Autore Topic: La superdonna onnivincente e rappresentativa ha fatto FLOP  (Letto 56399 volte)

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Online Frank

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Re:La superdonna onnivincente e rappresentativa ha fatto FLOP
« Risposta #45 il: Agosto 12, 2016, 23:26:25 pm »
kautostar, i discorsi che fai tu li fa anche Franco Arturi della Gazzetta dello sport, ma è solo un aggrapparsi agli specchi.

Online Frank

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Re:La superdonna onnivincente e rappresentativa ha fatto FLOP
« Risposta #46 il: Agosto 12, 2016, 23:29:08 pm »
Le donne sono fisicamente svantaggiate nella maggior parte degli sport, così come può essere fisicamente svantaggiato dal punto di vista della forza un uomo che pesa solo 56kg,  rispetto a uno che pesa 13kg in più, ma un oro è sempre un oro, a prescindere dai record assoluti!


Beh, allora sappi che, in proporzione, un uomo di 56 kg solleva più di un uomo di 69 kg o di 85 kg.
Anche se poi nei fatti solleva di meno.

Offline CLUBBER

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Re:La superdonna onnivincente e rappresentativa ha fatto FLOP
« Risposta #47 il: Agosto 12, 2016, 23:47:56 pm »
 Insistere a dare lo stesso valore sportivo degli uomini alle donne significa mettere sullo stesso piano la seria A italiana di calcio col torneo parrocchiale della chiesa di San Girolamo.
Per me siamo all'ABC dell'antifemminismo.
Vivo da solo
Mi alleno da solo
E vincero' il titolo da solo

Online Frank

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Re:La superdonna onnivincente e rappresentativa ha fatto FLOP
« Risposta #48 il: Agosto 12, 2016, 23:58:24 pm »
Non è che le donne sono allo stesso livello perché sono in due categorie diverse...
È vero il contrario
SONO IN DUE CATEGORIE DIVERSE PERCHÉ NON SONO ALLO STESSO LIVELLO

Proprio così.

@@

ps: questo post l'ho rubato su U3000

Citazione
Quanto lancerebbero le donne con i pesi usati dagli uomini?
Per conoscere meglio il fenomeno prendiamo in esame, per ambo i sessi, i primatisti assoluti delle due prove di lancio che più si prestano al confronto, peso e disco, escludendo il giavellotto per le molte modifiche che l'attrezzo ha subìto negli anni, e il martello perché d'istituzione troppo recente.
Com'è noto a chiunque si intenda un po' di queste cose, per le gare femminili vigono attrezzi più leggeri rispetto a quelli degli uomini: 4 chili anziché 7,26 nel peso, e 1 chilo anziché 2 nel disco.
Nel sistema di punteggio del portoghese Fernando Amado esiste al riguardo una tabella comparativa.
Il primato mondiale della russa Lisovskaya, 22,63 nel 1987, è equiparabile a 16,55 con l'attrezzo maschile, e quello della tedesca Reinsch nel disco, 76,80 nel 1988, vale 51,93. (**)
La diversità dello sviluppo fisico risulta assai bene dalla media altezza/peso fra i 10 migliori di sempre nei due sessi: 1,92 metri per 127 chili gli uomini del peso contro 1,78 per 90 chili delle donne, e 1,95 metri per 118 chili gli uomini del disco contro gli 1,80 metri per 90 chili delle donne.
Il che spiega molto ma non tutto, perché, in ogni caso, anche a parità di peso e di altezza le femmine le buscherebbero di brutto lo stesso
.


Offline kautostar

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Re:La superdonna onnivincente e rappresentativa ha fatto FLOP
« Risposta #49 il: Agosto 13, 2016, 00:23:33 am »
Mi pare che non ci capiamo, son d'accordo anche io che in termini di prestazioni assolute gli uomini sono superiori alle donne nella stragrande maggioranza degli sport(a parte poche eccezioni), quindi non sto dicendo che le donne sono uguali agli uomini.
Però poi in termini relativi un oro è un oro!

