è poco costoso, facile da amministrare e produce un'eccellente immunità a livello intestinale (che aiuta a prevenire l'infezione con il virus selvaggio nelle zone dove è endemico), è stato il vaccino di scelta per il controllo di poliomielite in molti paesi.[83] In occasioni molto rare (circa un caso ogni 750 000 soggetti vaccinati), il virus attenuato in OPV muta e torna in una forma che può portare a paralisi.[47] La maggior parte dei paesi industrializzati sono perciò passati all'IPV sia come vaccino unico contro la poliomielite, sia in combinazione con il vaccino antipolio per via orale.[84]

Offline Vicus

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Re:E' la dose che fa il veleno.
« Risposta #66 il: Agosto 28, 2016, 01:03:59 am »
Vicus, i vaccini hanno salvato milioni di persone, soprattutto in passato.
Poi è chiaro che in alcuni casi possono essere anche nocivi, ma questo non significa che i vaccini siano un'arma studiata per ammazzare la gente.

https://it.wikipedia.org/wiki/Vaiolo

https://it.wikipedia.org/wiki/Poliomielite
Credo ci sia un malinteso, è ovvio che i vaccini hanno salvato milioni di vite, ma oggi vengono anche usati per scopi opposti, come avviene per i veleni nei cibi ammessi dalla legislazione e un tempo molto meno presenti: ma non per questo l'insalata viene coltivata per ammazzare la gente.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline maveryx

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Re:E' la dose che fa il veleno.
« Risposta #67 il: Settembre 02, 2016, 15:19:12 pm »
Oltre alla lobby del tabacco esiste anche la lobby farmaceutica, ben più potente e che forse vede come "fumo negli occhi" i leggeri ma reali benefici che la nicotina dà ai fumatori. Forse che la sigaretta, se non diventa un vizio grave e se non si superano le 6/8 al giorno, è un concorrente delle loro schifezze chimiche create per il nostro "benessere psicofisico". Mi colpisce poi una cosa, la medicina olistica collega i problemi legati ai polmoni con sentimenti tipo la vergogna e la paura di morire che guarda un po' sono i sentimenti che da anni vengono stimolati nei fumatori con campagne mediatiche che non si sono viste per nessun altro genere di "cattiva abitudine". A chi fosse interessato consiglio di dare un occhiata a http://www.forcesitaly.org/index2.htm purtroppo ormai non più aggiornato da anni ma ricco di informazioni.

Ci sarà, in una delle prossime generazioni, un metodo farmacologico per far amare alle persone la loro condizione di servi e quindi produrre dittature, come dire, senza lacrime; una sorta di campo di concentramento indolore per intere società in cui le persone saranno private di fatto delle loro libertà, ma ne saranno piuttosto felici, in quanto verranno sviati dalla volontà di ribellarsi per mezzo della propaganda o del lavaggio del cervello, o del lavaggio del cervello potenziato con metodi farmacologici. E questa sembra essere la rivoluzione finale.

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Re:E' la dose che fa il veleno.
« Risposta #68 il: Settembre 02, 2016, 23:52:17 pm »
Francamente a me pare che si voglia tagliarsi il caxxo per far dispetto alla moglie.
Sono il primo ad essre contro il salutismo, specie quando non da risultati, ma i danni da fumo sono di solare evidenza.
Poi ognuno può pensare quello che vuole , ci mancherebbe.
ma i fatti rimangono lì, ostinati come pietre

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Re:E' la dose che fa il veleno.
« Risposta #69 il: Settembre 06, 2016, 12:15:28 pm »
Francamente a me pare che si voglia tagliarsi il caxxo per far dispetto alla moglie.
Sono il primo ad essre contro il salutismo, specie quando non da risultati, ma i danni da fumo sono di solare evidenza.
Poi ognuno può pensare quello che vuole , ci mancherebbe.
ma i fatti rimangono lì, ostinati come pietre

