Sì, questo l'ho capito, ma non ho capito perché si debbano esaltare le abilità empatiche femminili. Poi se i risultati delle ricerche scientifiche confermano non entro nel merito, però le mie esperienze personali mi insegnano ben altro. Per quanto riguarda tutto il resto, concordo con la proposta delle scuole omogenee per sesso. Io però, mio modesto parere, punterei più sull'evidenziare come gli studenti di sesso maschile, più che avere ridotte (o rallentate) facoltà di apprendimento (cosa che potrebbe farci apparire come dei ritardati), vengano ostacolati nell'apprendimento dalla presenza femminile. Il che è molto diverso. Un conto è dire che i maschi apprendono più lentamente, un altro che essi apprendono normalmente, ma vengono ostacolati in ciò dalla presenza femminile nelle scuole. Non si tratta di una strategia retorica, ma della realtà. Come potrebbe una donna dotta, che nella maggior parte dei casi considera tutta la cultura e la scienza un frutto del "patriarcato", insegnare senza danni Leopardi o Galilei? E come potrebbe una ragazzina, allevata per portare avanti la misandria sin dall'infanzia, comportarsi come compagna di studio? Per tacer d'altro; giacché penso proprio che, come direbbe giuspal, mescolare il cioccolato con lo sterco non migliori affatto il sapore del cioccolato e che certe presunzioni sulla maggiore empatia facciano passare lo sterco per cioccolato; lo sterco non è più empatico, è cattivo.