Autore Topic: Il Burkini  (Letto 16120 volte)

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Online Jason

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Re:Il Burkini
« Risposta #45 il: Agosto 19, 2016, 12:51:20 pm »
Red

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Anche la R. Cattolica avrebbe le sue regole che peraltro, a quanto ne so,non sembrano del tutto dissimili da quelle islamiche.

Si, ok, ho detto pure che apprezzo alcune realtà islamiche , ma non mi sembra che tutte le correnti islamiche approvino il burkini o roba simile . Le foto della siria prima dell'invasione ne sono un esempio .
In Libano non è molto diffusa l'usanza del burka , e stiamo parlando di un paese islamico "buono", cioè non nemico dell'occidente cristiano tradizionalista .


Citazione
Anche la donna cattolica dovrebbe indossare il velo e mantenere sempre un abbigliamento di un certo tipo. Sino a prima del neofemminismo era così anche da noi.

Il velo delle cattoliche è completamente diverso dal burka o burkini ed è indossato per motivi diversi .

Citazione
Le nostre nonne (o mamme, dipende dall'età), facevano il bagno solo in costume intero

Red, guarda che il due pezzi è più antico di quanto si pensi , e il due pezzi non è detto che sia per forza sensuale , ad esempio quelli a fianco spesso e fasce del reggiseno spesse ( o classiche) hanno poco di erotico . Paradossalmente è più erotico l'intero che certi bikini vecchio stampo.

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Io non sono credente e tanto meno religioso e rispetto un pò tutti, ma certo non mi pare molto serio prendere da una religione solo le cose che piacciono e le altre rifiutarle e punto.

Sono d'accordo, ma qui non mi sembra che rifiutiamo alcune regole della religione . La religione ti dice che non devi vestirti provocante o striminzito, non che il costume intero va bene ed il bikini no.

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Ma tornando alla questione, dire che le donne islamiche se potessero non indosserebbero nè burka nè burkini non mi sembra corrisponda alla realtà: semplicemente queste donne fanno parte di un gruppo che si è dato queste regole, loro accettano quel gruppo con quelle regole, punto. Se anche potessero cambiare (e in Italia potrebbero sicuramente, anche con facilità) non cambierebbero, perchè evidentemente ritengono le loro regole migliori delle nostre. E per certi aspetti sarei anche d'accordo con loro.
Dire che bisogna imporre loro altre regole che a noi sembrano migliori, mi sa tanto di "esportazione della democrazia", cioè un voler imporre a forza un sistema che loro non vogliono affatto e che non sentono come il loro sistema. Abbiamo peraltro visto quali effetti ha prodotto il tentativo di esportare la democrazia, neanche poi fossimo dei profeti mandati direttamente dal cielo.

Infatti ho criticato la mentalità di alcuni che dicono che "noi dobbiamo liberare le donne del medio oriente", mentalità alla Santanchè (femminista ad alti livelli)  .
MA come dice Vicus, il problema non è burka si/no .

Come , secondo me,è sbagliato agire alla santanchè, così lo è altrettanto esaltare chi indossa il burkini perchè "alle femministe dà fastidio e le islamiche sono antifemministe" .
«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
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Offline Warlordmaniac

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Re:Il Burkini
« Risposta #46 il: Agosto 19, 2016, 13:16:13 pm »
il problema è che NON PUO'

Suvvia, non prendiamoci per il culo, credi davvero che le musulmane vanno al mare col burkini perché vogliono? possibile che non ci sia neanche una musulmana che invece vuole andare in topless o in spiaggia nudista? le donne non musulmane, che possono davvero scegliere come vestirsi, non vanno tutte (s)vestite allo stesso modo. C'è chi indossa costumi interi, che coprono anche pancia e schiena(spesso per nascondere una forma fisica non proprio smagliante), chi indossa il pareo, chi un due pezzi con parte inferiore abbastanza coprente, chi al mare non si toglie mai la maglietta, e chi indossa costumi ridottissimi( che non lasciano proprio nulla all'immaginazione) e topless!
Possibile che invece le musulmane abbiano liberamente scelto di mettersi tutte quante il burkini? singolare direi!
La verità è che le musulmane scelgono di indossare il burkini esattamente come gli uomini musulmani ed ebrei scelgono di circoncidersi...cioè(a parte i convertiti che si circoncidono da adulti) non scelgono proprio un bel niente, è un comandamento religioso, o fai così o hai tutta la famiglia e tutta la comunità contro!
O metti il burkini, o sei il disonore della famiglia, e tuo padre, tuo fratello e anche tua madre(e tutti i vari parenti-serpenti) ti riempiono di botte(o alte forme di punizione non fisica)!

