"Suicide Squad"
David Ayer, 2016,[Usa], Fantastico- Supereoi.
Scherzi a parte, chi sono tutte queste persone?
L'ultimo blockbuster lanciato nella guerra in corso tra la Marvel Studios e la DC è stato distribuito su scala nazionale qui negli Stati Uniti lo scorso fine settimana (e in Italia dal 13 di agosto), quando la Warner Bros. ha presentato “Suicide Squad” basato su di un noto fumetto DC Comics. Come previsto, si è scatenato il tempestoso dibattito. Da un lato, i critici che lo hanno con poche eccezioni, stroncato. Come me, ad esempio, che penso sia un pasticcio fuori cottura. Dall’altra parte, gli irrimedibili fans che si sono da subito proprio battuti per difendere il film, accusando addirittura i critici di essere pagati dalla rivale Marvel per dare addosso alla DC. (Marvel che per essere onesti, ha avuto la sua bella quota di orrori cinematografici: “X-Men: Apocalypse”, l’orribile primo “I Fantastici Quattro”, “The Amazing Spider-Man 2”, “Spider Man 3”, “X-Men le origini: Wolverine”). Gli scatenati fans hanno anche fatto girare una petizione per fare chiudere il celebre sito Rotten Tomatoes, per aver osato far notare che “Suicide Squad” ha raccolto soltanto il 26% per cento di valutazioni positive.
Naturalmente, non è solo una battaglia dei fan contro la critica. Un sacco di spettatori sono usciti veramente delusi dalla visione del film. Un collega britannico ha anche minacciato(possibilmente con ironia) di citare in giudizio la Warner Bros. E la DC per pubblicità ingannevole, avendo riempito il trailer del film di immagini da scene tagliate e "visivamente fuorvianti" di Jared Leto, come il Joker, e implicanti un ruolo ben più importante di quello che ha in realtà.
Quando le acque si sono un po’ calmate, però, “Suicide Squad” si era oramai già ben allontanato con i suoi 135.000.000 di dollari nel week-end d’apertura, il più grande incasso all’uscita mai avvenuto in agosto. Ciò sembrerebbe indicare che il film è comunque un successo enorme, proiettato com’è già verso altri 67 milioni del secondo week-end. Così come per “Batman v Superman: Dawn of Justice” cinque mesi fa, il film deve incassare enormemente per rifarsi del suo enorme budget (riferito aìin 180 milioni di dollari, senza contare la pubblicità) al botteghino americano. La linea di fondo è questo: Che vi piaccia o no “Suicide Squad”, la DC ha bisogno del vostro gradimento per non andare in bancarotta.
Allora, cosa c’è di riuscito così male in “Suicide Squad”, vi chiederete? Qui di seguito vi vengono spiegate alcune delle possibilità non colte.
Si potrebbe pensare che la Warner Bros. Abbia tratto insegnamento dal già mediocre “Deadpool” della Fox (con i suoi 363'000'000 milioni di dollari d’incasso) distribuito nello scorso mese di febbraio: C'è uno spazio per i supereroi “vietati ai minori”. Una percentuale considerevole del pubblico che si muove per andare nelle sale cinematografiche è oggi costituita da adulti “malati” dei fumetti. E alcuni di questi personaggi come appunto “Deadpool”, si rivolgono ad un pubblico maggiormente maturo. Il buio, violento, nero fumetto “Suicide Squad”, poteva davvero urlarci tutta la sua connotazione da R-Rated, ovvero da vietato ai minori di 18 anni. Ma la Warner ha deciso di aver bisogno di fare appello al più vasto pubblico famigliare possibile. Di conseguenza, la storia di una banda di assassini, sboccati criminali, investiti da una missione suicida, è diventata un’ annacquata fantasia su di un gruppo di bambolotti, incompresi antieroi che comunque amano i bambini, gli unicorni e quant’altro. Il che ti dice tutto quello che c’è da sapere sulle menti che comandano alla Warner in questo momento, e del loro modo di pensare. Non si tratta di essere fedeli alla creazione intellettuale; si tratta di fare soldi. facendo appello all’America più tradizionale.
La morale di fondo è questa: Che vi piaccia o no “Suicide Squad”, la DC lo poteva fare sicuramente meglio, ma adesso ha troppo bisogno dei vostri soldi.
Anche coloro che difendono “Suicide Squad” devono ammettere che il film sembra un po’ come due film diversi cuciti assieme. Questa osservazione è benevola. Sembrano piuttosto tre o quattro. E’ un po’ come se “I Guardiani della Galassia” incontrasse “The Expendables- I Mercenari”, in una versione tendente al basso, scopiazzando pure da “Black Hawk Down”, e ambientando il tutto nei set di “Resident Evil 6”.
La Warner aveva ottenute tante reazioni positive dagli eleganti trailer del film (i quali sono eccezionali, e avevano sollevato alcune speranze nei futuri spettatori maggiormente scettici). Purtroppo, il montaggio originale del film terminato dal pur talentuoso e molto grintoso regista David Ayer (suo l’ottimo “Fury” del 2014), non ha molto in comune con i fortunati e promettenti trailer. Temendo la stessa reazione ottenuta nelle opinioni generali da Zack Snyder con “Batman Vs. Superman”, corre voce che la WB abbia dato incarico alla società che ha montato il trailer di approntare un nuovo e diverso montaggio all’ultimo minuto per così dire, prima dell’uscita del film. Il risultato è stato di avere due film diversi, con due toni diversi. Entrambe le versioni sono state mostrate per testare il pubblico, e per decidere quale fosse la migliore da distribuire nelle sale. Addirittura, alcune “nuove riprese” hanno dovuto avere luogo circa un paio di mesi fa (e ancora una volta, come riferito) utilizzate per “cucire” i due differenti montaggi assieme, il cui risultato è un film dove lo sguardo, il tono, lo sviluppo dei personaggi e il ritmo, si dimostrano chiaramente come messi insieme abbastanza a casaccio e all'ultimo momento, in una sala di montaggio.
