Comunque, domani sera combatterà la pugilessa Irma Testa, che, non dimentichiamolo, alcuni mesi fa dichiarò quanto segue:
Capito con che razza di cretine complessate abbiamo a che fare ?
Poi come si fa a tifare per stronze del genere ?
Voglio dire: una Irma Testa avrebbe una maggiore determinazione, aggressività e capacità di sopportare il dolore e la fatica di un Tyson o un Foreman ?
Quindi questa ragazzotta e le sue colleghe sarebbero migliori di un Roberto Cammarelle, che ha vinto tre medaglie olimpiche ? (una d'oro, una d'argento e una di bronzo).
Dunque, siccome conosco bene le "mie polle", sapevo che prima dell'incontro Irma Testa avrebbe fatto qualche altra dichiarazione femminista, idiota e scontata, ed inoltre che avrei letto le dichiarazioni di qualche altra pugilessa, con relativo "maestro" genuflesso.
Sul Corriere dello sport di oggi, alla pagina 25, è stato pubblicato un articolo intitolato:
"Testa, prima viene il record e poi i pugni""Mai un'azzurra sul ring olimpico:"E' una rivincita delle donne, combatterò per loro"
Irma TestaPer me è un orgoglio, combatterò per tutte le donne
indistintamente. E' una bella rivincita per tutte loro, perché non so quanti
avrebbero creduto che una donna potesse arrivare a tanto.
Sin da bambina ho sempre avuto delle ambizioni molto grandi, cercavo sempre
di prendere il meglio da tutto e di puntare più in alto possibile.
Per fortuna, ora in Italia ci sono tante ragazze che fanno boxe, anche se c'è
sempre qualche ignorante che non capisce che il mondo è cambiato.
Quale atleta di sesso maschile direbbe "combatterò per tutti gli uomini" ?
Queste sono le femminucce che si danno agli sport da combattimento: eterne complessate, in perenne competizione con gli uomini.
Ancor più ridicola è questa affermazione:
E' una bella rivincita per tutte loro, perché non so quanti
avrebbero creduto che una donna potesse arrivare a tanto.
Contro chi sarebbero "arrivate a tanto", le donne?
Ovviamente contro altre donne e con il consenso della controparte maschile, perché è chiaro che da sole non avrebbero mai combinato nulla.
Peraltro, tramite miei amici ex pugili ed esperti di pugilato, mi risulta che in Italia, fino agli anni Novanta, cioè prima che alle femmine fosse permesso di praticare ufficialmente la boxe, tale disciplina fosse mediaticamente considerata roba da violenti trogloditi, magari un po' ritardati anche a causa dei pugni ricevuti in faccia.
Tutto è cambiato quando sono arrivate le pugilesse: in quel momento anche il pugilato è diventato uno sport "bello, buono e giusto", nonché "adatto alle donne".
Ma non è finita qui.
Nella stessa pagina c'è un altro articolo intitolato:
"Se la pugile di Panama batte bandiera pugliese"Bene, riporto una sintesi del suddetto articolo.
Le donne sono più determinate degli uomini, più tenaci
e non mollano mai, dice Athena Bylon, 27enne pugilessa panamense, campionessa
del mondo nella categoria 69 kg e in gara nei 75 kg alle Olimpiadi di Rio.
Ad allenare questa potenziale "Million Dollar Baby" c'è un tecnico italiano.
Nino Fracasso, foggiano e veterano della preparazione pugilistica a livello
nazionale e internazionale. E' lui che definisce le donne sul ring "migliori degli uomini".
Il motivo, spiega, è soprattutto di testa. Le ragazze si allenano con un'intensità diversa.
Gli uomini sono più scansafatiche".
Questo per chi avesse ancora dei dubbi riguardo a chi realmente siano le donne, ma non solo quelle italiane, bensì in ogni parte del mondo.
Come ho già avuto modo di scrivere in più occasioni, le donne son donne ovunque, in ogni tempo e in ogni luogo.
Pertanto la loro indole e i loro complessi di inferiorità sono gli stessi ovunque; femminismo o meno.
Ovviamente una bella mano gliela danno tanti odierni "maestri" (?) di pugilato, o di arti marziali, che al contrario di quelli di una volta, son veramente ossessionati dalle donne - qui come altrove -, nonché convinti che le suddette siano realmente migliori degli uomini.
Certo, "migliori degli
altri uomini", ma non di loro.
Ed infatti nessuno di questi deficienti dà mai le dimissioni per lasciare il proprio posto a una femminuccia.