No, affatto, non è così, oppure è così ma lo è sempre. Se una vuole indossare il burkini, deve avere la libertà di farlo. Questo significa essere libertari. Se invece ragioniamo in un'ottica di sapere quello che una certa categoria di persone "vuole veramente", allora diventiamo antiliberali così come lo è il femminismo. Il femminismo che cos'è se non il decidere quello che altre donne vogliono?
Ecco, noi non sappiamo quello che le donne vogliono. Distinguere  bikini e burkini come se fossero l'emblema, rispettivamente della libertà e del comandamento religioso antilibertario è fuorviante. Noi siamo tutti profondamente influenzati dalla nostra cultura e dalla nostra educazione, che non sono solo sintetizzabili in cattolicesimo, ma sono molto di più. La sessocrazia, ad esempio, il culto per la Figa, sono valori molto più influenti del Cristianesimo, in Italia. Non esiste una vera distinzione tra censura libertaria e censura religiosa, proprio perché il nostro attuale concetto di libertà è religioso.  Ad esempio, dire "viva la figa" ad un brindisi, non è forse come religioso quanto un "alleluja"? Qui c'era un'utente che raccontava che essendo una nuotatrice aveva diversi costumi interi e andava in spiaggia con quelli e il suo gruppo di amici la rimbrottavano perché avrebbe dovuto mostrare più pelle; non è forse questa una forma esplicita di bigottismo? Che cos'è il bigottismo se non il pretendere che gli altri si conformino ai propri valori quando questi sono maggioritari? E i libertari tradizionali per te non sarebbero i più accesi bigotti?

Non siamo noi che dobbiamo dire quando una persona si veste in un certo modo, che quella persona è obbligata e non lo vuole veramente: non possiamo saperlo. Dobbiamo invece far rispettare le regole. Ad esempio se io vado in giro in mutande, faccio poca strada perché mi portano in un commissariato, invece la donna ha più libertà; la giustizia è uguale per tutti o no? E allora le leggi devono valere per gli uomini come per le donne.

Offline Warlordmaniac

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Re:Il Burkini
« Risposta #47 il: Agosto 19, 2016, 13:21:30 pm »
Io penso che le regole sociali imposte dalle religioni non nascano per caso, ma da esigenze appunto, delle società.
Anche la R. Cattolica avrebbe le sue regole che peraltro, a quanto ne so,non sembrano del tutto dissimili da quelle islamiche. Anche la donna cattolica dovrebbe indossare il velo e mantenere sempre un abbigliamento di un certo tipo. Sino a prima del neofemminismo era così anche da noi. Le nostre nonne (o mamme, dipende dall'età), facevano il bagno solo in costume intero.
Nelle chiese, monasteri, santuari, etc. non si può entrare in minigonna.
L'esigenza di base sta nell'equilibrare i due poteri maschili-femminili, là dove il primo si nutre, schematicamente, di abilità e sostanza mentre il secondo di attrattiva fisica-sessuale.
Così se la donna si copre mitiga il suo potere; mentre l'uomo dovrebbe osservare sempre rispetto e riverenza verso la donna, che essendo coperta non può cmq "giudicare" solo in base alla bellezza. Così ci sarebbe equilibrio, evidentemente.
La donna coperta è una donna con meno potere, ma anche, allo stesso tempo, è una garanzia di rispetto, bella o brutta che sia.

Da noi non funziona così, evidentemente, ma da noi, sempre secondo me, non è il bene della donna o dell'uomo quello che si persegue, ma sono altre cose.
Io non sono credente e tanto meno religioso e rispetto un pò tutti, ma certo non mi pare molto serio prendere da una religione solo le cose che piacciono e le altre rifiutarle e punto.

