Autore Topic: Ungheria - La ripida salita verso la parità...  (Letto 8373 volte)

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Online Frank

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Ungheria - La ripida salita verso la parità...
« il: Settembre 24, 2016, 09:48:08 am »
Non è un paese occidentale; ma i discorsi delle donne sono gli stessi, proprio perché le donne sono le stesse ovunque, in ogni tempo e in ogni luogo.
E tanto per cambiare l'articolo è stato scritto da un maschietto.

http://www.noidonne.org/articolo.php?ID=05185
Citazione
Ungheria
La ripida salita verso la parità
I diritti delle donne, oggi, e il loro cammino verso la parità in un paese dove il regime comunista aveva dato una parvenza di equilibrio fra i sessi senza riuscire a cambiare le mentalità
Massimo Congiu


La popolazione ungherese è femminile per oltre il 52%. Il paese assiste già da diversi anni a una progressiva avanzata delle donne nel mondo del lavoro in un contesto difficile che continua a privilegiare le persone di sesso maschile. Secondo Mária Hercegh, dirigente sindacale all’MSZOSZ (Confederazione Nazionale dei Sindacati Ungheresi), le donne ungheresi di oggi hanno titoli di studio superiori a quelli dei loro connazionali di sesso maschile e sono più preparate e specializzate di loro. Dotate di una maggiore flessibilità - aggiunge Hercegh - sono tendenzialmente disposte ad accettare lavori che di norma vengono scartati dagli uomini perché considerati da questi ultimi non abbastanza prestigiosi. Più determinate, quindi, più flessibili, più dotate di capacità di adattamento e di strumenti con i quali realizzare una carriera brillante. Tutto questo in una situazione che non le favorisce e che, secondo le dirette interessate, dà luogo a numerose discriminazioni nel mondo del lavoro. Le medesime raccontano che le differenze di trattamento iniziano al momento del colloquio per un impiego quando curriculum vitae e attestati non bastano; prima o poi l’esaminatore chiede alla candidata se ha intenzione di fare figli e mettere su famiglia, intenzioni che, fanno notare, non costituiscono un problema nel caso di un uomo, per una donna rispondere affermativamente a questa domanda può essere un punto a sfavore.

Secondo Mária Hercegh il nuovo Codice del Lavoro ungherese, entrato in vigore il primo gennaio di tre anni fa, non aiuta le donne. Espressione di un governo che non brilla per propensioni democratiche, limita il già angusto spazio d’azione dei sindacati e i diritti dei lavoratori dipendenti, soprattutto di quelli assunti nella pubblica amministrazione e, a parere della sindacalista, non contribuisce alla difesa dei diritti delle lavoratrici. L’attuale esecutivo guidato da Viktor Orbán ha, è vero, riportato a tre anni il periodo di maternità (era di due anni prima di questo intervento), ma il problema si presenta al ritorno nel posto di lavoro. Spesso occorre ricominciare tutto da capo, ricostruire le relazioni e il rapporto di fiducia con il datore di lavoro. Non di rado, fanno notare le sindacaliste, le donne devono cercarsi un altro impiego perché nel frattempo il loro posto è stato soppresso o assegnato ad altri.
Ciononostante le donne vanno avanti e i dati parlano di una progressiva femminilizzazione degli uffici della funzione pubblica. Ci sono ancora settori che continuano ad essere un tradizionale sbocco lavorativo delle donne, come quello dell’insegnamento che secondo recenti statistiche supera il 95%, ma si assiste anche, per esempio, a un aumento della presenza femminile nel settore ferroviario e dei trasporti cittadini e aumenta anche il numero delle donne che ricoprono incarichi dirigenziali. Per loro, però, si pone sempre il problema di come conciliare lavoro e famiglia. È chiaro che non vogliono rinunciare a nessuna delle due cose ma è altrettanto evidente che, per evitare di scegliere devono fare dei compromessi, cosa che, fanno notare, non succede nel caso degli uomini. Le donne in carriera quindi ci sono e non risultano essere poche malgrado il contesto sfavorevole; questo risultato viene attribuito alla determinazione del sesso femminile, alla sua versatilità, ma anche perché oggi come oggi, non sarebbe possibile il contrario per aspetti concreti riguardanti l’economia, lo sviluppo della società e la sua stessa esistenza. Se comunque si chiede alle ungheresi quali siano i valori cui fanno riferimento, la maggior parte di loro dirà, secondo la sociologa Beáta Nagy, “la famiglia e l’autonomia economica”. La famiglia, i figli, continuano ad essere un obiettivo che le donne di questo paese vogliono raggiungere insieme alla realizzazione in ambito lavorativo ed economico. A questo proposito è utile menzionare un recente dossier uscito sul settimanale Figyelő. L’identikit che emerge dall’inchiesta è quello della donna che per ottenere ciò che vuole deve essere contemporaneamente brava mamma, brava padrona di casa, brava cuoca e stiratrice, moglie premurosa, lavoratrice efficiente, persona brillante, elegante, seducente, sempre in forma ecc. Tanti ruoli da ricoprire e ancora tanta strada da fare per una vera e propria parità nel mondo del lavoro dove, come già precisato, non mancano le discriminazioni: una di esse sta nel salario che presenta differenze di sesso. Al sindacato MSZOSZ fanno notare che secondo le statistiche ufficiali la differenza di stipendio fra uomo e donna è del 16-17%, ma i rappresentanti dei lavoratori ritengono che questa disparità sia almeno del 30% considerando il fatto che molte donne sono assunte col salario minimo insufficiente al loro sostentamento.

