Autore Topic: "Not All Men"  (Letto 5853 volte)

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"Not All Men"
« il: Ottobre 03, 2016, 20:22:36 pm »
 Questa è una delle migliori vignette, che ho visto (e ne ho viste molte): “ Non tutti gli uomini”… è una frase che circola tra gli “uomini buoni”, perché vogliono che tu sappia che nonostante come donna, affronti aggressioni, molestie e sistematica oppressione, ogni giorno, non tutti gli uomini sottomettono la donna.
Voglio che si elimini questa ridicola affermazione e vi spiego il perché:

1) Noi donne non siamo stupide, poiché sappiamo che "non tutti gli uomini sono stupratori / molestatori" o qualsiasi altra cosa. Le statistiche lo dicono. Tuttavia, come facciamo a sapere quali, lo sono e quali non lo sono? Non è meglio sbagliare dal lato della precauzione? Come facciamo a sapere chi sta dicendo "ciao" in modo amichevole, o ha realmente bisogno di indicazioni, e non che ci voglia molestare? La maggior parte delle donne finisce per pensare al peggio, perché la maggior parte delle volte che hanno assunto il positivo, hanno sofferto dolorose conseguenze. Una volta che hai deciso di fermarti e dare informazioni è finita che ti ha seguito fino al tuo indirizzo, scambiando la tua gentilezza per interessamento. Quegli uomini con i quali hai casualmente conversato al bar quando hai creduto di essere gentile, finiscono con l’attirarti a loro e baciarti. E 'più sicuro per noi renderci conto che sei un "uomo buono", mentre abbiamo il sospetto di realizzare, più dolorosamente, che sei un uomo cattivo, perché abbiamo dato il beneficio del dubbio.
2) Ma poverini! Qui stiamo parlando di stupro, di violenza contro la donna, di oppressione sistematica e altre manifestazioni di sessismo e voi passate a ricordarci che “non tutti gli uomini” fanno queste cose. Perché non dite ciò che veramente volete dire? “ MAI HO VIOLATO/COLPITO/AGGREDITO una donna! Giusto? Non è questo ciò che si vuole veramente dire? Proprio così: fare di una discussione che riguarda la situazione di milioni di donne qualcosa circoscritto al poverino voi. Cioè, milioni di donne sono aggredite e oppresse, però voi non lo avete fatto, perché allora facciamo questa discussione che vi fa sentire a disagio?
3) Quando le donne e i loro alleati parlano di queste cose (patriarcato/sessismo/misoginia/violenza contro le donne) non stiamo parlando di uomini come individui. Stiamo parlando di questioni strutturali: la società patriarcale, le istituzioni, i sistemi. Siete voi che li assumete come qualcosa di personale con lo slogan “ non tutti gli uomini”. Non dobbiamo mai dimenticare che ognuno beneficia dei privilegi del gruppo di cui fa parte e non perché si è fatto qualcosa per guadagnarlo o meritarlo. Essere uomini si è più privilegiati dell’essere donne. Allo stesso modo, che essere bianchi si è più privilegiati delle persone negre. Allo stesso modo che essere cis/etero si è più privilegiati che essere LGBTI. Tutti questi – come avrete notato sono un accidenti della natura – voi non avete fatto nulla per guadagnare o meritare questo privilegio. Quando non riconosciamo questo, noi siamo parte del problema.