Ma tornando alla questione, dire che le donne islamiche se potessero non indosserebbero nè burka nè burkini non mi sembra corrisponda alla realtà: semplicemente queste donne fanno parte di un gruppo che si è dato queste regole, loro accettano quel gruppo con quelle regole, punto. Se anche potessero cambiare (e in Italia potrebbero sicuramente, anche con facilità) non cambierebbero, perchè evidentemente ritengono le loro regole migliori delle nostre. E per certi aspetti sarei anche d'accordo con loro.
Dire che bisogna imporre loro altre regole che a noi sembrano migliori, mi sa tanto di "esportazione della democrazia", cioè un voler imporre a forza un sistema che loro non vogliono affatto e che non sentono come il loro sistema. Abbiamo peraltro visto quali effetti ha prodotto il tentativo di esportare la democrazia, neanche poi fossimo dei profeti mandati direttamente dal cielo.

Bravissimo, perfettamente d'accordo.

Offline kautostar

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Re:Il Burkini
« Risposta #48 il: Agosto 19, 2016, 16:05:39 pm »
Se invece ragioniamo in un'ottica di sapere quello che una certa categoria di persone "vuole veramente", allora diventiamo antiliberali
Mettiamola così, non me ne frega niente di cosa "vogliono veramente" le donne musulmane, io non vorrei vedere in Italia donne con burkini e veli integrali, non solo per una questione estetica(anche se ci sono pure ottimi motivi estetici, questi costumi sono davvero brutti a vedersi, quasi peggio delle ciccione in bikini  :lol: ), ma per quello che rappresentano, perché sono un simbolo dell'islamizzazione che molti immigrati vogliono esportare in Europa, e uno spregio nei confronti delle nostre usanze.
Se le donne musulmane non possono fare a meno di indossare quegli scafandri, se ne tornino nei loro Paesi d'origine (o rimangano chiuse in casa) di sicuro non ne sentirò la mancanza!

Non è una questione di libertà femminile(quello tutt'al più sarebbe un effetto collaterale...e anche se le musulmane si dovessero sentire meno libere, chissenefrega!  se lasciamo troppa libertà alle musulmane di vestirsi come vogliono, tra qualche anno saranno le italiane che non potranno più andare al mare in bikini), è semplicemente una difesa dello stato laico contro la prepotenza degli immigrati musulmani

Comunque la si pensi inutile allarmarsi, in Italia una cosa del genere non si farà mai, noi italiani abbiamo un concetto di laicismo molto papalino(se vietassimo il burkini per coerenza dovremmo vietare anche il crocifisso nei luoghi pubblici) , e abbiamo un Papa filoislamico al massimo!
« Ultima modifica: Agosto 19, 2016, 16:16:16 pm da kautostar »

Offline Warlordmaniac

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Re:Il Burkini
« Risposta #49 il: Agosto 19, 2016, 16:21:35 pm »

se lasciamo troppa libertà alle musulmane di vestirsi come vogliono, tra qualche anno saranno le italiane che non potranno più andare al mare in bikini), è semplicemente una difesa dello stato laico contro la prepotenza degli immigrati musulmani


Perché non potranno più andare in bikini? Non vedo un collegamento tra i due estremi, un po' come dire che se oggi non proibiamo il veganesimo, tra qualche anno non potremmo più mangiarci una fettina.

E sarebbe così grave? Oggi è proibito girare nudi, mi pare che viviamo tranquillamente lo stesso.

Offline TheDarkSider

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Re:Il Burkini
« Risposta #50 il: Agosto 20, 2016, 13:02:48 pm »
Mettiamola così, non me ne frega niente di cosa "vogliono veramente" le donne musulmane, io non vorrei vedere in Italia donne con burkini e veli integrali, non solo per una questione estetica(anche se ci sono pure ottimi motivi estetici, questi costumi sono davvero brutti a vedersi, quasi peggio delle ciccione in bikini  :lol: ), ma per quello che rappresentano, perché sono un simbolo dell'islamizzazione che molti immigrati vogliono esportare in Europa, e uno spregio nei confronti delle nostre usanze.
Le nostre usanze non prevedono che le donne devono girare sempre mezze nude, e il pudore e' qualcosa di naturale che tutte le religioni e tutte le persone di buon senso ammettono.

