Autore Topic: La teoria svedese dell'amore - Erik Gandini (documentario)  (Letto 6688 volte)

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Offline Angelo

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La teoria svedese dell'amore - Erik Gandini (documentario)
« il: Settembre 14, 2016, 23:32:47 pm »
Da vedere, ecco come funziona un paese femminista e soprattutto "civile"...  :shifty:

http://www.raiplay.it/video/2016/07/The-Swedish-Theory-of-Love-del-28072016-6d7431fb-cb93-48c9-9167-b01471e9d60a.html
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Re:La teoria svedese dell'amore - Erik Gandini (documentario)
« Risposta #1 il: Settembre 15, 2016, 00:34:04 am »
Angelo, mi sembra quasi di vedere un film di fantascienza, ambientato nel 2116...  :alien:

Comunque, continuando di questo passo, si arriverà a realtà tipo quelle descritte in "Gattaca", un film di fantascienza del 1997.
https://it.wikipedia.org/wiki/Gattaca_-_La_porta_dell%27universo



Offline Vicus

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Re:La teoria svedese dell'amore - Erik Gandini (documentario)
« Risposta #2 il: Settembre 15, 2016, 01:08:14 am »
Ad alcuni sembrerà utopistico, ma sarà proprio il trauma collettivo di un globalismo antiumano a risvegliare le coscienze e far ritrovare la pace all'umanità. Non ci sarà più un governo globale, ma (senza tracciare un quadro troppo ideale) comunità umane molto diversificate che vivranno però in armonia.

Questo non lo trovate altrove  ;) : l'attuale incubo globale è un mezzo (non un fine) per provocare questa transizione. Coloro che crediamo élite (conglomerati finanziari in primis) sono in realtà utili idioti.

Le fonti sono molteplici. Già la scuola di Francoforte teorizzò la possibilità di innescare cambiamenti sociali (paradigm shifts) attraverso eventi traumatici collettivi (turbulent environments).

Dal libro Dune di Frank Herbert (una miniera di informazioni):

Le perle di consapevolezza del Tiranno [una specie di re del mondo] rendevano ancora più stretta quella morsa. Lui non prevedeva gli avvenimenti... Li creava.
— Sì, quello. Adesso è uno solo. Quando si sarà moltiplicato fino a raggiungere un numero bastante ad esercitare di nuovo un'influenza, l'umanità se ne sarà andata per la sua strada al di là di lui. Per allora, noi saremo troppo numerosi, faremo troppe cose differenti, da soli. Nessuna singola forza potrà governare per intero il nostro futuro, mai più.

Dalla Sposa Meccanica di Marshall McLuhan (anche in riferimento all'inattualità della visione marxista):

Il riformatore considera gli effetti delle tecniche industriali sul cittadino passivo e rabbrividisce. Egli trascura il fatto che la tecnica industriale è nata da un desiderio pre-industriale - dell'età di Newton - di ordine e di potere meccanici. Quel sogno appassionato di illimitato potere monopolistico perdura ancora nella nuova era della fisica relativistica. Il sogno della fisica relativistica, tuttavia, non è di centralizzazione, ma di pluralismo. Non è fautrice di centralizzazione ma di distribuzione per quanto riguarda il potere e il controllo. Considerare, fianco a fianco, questa nuova visione del lavoro e quella vecchia significa permettere al riformatore un metodo sicuro di diagnosi e di suggerimento terapeutico. Permette al riformatore di cooperare con le stesse forze che hanno prodotto la malattia, per additare la via che porta alla salute.
« Ultima modifica: Settembre 15, 2016, 01:21:28 am da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Sebastiano

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Re:La teoria svedese dell'amore - Erik Gandini (documentario)
« Risposta #3 il: Settembre 15, 2016, 09:52:58 am »
Il documentario è semplicemente agghiacciante. Ma è solo l'ennesimo esempio di individualismo spinto nel nord europa... il brutto è che noi dovremmo prendere esempio  :doh:

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Re:La teoria svedese dell'amore - Erik Gandini (documentario)
« Risposta #4 il: Settembre 16, 2016, 01:14:05 am »
Il documentario è semplicemente agghiacciante. Ma è solo l'ennesimo esempio di individualismo spinto nel nord europa... il brutto è che noi dovremmo prendere esempio :doh:

Ma il bello è che tanti (troppi) italiani son convinti che la Svezia sia una sorta di "paradiso terrestre".
Io non ci vivrei neppure un giorno.