4) Il volere allontanarsi da questa discussione in merito alla oppressione delle donne, significa che voi siete parte del problema. Escludersi dal problema del come la società patriarcale tratta le donne,solo perché voi non avete mai aggredito una donna, non significa che non abbiate propagandata la cultura del patriarcato o dello stupro. Quando interrompete una discussione sulla cultura misogina/ dello stupro/ sul machismo per informarci che voi non siete come quegli uomini, state ZITTENDO gli uomini e le donne che mantengono questa discussione e deviando la conversazione dal suo scopo iniziale, che è quella di porre in evidenza la difficile situazione delle donne, per rendere più importante i vostri sentimenti di rifiuto. Ignorate completamente come beneficiate della nostra società patriarcale negando qualsiasi responsabilità nella sua diffusione. Questo è movimento imbecille e voi siete come tutti quegli uomini.
5) La maggioranza delle donne e degli uomini sono violentate/ti da uomini. Le statistiche degli stupri in Kenia sono scioccanti. Il fatto che voi non abbiate aggredito una donna non nega che la maggior parte della violenza contro le donne si basa sul genere ed è perpetrata dagli uomini. Il fatto che voi non abbiate stuprato una donna (o uomo) non nega che la maggioranza degli stupratori siano uomini. Il fatto che voi conosciate donne che hanno ricevuto istruzione non cancella che ci siano più uomini che donne istruite. Il fatto che voi conosciate donne che guadagnano più di voi, non nega che le donne continuino a guadagnare meno degli uomini a parità di lavoro. Questa è la realtà. NON SI TRATTA DI VOI. Noi non “odiamo gli uomini”: riconosciamo fatti supportati da statistiche in tutto il mondo. Nessuno vi vuole crocifiggere!
Non sarebbe meglio iniziare ogni affermazione con “Alcuni uomini."?... Ti farebbe sentire meglio? Mi dispiace contraddirvi perché allora si dovrebbe cominciare con “Troppi uomini” visto le statistiche! Quello che voi volete è che noi donne riconosciamo (e molto probabilmente congratularci) il fatto che voi non abbiate aggredito nessuna donna?
Sentite, ragazzi, ho capito quanto sia facile, mettersi nella difensiva quando ci si sente colpevoli senza essere colpevoli. Ma questo non è da voi. Questo è più grande di voi. L'obiettivo è di rendere la vita migliore per tutti, uomini e donne. Le discussioni per far luce su questo argomento sono il primo passo. Vogliamo parlare del patriarcato / sessismo, perché esiste e cerchiamo di de-costruirlo, perché pregiudica tutti, non solo le donne.
Così la prossima volta che sentite il bisogno di chiedere a una femminista, che la faccia più “ facile per voi”per capire e poter appoggiare il movimento, per renderlo “ più accettabile” non lo fate. La prossima volta che avete voglia di fare le “101 domande sul Femminismo” ricordate che esiste Google per una ragione. Non deviate la discussione su temi importanti per fare domande le cui risposte potrete trovare facilmente per voi.
La prossima volta che si desidera entrare in una conversazione che le donne stanno avendo sulla loro condizione per dare un parere non richiesto, non fatelo. I vostri pensieri non sono uguali alle esperienze vissute. La prossima volta che si sente il bisogno di entrare in una conversazione con il ritornello "tutti gli uomini" non lo fate.
Invece, prendete un posto a sedere e versatevi voi stessi una bella tazza di… Chiudete il becco!
«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
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Re:"Not All Men"
« Risposta #1 il: Ottobre 03, 2016, 20:30:57 pm »
Mio commento .

