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Pennivendolo femminista elogia la Svezia
Angelo:
Eventualmente spostare in altro topic, il femminuccio in questione, tale Andrea Tarquini - "La Repubblica"- (esiste anche una pagina facebook dove lo prendono per il culo per le colossali stronzate che scrive ) ha scritto questo articolo
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---> http://www.repubblica.it/esteri/2016/09/15/news/svezia_forze_armate_manuale_rispetto_gender-147848587/?ref=HREC1-13
Svezia, manuale di gender equality per le forze armate
Decisione dello stato maggiore svedese: "Abbiamo pubblicato un regolamento per chiedere a generali, ammiragli e ufficiali di prestare più attenzione all'imperativo etico di garantire maggiore eguaglianza di diritto per persone di ogni sesso, sia nei ranghi delle nostre forze armate, sia nelle nostre missioni all'estero"
di ANDREA TARQUINI
15 settembre 2016
Svezia, manuale di gender equality per le forze armateBERLINO - Le forze armate di un paese civile, democratico, moderno come pochi altri, devono porsi nuove regole di comportamento in nome del rispetto della gender equality, cioè la totale eguaglianza e parità di diritti tra militari e civili di ogni sesso: donne, uomini, transgender, incerti, chiunque. Ecco l'ordine dall'alto che viene dal quartier generale delle reali forze armate svedesi con l'approvazione del ministro della difesa Peter Hultqvist e di tutto il governo socialdemocratico di Stoccolma, potenza-leader del Grande Nord e democrazia demograficamente piccola ma moderna e global player come poche altre nel mondo libero.
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"Abbiamo pubblicato un 'gender manual'per chiedere a generali, ammiragli, ufficiali di prestare più attenzione all'imperativo etico di garantire più gender equality, più eguaglianza di diritto per persone di ogni sesso, sia nei ranghi delle nostre forze armate sia nelle nostre missioni all'estero", hanno annunciato, citati dalla Associated Press, i componenti dello Stato maggiore svedese, per bocca del vice ammiraglio Jan Thornqvist. Egli ha spiegato: "La prospettiva che ci poniamo è creare più possibilità di carriera non influenzate dal gender, per le donne e per ogni gender, nelle forze armate reali, e insieme ciò significa che vogliamo reclutare più donne nelle forze armate e che ci poniamo una nuova missione prioritaria. Cioè che nelle numerose missioni di pace all'estero cui prendiamo parte, occorre da parte dei nostri soldati porre la massima attenzione a ogni esigenza di rispetto e a ogni timore legato al gender delle popolazioni locali". Spiega ancora il viceammiraglio della Kungliga Svenska Marinen, la reale marina svedese che ogni giorno affronta nel Baltico le provocazioni di sottomarini e altre unità navali russe e che ha appena ordinato futuristici sottomarini invisibili alla sezione cantieri di Saab: "Nel caso di operazioni in forze di pace internazionali ciò può voler dire prestare la massima attenzione alle preoccupazioni e alle paure di donne e bambini in zone di guerra. Ciò significa chiedere direttamente a donne, bambini, gay e trans gender in ogni teatro operativo di forze di pace internazionali in cui i nostri sono presenti sulle loro preoccupazioni e timori, non solo parlare di simili problemi con i leader politici locali che molto spesso sono maschi".
Il manuale è stato distribuito in corsa ai 400 ufficiali di massimo grado delle reali forze armate svedesi ed è stato immediatamente messo in rete, online. Forse non a caso la decisione è stata resa pubblica dopo il caso di Chelsea Manning, la soldato/soldatessa transgender americana in carcere per aver violato segreti della sicurezza nazionale Usa, e che aveva protestato (con successo) perché le negavano le terapie per cambiare sesso.