Nel mondo politico la situazione è più triste in quanto la rappresentanza femminile langue. In Parlamento le deputate sono meno del 10% del totale. La società ungherese non accetta di buon grado il fatto che anche le donne possano occuparsi di politica, la sinistra è più sensibile alla questione ma in generale risulta difficile che una donna arrivi a ricoprire cariche dirigenziali nei partiti, che nella maggior parte dei casi sono guidati da uomini. Ildikó Borbely, deputata socialista al Parlamento ungherese, afferma che sebbene viviamo nel XXI secolo la maggior parte degli ungheresi ritiene che il posto della donna sia a casa e che non la si debba coinvolgere in altri ambiti. “Certo - prosegue la Borbely - anche noi donne diciamo che il valore più importante è la famiglia, però bisogna anche pensare che il mondo intorno a noi è cambiato e che le persone devono essere più tolleranti“. La deputata aggiunge che l’attuale governo conservatore accentua questa visione tradizionalista del ruolo della donna e che i rapporti tra i due sessi nel mondo della politica non sono buoni: “i nostri colleghi maschi ci trattano come se appartenessimo a un’altra categoria di persone, non ci considerano dei partner alla pari. Eppure la politica avrebbe bisogno del nostro apporto, considerando anche il fatto che abbiamo una spiccata sensibilità sociale“.
Come precisato più volte il contesto è difficile, quella ungherese è una società patriarcale, fondamentalmente maschilista. Un carattere difficile da nascondere anche durante il passato regime che durante la sua esistenza ha cercato di creare una parvenza di equilibrio fra i sessi senza però riuscire a cambiare le mentalità. Le donne ungheresi si scontrano con questa realtà, non esclusiva, peraltro, del loro paese, e le ONG attive sul fronte della difesa dei diritti delle donne fanno presente una casistica di non poco conto sulle violenze che le donne subiscono in famiglia. Secondo Vera Stummer, attivista di NANE (Nők a Nőkért Együtt az Erőszak Ellen, Donne per le Donne contro la Violenza), le dirette interessate sono generalmente poco propense a denunciare i soprusi di cui sono vittime, soprusi considerati dalla mentalità corrente come un problema della donna e di suo marito. Un problema di coppia, quindi, non un episodio da denunciare alla polizia. Del resto, secondo Stummer, le autorità competenti non garantiscono tutela e sicurezza adeguate alle vittime delle violenze domestiche, di conseguenza queste ultime non nutrono fiducia nelle istituzioni che dovrebbero difenderle. L’ottava Conferenza Europea di Ricerca Femminista svoltasi a Budapest nel 2012 ha sottolineato le lacune delle leggi ungheresi sul tema e il dossier realizzato da Human Rights Watch l’anno successivo ha posto l’accento sulle restrizioni poste dalla nuova Costituzione ai diritti riproduttivi della donna e a quello all’aborto, e raccomandato inutilmente all’attuale governo di cambiare orientamento.

 
26 Aprile 2015


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Più determinate, quindi, più flessibili, più dotate di capacità di adattamento e di strumenti con i quali realizzare una carriera brillante.

Un classico.