Il punto e' che per impedire l'islamizzazione del nostro paese dobbiamo fare solo una cosa: respingere l'invasione da parte degli immigrati islamici.
Vietare il burkini non serve e, soprattutto, e' sbagliato anche dal punto di vista della nostra cultura: vietare a una donna di indossare cio' che vuole senza nuocere agli altri e' un abominio liberticida.

"Le donne occidentali sono più buone e tolleranti con gli immigrati islamici che le stuprano che con i loro mariti."
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Offline kautostar

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Re:Il Burkini
« Risposta #51 il: Agosto 20, 2016, 15:57:26 pm »
Le nostre usanze non prevedono che le donne devono girare sempre mezze nude, e il pudore e' qualcosa di naturale che tutte le religioni e tutte le persone di buon senso ammettono.

Il punto e' che per impedire l'islamizzazione del nostro paese dobbiamo fare solo una cosa: respingere l'invasione da parte degli immigrati islamici.
Vietare il burkini non serve e, soprattutto, e' sbagliato anche dal punto di vista della nostra cultura: vietare a una donna di indossare cio' che vuole senza nuocere agli altri e' un abominio liberticida.

Il burkini è solo un costume da bagno, vietare il burkini non impone alle donne di andare in giro sempre mezze nude, ma solo di non farsi il bagno al mare o in piscina imbacuccate(che non vuol dire necessariamente nude, esistono anche costumi interi non musulmani).
Il che mi sembra anche sensato da un punto di vista pratico, non credo che con quei costumi così larghi ci si muova tanto bene in acqua, sicuramente sono d'intralcio nel nuoto(non a caso alle olimpiadi non ci sono nuotatrici musulmane...dovendo nuotare con quella specie di scafandro non hanno alcuna speranza di classificarsi)!
Fuori dall'acqua e dalle spiagge, possono continuare ad andare in giro coperte come preferiscono!

Per impedire l'islamizzazione può essere anche utile vietare o limitare (in luoghi pubblico)quegli usi e costumi islamici totalmente incompatibili con i nostri. Sarebbe giusto anche in un'ottica di reciprocità, visto che se vado in un paese islamico sono io che devo adeguarmi alle loro usanze, e non viceversa!

Offline Vicus

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Re:Il Burkini
« Risposta #52 il: Agosto 20, 2016, 16:28:30 pm »
Le nostre usanze non prevedono che le donne devono girare sempre mezze nude, e il pudore e' qualcosa di naturale che tutte le religioni e tutte le persone di buon senso ammettono.

Il punto e' che per impedire l'islamizzazione del nostro paese dobbiamo fare solo una cosa: respingere l'invasione da parte degli immigrati islamici.
Vietare il burkini non serve e, soprattutto, e' sbagliato anche dal punto di vista della nostra cultura: vietare a una donna di indossare cio' che vuole senza nuocere agli altri e' un abominio liberticida.
Concordo.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline TheDarkSider

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Re:Il Burkini
« Risposta #53 il: Agosto 20, 2016, 16:30:36 pm »
Il burkini è solo un costume da bagno, vietare il burkini non impone alle donne di andare in giro sempre mezze nude, ma solo di non farsi il bagno al mare o in piscina imbacuccate(che non vuol dire necessariamente nude, esistono anche costumi interi non musulmani).
Il che mi sembra anche sensato da un punto di vista pratico, non credo che con quei costumi così larghi ci si muova tanto bene in acqua, sicuramente sono d'intralcio nel nuoto(non a caso alle olimpiadi non ci sono nuotatrici musulmane...dovendo nuotare con quella specie di scafandro non hanno alcuna speranza di classificarsi)!
Fuori dall'acqua e dalle spiagge, possono continuare ad andare in giro coperte come preferiscono!

Per impedire l'islamizzazione può essere anche utile vietare o limitare (in luoghi pubblico)quegli usi e costumi islamici totalmente incompatibili con i nostri. Sarebbe giusto anche in un'ottica di reciprocità, visto che se vado in un paese islamico sono io che devo adeguarmi alle loro usanze, e non viceversa!
Sempre peggio.

Quindi vuoi vietare il burkini con l'esplicita motivazione di proibire un costume di una ben specifica religione.
Questo e' in contrasto con la Costituzione e con il valore irrinunciabile di liberta' di religione, te ne rendi conto?