E del resto se c'è chi festeggia l'oro di Niccolò Campriani in uno "sport" per modo di dire come il tiro a segno, direi che ci sono più motivi per essere orgogliosi dell'argento di Tania Cagnotto e  Francesca Dallapè nei tuffi sincronizzati, uno sport che sicuramente richiede qualche dote atletica in più del tiro a segno.
Chiaramente, superfluo specificarlo, vale ancora di più l'oro di Fabio Basile nel Judo!

Offline Stendardo

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Re:La superdonna onnivincente e rappresentativa ha fatto FLOP
« Risposta #50 il: Agosto 13, 2016, 00:35:31 am »
L'ipocrisia è comune ma la logica è rara tuttavia è sul raziocinio che dovremmo insistere: la differenza tra gli uomini e le donne nello sport non consiste altro che in una manifestazione fisica del genere migliore in applicazione della legge della natura sulle differenze biologiche tra i due generi.
Con quale rispettiva e migliore controparte sportiva femminile vorremmo porre sullo stesso piano speculare Maradona nel calcio o Micheal Jordan nel basket o Rocky Marciano nella boxe o Usain Bolt nella corsa o Phelps nel nuoto oppure Mozart nella musica, Shakespeare nella drammaturgia e nella poesia,Van Gogh nella pittura, Einstein nella scienza, Guderian nella tattica militare o Aristotele nella filosofia?
Dunque, non solo nello sport ma anche tutto ciò che noi possiamo ammirare come veramente grande e geniale nella cultura o nell’arte o nella scienza è il risultato esclusivo del cervello dell’uomo. Con la fine dell’uomo, è l’intera umanità a precipitare dapprima nella nequizia e poi nella baraonda.
E’ l’uomo che crea la cultura così come il risultato sportivo non il contrario come vuole farci credere l’elucubrazione di qualche femminista mentalmente instabile.
Certo molte donne fabbricano un sacco di libri e film e qualcuno potrebbe essere indotto dalla stampa a scambiare davvero per “letteratura” o per “cinematografia” scribacchiare porcherie o mostrare agli obiettivi delle telecamere la loro volgarità con la quale si sollecitano gli istinti più bassi degli uomini.
A questo punto c’è da chiedersi se effettivamente la loro tanto decantata “superiorità” consista proprio nella loro superiore capacità di intossicare il cuore e l’anima degli uomini…
Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti (Winston Churchill) https://storieriflessioni.blogspot.it/ il blog di Jan Quarius

Online Frank

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Re:La superdonna onnivincente e rappresentativa ha fatto FLOP
« Risposta #51 il: Agosto 13, 2016, 01:18:54 am »
Questo è un altro articolo che ho trovato su U3000.