Online Jason

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Re:Ungheria - La ripida salita verso la parità...
« Risposta #1 il: Settembre 24, 2016, 10:37:10 am »
Secondo me questo e la sindacalista hanno scritto una marea di cazzate sulle donne ungheresi .

Dei miei conoscenti , che conoscono quella zona, dicono che le ungheresi non sono affatto uguali alle occidentali, italia a parte .
Che sono sempre donne si , visto che le donne son donne, come affermi : ma la mentalità è completamente diversa .

Per inciso, sono convinto che quest'ometto (e la sindacalista)  ha scritto questo articolo perchè non gli piace Orban e non gli piace come sta diventando l'ungheria .

Uno dei metodi migliori per screditare un paese scomodo è quello di accusarlo di essere misogino e di discriminare le donne. Teniamo presente che l'ungheria a volte è sconvolta da manifestazioni di protesta verso il governo, in realtà finanziate e stuzzicate da chi vuole far fuori Orban . Già la stessa sindacalista un anno fa affermò che il nuovo codice del lavoro di Orban non aiuta le donne , cosa che non è affatto vera . Se escono certi discorsi, vengono da chi vuol far fuori uno dei pochi governi veri che aiutano il popolo .
«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
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Online Frank

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Re:Ungheria - La ripida salita verso la parità...
« Risposta #2 il: Settembre 24, 2016, 12:34:21 pm »
Secondo me questo e la sindacalista hanno scritto una marea di cazzate sulle donne ungheresi .

Dei miei conoscenti , che conoscono quella zona, dicono che le ungheresi non sono affatto uguali alle occidentali, italia a parte .
Che sono sempre donne si , visto che le donne son donne, come affermi : ma la mentalità è completamente diversa .

Per inciso, sono convinto che quest'ometto (e la sindacalista)  ha scritto questo articolo perchè non gli piace Orban e non gli piace come sta diventando l'ungheria .

Uno dei metodi migliori per screditare un paese scomodo è quello di accusarlo di essere misogino e di discriminare le donne. Teniamo presente che l'ungheria a volte è sconvolta da manifestazioni di protesta verso il governo, in realtà finanziate e stuzzicate da chi vuole far fuori Orban . Già la stessa sindacalista un anno fa affermò che il nuovo codice del lavoro di Orban non aiuta le donne , cosa che non è affatto vera . Se escono certi discorsi, vengono da chi vuol far fuori uno dei pochi governi veri che aiutano il popolo .

Guarda, a parte le solite sciocchezze vecchie come il cucco, riguardanti le solite storie sulla presunta "misoginia" di questo o quell'altro popolo - ungherese, italiano o altro che sia -, ti dico soltanto che sarebbe meglio non idealizzare più di tanto le ungheresi.
Al contrario delle rumene, ne ho conosciute poche, ma quelle poche rompevano gli zebedei esattamente come le italiane e non solo perché si erano trasferite in Italia e pertanto avevano (hanno) assimilato in toto gli usi e costumi del luogo, come ingenuamente credono tanti italiani.



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Per inciso, sono convinto che quest'ometto (e la sindacalista)  ha scritto questo articolo perchè non gli piace Orban e non gli piace come sta diventando l'ungheria .

No, io non credo a questo.
Secondo me il discorso prescinde Orban e l'Ungheria, ed ha a che fare con la c.d. "guerra dei sessi" e tutto il resto.


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Dei miei conoscenti , che conoscono quella zona, dicono che le ungheresi non sono affatto uguali alle occidentali, italia a parte .

Nemmeno le rumene e le moldave sono uguali alle italiane, come mentalità, ma qualora dovessi relazionartici accetta un consiglio: non idealizzarle, perché potresti ricevere delle cocenti delusioni.

Offline Damocle

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Re:Ungheria - La ripida salita verso la parità...
« Risposta #3 il: Settembre 24, 2016, 12:44:16 pm »
Guarda, a parte le solite sciocchezze vecchie come il cucco, riguardanti le solite storie sulla presunta "misoginia" di questo o quell'altro popolo - ungherese, italiano o altro che sia -, ti dico soltanto che sarebbe meglio non idealizzare più di tanto le ungheresi.

Delle tedesche che opinione ti sei fatto?