I paesi islamici che ti impongono il velo e/o burkini sono esattamente i paesi teocratici, quei paesi cioe' dove la religione ha la sovranita' su tutto.
Questi non sono tutti i paesi islamici. Ci sono (o c'erano) molti paesi piu' o meno laici, molti dei quali sono stati destabilizzati proprio dall'Occidente (Iraq, Libia, Siria, ecc.)

Adeguare le nostre leggi ai paesi islamici  teocratici e' un'aberrazione che io respingo con tutto me stesso.
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Online Jason

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Re:Il Burkini
« Risposta #54 il: Agosto 20, 2016, 16:46:35 pm »
Kautostar, il pudore già te lo propone la religione cristiana, in particolare le correnti cattolica e ortodossa ( il protestantesimo è un caso a parte)  , e non mi sembra che queste due religioni ti impongano a te donna il costume intero, visto che ci sono bikini* che non sono per niente provocanti , anzi lo sono meno di alcuni interi .

*paradossalmente alcune donne grasse stanno meglio con un due pezzi molto spesso che con l'intero , solo per precisare .
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Offline Vicus

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Re:Il Burkini
« Risposta #55 il: Agosto 20, 2016, 17:04:04 pm »
Sempre peggio.

Quindi vuoi vietare il burkini con l'esplicita motivazione di proibire un costume di una ben specifica religione.
Questo e' in contrasto con la Costituzione e con il valore irrinunciabile di liberta' di religione, te ne rendi conto?

I paesi islamici che ti impongono il velo e/o burkini sono esattamente i paesi teocratici, quei paesi cioe' dove la religione ha la sovranita' su tutto.
Questi non sono tutti i paesi islamici. Ci sono (o c'erano) molti paesi piu' o meno laici, molti dei quali sono stati destabilizzati proprio dall'Occidente (Iraq, Libia, Siria, ecc.)

Adeguare le nostre leggi ai paesi islamici  teocratici e' un'aberrazione che io respingo con tutto me stesso.
C'è anche la questione della reciprocità.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Il Burkini
« Risposta #56 il: Agosto 20, 2016, 17:24:05 pm »
...
Fuori dall'acqua e dalle spiagge, possono continuare ad andare in giro coperte come preferiscono!
Scusa, ma perchè fuori dall'acqua posso fare come prefiscono ma nell'acqua no!?
Mica inquinano o fanno danni. A me non danno alcun fastidio.

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Per impedire l'islamizzazione può essere anche utile vietare o limitare (in luoghi pubblico)quegli usi e costumi islamici totalmente incompatibili con i nostri. Sarebbe giusto anche in un'ottica di reciprocità, visto che se vado in un paese islamico sono io che devo adeguarmi alle loro usanze, e non viceversa!
Per impedire l'islamizzazione, chi di dovere avrebbe dovuto impedire il neofemminimo feroce e maligno, che ha creato il vuoto (in tutti i sensi) che ora gli islamici riempiono. Diciamo pure che l'islamizzazione ce la meritiamo alla grande.
"La realtà risulta spesso più stupefacente della fantasia. A patto di volerla vedere."

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Re:Il Burkini
« Risposta #57 il: Agosto 20, 2016, 18:30:57 pm »
Segnalo questo :

http://www.maurizioblondet.it/tormentone-estivo-del-burkini-luigi-copertino/


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IL TORMENTONE ESTIVO DEL BURKINI

Solo settant’anni fa una donna che osasse esporsi in spiaggia in bikini – e si trattava di bikini che oggi riterremmo molto castigati – rischiava feroci condanne morali e perfino salate multe amministrative per “oscenità”.

In un Occidente che non sa neanche distinguere, ad esempio, un burqa da un chador (oltretutto entrambi di origini pre-islamiche, dato che il primo fu indossato da Roxane, l’amata consorte battriana, ossia in termini odierni “afghana”, di Alessandro Magno, al momento delle nozze ed il secondo di origine mesopotamica, attestato nell’epoca della dinastia persiana degli Achemenidi, serviva a distinguere la donne di rango dalle prostitute e dalle serve; la Santa Vergine Maria indossò il chador come testimonia ancor oggi l’iconografia mariana), abbiamo assistito, in questi ultimi giorni, al tormentone estivo a proposito del cosiddetto “burkini”, un costume da bagno usato dalle donne islamiche. Un costume integrale, di recente produzione, che copre l’intera persona nel rispetto della pudicizia e della norma coranica per la quale si devono coprire tutte le parti del corpo femminile suscettibili di richiami sessuali e quindi tutto il corpo salvo viso, piedi e mani.