Citazione
Giovedì 27 Dicembre 2007

di CARLO SANTI

ROMA - E' stato un anno all'insegna dello sport al femminile con storie di ragazze che sanno vincere ed emozionare. Storie di successi azzurri sfiorando il sublime, accarezzando il cuore di tutti noi, elettrizzati dalle imprese spesso straordinarie delle nostre campionesse. Belle e brave, da Eleonora Lo Bianco, capitano dell'Italvolley, a Federica Pellegrini e Antonietta Di Martino, senza dimenticare nessuna delle splendide protagoniste di una stagione che le ha viste davanti ai colleghi uomini.
Il 2006 ha visto l'Italia sportiva al maschie sugli scudi grazie alla vittoria del mondiale di calcio. L'Italia sportiva del 2007, invece, è stata caratterizzata dalle imprese delle ragazze, alcune spettacolari. Parliamo della nazionale della pallavolo di Massimo Barbolini: la sua Italia, difatti, ha conquistato prima il titolo europeo a Lussemburgo (era il 30 settembre, 3-0 in finale contro la Serbia) e poi è andata in Giappone e a Nagoya (16 novembre) dopo una strepitosa cavalcata ha conquistato la Coppa del Mondo - è stata la prima delle azzurre - battendo nell'ultima sfida per 3-0 gli Stati Uniti. Ha centrato, l'Italvolley rosa, la qualificazione per le Olimpiadi di Pechino e realizzato, anche, il record delle vittorie consecutive. Adesso sono ventuno: mai nessuna nazionale italiana aveva saputo ottenere tanto, neppure lo squadrone maschile di Julio Velasco che si è fermato, all'inizio degli anni Novanta, a quota venti. Tra le pallavoliste regine del mondo c’è una storia speciale. E’ quella di Tai Aguero, la leader del gruppo che non ha mai rinnegato le sue origini. Tai si è allontanata da Cuba dopo aver vinto molto con quella nazionale e in Giappone, per la prima volta, ha affrontato il passato. Barbolini, il cittì, l’aveva lasciata libera di decidere: poteva anche rifiutarsi di scendere in campo, la Aguero. «Ma poi ho pensato che dovevo essere coerente con le mie scelte - ha spiegato - Ora sono italiana, gioco per l’Italia e voglio vincere con l’Italia. Le mie amiche cubane capiranno». Con 12 punti, Tai Aguero ha contribuito in maniera decisiva al trionfo delle azzurre.
Quello di Antonietta Di Martino è stato un 2007 strepitoso. Dopo 29 anni la ragazza di Cava de' Tirreni ha superato un primato storico, quel 2.01 nell'alto firmato da Sara Simeoni il 4 agosto 1978 a Brescia, allora record del mondo. La Di Martino, che è nata due mesi prima del balzo-record della Simeoni e ha alle spalle una carriera spesso interrotta dagli infortuni, a Torino (era l'8 giugno) nel meeting intitolato a Primo Nebiolo, è salita a 2.02. Neppure due settimane dopo (il 24) a Milano si è migliorata di un centimetro. Ma l'impresa eccezionale Antonietta l'ha realizzata in Giappone, al Mondiale di Osaka. Una gara accorta, bella, intensa, ricca di suspance che l'ha portata a ripetere il suo 2.03 consentendole, soprattutto, di conquistare la medaglia d'argento alle spalle della croata Blanka Vlasic. E' un esempio, la Di Martino, per la costanza con la quale è tornata in pedana, arrampicarsi tanto in alto superando la sua altezza di 34 centimetri, autentico primato mondiale. E un esempio è anche Federica Pellegrini con le sue compagne di piscina, da Alessia Filippi alla tuffatrice Tania Cagnotto. La Pellegrini a Melbourne, a fine marzo dove si sono svolti i Mondiali, ha ottenuto (in semifinale) il record del mondo dei 200sl con 1:56.47, record durato appena un giorno perché nella finale Laure Manaudou lo ha migliorato (1:55.52) lasciando alla nuotatrice veneziana che gareggia per l'Aniene la terza piazza, la stessa che nella finale del trampolino 3 metri ha conquistato Tania Cagnotto.
Sono bravissime le azzurre della scherma. A San Pietroburgo, dove in ottobre si sono svolti i Mondiali, Valentina Vezzali ha conquistato l'oro, Margherita Granbassi l'argento e Giovanna Trillini il bronzo in una giornata, quella del 4 ottobre, davvero indimenticabile, con un podio completamente azzurro. Storie bellissime sono quelle delle ginnaste guidate da Vanessa Ferrari, prima agli Europei nel concorso generale e nel corpo libero, e di Carlotta Giovannini, 16 anni, prima nel volteggio sempre agli Europei di Amsterdam in aprile.
E' stata la più brava di tutte Marta Bastianelli, campionessa del mondo di ciclismo su strada a Stoccarda. La ventenne di Lariano ha piazzato la fuga giusta a 17 chilometri dal traguardo dove si è presentata terza un'altra azzurra, Giorgia Bronzini

Online Frank

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Re:La superdonna onnivincente e rappresentativa ha fatto FLOP
« Risposta #52 il: Agosto 13, 2016, 01:21:55 am »
Un altro ancora.

Citazione
Lunedì 16 Giugno 2008
di CARLO SANTI, appartenente (?) al sesso maschile.