Premetto che io non sono d'accordo con l'esclamazione scritta nell'oggetto del post, diffusissima ( chiunque legge articoli soprattutto inglesi sa cosa significa e perchè viene detta l'esclamazione notallmen) , non perchè non sia vera o perchè sia ridicola,  ma perchè noi non abbiamo bisogno di giustificarci, nè dobbiamo rendere qualcosa alle sleali femministe, dato che di fronte agli infanticidi stranamente stanno zitte , ci sono delle cose da evidenziare :

1) letto da un ignorante l'articolo sembrerebbe buono ( l'effetto peggiore del femminismo, in apparenza sembra buono e viene reso dolce per essere accettato) , il problema è che parte dal concetto errato di fondo sui privilegi maschili . Care femministe, so che ci  leggete, non ci convincete , la realtà è che non esistono i privilegi maschili. Sono una vostra invenzione, che noi possiamo smontare pezzo pezzo .

2) ovviamente si tace sulle violenze femminili .

3) chiunque legga con attenzione scoprirà una cosa che si evince dai toni e dai contenuti : per le femministe , un uomo vero è un uomo che fa tutto quello che dicono loro, che sia come dicono loro, che non si lamenti dei problemi che hanno gli uomini , che riconosca che il suo genere è privilegiato, etc. Chi dice che il femminismo non odia gli uomini paradossalmente non ha torto : odiano solo quel tipo di maschilità non funzionale agli interessi e piaceri della donna . Quindi attenzione . Purtroppo la misandria non sono quei topi di fogna come la dworkin , magari fosse questo, se fosse così ci sarebbe molta più opposizione al femminismo .

Il sunto è che questi articoli servono per far capire una cosa . Dobbiamo convincere gli uomini e le donne che i presunti privilegi maschili NON esistono . Se si parte con questa base , il contrasto al femminismo è molto più facile .
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Re:"Not All Men"
« Risposta #2 il: Ottobre 03, 2016, 20:46:56 pm »
Citazione
Essere uomini si è più privilegiati dell’essere donne.

Citazione
l fatto che voi conosciate donne che guadagnano più di voi, non nega che le donne continuino a guadagnare meno degli uomini a parità di lavoro

Queste puttanate non si possono più leggere né sentire.
Io 'ste stronze le porterei con me per un po' di tempo in cantiere, al posto di qualche albanese o rumeno, e poi le metterei a fare le manovalesse, le carpentieresse e le muratoresse...
Son sicuro che gli passerebbe in un battibaleno la voglia di scrivere stronzate.

@@

Ah, a proposito:
Citazione
Noi donne non siamo stupide,

Non mi pare proprio.
Anzi, soventemente dimostrate l'esatto contrario, mia cara, perché se foste intelligenti come dite, fareste ben altri discorsi e al tempo stesso la smettereste di rompere i coglioni quotidianamente.



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Re:"Not All Men"
« Risposta #3 il: Ottobre 03, 2016, 20:50:07 pm »
Frank

Citazione
Queste puttanate non si possono più leggere né sentire.
Io 'ste stronze le porterei con me per un po' di tempo in cantiere, al posto di qualche albanese e rumeno, e poi le metterei a fare le manovalesse, le carpentieresse e le muratoresse...
Son sicuro che gli passerebbe in un battibaleno la voglia di scrivere stronzate.

Molto bello e pertinente il tuo esempio che serve .
Ce ne sta un altro pure : lo statale . A ste dementi se parli di CCNL ti guardano come se fossi un ritardato . Gli stipendi nel pubblico ad esempio sono PARI.

Inoltre c'è anche il conteggio della media maschile delle ore di lavoro rispetto alle donne a smentire la troiata del gender gap . Lo posterò quando lo ritrovo .

Citazione
Noi donne non siamo stupide,

Ma la presunzione di rappresentare tutte le donne, quando stanno nascendo movimenti femminili che schifano le femministe ? Non ce la mettono ?
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Re:"Not All Men"
« Risposta #4 il: Ottobre 03, 2016, 20:55:43 pm »
Jason

Citazione
Gli stipendi nel pubblico ad esempio sono PARI.

Anche nel privato.
Perlomeno questa è la realtà che conosco io.

Diverso sarebbe il discorso se le ritardate facessero riferimento al c.d. nepotismo, che però riguarda ambo i sessi, e non certamente solo gli uomini.

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Re:"Not All Men"
« Risposta #5 il: Ottobre 03, 2016, 21:03:07 pm »
Jason

Anche nel privato.
Perlomeno questa è la realtà che conosco io.

Diverso sarebbe il discorso se le ritardate facessero riferimento al c.d. nepotismo, che però riguarda ambo i sessi, e non certamente solo gli uomini.

