Autore Topic: Come il femminismo sta uccidendo il cinema per uomini  (Letto 94975 volte)

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Offline Fazer

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Re:Come il femminismo sta uccidendo il cinema per uomini
« Risposta #60 il: Agosto 31, 2016, 11:56:25 am »
Inizia a pensarlo.
Quanti siamo qui dentro a combattere per TUTTI?
Perchè gente come cracco e altri coglioni ''virili'' non spendono un pò della loro presunta virilità per dire qualcosa a favore della propria categoria?
Devono andare gli sfigati a difendere Gerusalemme come nella famosa armata brancaleone?
Brad Pitt è stato dissanguato dalla sua mogliettina pur di farla stare zitta e salvare l'immagine.
Chi parla invece,chi non ha immagini da salvare.
Scusate ma anch'io incomincio a essere scettico sulla ''causa''.
Qui ognuno specialmente se ricco pensa solo a salvarsi il culo e a fare lo splendido.

 ;) :ok:

Qui ognuno specialmente se ricco pensa solo a salvarsi il culo e a fare lo splendido.

Se invece è povero è anche peggio perchè gli tocca stare zitto per salvare il quotidiano tozzo di pane.

Online Jason

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Re:Come il femminismo sta uccidendo il cinema per uomini
« Risposta #61 il: Agosto 31, 2016, 12:42:03 pm »
Se inizio a pensare che ognuno pensa solo ai propri comodi e a fregare il prossimo, anche se questa epoca mi pare abbastanza poco umanista, sono cavoli. Né si può limitare questa affermazione solo al mondo femminile. Se no è come se dicessi che gli ebrei sono tutti attaccati ai soldi o i capitalisti degli sfruttatori. Così non vado da nessuna parte e non me la sento di astenermi come alcuni del forum.

Vero giacca, ma questo non lo devi dire a me , giacchè io sono il primo del forum, insieme a Vicus, a sostenere le cose che dici tu .
Tra l'altro mi sembra di aver detto già diverse volte che anche la maggior parte degli uomini è di fatto femminista , sebbene negli uomini il cambiamento è più veloce rispetto alle donne , cioè la consapevolezza sta aumentando più rapidamente rispetto alle donne .

Non sono uno pseudo mgtow .
«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
Theodore Roosvelt, Presidente degli Stati Uniti d’America

Online Frank

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Re:Come il femminismo sta uccidendo il cinema per uomini
« Risposta #62 il: Agosto 31, 2016, 18:53:05 pm »
Con Abel Ferrara non ho una grande intesa,la sua idea di cinema è troppo diversa dalla mia.
A mio parere fa' un errore tipico di molti registi Noir ovvero concentrarsi sull'atmosfera e dimenticarsi del ritmo,del coinvolgimento e della gestione degli attori.
Se è vero che non apprezzo Ferrara devo invece dire di apprezzare ,e parecchio, le tettine naturali che Melanie Griffith sfoggia in questo film, non so tu Frank ma io non ne posso più di queste tette siliconate che ormai la fanno da padrone nel cinema moderno.
Che poi la piaga del silicone è ormai diffusa anche tra le donne comuni..anche se la sciagura più grande sono queste labbra siliconate che sembrano due canotti, che rendono i loro sorrisi plasticosi e artificiali...bah non capiro' mai questa moda oscena.

Neanche a me piacciono le siliconate, così come non amo minimamente le donne tutte tatuate e piene di piercing.