Il titolo di questo topic è chiaro ed eloquente:"E' la dose che fa il veleno".
Secondo me con facilità si potrebbe dimostrare che ad esempio il caffè, a parità di dosi, un caffè per una sigaretta, è molto più nocivo del tabacco, eppure non vedo nessuna campagna dai toni isterici contro il caffè.
A parte questo vi invito a stare molto attenti alla propaganda e di approfondire sempre qualsiasi notizia dato statistiche su ogni argomento, se uno approfondisce scopre sempre che le cose stanno un po diversamente da come vengono esposte dai media.
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Re:E' la dose che fa il veleno.
« Risposta #70 il: Settembre 06, 2016, 12:24:27 pm »
Il titolo di questo topic è chiaro ed eloquente:"E' la dose che fa il veleno".
Secondo me con facilità si potrebbe dimostrare che ad esempio il caffè, a parità di dosi, un caffè per una sigaretta, è molto più nocivo del tabacco, eppure non vedo nessuna campagna dai toni isterici contro il caffè.
A parte questo vi invito a stare molto attenti alla propaganda e di approfondire sempre qualsiasi notizia dato statistiche su ogni argomento, se uno approfondisce scopre sempre che le cose stanno un po diversamente da come vengono esposte dai media.

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Re:E' la dose che fa il veleno.
« Risposta #71 il: Settembre 06, 2016, 18:49:11 pm »
Il titolo di questo topic è chiaro ed eloquente:"E' la dose che fa il veleno".
Secondo me con facilità si potrebbe dimostrare che ad esempio il caffè, a parità di dosi, un caffè per una sigaretta, è molto più nocivo del tabacco, eppure non vedo nessuna campagna dai toni isterici contro il caffè.
A parte questo vi invito a stare molto attenti alla propaganda e di approfondire sempre qualsiasi notizia dato statistiche su ogni argomento, se uno approfondisce scopre sempre che le cose stanno un po diversamente da come vengono esposte dai media.

maveriyx, ilmarmocchio è medico e quemmista, per cui credo sia molto difficile che possa essere vittima di qualche propaganda.

Offline maveryx

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Re:E' la dose che fa il veleno.
« Risposta #72 il: Settembre 06, 2016, 19:21:58 pm »
Io penso che tre/quattro caffe, tre/quattro sigarette, due/tre bicchieri di vino a tavola e qualche goccetto non facciano male, anzi bene fanno.
Comunque contesto soprattutto l'idea che si possa stabilire se una cosa faccia bene o male attraverso le statistiche.
Anche questo signore era un medico e scrisse un bel libro:
https://www.carmillaonline.com/2005/01/07/le-origini-politiche-dellisteria-antifumo/

Una cosa è innegabile, il salutismo estremo,  la demonizzazione di abitudini radicate, come fumare bere ed assumere caffè, e l'invasione di prodotti chimici per il benessere psico-fisico (che cercano di copiare gli effetti di sostanze naturali come caffeina e nicotina ed altre),  vanno di pari passo.
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Offline maveryx

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Re:E' la dose che fa il veleno.
« Risposta #73 il: Settembre 06, 2016, 19:32:55 pm »
Per chi fosse interessato, il libro del dr. William Whitby, giusto anche per avere un altro punto di vista sulla questione, non pretendo di affermare che contenga la verità assoluta.

http://docplayer.it/1606657-William-t-whitby-il-fumo-vi-fa-bene-rizzoli-editore-milano-1983.html
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Re:E' la dose che fa il veleno.
« Risposta #74 il: Settembre 06, 2016, 20:13:40 pm »
Una cosa è innegabile, il salutismo estremo,  la demonizzazione di abitudini radicate, come fumare bere ed assumere caffè, e l'invasione di prodotti chimici per il benessere psico-fisico (che cercano di copiare gli effetti di sostanze naturali come caffeina e nicotina ed altre),  vanno di pari passo.

maveryx, non mi sembra che in questo forum ci siano dei salutisti estremi.
Ma che gli eccessi facciano male è fuori discussione.
Ad esempio, fumare 70 sigarette al giorno, come faceva mio nonno paterno, o 100, come un mio zio morto di cancro ai polmoni, non è certamente consigliabile.

@@

Per inciso: io bevo tre-quattro caffè al giorno, amo la birra, il vino rosso e il vino bianco frizzante, nonché la carne di maiale e la selvaggina, perciò non è che stai parlando con un "fiorellino delicato".  :cool:

Certo, da giovane, quando ero un atleta, seguivo una dieta quasi ferrea; ma quei giorni sono ormai lontani.  ^_^