Esatto , anche nel privato, io ho fatto l'esempio contando su una mia esperienza lavorativa nella P.A.
Il gender gap, in sostanza, è una troiata . Purtroppo la più difficile da demolire , ma si può demolire comunque, ripeto che appena ho una serie di dati li metterò .

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Re:"Not All Men"
« Risposta #6 il: Ottobre 03, 2016, 21:03:48 pm »
Ma poi anche questa storia della società patriarcale ha proprio fracassato i genitali.
Io mi chiedo come si possa continuare a parlare di società patriarcale, qui e ora, nel 2016.
Boh...

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Re:"Not All Men"
« Risposta #7 il: Ottobre 03, 2016, 21:11:42 pm »
Questo è un brano tratto da QUESTA META' DELLA TERRA, di Rino Della Vecchia.

Citazione
Che gli uni lavorino per dovere e le altre perché ne hanno il diritto è una disimmetria che nessuno vede tanto che persino i più duri maschilisti, generosamente, riconoscono che anche le donne hanno il diritto di conquistare l'indipendenza economica come se essi stessi l'avessero.
Si è portati a pensare che, se non il coniugato, almeno il single sia interamente proprietario del suo reddito ma si tratta di una verità parziale perché, come ognuno sa, la relazione tra i due impone sempre ai maschi un costo economico che non grava sulle femmine. Come non ci sono donne con un impiego che sposino disoccupati, né mogli che mantengano i mariti, né divorziate che facciano lo stesso verso i loro ex, così non ci sono donne che corteggino gli uomini, che spendano per avvicinarli, che li spesino nel vestire, che paghino per essi al ristorante. Non esistono donne sole che acquistino una macchina più grande per rimorchiare meglio né si trovano di quelle che, per quanto innamorate, paghino le ferie ai rispettivi.
Una single che sia interessata ad un uomo non deve per questo metter mano al portafogli, perciò, mentre il reddito della donna le appartiene interamente anche se entra in relazione con un uomo, quello dell'uomo gli appartiene completamente se e solo se non entra mai in relazione con una donna.
Solo un maschio senza ormoni può essere economicamente indipendente.
In tutto ciò non vi è nulla di notabile se non il fatto che questa verità, che appartiene al racconto maschile, viene del tutto occultata per poter rivendicare alle donne quel diritto che gli uomini non hanno e non possono avere. All'origine della ricerca maschile del reddito, oltre al fatto banale che non vi è per i maschi altro modo per sostentarsi, vi è la certezza che senza di esso non potranno avvicinare nessuna e dietro gli sforzi per il suo illimitato incremento vi è anche l'aspettativa delle maggiori opportunità sessuali che crescono parallelamente al crescere di quello. Per le donne vale quasi il contrario nel senso che, oltre una certa soglia, più sono ricche e più difficile diventa trovare qualcuno cui legarsi che non sia ad esse inferiore, condizione cui i maschi possono sopperire solamente mettendo sul piatto del valore fama, potere, prestigio. Se li possiedono. Tutte queste banali verità traggono origine nella differenza di valore sessuale tra i due, nel fatto che per l'uomo la donna rappresenta lo scopo mentre per essa l'altro è uno strumento. Le donne, e solamente esse, sono perciò economicamente indipendenti sia quando non hanno reddito proprio, perché il marito ha l'obbligo di mantenerle, sia quando si guadagnano direttamente uno stipendio.
E' un privilegio che perdono solamente quando le parti si invertono ed esse vengono a trovarsi nella condizione usuale di ogni uomo. Si tratta però di un rovesciamento del tutto virtuale come prova il fatto che mentre milioni di uomini in Occidente pagano gli assegni alle ex mogli, non esistono divorziate, per quanto ricche, che paghino assegni agli ex mariti. Per quanto possano essere innamorate le donne non trascurano mai l'aspetto economico del legame che si apprestano a stabilire in coppia. Si è scoperto (con meraviglia) che quando la donna percepisce un reddito il regime di comunione dei beni tra i coniugi, che è la condizione normale, viene sostituito dalla separazione.
E' vero che anche le donne si innamorano e perdono la testa ma a quanto pare non smarriscono mai la calcolatrice.
Dietro la corsa maschile al reddito ed al suo incremento si cela in realtà un grandioso ed invisibile corteggiamento che quel reddito presuppone. Se gli uomini fossero al governo tutti i costi di avvicinamento alle donne, tutti gli oneri economici affrontati per rendersi graditi, tutte le spese di corteggiamento sarebbero detraibili dalle imposte e non è azzardato immaginare che tale disposizione comporterebbe forse l'azzeramento pluridecennale del loro carico fiscale. Quando la donna occidentale ritira il suo stipendio sa che quel reddito le appartiene integralmente e può gloriarsi di aver raggiunto finalmente quella indipendenza che è da sempre privilegio maschile. In cosa esso consista nessun maschio con gli ormoni l'ha mai saputo.

