Prospettiva consolante.
Non avremo femministe intorno quando saremo occupati a razziare il villaggio vicino e a massacrare a colpi di clava le tribù rivali...
Il tutto mentre le "nostre" donne, al sicuro nelle grotte, prepareranno lo stufato di lucertola invece di sparare minchiate sulla superiorità femminile.
E il corpo non sarà più loro, ma del primo lupo affamato che passerà di lì, o della tribù che riuscirà a rapirle.
Non ci saranno quote rosa nei gruppi di cacciatori e razziatori, e a sistemare le pesanti pietre dei nuovi nuraghe (almeno qui) saranno solo, guarda un po', i (da sempre) privilegiati uomini.
Non vedo l'ora...
Appunto. Sarà un bagno di sangue: quando la gente si renderà conto che non potrà più mangiarsi il cemento e bersi la benzina allora
correrà in campagna alla disperata ricerca di cibo. Ma siccome le campagne non sono infinite, ci sarà una lotta disperata per disporre
di ortaggi e animali commestibili. Allora le donne dovranno pensare a ben altro che alla "realizzazione di sè" e al suprematismo rosa.
Dovranno pensare a sopravvivere fisicamente. E per fare ciò dovranno rassegnarsi a concedersi o a vendersi per una bacca, una mela
o una lucertola. Ai maschi rozzi, zozzi e violenti. Come del resto hanno sempre fatto quando le cose si mettevano male nel corso della
loro poco esaltante, poco eroica e poco dignitosa storia. Niente più femminismo tra i piedi, però. Si consoli, chi può. E chi ne ha voglia.