e dove si parla sempre, tutti i giorni, di razzismo ?
In Romania ?
O in Italia ?
Non è questo il punto.
Il punto è che a una donna o ad un uomo dell'est devi stare "attento" a rivolgere anche delle critiche costruttive,* perché in moltissimi casi le prendono come un affronto personale originato da un presunto "razzismo" nei loro confronti.
Chiunque si sia relazionato con loro, e sia onesto con se stesso, lo sa bene.
e dove si parla sempre, tutti i giorni, di razzismo ?
"Quemmisticamente" parlando sei più anziano di me, perciò sai bene che di "razzismo" si parla in tutti i paesi occidentali o culturalmente occidentali (esempio: l'Australia).
E su questa ossessione gli stranieri residenti in Italia (come altrove) ci speculano alla grande.
Stranieri che fanno finta di non sapere cosa sia realmente una società razzista.
Per dire: in una vera società razzista, nessun straniero potrebbe lamentarsi del razzismo (...), perché rischierebbe il linciaggio in perfetto stile Ku Klux Klan.
Inoltre se c'è un Paese che tutto può essere definito tranne che razzista, ebbene quel Paese è proprio l'Italia, che tutto è tranne che nazionalista.
E come ben sai i germi del razzismo si annidano nei paesi nazionalisti (esempio: la Serbia, l'Albania...), non certamente in quelli campanilisti, che al massimo diventano "nazionalisti" quando gioca la nazionale di calcio (italiana, nello specifico) e fino a quando non perde...
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* Naturalmente il discorso vale anche per i tunisini, i marocchini, i nigeriani, i senegalesi, etc.