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« Risposta #8 il: Ottobre 03, 2016, 22:00:20 pm »
Ma poi anche questa storia della società patriarcale ha proprio fracassato i genitali.
Io mi chiedo come si possa continuare a parlare di società patriarcale, qui e ora, nel 2016.
Boh...

Se fosse ancora viva la società patriarcale secondo te alle femministe sarebbe consentito vomitare il loro livore addosso al genere maschile ?
Oppure i movimenti antifemministi sarebbero continuamente censurati , specie sotto richiesta delle femministe* ?

Le femministe hanno reso il "patriarcato" come il drappo rosso per il toro da sventolare al popolo ogni volta che serve. Solo che tra non molto..finirà questa storia .

* Si sappia che le femministe hanno il terrore non dei  cosiddetti "maschilisti", bensì di quelli come noi .
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« Risposta #9 il: Ottobre 03, 2016, 23:11:35 pm »
"Società patriarcale" è un termine del Nuovo Idioma orwelliano della narrativa femminista e andrebbe cancellato dal vocabolario. Gli antropologi non usano questo termine, almeno nell'accezione larga delle femministe, né accreditano la versione di un passato patriarcale dell'Europa.
Nella cd. "società patriarcale" gli uomini facevano immensi sacrifici (lavori usuranti e rischiosi, guerre) e votavano il 15% di loro. Le donne erano in un regime di semi-libertà dal lavoro e al massimo potevano avere complicazioni col parto, oggi ridotte al minimo dalla medicina moderna.*
Nessuna donna dell'"era patriarcale" avrebbe mai cambiato la sua vita con quella di un uomo.

* Il patriarcato c'è ancora: lo Stato, il giudice, il datore di lavoro. Solo il cittadino comune è legalmente schiavo della donna.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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« Risposta #10 il: Ottobre 03, 2016, 23:23:57 pm »
"Società patriarcale" è un termine del Nuovo Idioma orwelliano della narrativa femminista e andrebbe cancellato dal vocabolario. Gli antropologi non usano questo termine, almeno nell'accezione larga delle femministe, né accreditano la versione di un passato patriarcale dell'Europa.
Nella cd. "società patriarcale" gli uomini facevano immensi sacrifici (lavori usuranti e rischiosi, guerre) e votavano il 15% di loro. Le donne erano in un regime di semi-libertà dal lavoro e al massimo potevano avere complicazioni col parto, oggi ridotte al minimo dalla medicina moderna*.
Nessuna donna dell'"era patriarcale" avrebbe mai cambiato la sua vita con quella di un uomo

* Il patriarcato c'è ancora: lo Stato, il giudice, il datore di lavoro. Solo il cittadino comune è legalmente schiavo della donna.

Post da incorniciare, essendo uno dei fulcri di tutto l'antifemminismo . Oggi invece gli uomini i sacrifici li fanno lo stesso perchè le femministe le quote rosa per quei lavori se ne guardano bene dal chiederlo* .

