Propongo una sezione in suo onore con il suo materiale lasciato in giro per il web: le sue opere, il suo blog, i suoi video.
Da un punto di vista umano, Max si elevava molto al di sopra dei suoi coetanei e questo, dovete credermi, non lo dico certo perché in questa sede si parla del suo trapasso.
Max, come voleva essere chiamato, moldavo di nascita e bolognese d’adozione, era uno dei miei amici fedeli che sapeva tutto di me, eravamo ambedue amministratori di un forum denominato “uominiantifemministi” che, successivamente, non pubblicizzammo né ci scrivemmo alcunché poiché convenimmo che era opportuno non creare un doppione che potesse essere causa di divisione nel fronte antifemminista che deve essere unitario se vuole avere qualche speranza di successo contro tutti quei nemici che nutrono un comune odio contro gli uomini. La nostra amicizia nacque circa 7 anni fa, ben prima che io mi iscrivessi in questo forum, iniziò dapprima con una fitta corrispondenza telematica per poi scambiarci i rispettivi numeri di telefono. Quando ci conoscemmo per la prima volta di persona avevo tra i 25 ed i 30 anni ed ero già anziano in senso antifemminista mentre Max aveva circa 16 anni, e, se teniamo conto di tutta la melma femminista ed omosessualista che ammorba la città di Bologna, ogni qual volta mi recavo lì per incontrarlo ero consapevole di avere a che fare con un animo incontaminato ed integro col quale mi intrattenevo per ore a parlare delle cause del tramonto dell’uomo occidentale. Max aveva compreso molto meglio di qualsiasi altro vecchio intellettuale che se gli avvertimenti degli uomini fossero stati compresi ed ascoltati forse si sarebbe potuto evitare questo conflitto tra uomini e donne nei rapporti coniugali che è deflagrato in tutto l’Occidente, ambedue eravamo consapevoli che bisognava fare qualcosa, inoltre, le preoccupazioni che Max mi confidò sullo stato dei rapporti di genere si sono poi tutte puntualmente verificate.
Max si può senz’altro annoverare tra quei giovani combattenti che, sebbene incompresi dalla società che lo circondava e dalla cosiddetta intellighenzia che non si chiede mai cosa sappia realmente quell’uomo ma che quel è la posizione sociale di quell’uomo nella corrotta società occidentale e quale è il suo titolo di studio, ha deciso con il suo operato, nonostante tutto, di ingaggiare una lotta decisa per ciò per cui credeva.
Sebbene io e Max siamo legati da una stretta amicizia che perdura da molti anni, ritengo che non ci sia spazio per la debolezza ma, al contrario, propongo anche io di intitolare un’intera sezione del forum a “Jan Quarius” dove poter raccogliere i suoi scritti ed i suoi pensieri che saranno di incoraggiamento e di sprone, nei giorni difficili e bui, per tutti quegli uomini demoralizzati ed indecisi che vedranno pertanto in Max ciò che veramente è nonostante la sua giovanissima età: un grande uomo.