I film che la Marvel/Disney sta realizzando, sono tutti abbastanza diversi (“I Guardiani della Galassia” e “Captain America: The Winter Soldier” non potrebbero essere più distanti). Ma hanno un coerenza interna che proviene dall’affidamento dei progetti a buoni registi, e dalla fiducia riposta nella lucidità della loro visione. I primi due film realizzati dalla Warner basandosi sull’”Universo espanso” della DC Comics sono stati il parto di contraddittorie note prese ad infinite proiezioni di prova, traducendosi in dei risultati confusi. Fidatevi dei vostro registi, DC, e questo vale soprattutto per la Warner, lasciateli decidere il loro montaggio definitivo.
La Questione dell’accumulo.
Il motivo per cui la Marvel ha riempito i suoi film di personaggi come gli Avengers (in “Captain America: Civil War”), è perché la società si è presa tutto il tempo per sviluppare questi personaggi in una serie di film di successo. “Suicide Squad” non ha avuto questo lusso, ed è stato costretto ad introdurre presso il pubblico una dozzina dei più importanti personaggi, in un colpo solo. La Viola Davis di Amanda Waller trascorre la prima ora di “Suicide Squad” seduta alle riunioni del gruppo di anti-eroi, più e più volte. (Se vogliamo davvero realizzare “Quella Sporca Dozzina” appunto, un po’ più di sporche battute e di azione, invece che di prolissità e dilungaggini.) Quando la storia finalmente innesta la marcia, non c’è già quasi più spazio per nessuna storia. E a metà del percorso, “Suicide Squad” sta ancora cercando di introdurci nuovi personaggi (come quel povero e inutile bastardo di Slipknot). Pensateci: Qual è stato il motivo per condurci a Katana così tardi, nello svolgimento della trama? Che cosa ha apportato alla fine? Gli autori avrebbero potuto anche tagliare quel poco che è rimasto presente del suo personaggio, e ciò non avrebbe avuto alcun effetto sulla pellicola. Il tanto strombazzato Joker di Jared Leto trascorre l'intero film cercando di rovinare la festa. Continuando ad esserne buttato fuori. C'è solo spazio per qualche suo piccolo imbroglio. Perché includere tutti quei commandos militari armati fino ai denti? Questa doveva essere una missione segreta, di cui il governo poteva negare ogni legame. Invece, un gruppo di tizi militari senza nome, con le pistole e gli esplosivi è centrale in tutto l’intero film e compie quasi tutto il lavoro sporco, mentre i personaggi principali dispensano brevi battute. Si suppone che dovrebbe essere la “Suicide Squad”, non la “Suicide Squad” dei comprimari. Ma, facezie a parte, la DC / Warner Bros. avrebbe potuto salvare la metà di questi personaggi per il sequel. Un po’ di pazienza se si deve intraprendere un lungo cammino, gente. Questa avrebbe dovuto essere una lunga maratona cinematografica, non uno sprint per i 100 metri.
In definitiva. Alla fine della visione, “Suicide Squad” è anche in parte distraente, un film colorato. Migliore di “Batman Vs. Superman: Dawn of Justice” e della sua forzosa aura maledetta. Ma non è altrettanto decente come dovrebbe, dal punto di vista meramente dell’invenzione stilistica, e visiva. Cosa grave, per un film come questo. La Warner ha da compiere ancora una lunga e difficoltosa strada, per riuscire davvero a erigere il suo “DC Cinematic Universe”, date le difficoltà creative che sta dimostrando già all’inizio. Quindi ... tenere solamente le dita incrociate per “Wonder Woman” della prossima estate, che non rovini tutto, anche se già a partire dalla scelta di dedicare un film intero alla vetero-icona fumettistica del femminismo americano anni ’70, si può soltanto restarne giustamente atterriti.
Beh, “Suicide Squad” non è opprimente, monotono, scimmiottescamente “dark” come lo era lo sguardo di “Batman Vs. Superman. Dawn of Justice”, ma è solo uno dei tanti blockbuster d’azione fracassona e caotica che crede ancora di potere sostituire uno straccio di storia che non c’è, con un tonofuori registro di maledettismo edulcorato e normalizzante, per famiglie. Questo fuso fantapolpettone agostano, ha il non invidiabile compito di introdurre il pubblico ad una dozzina di sconosciuti personaggi, fondendoli poi in una squadra per cui si suppone dovremmo pure fare il tifo. L'espediente è che tutti i nostri supereroi sono in realtà supercriminali, presi dalla prigione, e i quali debbono prendere parte ad una missione suicida per ottenere una sorta di perdono e di amnistia ... o qualcos’altro. La maggior parte degli interpreti chiave (Will Smith come Deadshot, Margot Robbie come Harley Quinn, Jai Courtney come Boomerang) sembrano essersi divertiti, noi come spettatori e seguendo un vecchio assioma cinematografico spesso a pennello, molto meno. Nonostante la oramai massiccia e iper-satura azione in CG, questo esercizio di atteggiamento forse parodico, forse ammiccante al genere supereroistico, non sa o forse non può, decidersi se essere un film di guerra “over the top”, un videogioco horror survivalistico per ragazzi, o qualsiasi altra cosa sarebbe potuta esser stato. Per adesso, è soltanto un annacquato ed ennesimo blockbuster PG-13. Ovvero da tredicenni.
Suicide Is Painless