Offline CLUBBER

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Re:Come il femminismo sta uccidendo il cinema per uomini
« Risposta #63 il: Settembre 03, 2016, 00:26:02 am »
Mi pare obbligatorio dover parlare del nuovo Ghostbusters.
Prima però,come di consueto, un piccolo commento sulle due opere originali.
Due film famosissimi ma ancora più famosa è la canzone omonima di Ray Parker Junior scritta appositamente per il film.
I due film sono due simpatiche commedie con una spruzzata di azione e giusto un pizzico di atmosfera horror.
Tutti i componenti degli acchiappafantasmi hanno un carattere ben preciso ma spiccano in particolare il dottor Peter Venkam(interpretato da Bill Murray) e il Dottor Egon Spengler:il primo cinico,sarcastico e irriverente,il secondo intellettualoide,eccentrico e serioso.
Segretaria del gruppo Janine Melnitz.
I due film hanno successo per gli ottimi effetti speciali (per l'epoca) e soprattutto perché sono divertenti,fanno ridere.
Il reboot del 2016 è l'operazione più esplicitamente femminista in fatto di rifacimenti cinematografici che abbia mai visto.
I personaggi adesso sono donne,in tal modo riescono nell'impresa di non essere credibili nelle scene d'azione e di non strappare manco una risata(le donne che sanno far ridere sono mosche bianche).
Come ciliegina sulla torta,a dimostrare gli intenti femministi del film, il personaggio della segretaria Janine viene sostituito con il segretario Kevin: bello ma totalmente idiota.
Tutte brutte notizie?
No no  :shifty:
Il trailer ufficiale del film ha avuto il RECORD DI "NON MI PIACE" TRA I TRAILER SU YOU TUBE.
In più il film si è rivelato UN FLOP COMMERCIALE. :shifty:
Questa dovrebbe essere la giusta fine per tutte queste operazione meschine e miserabili.
« Ultima modifica: Settembre 03, 2016, 00:39:15 am da CLUBBER »
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Re:Come il femminismo sta uccidendo il cinema per uomini
« Risposta #64 il: Settembre 03, 2016, 23:31:25 pm »
Aggiungo che il problema non è che ci abbiano messo delle donne, perché, come dici tu: nel caso dei primi ghostbusters i personaggi avevano una personalità diversa, simpatica e particolare.

Queste invece sembrano scappate dal blog di "acchiappo i muri" o come cavolo si chiama...


Davvero sembra (/è) una pantomima femminista, nulla più.

Offline CLUBBER

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Re:Come il femminismo sta uccidendo il cinema per uomini
« Risposta #65 il: Settembre 04, 2016, 02:19:20 am »
Aggiungo che il problema non è che ci abbiano messo delle donne, perché, come dici tu: nel caso dei primi ghostbusters i personaggi avevano una personalità diversa, simpatica e particolare.

Queste invece sembrano scappate dal blog di "acchiappo i muri" o come cavolo si chiama...


Davvero sembra (/è) una pantomima femminista, nulla più.
Sono d'accordo con tutto quello che hai scritto tranne su una cosa:a me infastidisce parecchio veder sostituiti personaggi maschili,in film maschili,fatti da uomini per gli uomini(e ragazzi) da delle donne.
Non mi piace neanche un po'.
Sono personaggi nati per far immedesimare il pubblico maschile in loro,sostituirli con delle donne non ha altra motivazione che svalorizzare l'Uomo e la virilità.
Questo è quello che penso.
Comunque aggiungo che non reggo proprio Melissa McCarthy,attrice scadente,comica che non fa'ridere...ma guai a criticarla perché è sia donna che grassa quindi per buonismo è inattaccabile dai media e dai critici.
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Offline CLUBBER

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Re:Come il femminismo sta uccidendo il cinema per uomini
« Risposta #66 il: Settembre 04, 2016, 02:26:23 am »
Che poi è il solito "2 pesi 2 misure"
Se io ad esempio critico le capacità recitative di Massimo Boldi nessuno mi verrà' a dire che ce l'ho con lui perché è grasso e brutto.
Se invece critico le capacita' recitative di Melissa McCarthy zerbini e femministe subito a dire che ce l'ho con lei perché è grassa  :doh:
Solite stronzate.
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Re:Come il femminismo sta uccidendo il cinema per uomini
« Risposta #67 il: Settembre 04, 2016, 09:07:40 am »
Aggiungo che il problema non è che ci abbiano messo delle donne, perché, come dici tu: nel caso dei primi ghostbusters i personaggi avevano una personalità diversa, simpatica e particolare.