Il primo ministro francese, socialista, Manuel Valls, in appoggio a quei sindaci che hanno vietato sulle loro spiagge l’uso del burkini, si è lanciato in una polemica anti-islamica che rivela tutta l’abissale ignoranza del personaggio. Una ignoranza abissale della storia e dell’antropologia religiosa che lo accomuna al nostro Matteo Salvini, capo leghil-populista italiano, esibitosi in analoghe perfomance mediatiche nella speranza di raccogliere voti tra gli italiani più sensibili ai (malintesi) richiami identitari. Più intelligentemente il nostro ministro degli Interni, Alfano, ha evitato di imbarcarsi in inutili quanto strumentali guerre di religione. Da parte cattolica invece, con le dichiarazione di  mons. Galantino segretario generale della Cei, c’è stata una presa di distanza dalle posizioni di Valls e di Salvini, forse anche perché, sotto il profilo morale, non è certo possibile indicare nella maggior parte delle donne occidentali, anche tra le cristiane, un esempio di civiltà da additare al mondo islamico.

Almeno a giudicare dalle immagini circolate in questi giorni sui media, il burkini non sembra neanche un indumento impresentabile. Anzi rileva perfino una sua “erotica” eleganza quando è indossato dalle giovani e spesso avvenenti donne di fede islamica. Sarà, forse, perché  noi maschi occidentali, ormai del tutto assuefatti al nudo integrale femminile, non siamo più abituati all’immaginazione che un velo sul corpo femminile può suscitare.

In realtà quello del burkini è un tormentone che, ancora una volta, rivela il cortocircuito dell’ideologia occidentale.

Come è già accaduto per il caso della reintroduzione del reato di opinione a proposito del negazionismo – sia chiaro che affermando questo lo scrivente non sta dichiarando alcuna simpatia per i “negazionisti” ma sta solo dicendo che essi devono essere affrontati e tacitati con le armi della storiografia e della cultura e non con il codice penale – il divieto per le donne islamiche di indossare quel che vogliono è una chiara, palese e patente contraddizione con la filosofia portante del liberalismo occidentale la quale pone al primo posto, anche al di sopra della Verità (che oltretutto per il liberalismo integralista non esiste), la “Libertà”, il diritto di ciascuno e di ciascuna di fare tutto quel che si vuole salvo danneggiare il prossimo.

Non a caso una delle giovani donne in burkini, intervistata in questi giorni da una tv, si è appellata proprio ai principi liberali dell’Occidente per rivendicare la sua libera scelta di indossare quel costume da spiaggia.

Naturalmente, molti occidentali, a fronte della rivendicazione dell’intervistata in questione,  avranno pensato che le donne islamiche non siano effettivamente libere nella loro scelta ma invece costrette dalla pressione religiosa delle loro comunità. Questo del resto è lo stesso ragionamento che viene di solito applicato dall’occidentale medio, che si ritiene laico ed evoluto, alla scelta claustrale delle suore cattoliche, che si fa dipendere da condizionamenti culturali o familiari e mai dalla gioia di un incontro con il Vero Amore. Nella mentalità dell’occidentale medio lo stesso senso di colpa che un credente può provare, per i suoi peccati, di fronte a Dio altro non sarebbe che atavico e barbarico retaggio di un passato oscuro e difficile da estirpare. Sicché, poi, per spiegare il fenomeno l’occidentale in questione ricorre a tutto l’armamentario illuminista, libertario o marx-freudiano che i vaghi ricordi di quanto appreso dai suoi professori negli anni scolastici ed universitari, confermatigli dalla quotidiana e banale ripetizione massmediatica, gli mettono a disposizione.