Sono 121, hanno lavorato duro, spesso nell’ombra. E il momento è vicino
Italia, il sesso forte
Quelle che non tradiscono: da loro ci aspettiamo medaglie e sorrisi


ROMA - Hanno mostrato il loro sorriso compiaciuto e le loro vittorie lungo i dodici mesi dello scorso anno. Le atlete azzurre nel 2007 hanno scelto lo sport per mettersi in evidenza, conquistare medaglie ed essere più brave dei colleghi uomini. Tra cinquanta giorni la storia può ripetersi, a Pechino, alle Olimpiadi dove Federica Pellegrini, Valentina Vezzali, Alessandra Sensini ma anche Vanessa Ferrari, Giovanna Trillini, la squadra del volley senza dimenticare Antonietta Di Martino e Alessia Filippi, puntano molto in alto.
Sono al vertice dello sport, le nostre ragazze, e lo sono perché interpretano il loro ruolo con grande professionalità, sono incontentabili e inseguono sempre nuovi record oltre a credere in se stesse. Tutte hanno un desiderio di vittoria fortissimo che ha portato qualcuna di loro a non arrendersi mai, a sfidare l’anagrafe alla ricerca dell’eterna giovinezza. Parliamo della regina della canoa, Josefa Idem, 44 anni il prossimo settembre, sei Olimpiadi alle spalle, la prima nell’84 a Los Angeles vestendo la maglia della natia Germania vincendo il bronzo nel K2. A Pechino, la Idem gareggerà per la settima volta ai Giochi: in Italia solo i fratelli D’Inzeo, Piero e Raimondo, la superano con otto presenze. Josefa nelle ultime tre edizioni, da Atlanta ad Atene, è sempre salita sul podio: bronzo, oro e argento nel K1 500 metri.
La scherma è la miniera dello sport azzurro. Per gli schermidori, vincere è così naturale che non ci fanno più neppure caso. Capita che Valentina Vezzali, la jesina che ha in bacheca quattro ori olimpici e dieci mondiali, tre giorni fa sia arrivata a quota 60 vittorie in coppa del mondo. Traguardo, questo, che è il record in Italia. Il secondo in classifica è Alberto Tomba, fermo a quota 50. L’Avana ha visto questo traguardo della straordinaria campionessa di fioretto che sa essere perfetta solo in pedana. In famiglia, difatti, la mamma di Pietro, quattro anni appena compiuti, dice di non essere brava quanto nello sport. «Cucino male e la mia casa non è perfetta e lucida», ammette Valentina che sogna il grande colpo a Pechino. Con lei, altrettanto formidabili sono Giovanna Trillini e Margherita Granbassi, jesina anche lei la prima, triestina di ferro la seconda. La Trillini è un’altra veterana: 38 gli anni, quattro le Olimpiadi alle spalle, da Barcellona ’92 ad Atene 2004 con 7 medaglie di cui 4 d’oro. L’attimo fuggente è il film preferito dalla Granbassi e l’attimo fuggente cercherà di non lasciarselo sfuggire in Cina proprio come ha saputo fare ai Mondiali di Torino due anni fa quando ha battuto prima in semifinale la Trillini e poi in finale la Vezzali.
Sono belle e invincibili, le nostre. Lo è Federica Pellegrini, punta della nazionale dell’acqua che insegue l’oro che le è sfuggito ad Atene, allora appena sedicenne, nei 200sl. Fede, che è la primatista del mondo dei 400sl con 4:01.35 realizzato lo scorso marzo, grintosa in piscina e gattina, come si definisce lei, fuori, nuota per l’Aniene ed è la rivale di Laure Manaudou della quale, adesso, si è presa il fidanzato Luca Marin. «Nessun paragone con lei - ha detto la Pellegrini - Mi infastidiscono i paragoni con Laure e le battutine». Si avvicina alla Cina, Federica, con ansia, pensa già al Mondiale romano dell’anno prossimo e, per distrarsi un po’, compra ancora qualche paio di scarpe con i tacchi a spillo e un abito firmato, gli oggetti che sono la sua passione.