La Svezia come si sa è un paese all'avanguardia nell'uguaglianza dei sessi. La gender equality è valore costitutivo bipartisan tra governo a guida socialista e opposizione conservatrice che lo sostiene, e persino i populisti (SverigeDemokraterna), nuova opposizione, si richiamano ai diritti di ogni gender nel loro anti-islamismo. La componente femminile è decisiva nel governo di sinistra al potere dove la persona-chiave è la ministra degli Esteri signora Margot Wallstroem, intervistata l'anno scorso da Repubblica. In Svezia ci si prepara anche a introdurre 'quote rosa' per legge del 40 per cento nella composizione dei vertici di grandi aziende quotate in Borsa. E altissima è la percentuale di donne in posizioni-chiave in governo, pubblica amministrazione e nelle forze armate. Soprattutto nella Flygvapnet, la potente, modernissima aviazione reale impegnata ogni giorno contro le pericolose provocazioni di violazione dello spazio aereo della Voyenno-Vozdushnie Sily Rossij (aviazione russa) con rischi quotidiani di collisioni o incidenti. La Flygvapnet dispone di 160 aerei - cioè tre quarti della forza reale ad esempio dell'aviazione francese - e sono tutti ipermoderni caccia multiruolo Saab JAS 39 Gripen (Grifone), esportati in tutto il mondo ma venduti solo a democrazie. :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: Buona parte dei piloti delle Flygfolttili (Squadriglie) della Flygvapnet
che ogni giorno e notte decollano su allarme quando i Sukhoi di Putin arrivano a violare lo spazio aereo o a occupare affollate rotte civili, sono donne. Lo stesso vale per l'intelligence (Saepo, cioè Saekerhetpolisen), per la cyberwar e per navi e sottomarini ultramoderni della marina.
Angelo:
Un altro articolo farneticante del femminuccio femminista Andrea Tarquini --->
http://www.repubblica.it/esteri/2016/09/30/news/svezia_leva_militare_obbligatoria-148846958/?ref=HREC1-27
STOCCOLMA - Addio al sogno del disarmo progressivo, la pacifica Svezia prepara il ripristino dal 2018 del servizio militare obbligatorio. Lo ha annunciato il ministro della Difesa Peter Hultqvist, membro della Socialdemocrazia (partito-guida della coalizione di sinistra al potere a Stoccolma). Motivo, non dichiarato apertamente dalle fonti governative ma ritenuto ovvio dagli esperti militari e dai media: le crescenti e sempre più pericolose provocazioni militari, aeree e navali, dalla Russia.
La sofferta decisione svedese si inserisce nel trend al riarmo che coinvolge tutti i cinque pacifici, democratici, civilissimi paesi nordici, cioè - oltre al Regno delle tre corone - Danimarca, Finlandia, Islanda e Norvegia. Non è conflitto con radici ideologiche o storiche di russofobia, è una reazione ai fatti: le violazioni dello spazio aereo e navale sovrano dei paesi scandinavi fanno sempre più paura ai governanti come alla gente comune, ai cittadini d'ogni opinione politica, ai partiti d'ogni colore.
Neutrali dal 1945. I 'millennials' della Scandinavia felix insomma dovranno dire addio all'addio alle armi. La Svezia - paese non allineato ma da sempre affine alle altre democrazie occidentali e non ai vari autoritarismi dittature o autocrazie succedutesi al potere in Russia, dagli zar a oggi - dal 1945 in poi ha sempre seguito una politica di neutralità pacifista ma superarmata. Politica seguita In tutta la guerra fredda, grazie alle capacità tecnologiche della sua industria militare, Stoccolma quasi sempre è stata governata dai socialdemocratici con i leader storici Tage Erlander e Olof Palme, poi (tra pause con governi conservatori) dal 'riformista rosso' Goran Persson e oggi da Stefan Loefven e dalla ministra degli Esteri Margot Wallstroem, massima 'testa pensante' della sinistra locale.
Dagli anni Cinquanta al 1989, la Svezia disponeva di un'aviazione moderna e più numerosa di quella francese, con poderosi jet fatti in patria, di carri armati tra i migliori del mondo, di una marina piccola ma agguerrita, di un attentissimo servizio d'intelligence (Saepo, cioè Saekerhetspolisen). E appunto solo la leva obbligatoria garantiva l'operatività di tale apparato difensivo, insieme a un sistema di richiamo di dieci giorni l'anno per ogni cittadino per l'addestramento alla guerra partigiana in caso d'invasione sovietica.
La guerra in Crimea. Caduto l'"Impero del Male", crollati Muro di Berlino e dittature comuniste nel 1989, finita poco più tardi l'Urss, la Svezia approfittò della minaccia cessata per avviare una politica di riduzione delle forze militari, e abolizione della leva obbligatoria anche per consolidare i bilanci sovrani ma soprattutto nella convinzione che non si sarebbe più tornati ad alti livelli di tensione con Mosca. Invece, da dopo l'annessione russa della Crimea e tutto quanto ne è conseguito, non è stato così. E la Svezia è la prima democrazia europea ad andare verso il ripristino della 'naja' dopo averla abolita.
Violazioni dello spazio aereo. Gli incidenti sono frequenti, e da brivido, per Svezia e resto del Nord. Spessissimo bombardieri atomici Tupolev 95, Tupolev 160 o Sukhoi 24 o 34, o cacciabombardieri Sukhoi 30 della Voyenno-Vozhdushnye Sily Rossii (aviazione russa), violano lo spazio aereo. Certo, ancora oggi la Flygvapnet (aviazione reale) è quasi numerosa come l'Armée de l'Air e ai massimi livelli di modernità tecnologica e di addestramento mondiali. Ogni volta, i piccoli ma poderosi caccia multiruolo bisonici Saab JAS 39 Gripen (Grifone) si alzano in volo su allarme, e intimano agli intrusi (che spesso arrivano col transponder spento) di lasciare lo spazio aereo svedese. Il più delle volte i visitatori illegali se ne vanno, ma alcune volte hanno reagito avvicinandosi pericolosamente ai Gripen e sparando 'flares', cioè le palle di calore con cui ogni aereo militare devìa missili antiaerei nemici che inseguono e puntano al caldo del motore del bersaglio. Finora, piloti e pilotesse (alta percentuale di donne nelle Flygflottili, le squadriglie da caccia) ce l'hanno sempre fatta a schivare le palle di fuoco. Ma se una fosse finita nella turbina d'un Gripen il Gripen sarebbe magari esploso: minaccia da brivido alla pace.
Non è finita: i sottomarini-spia si fanno vedere spesso. Aumenta l'attività di spionaggio e di disinformazione degli 007 russi. E' sempre più minaccioso contro Stoccolma il linguaggio del governo russo. Provocazioni anche contro altri paesi: l'altro giorno un bombardiere atomico Tupolev 160 si è messo sulla rotta d'atterraggio di Keflavìk, l'aeroporto della capitale islandese Reykjavik sempre affollato sia per la convenienza di volare tra Europa e Nord America con Icelandair o Wow sia per il boom del turismo. E l'Islanda, al contrario degli altri paesi nordici, hon ha né esercito né marina né aviazione, solo polizia e guardia costiera.
"Da anni constatiamo che un esercito di volontari non basta, i volontari sono insufficienti per garantire la piena operatività della difesa", spiega Johan Osterberg della School for advanced defence studies. Il governo di sinistra, appoggiato dalle opposizioni conservatrici democratiche sulle questioni chiave anche per arginare insieme i populisti (Sverigedemokraterna) in crescita causa ondata migratoria, ha deciso un forte aumento delle spese militari. Più Gripen, sempre più ammodernati, miglioramenti dei carri armati Leopard2A7 acquistati dalla Germania che già ora nella versione modificata svedese sono tra i migliori del mondo. Più intelligence e controspionaggio, più cyberwar. E infine ma non ultimo, costruzione in corsa di avveniristici, potenti sottomarini invisibili. Contemporaneamente, colloqui con la Finlandia per un'alleanza difensiva tra i due paesi neutrali. E contatti sempre più stretti con la
Nato. Ma senza divenirne membri, dice il governo svedese. Perché non vuole dare a Mosca segnali di squilibrio geopolitico né provocare al Cremlino un ennesimo risveglio dell'antico complesso di accerchiamento dell'animo collettivo russo e delle leadership russe.
Vicus:
Temo che la civilissima, femminista e transgender Svezia potrebbe molto poco contro le FFAA russe.
Jason:
"Pericolose provocazioni dell'aviazione russa" . :doh:
Ma sti ritardati ( senza offesa per chi seriamente ha gravi problemi di cervello) lo fanno apposta, sono proprio bestialmente ignoranti o in malafede, considerata la schifezza del giornale in cui scrivono ?
Sardus_Pater:
--- Citazione da: Vicus - Ottobre 01, 2016, 00:05:22 am ---Temo che la civilissima, femminista e transgender Svezia potrebbe molto poco contro le FFAA russe.
--- Termina citazione ---
Concordo, tempo cinque minuti e sarebbe debellata :lol: .
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