Si potrebbe, però, chiedere al nostro occidentale medio quando sono invece libere le nostre laiche ed evolute donne nello spogliarsi? Se, in altri termini, esse lo fanno per effettiva libera scelta o perché indottevi dalla moda del nostro tempo e quindi dalla pressione culturale e sociale benché diversa da quella che induceva le loro nonne ad indossare vestiti coprenti ed a portare il velo sulla testa in chiesa? Oppure ancora, se una donna che si spoglia – e questo vale anche per l’uomo – lo fa per decisione immune da ogni vanità o desiderio di attrarre l’attenzione dell’altro sesso oppure proprio perché cede a questo desiderio, del resto naturale ma anche da comporre con quanto nell’uomo non è mera animalità bensì spiritualità (la “sacramentalizzazione” o la ritualizzazione che le religioni fanno dell’unione tra uomo e donna proprio a questo serve, a rendere spirituale anche l’unione carnale e sessuale)?

Ora è chiaro che se una donna mussulmana vuole indossare il burkini nessuno potrà, secondo i canoni dell’Occidente liberale, impedirglielo come nessuno può impedire ad una donna occidentale di indossare il bikini, il monokini o di andare completamente nuda (almeno nelle spiagge riservate ai nudisti).

Vietare il burkini è un contravvenire alle stesse basi valoriali dell’Occidente, checché ne pensi il ministro francese Valls che ha parlato, a proposito dell’indumento estivo delle mussulmane, di un attentato ai “nostri valori”.

Quali valori? Il punto infatti sta tutto nell’approccio francese, un approccio giacobino, all’idea di “Liberté”. Quel che il primo ministro francese ha contestato alle mussulmane è, infatti, che esse indossando il burkini intendono manifestare pubblicamente la propria appartenenza religiosa e quindi distinguersi dalle altre cittadine francesi mettendo al di sopra della “sacra laicité repubblicana” il proprio credo religioso. Le giovani islamiche sarebbero responsabili di lesa maestà repubblicana. La Marianne non può tollerare alcuna diversità che metta in discussione l’egalitarismo rivoluzionario.

Valls attesta nuovamente, se ve ne fosse ancora bisogno, l’essenza totalitaria del giacobinismo rivoluzionario e della “laicité” alla francese.

Questo modo di approcciare la laicità, infatti, è lo stesso che impone in Francia la “privatizzazione” anche della pratica religiosa cristiana, la quale non può avvenire pubblicamente ma deve esprimersi solo nei luoghi a ciò adibiti ossia nelle chiese, e dispone il divieto di esporre il Crocifisso negli uffici pubblici.

La modernità ha elaborato un altro modo di approcciare alla laicità ossia quello che ha prevalso negli Stati Uniti e che consiste nella libertà di espressione pubblica della propria fede religiosa ma anche nel riconoscimento statuale di qualsiasi fede, anche quelle settarie sul tipo di Scientology, in nome di un sostanziale indifferentismo o, per dirla con Benedetto XVI, relativismo. Tutte le fedi possono liberamente e “concorrenzialmente” (l’idea americana della laicità è del tutto mercantile) agire in ambito pubblico purché nessuna pretenda l’esclusiva, il monopolio, a discapito delle altre.

Tra il modello francese e quello americano, in fondo, non c’è molta differenza perché entrambi, il primo in modo autoritario ed il secondo in modo indifferentista, minano alla radice l’esperienza religiosa intaccandone la specificità ed i suoi inevitabili legami con la società, anche politica.

Nell’antichità il problema della convivenza tra le fedi era stato risolto con la tolleranza di fatto, da parte della fede egemone in un territorio, delle minoranze religiose allogene. Tolleranza di fatto che, sia chiaro, non escludeva affatto anche pesanti limitazioni civili e con una certa frequenza anche conflitti e violenze sociali cui le autorità cercavano di porre argini non sempre in modo efficace. Tuttavia, il sistema antico ha permesso, nonostante i suoi difetti, alle fedi di convivere ed alle varie minoranze di perpetuare la propria esistenza comunitaria fino ad oggi.