Alessia Filippi non vuole essere da meno di Federica. Romana e romanista, ventun anni, Alessia ha appena conquistato due pesanti medaglie d’oro agli Europei di Eindhoven in marzo, nei 400 misti e negli 800sl. Ha lasciato l’amata Roma per allenarsi a Verona, la Filippi, e insegue un risultato straordinario ai Giochi con la sua energia e la sua determinazione. Cesare Butini, l’allenatore che la segue all’Aurelia, non ha dubbi: «E’ una grandissima professionista».
In piscina si esibirà, dal trampolino, Tania Cagnotto. Figlia d’arte, un’esperienza negli States per capire lo sport di laggiù, sogna una medaglia. Si è preparata per la perfezione, Tania, sa che le cinesi non staranno a guardare e ieri, nel Grand Prix a Roma, He Zi l’ha superata nel trampolino da 1 metro, ma Wu Mingxia e Guo Jingjing sono pericolissime. A Pechino, la Cagnotto giura che non si lascerà frenare dall’emozione: a lei la tensione trasmette sensazioni positive. «La freddezza, proprio come papà, è il mio miglior pregio», spiega. Cerca medaglie e gloria sportiva, Tania, niente gossip e niente popolarità per la sua love story con Francesco Dell’Uomo, tuffatore pure lui e qualificato per i Giochi.
E’ piccina con il suo metro e 43 d’altezza ma determinata, una ragazza di ferro. Parliamo di Vanessa Ferrari, la ginnasta cremonese di 21 anni diventata la prima a vincere, nel 2006, una medaglia d’oro mondiale. Un anno, questo 2008, non particolarmente fortunato per via di guai fisici, ma l’attenzione e la volontà non sono mancate. Alessandra Sensini è un’altra veterana, come la Idem, del gruppo. Per lei, che ha 38 anni, quella che disputerà a Qingdao, la sede dei Giochi della vela (un’ora di volo da Pechino), è la quinta presenza e nelle precedenti ha conquistato tre medaglie, il bronzo ad Atlanta, l’oro a Sydney e il bronzo ad Atene quando, colpa del vento che non c’era, ha perduto un’altra grande opportunità nell’ultima regata con il suo windsurf. Lei è la vela italiana, nessuna come lei ha vinto tanto, a smettere non pensa e potrebbe puntare verso Londra 2012 oppure, rimanendo nell’amato mare, salire in barca e mettersi al timone.
C’è una squadra splendida che sogna in grande: è il sestetto del volley guidato in panchina da Massimo Barbolini. Francesca Piccinini è la ragazza più conosciuta di un gruppo che ha Ortolani, Aguero e Gioli le punte per tenere testa a Brasile, Cuba e Russia.
Nell’Italia rosa che guarda con fiducia c’è Antonietta Di Martino, la ventinovenne di Cava de’ Tirreni che lo scorso anno ha cancellato dall’albo dei record italiani il mitico 2.01 di Sara Simeoni arrivando prima a 2.02 e poi, due volte, a 2.03, misura che le ha consentito di essere argento ai Mondiali di Osaka. Antonietta sa che la Vlasic, la croata che corteggia i 2.10, è imbattibile, ma lei non manca di sfidare l’asticella a quote sempre più alte.
Il coraggio per essere protagonista non manca a Deborah Gelisio, argento a Sydney nella fossa olimpica e non manca neppure alle judoke Lucia Morico, terza ad Atene (78 kg), e Ylenia Scapin che nella categoria dei 70 chili ha appena conquistato l’oro agli Europei.


Online Frank

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Re:La superdonna onnivincente e rappresentativa ha fatto FLOP
« Risposta #53 il: Agosto 13, 2016, 01:24:58 am »
Per concludere.

Citazione
Sabato 29 Dicembre 2007

«Testa e muscoli,
il futuro è donna»


ROMA - Sara è la regina dello sport. Per lei basta pronunciare il nome o solo quel numero magico, 2.01. Sara è Sara Simeoni, 2.01 è il record del salto in alto che il 4 agosto 1978, allora primato del mondo ripetuto il 31 agosto di quell’anno a Praga quando, in una gelida notte dove per scaldarsi tra un salto e l’altro rimase chiusa nel suo sacco a pelo rosso, vinse il titolo europeo. Sara è lo sport anche se, adesso, non molti al vertice, si ricordano di lei che, invece, avrebbe molto da dire e insegnare alle giovani leve.
Signora Simeoni, il 2007 ha regalato alle atlete azzurre molti successi, assai più di quelli ottenuti dagli uomini. C’è un motivo?
«Noi donne siamo arrivate in ritardo rispetto agli uomini al vertice dello sport. In questi anni lo sport, o meglio chi lo dirige, ha capito che si poteva avere di più dalle donne e, quindi, ha puntato sul rosa».
E i risultati si vedono.
«Quello che è stato vinto è chiaro. Le ragazze della pallavolo sono state bravissime, altrettanto le campionesse della scherma. Non vorrei dimenticare nessuna, ma Federica Pellegrini e Alessia Filippi vinceranno ancora tantissimo».
C’è poi Antonietta Di Martino, la ragazza che ha migliorato il suo record.
«Le faccio ancora tanti complimenti. La Di Martino ha avuto la costanza per salire a 2.03 e credo che potrà, nel 2008, aggiungere ancora qualcosa al suo record».
Torniamo al 2007. Per arrivare a questi risultati al femminile, si è investito.
«Molto sull’allenamento. Prima, in verità, si investiva di più sugli uomini che erano considerati i vincenti. Poi, studiando un po’ di più la donna, sono arrivati i cambiamenti ed ecco le grandi soddisfazioni. Siamo cresciute e siamo diventate brave, forti non solo con i muscoli ma anche psicologicamente».
Com’è cambiato lo sport da quando era lei protagonista?
«Si diceva, in quegli anni, gli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta, che eravamo tutti psicolabili. Tutti, uomini e donne. Adesso non è più così. Tutti conoscono meglio il proprio valore».
Donne comprese, anzi di più le donne, vero?
«Siamo forti, e se qualche anno fa il valore delle sportive si cercava di esaltarlo nella prove di resistenza, adesso non è più così. Adesso, come possimo vedere, siamo diventate forti ovunque, negli sport dove ci vuole forze e potenza. Prendete il volley: in una partita di fanno anche 150 salti. Questo vuol dire grande allenamento. Quella che era prerogativa degli uomini, ossia la forza, adesso lo è per le donne».
Il miglioramento è stato globale: atlete, mezzi, strutture.
«Il passo avanti fatto per raggiungere il vertice è stato importante, sia a livello tecnico che a livello di strutture. E adesso, stiamo certi, i risultati non mancheranno».
L’Olimpiade di Pechino è vicina. Cosa potranno fare le nostre azzurre in Cina?
«Dovranno mantenere il loro livello, che è alto. Senza avere paura, perché l’Olimpiade può esaltare ma, anche, dare ansia. Credo che le nostre campionesse questo rischio non lo correranno. E dovranno vincere».
C.S.

E poi uno dovrebbe tifare per le atlete del proprio Paese?
No, grazie.



Offline Rita

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Re:La superdonna onnivincente e rappresentativa ha fatto FLOP
« Risposta #54 il: Agosto 13, 2016, 13:14:27 pm »
Desmond Morris (zoologo già autore de "la scimmia nuda") nel "l'animale donna",  a mio avviso, fa un'analisi molto sottile che richiama l'ineluttabilità delle differenze fisiche e mentali, anche se mentalmente ci si "sente" o si è "fatte sentire" in grado di guardar dall'alto in basso, la verità antropologica si rivela in tutta la sua crudezza. Pezzo che, personalmente, trovo che si adatti molto al discorso dello sport, (ma anche, ampliandolo, alla questione donne nelle forze armate o in qualsiasi altro mestiere tipicamente maschile e che richieda una forte componente del principio maschile).

"Un aspetto delle spalle maschili che è difficile imitare per le donne è la loro altezza rispetto al terreno.Il maschio medio è circa 13 cm più alto della femmina media, il che significa che i maschi hanno sempre saputo offrire una spalla su cui piangere, non perché sia larga ma perché è abbastanza alta da porgere un confortevole appoggio alla guancia della femmina turbata. Una volta uscite di scena le lacrime e la vulnerabilità, la femmina moderna si trova comunque a confrontarsi con delle spalle alte. Dato che la maggior altezza del suo compagno si è evoluta attraverso il primitivo ruolo di cacciatore, appare ingiusto a molte donne che anche il maschio moderno, destinato ad una scrivania, possa comunque esibire questa medaglia di superiorità fisica. Sfortunatamente l’evoluzione lavora molto lentamente. Un altro milione di anni alla scrivania potrà forse risolvere il problema, ma nel frattempo le spalle maschili restano cocciutamente all’altezza delle teste femminili. A meno che non si taglino le gambe agli uomini, l’unica speranza di raggiungere un’uguaglianza nell’altezza sta nell’indossare scarpe con tacchi dai 10 cm in su. Il problema è che le scarpe coi tacchi molto alti portano instabilità e rendono necessario l’intervento di una solerte mano maschile, il che è l’esatto contrario di ciò che si vorrebbe ottenere. Per il momento sembra che fisicamente le donne dovranno continuare a guardare gli uomini dal basso in alto, anche se mentalmente hanno adottato un punto di vista molto diverso."
L'esperienza è un pettine che la vita ti dà dopo che hai perso i capelli

Offline Faust

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Re:La superdonna onnivincente e rappresentativa ha fatto FLOP
« Risposta #55 il: Agosto 13, 2016, 13:30:43 pm »
Per il momento sembra che fisicamente le donne dovranno continuare a guardare gli uomini dal basso in alto, anche se mentalmente hanno adottato un punto di vista molto diverso."
Un punto di vista molto diverso, sì, ma realistico?

(Mi pare di no, detto sottovoce.)
Confrontando globalmente uomo e donna, si può dire che la donna non avrebbe il genio dell'ornamento, se non avesse l'istinto del ruolo secondario.

- Friedrich Nietzsche

Offline CLUBBER

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Re:La superdonna onnivincente e rappresentativa ha fatto FLOP
« Risposta #56 il: Agosto 13, 2016, 13:56:36 pm »
Desmond Morris (zoologo già autore de "la scimmia nuda") nel "l'animale donna",  a mio avviso, fa un'analisi molto sottile che richiama l'ineluttabilità delle differenze fisiche e mentali, anche se mentalmente ci si "sente" o si è "fatte sentire" in grado di guardar dall'alto in basso, la verità antropologica si rivela in tutta la sua crudezza. Pezzo che, personalmente, trovo che si adatti molto al discorso dello sport, (ma anche, ampliandolo, alla questione donne nelle forze armate o in qualsiasi altro mestiere tipicamente maschile e che richieda una forte componente del principio maschile).

"Un aspetto delle spalle maschili che è difficile imitare per le donne è la loro altezza rispetto al terreno.Il maschio medio è circa 13 cm più alto della femmina media, il che significa che i maschi hanno sempre saputo offrire una spalla su cui piangere, non perché sia larga ma perché è abbastanza alta da porgere un confortevole appoggio alla guancia della femmina turbata. Una volta uscite di scena le lacrime e la vulnerabilità, la femmina moderna si trova comunque a confrontarsi con delle spalle alte. Dato che la maggior altezza del suo compagno si è evoluta attraverso il primitivo ruolo di cacciatore, appare ingiusto a molte donne che anche il maschio moderno, destinato ad una scrivania, possa comunque esibire questa medaglia di superiorità fisica. Sfortunatamente l’evoluzione lavora molto lentamente. Un altro milione di anni alla scrivania potrà forse risolvere il problema, ma nel frattempo le spalle maschili restano cocciutamente all’altezza delle teste femminili. A meno che non si taglino le gambe agli uomini, l’unica speranza di raggiungere un’uguaglianza nell’altezza sta nell’indossare scarpe con tacchi dai 10 cm in su. Il problema è che le scarpe coi tacchi molto alti portano instabilità e rendono necessario l’intervento di una solerte mano maschile, il che è l’esatto contrario di ciò che si vorrebbe ottenere. Per il momento sembra che fisicamente le donne dovranno continuare a guardare gli uomini dal basso in alto, anche se mentalmente hanno adottato un punto di vista molto diverso."
Rita sono d'accordo col fatto che la donna nutra nei confronti dell'uomo un atteggiamento di rivalità,d'accordo anche per l'utilizzo dei tacchi(alle volte dei trampoli ridicoli)...
Ma Morris prende una cantonata pazzesca nel concentrarsi esclusivamente sull'altezza...a parità di altezza l'uomo comunque è nettamente superiore fisicamente a un donna.
Un muratore di forza media di 1:60 può lavorare alla grande, una donna di 1:60 ma anche più alta dotata di forza media rallenterà la squadra...ripeto uomini e donne medie,non sto' prendendo ad esempio eccezioni genetiche come uomini rachitici o donne dalla costituzione particolarmente robusta.
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Offline Faust

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Re:La superdonna onnivincente e rappresentativa ha fatto FLOP
« Risposta #57 il: Agosto 13, 2016, 13:59:32 pm »
Rita sono d'accordo col fatto che la donna nutra nei confronti dell'uomo un atteggiamento di rivalità,d'accordo anche per l'utilizzo dei tacchi(alle volte dei trampoli ridicoli)...
Ma Morris prende una cantonata pazzesca nel concentrarsi esclusivamente sull'altezza...a parità di altezza l'uomo comunque è nettamente superiore fisicamente a un donna.
Un muratore di forza media di 1:60 può lavorare alla grande, una donna di 1:60 ma anche più alta dotata di forza media rallenterà la squadra...ripeto uomini e donne medie,non sto' prendendo ad esempio eccezioni genetiche come uomini rachitici o donne dalla costituzione particolarmente robusta.

E in ogni caso l'atteggiamento, da parte delle donne, di guardare dall'alto in basso dal punto di vista "mentale", è un atteggiamento stupido.
Confrontando globalmente uomo e donna, si può dire che la donna non avrebbe il genio dell'ornamento, se non avesse l'istinto del ruolo secondario.

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Re:La superdonna onnivincente e rappresentativa ha fatto FLOP
« Risposta #58 il: Agosto 13, 2016, 14:06:23 pm »
L'ipocrisia è comune ma la logica è rara tuttavia è sul raziocinio che dovremmo insistere: la differenza tra gli uomini e le donne nello sport non consiste altro che in una manifestazione fisica del genere migliore in applicazione della legge della natura sulle differenze biologiche tra i due generi.
Con quale rispettiva e migliore controparte sportiva femminile vorremmo porre sullo stesso piano speculare Maradona nel calcio o Micheal Jordan nel basket o Rocky Marciano nella boxe o Usain Bolt nella corsa o Phelps nel nuoto oppure Mozart nella musica, Shakespeare nella drammaturgia e nella poesia,Van Gogh nella pittura, Einstein nella scienza, Guderian nella tattica militare o Aristotele nella filosofia?
Dunque, non solo nello sport ma anche tutto ciò che noi possiamo ammirare come veramente grande e geniale nella cultura o nell’arte o nella scienza è il risultato esclusivo del cervello dell’uomo. Con la fine dell’uomo, è l’intera umanità a precipitare dapprima nella nequizia e poi nella baraonda.
E’ l’uomo che crea la cultura così come il risultato sportivo non il contrario come vuole farci credere l’elucubrazione di qualche femminista mentalmente instabile.
Certo molte donne fabbricano un sacco di libri e film e qualcuno potrebbe essere indotto dalla stampa a scambiare davvero per “letteratura” o per “cinematografia” scribacchiare porcherie o mostrare agli obiettivi delle telecamere la loro volgarità con la quale si sollecitano gli istinti più bassi degli uomini.
A questo punto c’è da chiedersi se effettivamente la loro tanto decantata “superiorità” consista proprio nella loro superiore capacità di intossicare il cuore e l’anima degli uomini…
Si hai perfettamente ragione.
Come ho sostenuto prima l'uomo oltre a elevate capacità fisiche possiede anche superiori doti creative.
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Mi alleno da solo
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Offline giuspal

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Re:La superdonna onnivincente e rappresentativa ha fatto FLOP
« Risposta #59 il: Agosto 13, 2016, 14:14:01 pm »
Per il momento sembra che fisicamente le donne dovranno continuare a guardare gli uomini dal basso in alto, anche se mentalmente hanno adottato un punto di vista molto diverso."

E la causa di questo "punto di vista mentale" che le porta (o meglio le illude) a guardarlo dall'alto verso il basso altro non è un che il loro chiaro, palese, lampante complesso d'inferiorità.
Un problema che si creano loro e che pretendono, come al solito, imputare agli uomini definendoli "oppressori".
Quando capiranno una buona volta che non siamo mai stati noi ad opprimerle bensì che sono sempre state loro a deprimersi (e di conseguenza a deprimerci)?
Quando impareranno ad accettare la loro naturale inferiorità una volta per tutte e la smetteranno di colpevolizzare il sesso (quello veramente) forte?
« Ultima modifica: Agosto 13, 2016, 14:33:13 pm da giuspal »
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