Online Jason

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Re:Ungheria - La ripida salita verso la parità...
« Risposta #4 il: Settembre 24, 2016, 12:51:27 pm »
@Frank : lungi da me nell'idealizzare le donne dell'est o nel dire che sono sicuramente migliori delle italiane, giacché io personalmente conosco uomini che sono stati letteralmente rovinati ( e i suddetti uomini  hanno delle gravi colpe ) , facevo semplicemente notare che verso paesi come Russia e Ungheria da un pó di tempo c'é un accanimento mediatico da parte dei media e dei soliti intellettualoidi da salotto, quindi non sorprende per niente se volano pure accuse di maschilismo e misoginia .

Le romene sono un caso a parte nell'est europa perché molte hanno preso il lato peggiore delle occidentali . Un mio conoscente é fidanzato da tempo con una ungherese ,che non é antifemminista ma di certo schifa il conformismo modernista e soprattutto non rompe l'anima.

Non devo per forza cercare e avere relazione con una esteuropea ci mancherebbe altro. Peró permetti se mi fido molto di piú di una ungherese che dell'americana media per esempio. Anche perché le italiane sono migliori rispetto a buona parte delle occidentali.
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Re:Ungheria - La ripida salita verso la parità...
« Risposta #5 il: Settembre 24, 2016, 12:59:39 pm »
Delle tedesche che opinione ti sei fatto?

Non mi sono mai relazionato con delle tedesche, né sono mai stato in Germania, perciò la mia opinione al riguardo non può che essere generica.
Resta sempre il fatto che le tedesche son donne come tutte le altre, con i loro pregi e i loro difetti, sicuramente diverse come mentalità dalle italiane - giacché figlie di un'altra cultura - ma sicuramente non facili e non docili, come non lo sono un po' tutte le donne - mia madre e mia sorella maggiore comprese.


Online Frank

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Re:Ungheria - La ripida salita verso la parità...
« Risposta #6 il: Settembre 24, 2016, 16:11:55 pm »
Jason

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Le romene sono un caso a parte nell'est europa perché molte hanno preso il lato peggiore delle occidentali . Un mio conoscente é fidanzato da tempo con una ungherese ,che non é antifemminista ma di certo schifa il conformismo modernista e soprattutto non rompe l'anima.

Jason, perdonami, ma affermare che "le romene hanno preso il lato peggiore delle occidentali", è un po' come sostenere che "le donne odierne sono così perché hanno preso i lati peggiori degli uomini" (anzi, dei "maschi"), come sono solite ripetere le femministe e i loro servi, ad ogni pié sospinto.
No, Jason, i comportamenti delle rumene hanno ben poco a che fare con le occidentali e sono semplicemente figli della loro cultura, alla quale restano molto legate, pur vivendo altrove (esempio: in Olanda, in Belgio, in Spagna, etc).

Fidati di uno al quale le rumene piacevano molto, sia esteticamente che sessualmente.
Calcola che a parità di bellezza, tra un'italiana e una rumena, comunque io preferivo la rumena, che per tutta una serie di motivi esercitava su di me un maggior potere seduttivo.*

Per esempio: pur vivendo da anni in Italia, molte rumene seguitano ad ascoltare la loro musica, sono molto legate alle loro tradizioni, ai loro usi e costumi, e non alla musica italiana o inglese, né ai nostri usi e costumi (al massimo ai nostri soldi...).
Certo, non è una regola che vale per tutte, ma generalmente è così.

@@

* Uno dei motivi è da ricercare nel fatto che rumene si vestono (quasi) sempre da femmine, le italiane no.
Poi c'è il fascino della straniera, il diverso accento, etc etc.

Online Jason

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Re:Ungheria - La ripida salita verso la parità...
« Risposta #7 il: Settembre 24, 2016, 16:57:23 pm »
Frank
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Jason, perdonami, ma affermare che "le romene hanno preso il lato peggiore delle occidentali", è un po' come sostenere che "le donne odierne sono così perché hanno preso i lati peggiori degli uomini" (anzi, dei "maschi"), come sono solite ripetere le femministe e i loro servi, ad ogni pié sospinto.

Hai ragione , ho capito quello che intendevi, ma non volevo fare il paragone con la menzogna del "le donne hanno preso il lato peggiore degli uomini" , ma parlavo delle caratteristiche dell'occidentale secolarizzato nichilista, non dell'occidentale di per sè. Perchè altrimenti non affermerei che un italiano non è assolutamente uguale ad uno svedese o tedesco in quanto occidentale, anzi .