Non abbiamo avuto notizie di eventuali reazioni, in Francia, da parte della destra nazionalista e lepenista. Di sicuro, in essa, avrà prevalso l’anti-islamismo sull’anti-socialismo e si sarà accodata al coro occidentalista antiburkini in nome di una malintesa difesa dell’identità nazionale minacciata dall’islamizzazione. Probabilmente il neopaganesimo illuminista e nicciano di alcuni settori della destra francese, quelli facenti capo ad Alain De Benoist, avrà colto l’occasione per la solita reprimenda contro il “totalitarismo monoteista”, dal quale dipenderebbero l’egalitarismo di cui si nutre il laicismo francese, che a differenza del “pluralismo politeista” non ammette differenze. Una reprimenda che naturalmente non mette in conto – è quanto il pensiero nicciano e neopagano puntualmente nasconde! – che la fede nell’Unicità di Dio (la quale, pur nelle loro differenze, accomuna cristiani, ebrei ed islamici) dichiarata sul piano soprannaturale e trascendente non nega, anzi afferma ed impone, la diversità tra gli uomini, i popoli e le culture sul piano immanente e naturale.

Ma dalla destra, qualunque destra attuale, incapace di articolare un qualsiasi discorso culturale quale base della propria proposta politica nessuno, almeno non lo scrivente, si aspetta ancora qualcosa di intelligente.

Sono invece i cristiani e le cristiane a dover riflettere approfonditamente, consci di come e quanto l’ideologia occidentale ha essi per primi colpito duramente.

Lo scrivente, infatti, da cattolico (vorrei dire, ma non lo dico, “tradizionalista” se questo termine non fosse ormai abusato e svalutato da tanto trogloditismo, settario o teocons, che ammorba da alcuni decenni il cosiddetto tradizionalismo cattolico rendendolo una macchietta), non può non simpatizzare con le donne islamiche in burkini.

Questo perché ogni atteggiamento, maschile o femminile, di modestia, di umiltà, apre il cuore a Dio, ci avvicina all’Amore Assoluto, mentre, al contrario, gli atteggiamenti che sollecitano le nostre vanità, il nostro orgoglio, ed i nostri desideri non incanalati verso l’Alto ci chiudono nella protervia prometeica dell’esaltazione auto-deificatoria dell’io, allontanandoci dalla Luce Increata che vorrebbe accoglierci tutti se Glielo consentiamo.

Da cattolico peccatore, consapevole appunto dei miei innumerevoli peccati, non posso sentirmi migliore di una islamica che indossa il burkini e che almeno si sforza di essere più umile e più modesta di me.

                                                                                                 Luigi Copertino


Sono essenzialmente d'accordo, richiama le parole che ha scritto DarkSider, però non si può fare l'equazione "burkini=più pudore" e "bikini=meno pudore" (lui non la fa, ma potrebbe essere interpretata così)  perchè l'essere in burkini non ti dà la patente di donna fedele e pudica , come pure il bikini , e viceversa .
«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
Theodore Roosvelt, Presidente degli Stati Uniti d’America

Offline ilmarmocchio

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Re:Il Burkini
« Risposta #58 il: Agosto 20, 2016, 19:27:56 pm »
Sempre peggio.

Quindi vuoi vietare il burkini con l'esplicita motivazione di proibire un costume di una ben specifica religione.
Questo e' in contrasto con la Costituzione e con il valore irrinunciabile di liberta' di religione, te ne rendi conto?

I paesi islamici che ti impongono il velo e/o burkini sono esattamente i paesi teocratici, quei paesi cioe' dove la religione ha la sovranita' su tutto.
Questi non sono tutti i paesi islamici. Ci sono (o c'erano) molti paesi piu' o meno laici, molti dei quali sono stati destabilizzati proprio dall'Occidente (Iraq, Libia, Siria, ecc.)

Adeguare le nostre leggi ai paesi islamici  teocratici e' un'aberrazione che io respingo con tutto me stesso.

quoto tutto

Offline ilmarmocchio

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Re:Il Burkini
« Risposta #59 il: Agosto 20, 2016, 19:29:20 pm »
Scusa, ma perchè fuori dall'acqua posso fare come prefiscono ma nell'acqua no!?
Mica inquinano o fanno danni. A me non danno alcun fastidio.
Per impedire l'islamizzazione, chi di dovere avrebbe dovuto impedire il neofemminimo feroce e maligno, che ha creato il vuoto (in tutti i sensi) che ora gli islamici riempiono. Diciamo pure che l'islamizzazione ce la meritiamo alla grande.

quoto