Ognuno esponga le ragioni che lo guidano verso il Sì o verso il No.
Comincio io.
Una ragione che dovrebbe spingere tutti gli utenti del forum a votare No è la presenza di quote rosa rese costituzionali. Un conto sono le quote rosa ottenute tramite leggi "esterne" alla costituzione: un altro è l'imposizione costituzionale delle quote rosa, ossia l'eliminazione del principio costituzionale di eguaglianza fra i sessi. Di fatto questo renderebbe obbligatorio il ricorso al sessismo nella scelta dei rappresentanti.
Questa ragione è più che sufficiente a votare No. Per una riforma costituzionale, che nel diritto continentale è tutto, è sufficiente una sola parte che non sia accettabile a rendere inaccettabile tutta la riforma. Chi sia, fra i personaggi pubblici, a votare Sì o No in base al suo personale tornaconto all'interno della casta del potere, è da questo punto di vista irrilevante.
Un punto di vista per il quale, invece è estremamente rilevante sapere chi sia coinvolto nella riforma, è quello che ne contempla la genesi.
Il potere, nello Stato contemporaneo, è legittimato da quattro elementi, rispetto ai quali lo Stato stesso poté formarsi come legittimo: tradizione, carisma, legalità, razionalità rispetto a valori. Lo Stato democratico nasce dai valori di libertà, uguaglianza e nazione. La libertà e l'uguaglianza sono valori dei quali abbiamo una comprensione media comune, rispetto alla quale non ci esprimeremo in questa sede; lo stato democratico deve massimizzare la tutela di libertà ed uguaglianza. Se questa fosse l'unica funzione dello stato democratico, potrei non accettarne la sovranità ed ubbidire alle leggi di un altro Stato, se più democratico. Diventa quindi fondamentale il tema della nazione. La tutela dell'identità nazionale è un fatto di possibilità di accesso ad un determinato patrimonio che dev'essere tutelato.
La legalità è qualificata dai valori. Che significa legalità? Non significa imposizione di leggi alla popolazione, tutt'altro. Significa conformità del potere alle regole vigenti. Il potere è legittimo solo ed esclusivamente se è conforme alle regole vigenti, se rispetta il principio di legalità. Il principio di legalità è sottoposto ai limiti di titolarità, modo e contenuti. La legalità, nel legittimare il potere, viene applicata nella titolarità e nel modo (procedura), ma può non applicarsi nei contenuti. In democrazia la legalità può portare a contenuti non democratici. Ma ciò che in democrazia viene legittimato secondo legalità senza avere contenuti democratici è esattamente il totalitarismo.
Il Partito Democratico è un partito con una determinata ideologia, non l'unica ideologia esistente, né aderente ai valori di tutta la popolazione. In particolar modo il PD sembra portare avanti in prevalenza i valori di libertà ed uguaglianza (che non sono valori in sé, ma complessi di valori articolati), rinunciando a quello di nazione. Senonché, in verità, anche l'ideologia del PD è in realtà ancorata alla tutela di un aspetto dell'identità nazionale: di quegli aspetti legati al patrimonio illuminista/umanitarista italiano. Diremo, in generale, che nessun partito ideologico può essere democratico, ma non nel senso che sia irrispettoso del concetto di democrazia o illegittimo dal punto di vista della democrazia. Bensì nel senso che proprio in quanto è un partito è anche sempre di parte. Ma ciò significa anche che rispetto al contenuto, esso è di parte, è ideologico, è non democratico e può essere legittimo solo se conforme a leggi democratiche che ne limitino l'agire.
La nostra costituzione nasce da un'assemblea nazionale che mise insieme la cultura liberale, comunista e cattolica: essa è sotto ogni punto di vista una costituzione democratica. L'attuale riforma costituzionale è stata interamente decisa da una maggioranza parlamentare, senza confronti con altre fazioni, senza assemblea costituente, composta da membri di un partito ideologico. Ciò significa irrefutabilmente che votare Sì è un salto ineluttabile verso il totalitarismo. Bisogna votare NO.