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No, Jason, i comportamenti delle rumene hanno ben poco a che fare con le occidentali e sono semplicemente figli della loro cultura, alla quale restano molto legate, pur vivendo altrove (esempio: in Olanda, in Belgio, in Spagna, etc).

Assolutamente ci mancherebbe, quello che volevo intendere è che le rumene non sono uguali alle ungheresi o alle polacche .
Pur essendo molto "conservatrici" per la loro cultura .

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Fidati di uno al quale le rumene piacevano molto, sia esteticamente che sessualmente.
Calcola che a parità di bellezza, tra un'italiana e una rumena, comunque io preferivo la rumena, che per tutta una serie di motivi esercitava su di me un maggior potere seduttivo.

Per gusti personali , pur piacendomi molto le donne dell'est, non disdegno neppure il fascino della mediterranea . Diciamo che sono molto tollerante per gusti estetici ( ho un debole sia per le scandinave* , sia per le mediterranee , sia per le mulatte centrosudamericane , sia per le donne dell'est )

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Per esempio: pur vivendo da anni in Italia, molte rumene seguitano ad ascoltare la loro musica, sono molto legate alle loro tradizioni, ai loro usi e costumi, e non alla musica italiana o inglese, né ai nostri usi e costumi (al massimo ai nostri soldi...).
Certo, non è una regola che vale per tutte, ma generalmente è così.

Non conosco molte rumene, ma per quelle poche  che ho avuto a che fare, posso affermare con certezza le stesse cose .


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* Uno dei motivi è da ricercare nel fatto che rumene si vestono (quasi) sempre da femmine, le italiane no.
Poi c'è il fascino della straniera, il diverso accento, etc etc.

Questo l'ho notato, in molte città italiane le donne hanno ben poco di femminile . Forse al sud hanno più femminilità . E per quello che ho visto, a Milano , perchè Milano è la capitale italiana della moda.


* Mi piacciono tantissimo le rosse con qualche lentiggine sul viso, ad esempio .
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Offline Vicus

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Re:Ungheria - La ripida salita verso la parità...
« Risposta #8 il: Settembre 24, 2016, 22:53:16 pm »
C'è una bella differenza tra le avventuriere che vengono in Italia da sole e quelle che sono inserite in una comunità di loro connazionali.
Proprio in questi giorni sono in contatto con una rumena per ragioni di lavoro e devo dire che non corrisponde affatto al cliché dell'opportunista normalmente associato alle donne dell'est (non ci sta provando e comunque mettermi in casa una dell'est non è nei miei piani :lol:)

Trovo le rosse magnifiche. :cool:
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Online Jason

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Re:Ungheria - La ripida salita verso la parità...
« Risposta #9 il: Settembre 24, 2016, 23:12:01 pm »
Vicus
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C'è una bella differenza tra le avventuriere che vengono in Italia da sole e quelle che sono inserite in una comunità di loro connazionali.
Proprio in questi giorni sono in contatto con una rumena per ragioni di lavoro e devo dire che non corrisponde affatto al cliché dell'opportunista normalmente associato alle donne dell'est (non ci sta provando e comunque mettermi in casa una dell'est non è nei miei piani :lol:)

Io per fortuna sono esteticamente molto tollerante , per cui...

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Trovo le rosse magnifiche. :cool:

Purtroppo diminuiranno in futuro .
Le svedesi sono oggettivamente tra le più belle . Fanno la loro bella figura anche le mulatte - geneticamente sono le centramericane - .

A proposito, un mio amico è sposato con una di Santo Domingo , e anche un amico suo , dice che in quel paese il femminismo nemmeno lo concepiscono , e sono donne di carattere molto "sergente" ma devote al marito . Così mi è parso a me , perchè la moglie di questo mio amico la conosco bene , è devota e fedele ma è pure molto dura e severa . Lo dico perchè molti pensano che le centramericane siano docili e pacate, invece in media sono severe .
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Re:Ungheria - La ripida salita verso la parità...
« Risposta #10 il: Settembre 25, 2016, 00:29:11 am »
C'è una bella differenza tra le avventuriere che vengono in Italia da sole e quelle che sono inserite in una comunità di loro connazionali.
Proprio in questi giorni sono in contatto con una rumena per ragioni di lavoro e devo dire che non corrisponde affatto al cliché dell'opportunista normalmente associato alle donne dell'est (non ci sta provando e comunque mettermi in casa una dell'est non è nei miei piani :lol:)

Vicus, anch'io per motivi di lavoro sono in contatto sia con due rumeni che con una rumena, e nemmeno con me quest'ultima "ci prova".
I motivi sono ovvi.