Offline Angelo

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Re:La teoria svedese dell'amore - Erik Gandini (documentario)
« Risposta #5 il: Settembre 16, 2016, 01:25:55 am »
Il documentario è semplicemente agghiacciante. Ma è solo l'ennesimo esempio di individualismo spinto nel nord europa... il brutto è che noi dovremmo prendere esempio  :doh:

L'individualismo spinto è in USA, in Svezia c'è uno Stato femminista, mondialista, modernista, materialista, ateo. Insomma un posto dove, popoli più "umani" e CIVILI faranno più figli di queste svedesi femministe e "magicamente" ci saranno meno femministe... Salvo imprevisti, naturalmente.

Ma se il tasso di fecondità dei migranti musulmani, africani, è quello che è, le svedesi femministe* apprezzeranno le gioie dei tessuti sui capelli  :shifty:





* E' d'obbligo il femminile plurale comprensivo pure dei maschiettini femministi svedesi. Sono sensibile alla loro "sensibilità di genere" ...
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Re:La teoria svedese dell'amore - Erik Gandini (documentario)
« Risposta #6 il: Settembre 16, 2016, 01:42:44 am »
Ma il bello è che tanti (troppi) italiani son convinti che la Svezia sia una sorta di "paradiso terrestre".
Io non ci vivrei neppure un giorno.

Ciò che dici è vero. Un sacco di miei conoscenti esaltano la Svezia. Se una persona dopo questo aver visto video non ha qualche dubbio sulla "perfezione svedese" allora ha dei seri problemi di onestà intellettuale o di intelligenza.
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Gilbert Keith Chesterton

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Re:La teoria svedese dell'amore - Erik Gandini (documentario)
« Risposta #7 il: Ottobre 31, 2016, 04:54:57 am »
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/10/30/la-teoria-svedese-dellamore-ovvero-di-persone-sempre-piu-sole-parola-di-zygmunt-bauman/3128200/

Il regista italo-svedese Erik Gandini era balzato agli onori della cronaca con Videocracy, il documentario sul berlusconismo censurato dalla Rai nel 2009. Un mese fa è tornato sul grande schermo con La teoria svedese dell’amore. Film di nicchia, si dirà. Invece piccolo grande documentario che ci immerge tra luci e ombre della società scandinava. Ebbene sì, non è tutto oro quello che è svedese. A partire dal 1972 fu rispettato quasi religiosamente il manifesto redatto dalla classe politica di allora che tratteggiava la famiglia del futuro: nessuna necessità d’interdipendenza tra gli individui. Uomini e donne liberi dalle responsabilità per gli anziani, giovani indipendenti dai genitori al raggiungimento della maggiore età e anziani aiutati esclusivamente da efficienti quanto asettici servizi sociali. Uomini e donne autodeterminati per un’applicazione del socialismo unica nel suo genere. Impeccabile magari, ma al prezzo di sacrificare la felicità per garantire sicurezza e benessere economico. In realtà una delle più raffinate applicazioni dei dettami per una società globalizzata. Ma probabilmente più produttiva che consumistica.


Se vi chiedevate il perché dei numerosi suicidi e di certe leggendarie promiscuità sessuali non avrete una risposta diretta proprio su questi tratti culturali perché Gandini ci porta tutti ancora più giù: nel dna sociale svedese. Metà della popolazione oggi vive sola, donne e uomini single che ruotano attorno a banche del seme per riprodursi in solitaria, siano essi donatori o madri fecondate per posta, associazioni volte alla ricerca di persone scomparse e senza cerchie amicali o parentali fisse, comunità da neo-figli dei fiori che rivendicano il diritto di ascoltarsi a vicenda e condividere. Sono solo alcune delle realtà che il regista scova e racconta con la sua stessa voce off. Il suo sarcasmo è a tratti inquietante e certe armonie musicali fatate e misteriose un po’ alla Danny Elfman snocciolano in maniera cadenzata l’impensabile vuoto umano dietro un paese così evoluto da occuparsi attentamente d’inserimento e integrazione di stranieri e profughi lungo un percorso socio-culturale quanto lavorativo di 7 anni nato a costruire nuovi cittadini svedesi. E qui entriamo in un piccolo paradosso, perché forse questa parte è l’aspetto che più stride con l’Italia caritatevole di accoglienza quanto avara e ignorante in metodi e strutture d’integrazione. Paese che vai, contraddizione che trovi.

Affascinate è la testimonianza di un medico svedese trasferitosi in Etiopia per amore. Una storia di vita e avventura chirurgica che per la povertà, o la quasi totale assenza di ambienti idonei, opera con successo e strumenti più da ferramenta che da chirurgia. Vista da lui la Svezia viene messa a confronto sia con l’altro occidente che il terzo mondo. Una società di condivisione quotidiana ma profondamente povera contro un’altra opulenta ma umanamente glaciale. Le immagini sono asciutte e l’occhio di Gandini è analitico, diretto all’essenza della sua cultura. La teoria svedese dell’amore ha il pregio di scartare i cliché dell’indipendenza dell’individuo come succose caramelle dal ripieno amaro. Il ritratto di una società solitaria e spogliata dei valori umani e relazionali galleggia nelle parole di un testimone d’eccezione, Zygmunt Bauman. Il sociologo della Società Liquida con le sue osservazioni sui cambiamenti sociali della Svezia, del mondo compromesso dal web e sul concetto di condivisione rende il documentario un trattato breve sul prezzo sociale della ricchezza scandinava.

A proposito di web, potreste imbattervi in una versione tagliata di quasi 20 minuti e doppiata dalla Rai, che aveva fagocitato il film, formattizzandolo, prima che il distributore Lab80 lo acquisisse. Ma il doc originale, ovvero riconosciuto come tale dall’autore, e dove l’italiano sta solo nei sottotitoli e nella voce di Gandini, dura 1 ora e 18. Piccole produzioni che spesso danno alla luce un gioiello come questo girano nei cinema quasi come gruppi indie-rock. Preziose quanto faticose da trovare o da richiedere nel cinema più vicino. Ora è in tenitura su una dozzina di città. Da Prato a Varese, e da Gela a Modena.
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Re:La teoria svedese dell'amore - Erik Gandini (documentario)
« Risposta #8 il: Ottobre 31, 2016, 07:44:48 am »
Oggi molti cominciano ad accorgersi che qualcosa non va, nelle società che sono ritenute "più civili"...
Ma, a ben guardare, forse c'era già qualcosa che bolliva in pentola in epoche passate: ricordo un film degli anni '60, era un film documentario del filone "Mondo cane", forse avete presente il genere (perchè ne furono girati parecchi dello stesso tipo).
In sostanza una troupe girava il mondo e filmava le cose più strane, terribili o semplicemente diverse della vita umana nei vari angoli del globo.
In questo film c'erano alcune scene, girate credo proprio in Svezia, che riguardavano la morte di una donna sola in un asettico condominio: la bara veniva portata via da alcuni addetti, senza che vi fosse un parente e neppure un fiore; solo un paio di vicini sbirciavano da una porta socchiusa. La voce in sottofondo spiegava che questi casi erano frequenti in questo paese, ma che la cosa era tristissima.
Non so che cosa ci sia nel dna sociale svedese, ma una mia conoscente svedese che vive da anni in Italia dice che secondo lei la luce solare ha un grandissimo impatto sulla vita delle persone...Che la felicità sia direttamente collegata alla latitudine? :)
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Offline Vicus

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Re:La teoria svedese dell'amore - Erik Gandini (documentario)
« Risposta #9 il: Ottobre 31, 2016, 08:02:03 am »
Per chi la vuole, eccola la società degli SGTOW (Swedish Going Their Own Way), dove l'individualismo e l'assenza di comunità mostrano il loro vero volto, l'isolamento.
In Irlanda, o a Londra, a Parigi c'è poca luce solare, eppure i risultati sono alquanto diversi... :lol:
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Re:La teoria svedese dell'amore - Erik Gandini (documentario)
« Risposta #10 il: Ottobre 31, 2016, 08:43:25 am »
É su questo che rai3 scrisse che "Alcuni svedesi però stanno reagendo: gruppi di giovani organizzano raduni nei boschi per riscoprire il contatto fisico e le emozioni, un chirurgo di successo è “fuggito” in Etiopia dove - nonostante la mancanza di ricchezza materiale  - ha riscoperto il valore della famiglia".

Persino in Svezia sta iniziando una lentissima reazione. Altro che "gli svedesi e le svedesi volevano tutto questo".
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Re:La teoria svedese dell'amore - Erik Gandini (documentario)
« Risposta #11 il: Ottobre 31, 2016, 09:26:07 am »
IMO questo documentario continuerà a passare in sordina qui nello Stivale perché a certi d'uni (politici solitamente) fa sempre comodo il mito della socialdemocratica Svezia.

PS Credo che questo thread sia stato aperto nella sezione sbagliata
Il femminismo è l'oppio delle donne.

Offline Sebastiano

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Re:La teoria svedese dell'amore - Erik Gandini (documentario)
« Risposta #12 il: Novembre 01, 2016, 23:11:49 pm »
IMO questo documentario continuerà a passare in sordina qui nello Stivale perché a certi d'uni (politici solitamente) fa sempre comodo il mito della socialdemocratica Svezia.

PS Credo che questo thread sia stato aperto nella sezione sbagliata
Eppure è un video che è facilmente disponibile sul sito della rai

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Re:La teoria svedese dell'amore - Erik Gandini (documentario)
« Risposta #14 il: Novembre 15, 2016, 14:50:09 pm »
Un documentario veramente ben fatto: quando qualcuno usa i media con onestà e senza fette di salame sugli occhi, i risultati si vedono ;)
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