E invece è un problema, perché come ti ha già fatto notare CLUBBER, non si può pensare di sostituire personaggi maschili in film maschili, fatti da uomini per gli uomini.
Immagina un po' se nel film "Il giustiziere della notte", al posto di Charles Bronson, ci mettessero una femmina? Oppure una "dura poliziotta"  :doh: al posto di Clint Eastwood in "Ispettore Callaghan il caso Scorpio è tuo" ?
Non parliamo poi di tutte le Bruce Lee al femminile che ormai impazzano un po' ovunque.

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Re:Come il femminismo sta uccidendo il cinema per uomini
« Risposta #68 il: Settembre 04, 2016, 09:26:12 am »
Un film inguardabile (perlomeno per me) è questo:
http://www.filmtv.it/film/12656/pronti-a-morire/

http://www.filmtv.it/film/12656/pronti-a-morire/recensioni/839853/#rfr:film-12656
Citazione
La recensione
di Maciknight
stelle

Con questo film la Stone, allora splendida trentasettenne con i soldi che le uscivano dalle orecchie, producendolo si è tolta qualche capriccio, e lo si percepisce bene se si visiona il film attentamente. Si è concessa di appagare qualche velleità da protagonista western, e non si è fatta mancare nulla grazie alla regia di Raimi, che in quanto a creare spettacolarità ad uso commerciale se ne intende. Tutti, dicasi tutti, gli ingredienti classici del genere western sono stati inseriti, tutti i luoghi comuni, gli stereotipi, le citazioni, le forzature artatamente confezionate per sostenere la Stone ed i suoi beniamini (in fondo si tratta di attività ludica), ma anche i punti di forza e parecchia inventiva nel cercare di proporre qualche variante e valore aggiunto. La Stone interpreta un personaggio che sembrerebbe la versione femminile di Leonardo DiCaprio (che in questo film pare un adolescente imberbe, idolo delle fanciulle del villaggio, ma che come pistolero è a credibilità zero), nel senso che negli atteggiamenti e nelle posture gli assomiglia a tal punto che sembrerebbe sua sorella nel film, ed infatti i due legano, nonostante potenzialmente sarebbero avversari. Più che una pistolera sembrerebbe una psicolabile, sicuramente disturbata, con scarsissime probabilità di sopravvivenza in un contesto come quello, se ci fosse realismo, ma il film è commerciale, ben confezionato ma rimane commerciale e non si preoccupa molto di risultare realistico, e quindi si fa quello che si ritiene il pubblico ed il produttore si aspetti. Solo che si finisce per perdere di vista il senso di quello che viene proposto, non si capisce se si sono presi troppo sul serio o se volevano invece scherzare maggiormente, ma in tal caso l’ironia è carente, come anche il divertimento, considerando che si tratta di morti ammazzati a iosa. La padronanza del mestiere si percepisce che c’è nel regista e negli attori, soprattutto Hackman non delude mai, ma si ha la sensazione che manchi qualcosa, qualcosa che doveva maggiormente giustificare un simile investimento. La Stone poi nel ruolo di pistolera vendicatrice è veramente poco credibile, sembra più adatta per qualche spot pubblicitario, l’unica scena che le riesce bene è quella di sesso con Crowe, che è più confacente al suo genere di performance cinematografica in cui possiede talento. Non sorprende che il film non abbia avuto successo.


Anche sull'unica pistolera del far west, di cui si ha memoria, ci sono dei dubbi...

http://www.farwest.it/?p=552
Citazione
In compagnia della bottiglia
Il rapporto con Hickok non è comunque l’unico aspetto oscuro della storia di Calamity; direi che, anzi, non è nemmeno il più oscuro. Infatti la vita di questa sfortunata donna è avvolta da mille dubbi e, nonostante le molte fotografie, le interviste e una sua autobiografia, c’è chi giura che in realtà Calamity non sia mai esistita. E’ il caso della studentessa statunitense Roberta Beed Sollid che, dopo lunghe ricerche sulla vita di Martha Jane Cannary, arrivò alla clamorosa conclusione che nulla di quanto si dice di lei corrispondeva al vero.
Una gigantesca truffa, quindi, probabilmente montata ad arte da quell’astuto manipolatore di folle che era Buffalo Bill; oppure un clamoroso malinteso, che ha finito per dare fisicità ad un semplice stereotipo della Frontiera, perchè così come “Wild Bill” nel gergo del West significava semplicemente “ragazzo selvaggio” allo stesso modo “Calamity Jane” potrebbe indicare genericamente una “donna porta jella” (Jane infatti era il nomignolo che si dava a tutte le ragazze delle quali si ignoravano le generalità precise).
Calamity Jane è stata dunque solo uno stereotipo sfruttato a fini commerciali? La conclusione appare in effetti un po’ eccessiva e, per molti versi, forzata. Vero è, in ogni caso, che si hanno poche certezze su di lei, complici anche le spudorate menzogne che la stessa Calamity inventava quando era ubriaca fradicia, quando cercava di far soldi , oppure, banalmente, quando voleva darsi un po’ di arie.
Quello che sappiamo di certo su di lei è come non era
.

Questa, invece, è una lista dei veri pistoleri del far west.
https://it.wikipedia.org/wiki/Categoria:Pistoleri_del_vecchio_West

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Re:Come il femminismo sta uccidendo il cinema per uomini
« Risposta #69 il: Settembre 04, 2016, 09:58:29 am »
Altro film inguardabile:


Ovviamente il regista è un maschietto.
https://it.wikipedia.org/wiki/Steven_Soderbergh

http://www.mymovies.it/film/2011/haywire/

Citazione
Mallory Kane è una delle armi più pericolose in mano al governo degli Stati Uniti, spia con licenza d'uccidere, addestrata e letale con un passato nei marine. Come spesso capita in questi casi arriva un momento in cui la sua presenza è superflua e va eliminata nel modo più radicale. Affidatale una missione pretestuosa un collega tenta di farla fuori quando meno se lo aspetta, intuito il pericolo e sventato l'omicidio Mallory Kane scappa. La sua unica possibilità di salvezza è fare fuori tutta la catena del potere che la vuole morta.
Attraverso un racconto di vendetta estremamente canonico, che batte tutti i luoghi comuni del genere senza vergogna, Sodebergh porta avanti e insieme radicalizza la sua poetica di donne forti, sempre tenendo saldo il corpo come principale veicolo di comunicazione.
Dopo la tenacia jeans e camicetta di Erin Brockovich e il sesso d'alto bordo raccontato attraverso la vera pornostar Sasha Grey (in The girlfriend experience, inedito in Italia), Knockout, pur non regalando sorprese dal punto di vista della trama, colma un gap finora mai considerato (almeno dal cinema di serie A statunitense) proprio grazie alla scelta del corpo da ritrarre.
A menare senza sosta Michael Fassbender, Ewan McGregor (in una scazzottata controluce sul bagnasciuga che ricorda l'inizio di Agente 007 - Al servizio segreto di Sua Maestà), Channing Tatum e, fuoricampo, Antonio Banderas è infatti Gina Carano, campionessa di Muay Thai e poi di Arti Marziali Miste prestata al cinema. Di lottatori autentici diventati attori ce ne sono infatti decine, di donne lottatrici, dotate di sguardo intrigante, volto da star e presenza scenica degna di un film di primo piano nessuna, solitamente quella è materia da B movie. Gina Carano è la prima a fare quello che nel cinema asiatico è la regola, ovvero portare anche il corpo della donna ai confini atletici, esplorandone la plasticità in una dimensione che non è quella del ballo ma quella (cinematograficamente attigua) della violenza.
Se la girandola di tradimenti e voltafaccia che porta avanti la trama di Knockout non pare essere stata frutto di grande perizia in fase di scrittura, lo è invece la Mallory Kane interpretata dalla Carano, contractor destinata alla morte che si ribella al destino che i superiori hanno deciso per lei partendo alla caccia del suo boss (coincidentalmente anche ex ragazzo). La donna in fuga è dotata di un dinamismo e un furore che non la farebbero sfigurare in qualsiasi pellicola d'azione pura, riempie le scene pensate per lei da Sodebergh e dimostra con i fatti e non con le parole (anche in originale è stata doppiata) come il corpo femminile sullo schermo possa essere piegato e declinato in molti modi diversi dal monotono fuggi-e-fatti-catturare che Hollywood predilige o dal machismo/maschilismo dei film (americani) con Cynthia Rothrock.
Quindi si perdona a Sodebergh il ritmo blando del film, il montaggio non impeccabile delle sequenze più complesse (limitare ancora di più gli stacchi e dare più spazio alle performance reali di Gina Carano sarebbe stato opportuno), l'inesperienza nell'action movie e il suo stile invadente, qui più fuori luogo che mai, davanti alla messa in scena di uno dei più lampanti esempi di ripensamento della donna al cinema, a partire da quel suo corpo che spesso è il pretesto per uno sminuimento

Nella realtà una tipa del genere camperebbe molto poco; ma a quanto pare gli americani hanno un assoluto bisogno di propagandare un'immagine (falsa) di "donna forte e invincibile".


@@

ps: questo è il match perso da Gina Carano contro la brasiliana Cristiane Santos.
Contro un campione di MMA di sesso maschile sarebbe morta...

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Re:Come il femminismo sta uccidendo il cinema per uomini
« Risposta #70 il: Settembre 04, 2016, 10:18:37 am »
ps: questo è il match perso da Gina Carano contro la brasiliana Cristiane Santos.
Contro un campione di MMA di sesso maschile sarebbe morta...

E questo è un allenamento di Cristiane Santos contro Tito Ortiz:

Questo tanto per evidenziare una volta di più la differenza che passa tra la realtà e la finzione cinematografica...


@@

Ah, a proposito dell'idiozia della massa: è significativo il fatto che questo trailer abbia sessantuno  "mi piace" e solo sette "non mi piace".
L'ennesimo segno dei tempi.

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Re:Come il femminismo sta uccidendo il cinema per uomini
« Risposta #71 il: Settembre 04, 2016, 15:07:26 pm »
Un film inguardabile (perlomeno per me) è questo:
http://www.filmtv.it/film/12656/pronti-a-morire/

http://www.filmtv.it/film/12656/pronti-a-morire/recensioni/839853/#rfr:film-12656

Anche sull'unica pistolera del far west, di cui si ha memoria, ci sono dei dubbi...

http://www.farwest.it/?p=552
Questa, invece, è una lista dei veri pistoleri del far west.
https://it.wikipedia.org/wiki/Categoria:Pistoleri_del_vecchio_West
Film orribile.
La Stone versione texano dagli occhi di ghiaccio è semplicemente ridicola.
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« Risposta #72 il: Settembre 04, 2016, 15:21:22 pm »
E questo è un allenamento di Cristiane Santos contro Tito Ortiz:

Questo tanto per evidenziare una volta di più la differenza che passa tra la realtà e la finzione cinematografica...

Notare che Tito Ortiz sta' solo giochicchiando con la Santos e nonostante ciò la Santos è stremata(basta sentire il fiatone).
Altra cosa importante quando Tito la sottomette con il triangolo lei cerca di liberarsi(senza riuscirci) con uno Slam.
Questa tecnica nelle MMA è legalissima ma nello sparring d'allanemento data la sua estrema pericolosità non si esegue o al massimo si simula(si solleva l'opponente e invece di schiantarlo lo si appoggia delicatamente a terra)...la Santos invece ha usato uno Slam a piena forza... Non è servito a niente perché è stata strangolata lo stesso e si è arresa ma perché lo ha fatto?
Brutto gesto...non a caso anche il suo istruttore si preoccupa...Tito non se le' presa ma al 90% se fosse stato un uomo ci sarebbero stati gli estremi per un litigio o quanto meno per un aspro rimprovero.
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Re:Come il femminismo sta uccidendo il cinema per uomini
« Risposta #73 il: Settembre 05, 2016, 18:52:54 pm »
Questa tecnica nelle MMA è legalissima ma nello sparring d'allanemento data la sua estrema pericolosità non si esegue o al massimo si simula(si solleva l'opponente e invece di schiantarlo lo si appoggia delicatamente a terra)...la Santos invece ha usato uno Slam a piena forza... Non è servito a niente perché è stata strangolata lo stesso e si è arresa ma perché lo ha fatto?
Brutto gesto...non a caso anche il suo istruttore si preoccupa...

CLUBBER, questo è un mio vecchio post.   :cool:

Citazione
Tra l'altro, se dipendesse da me, maschi e femmine sarebbero sempre rigorosamente separati in tutte le palestre dove si praticano arti marziali o altre discipline da combattimento, come il pugilato o la kickboxing, per più di una ragione, e in particolar modo perché le donne hanno solo da guadagnarci nell' allenarsi con gli uomini, mentre quest' ultimi hanno solo da perderci.
Non solo: per la gran parte dei maschi, soprattutto da giovani o da giovanissimi, è alquanto imbarazzante allenarsi con le femmine, per il semplice fatto che le suddette non sono i loro "avversari naturali", per cui non rendono neanche al massimo.
Viceversa, le femmine danno sempre il massimo, sia perché non hanno nulla da perdere, sia perché vedono nei maschi il loro "punto di riferimento", possibilmente "da superare".
Per le femmine l' avversario numero uno è il maschio, non la femmina, mentre per gli appartenenti al sesso maschile sono gli altri maschi e non le femmine, verso le quali hanno quasi sempre un certo rispetto e senso di protezione, che al contrario non esiste
.

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Re:Come il femminismo sta uccidendo il cinema per uomini
« Risposta #74 il: Settembre 05, 2016, 21:21:11 pm »
CLUBBER, ti consiglio di vedere questa "fiction", dove potrai "ammirare" l'ennesima wonder woman in azione...  :lol:

http://www.sorrisi.com/tv/fiction/sabrina-ferilli-in-rimbocchiamoci-le-maniche-canale-5/
Citazione
Foto: Sabrina Ferilli in «Rimbocchiamoci le maniche»  - Credit: © Mediaset
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05 Settembre 2016 | 17:30 di Giampiero Timossi

«Ma tu guarda me/prendo tutta la vita com’è/non la faccio finita/ma incrocio le dita/e mi bevo un caffè». «La vita com’è» di Max Gazzè esce dall’autoradio della macchina ferma al semaforo. Roma, via Cola di Rienzo, quartiere Prati, mattina di sole. «Ci incontriamo alle 10.10» mi dice al telefono. E Sabrina Ferilli arriva alle 10.10. Semplice, mai banale. Jeans a zampa d’elefante, felpa di ciniglia color mattone, niente occhiali da sole. «Ci prendiamo un caffè? Per me schiumato, no, niente cornetto». Partiamo e... «Rimbocchiamoci le maniche». È il titolo della fiction in otto puntate che vedremo dal 7 settembre su Canale 5.

Dove lei interpreta Angela Tusco, operaia e poi sindaco del suo piccolo paese. Le lotte dei lavoratori, le storie della pubblica amministrazione: non sono proprio i soliti temi delle fiction.
«Non è facile, ma è quello che volevo fare ed è un progetto che avevo in testa da diverso tempo. Ci sono voluti quasi quattro anni di incubazione ed è stato bello lavorare ancora con un regista come Stefano Reali, con lui avevo già fatto le “Ali della vita”. Le repliche fanno ancora intorno al 15% di share».

Quindi «Rimbocchiamoci le maniche» è un progetto che la coinvolge più di altri?
«Sì, anche perché per temi diversi e stutturati come questi ci vuole tempo, e con Mediaset ce lo siamo presi. È un progetto che mi ha coinvolto, molto”.
Perché?
«Sono attratta da questo tipo di argomenti, fanno parte della mia vita».
E appassioneranno anche il pubblico?
«Speriamo, ho fiducia nel pubblico, non ho motivo di pensare il contrario».
Come si sviluppa la storia?
«La prima parte è il racconto di una fabbrica che non vuole morire. Abbiamo girato dentro uno stabilimento di Civitavecchia. Intorno a noi non c’erano comparse, ma operaie, lavoratrici vere. E le ho viste piangere ascoltando i dialoghi della fiction».
C’è il lieto fine?
«Intanto c’è la donna al centro dell’attenzione narrativa. E la storia si apre con un messaggio di speranza».
Quindi?
(Ride) «Daje, sì, le donne si prendono la loro fabbrica e la salvano».
Che donne sono?
«Donne che prendono tra le mani la loro vita, lavorano, si impegnano».
Oggi Sabrina Ferilli che donna si sente?
«Una donna impegnata nel cercare di dare un senso alla sua esistenza, senza eccessi ma con attenzione e sensibilità verso il sociale, il politico, il sentimentale. In questo, una persona molto vicina ad Angela, la mia protagonista in “Rimbocchiamoci le maniche”».
Che lascia la fabbrica e diventa sindaco del suo paese, giusto?
«Già, e qui parte la seconda parte della storia. In totale sono otto puntate»
.

Come si racconta la giornata di un sindaco?
«Ogni puntata contiene una storia. Ne cito qualcuna: problemi di ludopatia (dipendenza dal gioco, ndr), alcolismo, emergenza idrica nel nostro Comune».
Facciamo un gioco?
«Sentiamo».
Dalla fiction alla realtà: il programma del sindaco Ferilli?
«Lavoro e casa sarebbero le priorità».
Le hanno mai proposto di candidarsi davvero?
«Di proposte e d’amore non parlo mai pubblicamente».
Parla invece di Virginia Raggi, sindaco di Roma, e Chiara Appendino, sindaco di Torino?
«Certo: sono una novità, credo sia una cosa positiva. E mi auguro che, in entrambi i casi, sappiano mostrare il loro valore».
È straordinario che lei tre o quattro anni prima abbia sentito la necessità e la voglia di raccontare la storia di una donna della società civile che si sente chiamata a partecipare attivamente alla vita politica della sua città: in fondo, oggi è successo proprio questo con le due sindache...
«Sono sempre stata molto attaccata alle variazioni, reazioni, sofferenze del mio Paese…».

Chi ha votato la sindaca Raggi?
«Direi la maggioranza dei romani...».
Cosa significa per lei far politica?
«Partecipazione».
Scusi la divagazione: parteciperà anche alla prossima edizione di «Amici»?
«Non lo so, ma se Maria De Filippi me lo dovesse chiedere allora sì, risposta scontata. Non so perché, ma a Maria non riesco a dire di no, mai».
Più probabile che lei torni ad «Amici» o che la Roma vinca lo scudetto? Avete anche venduto Pjanic...
«Ma è questo il bello della Roma, cosa importa vincere? Io voglio essere Paperino, mica Gastone...”.

Paperino sorride, saluta e se ne va. Non ha bevuto il caffè, ma si sa la vita com’è.


Scherzo eh...  :cool:

Seriamente: l'odierna Tv è diventata realmente inguardabile.
Ogni giorno c'è un peana alle donne.