Peraltro certi discorsi potrebbero essere fatti anche per le italiane, che in ambito lavorativo sono molto più serie che al di fuori di tale contesto.

@@

Per inciso: nemmeno tutte le rumene residenti in Italia sono delle opportuniste.
Anche in questo caso esistono delle eccezioni.


Offline Vicus

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Re:Ungheria - La ripida salita verso la parità...
« Risposta #11 il: Settembre 25, 2016, 00:38:03 am »
Non paragonavo le rumene alle italiane, sono solo rimasto stupito del fatto che in determinati contesti le rumene sono molto diverse da tutte le loro connazionali, con cui in qualche modo ho avuto a che fare finora.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline giacca

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Re:Ungheria - La ripida salita verso la parità...
« Risposta #12 il: Settembre 25, 2016, 09:55:58 am »
Anche perché le italiane sono migliori rispetto a buona parte delle occidentali.
Mi chiedo in che. In alcuni stati occidentali sono più autonome e non vogliono sempre l'uomo che le risolva i problemi.

Offline ilmarmocchio

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Re:Ungheria - La ripida salita verso la parità...
« Risposta #13 il: Settembre 25, 2016, 10:02:22 am »
In questo genere di tematiche si tende purtroppo a mescolare aspetti diversi.
Le donne sono donne ovunque , in quanto femmine, così come gli uomini hanno caratteristiche di base simili, in quanto maschi.
Ci sono però delle peculiarità basate sulla cultura e la cultura evolve secondo una sua storia.
la storia è anche esperienza di vita che si stratifica nel tempo.
Qui sulle nostre pagine ci siamo spesso accappigliati sulle cause remote del femminismo, ravvisandole di volta in volta nel culto mariano, nell' istruzioone femminile,  nell' economia di mercato, ecc.
Rimane il fatto che il femminismo ha attecchito nella societa occidentale e moderna.
Quindi donne autonome, istruite, ecc .
ma anche le donne dell'est sono autonome, istruite, ecc, però non sono femministe.
Come mai ?
Eppure le donne estiche hanno avuto l' emancipazione prima delle italiane, per es.
Il comunismo, con tutti i suoi difetti, ha permesso la scolarità femminile e i lavoro femminile.
Io , in questi anni, ho avuto molto a che fare con donne dell'est Europa e ragazzi, c' è poco da fare :
rispetto alle italiane ( ma anche a spagnole, anglosassoni e pure scandinave ) , c'è un abisso a loro favore.
Evolute ma femminili, autonome ma non femministe.
Sottolineo il non femministe.
Io credo di aver capito dove veramente è la differenza .
Le donne occidentali criticano l' uomo ma non hanno mai provato cosa significa essere uomo : i rischi, le solitudini, le fatiche
Le nostre donne vogliono privilegi che credono cadano dal cielo sopra i vituperati " maschi ".
Le donne dell' est hanno lavorato in fabbrica, hanno anche combattuto in guerra, in poche parole hanno provato cosa significa essere maschi, senza tutte le agevolazioni ( e il sessismo ? ) cui le nostre blateranti femmine sono abituate.
Ecco perchè rispettano l' uomo.
C'è anche da dire che i loro uomini non sono i cicisbei che affollano le nostre lande.
Non voglio andare nello scurrile, ma prima di dire che le romene sono troie, bisognerebbe anche dire quanti ometti italiani sono davvero maschi.
Credetemi, situazione triste e crepuscolare.
Ovvio che poi la stima in tali uomini crolli repentinamente

Offline ilmarmocchio

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Re:Ungheria - La ripida salita verso la parità...
« Risposta #14 il: Settembre 25, 2016, 10:03:44 am »
Non paragonavo le rumene alle italiane, sono solo rimasto stupito del fatto che in determinati contesti le rumene sono molto diverse da tutte le loro connazionali, con cui in qualche modo ho avuto a che fare finora.

tra le romene e le italiane non c'è proprio partita.
Fatte le debite eccezioni, le italiane non vanno bene neanche a fare le troie.
Vorrebbero i soldi senza fare la prestazione :w00t: