Proviamo a immaginare, caro Frank, quanto i giornali ci lesseranno i marroni per giorni e giorni se mai la nostra Federica Pellegrini potesse vincere una medaglia d'oro alle Olimpiadi. Già me lo prefiguro.
Salvo rincoglionimenti dell'australiana Titmus e della statunitense Ledecky, la Pellegrini potrà vedere l'oro solo con il binocolo.
Resta il fatto che i media ci fracasseranno i coglioni a prescindere.
Se poi una (o più) delle quattro pugilesse presenti a Tokyo, dovesse vincere una medaglia, per giunta d'oro, i rompimenti di coglioni raggiungerebbero anche la costellazione di Orione.
Leggi qua:
https://www.iodonna.it/attualita/eventi-e-mostre/2021/07/23/prendiamo-la-vita-a-pugni/Nessun uomo sul ring alle Olimpiadi, solo donne
«Alle Olimpiadi del 2012 di Londra le pugili italiane non erano presenti. A Rio de Janeiro nel 2016 c’ero solo io. Adesso siamo in quattro. Le donne sono una potenza» afferma orgogliosa Irma Testa, la “Farfalla”, 23 anni, nata a Torre Annunziata in un quartiere difficile, la “Provolera”, definito dai giornali locali “il centro commerciale della droga”, dove gli allenatori strappano i bambini alla strada e li portano in palestra.
Angela Carini, una futura poliziotta
Piedi ben piantati per terra e idee chiare sul domani anche per Angela Carini, iscritta alla facoltà di Giurisprudenza, desiderosa di entrare in polizia: «Non è il momento di montarsi la testa. Stiamo andando ad affrontare un’Olimpiade con maturità. Ho iniziato a tirare di boxe a 12 anni con mio fratello e mio padre. Mamma non era contenta della scelta di questo sport, mi aveva iscritto a danza moderna. Ora è la mia prima tifosa. Dimostriamo in ogni campo di essere capaci di fare tutto, tutte le donne sono delle guerriere, siamo molto forti, di testa e fisicamente. Ho rotto il crociato anteriore, ma non ho mai mollato». E poi confessa: «Mi addormento e mi sveglio con questo sogno. Aspettavo questo momento da otto anni. È un’emozione indescrivibile».
Rebecca Nicoli, 21 anni, incalza: «Tokyo è il sogno di una bambina di 4 anni che ha visto l’Olimpiade di Atene 2004 e si è detta: io voglio arrivare lì».
Solo qualche mese fa Rebecca camminava con le stampelle per un intervento all’anca e quasi nessuno avrebbe scommesso sul rientro. Nessuno tranne lei, tantissimi sport alle spalle e un problema superato: «Da piccola ho iniziato ad essere un po’ in carne, un po’ tanto. Mi sono trovata con i guantoni grazie a un volantino che pubblicizzava la boxe. A noi donne, sul ring, ci hanno sempre sottovalutato».
Rebecca, immancabilmente, prima della gara telefona al fidanzato. Già, l’amore ai tempi della boxe. «Il mio fidanzato è molto paziente, è un pugile della nazionale, Raffaele Munno, e capisce il momento» dice Rebecca. «Non abbiamo tempo per i fidanzati, siamo ancora giovani» taglia corto Giordana Sorrentino. Irma Testa, la “veterana” della squadra, conferma: «Non è facile conciliare cuore e ring».
https://www.iodonna.it/benessere/fitness-e-sport/2021/06/08/olimpiadi-di-tokyo-nel-pugilato-le-donne-italiane-battono-gli-uomini/Olimpiadi di Tokyo, nel pugilato le donne italiane battono gli uomini
Non era mai accaduto in 101 anni, ma quest’anno l’Italia maschile del pugilato deve rinunciare alle Olimpiadi. Cosa ben diversa per il pugilato femminile che di donne ne ha qualificate ben tre
E' dal 2014 che scrivo in questo forum e in questi anni ho evidenziato innumerevoli volte che il parametro di riferimento di queste complessate,* che si danno agli sport da combattimento, sono gli uomini e non "le altre donne".
E' un fatto che emerge prepotentemente in ogni occasione.
Così come i media, le femministe e i cagnolini scodinzolanti al loro seguito non perdono occasione per paragonare ciò che NON è paragonabile, nel caso specifico il pugilato femminile con quello maschile.
Non è solo questione di forza, potenza e resistenza, ma anche di livello medio di pugili e pugilesse.
Il numero dei praticanti maschi, in Italia con nel resto del mondo, è molto superiore a quello delle praticanti femmine, per cui emergere tra i primi è MOLTO più difficile che emergere tra le seconde.
Trattasi di un fatto MAI evidenziato dalle summenzionate complessate, tanto meno dai loro allenatori (fra i quali Emanuele Renzini), figuriamoci dai media.
Ragion per cui scrivere che
"nel pugilato le donne italiane battono gli uomini" è un nonsenso, che può essere partorito solo in una società e in un mondo femmineo (dal punta di vista psicologico) come quello odierno.
Ma tutto questo esiste e può esistere perché gli stessi uomini (quelli "che contano") impediscono alle femmine di essere umiliate, altrimenti abolendo la divisione dei sessi e dando il via ai combattimenti misti "il problema" scomparirebbe all'istante...
Altro particolare da evidenziare: le summenzionate "wonder woman" son state TUTTE "create" da allenatori di sesso maschile non certamente di sesso femminile.
Diciamo pure che
"dietro ogni wonder woman c'è sempre un grande zerbino".@@
* Il motivo principale per cui tra i dilettanti - in questo preciso momento storico -, alcune pugilesse risultano essere più tenaci e determinate di alcuni pugili di sesso maschile, è da ricercare nel senso di rivalsa verso gli uomini e conseguentemente nei complessi di inferiorità femminili.
Mentre per quanto riguarda i maschi, il loro problema è relativo al fatto che ormai non hanno più veri modelli di riferimento maschili.