Nessuno nega che le donne abbiano i loro problemi , il discorso è che il femminismo prende tali problemi e li trasforma per discriminazione di genere , facendo credere che gli uomini se la spassano. Discorso demenziale di per sè considerato che la vita media di un uomo è comunque inferiore a quella di una donna .

Attenzione che per addolcinare la pillola ora se ne sono uscite con un altro "dogma" :

dicono che è il patriarcato a dire che gli uomini sono deficienti, stupidi e inferiori alle donne , che hanno un istinto animale che impedisce loro di non aggredire , e che il femminismo dice che gli uomini sono capaci di più e di meglio .

La realtà è che invece è il sistema, attraverso i media , dice che gli uomini sono deficienti, incapaci, inferiori e hanno un istinto animalesco, il femminismo dice che gli uomini beneficiano di questo sistema. Cioè beneficiano di un sistema che li chiama deficienti e altro . Non è una contraddizione poichè il femminismo è una componente del sistema ed insieme collaborano per attaccare il genere maschile . Quindi occhio , specie per chi ci legge e vuole iscriversi, attenzione a quest'altra novità inventata per cercare di recuperare consensi, visto che li stanno perdendo .

*una deficiente femminista , tentando invano di dire che le donne fanno lavori pesanti, disse che nelle miniere dell' Iglesiente (qui ne sanno di più Sardus Pater e Fazer) ci lavoravano donne. Come se quell'esempio fosse la norma.
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« Risposta #11 il: Ottobre 04, 2016, 00:03:17 am »
Post da incorniciare, essendo uno dei fulcri di tutto l'antifemminismo . Oggi invece gli uomini i sacrifici li fanno lo stesso perchè le femministe le quote rosa per quei lavori se ne guardano bene dal chiederlo* .

Nessuno nega che le donne abbiano i loro problemi , il discorso è che il femminismo prende tali problemi e li trasforma per discriminazione di genere , facendo credere che gli uomini se la spassano. Discorso demenziale di per sè considerato che la vita media di un uomo è comunque inferiore a quella di una donna .

Attenzione che per addolcinare la pillola ora se ne sono uscite con un altro "dogma" :

dicono che è il patriarcato a dire che gli uomini sono deficienti, stupidi e inferiori alle donne , che hanno un istinto animale che impedisce loro di non aggredire , e che il femminismo dice che gli uomini sono capaci di più e di meglio .

La realtà è che invece è il sistema, attraverso i media , dice che gli uomini sono deficienti, incapaci, inferiori e hanno un istinto animalesco, il femminismo dice che gli uomini beneficiano di questo sistema. Cioè beneficiano di un sistema che li chiama deficienti e altro . Non è una contraddizione poichè il femminismo è una componente del sistema ed insieme collaborano per attaccare il genere maschile . Quindi occhio , specie per chi ci legge e vuole iscriversi, attenzione a quest'altra novità inventata per cercare di recuperare consensi, visto che li stanno perdendo .

*una deficiente femminista , tentando invano di dire che le donne fanno lavori pesanti, disse che nelle miniere dell' Iglesiente (qui ne sanno di più Sardus Pater e Fazer) ci lavoravano donne. Come se quell'esempio fosse la norma.
Una delle chiavi dell'antifemminismo è smontare la narrativa ("reality building"). Il femminismo prospera grazie al fatto che ha il monopolio dei più diffusi mezzi di informazione e pone tra il cittadino e la realtà una 'bolla virtuale' onde legittimare la sua prassi.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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« Risposta #12 il: Ottobre 04, 2016, 00:46:02 am »
Una delle chiavi dell'antifemminismo è smontare la narrativa ("reality building"). Il femminismo prospera grazie al fatto che ha il monopolio dei più diffusi mezzi di informazione e pone tra il cittadino e la realtà una 'bolla virtuale' onde legittimare la sua prassi.

E anche instillando sensi di colpa negli uomini , che per "scusarsi" della "oppressione di genere" poi diventano zerbini femministi.

Il discorso di base ,oltre al fatto che non esistono privilegi maschili, é che le donne vere non apprezzano il carattere tipico di uno zerbino femminista. Quindi un doppio lavoro inutile.

Dire "not all men" durante i casi di violenza maschile sulle donne potrebbe andar bene come tentativo iniziale di difesa, ma nello smontare la bolla narrativa femminista non va bene . Non dobbiamo come genere scusarsi delle azioni di elementi isolati . Qui ha ragione chi dice che dei "femminicidi" paradossalmente bisogna chiederne conto alle femministe che hanno storicamente toppato le loro pseudoanalisi del fenomeno , sviando completamente il problema e sfruttando le tragedie per i loro tornaconti personali. Ecco perché sono convinto che a loro non gliene frega niente delle donne di per sé e sono contente ad ogni singolo caso di violenza sulle donne.
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« Risposta #13 il: Ottobre 04, 2016, 00:55:44 am »
E anche instillando sensi di colpa negli uomini , che per "scusarsi" della "oppressione di genere" poi diventano zerbini femministi.

Il discorso di base ,oltre al fatto che non esistono privilegi maschili, é che le donne vere non apprezzano il carattere tipico di uno zerbino femminista. Quindi un doppio lavoro inutile.
La narrativa femminista crea delle inibizioni, dei blocchi nella mente maschile: come ha osservato Giorgio Albertazzi, "gli uomini di oggi (che vengono a fare teatro) sono goffi rispetto alle donne".
Un amico autore ha evidenziato come ogni pensiero destrutturante, relativizzante impedisce il corretto funzionamento del cervello e ha un impatto negativo sulle capacità verbali.
Si veda anche l'ottimo "Le inibizioni di dell'architettura contemporanea" di Paolo Portoghesi, che dimostra come il pensiero contemporaneo abbia imboccato un vicolo cieco e che, lungi dall'innovare come afferma a parole, sia in realtà quanto di più immobilista e anti-creativo ci sia.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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« Risposta #14 il: Ottobre 04, 2016, 07:25:26 am »
*una deficiente femminista , tentando invano di dire che le donne fanno lavori pesanti, disse che nelle miniere dell' Iglesiente (qui ne sanno di più Sardus Pater e Fazer) ci lavoravano donne. Come se quell'esempio fosse la norma.

"Sopra" lavoravano, mentre "sotto" c'erano sempre degli uomini.

In merito non ho statistiche precise da portare, ma ad esempio so che di uomini morti a causa del grisù (o grisou) ce ne sono stati tanti, mentre di donne morte per il medesimo motivo non ho memoria.

https://it.wikipedia.org/wiki/Gris%C3%B9

Citazione
Incidenti

Ad esplosioni di grisou sono attribuiti i più gravi incidenti minerari di sempre verificatisi negli Stati Uniti d'America ed in Europa. Nella tragedia avvenuta il 6 dicembre 1907 nella miniera di carbone di Monongah, nella Virginia Occidentale, persero la vita 956 minatori; nella catastrofe di Courrières, accaduta il 10 marzo 1906 in Francia, le vittime furono ufficialmente 1099.

In Italia si ricorda la tragedia delle miniere di Arsia, vicino alle città di Albona e di Arsia (oggi in Croazia) quando alle 4.35 del 28 febbraio 1940 morirono per un grisù 195 persone[4], il disastro di Morgnano[5] (provincia di Perugia), avvenuto il 23 marzo 1955, con 23 morti[6][7], e il disastro di Ribolla, dell'anno prima, con 43 morti. Tre anni dopo, in Sicilia il 20 agosto 1957 nella miniera Trabia Tallarita di Sommatino (CL) morirono 23 zolfatari e molti altri rimasero feriti.
Accorgimenti adottati dai minatori

Per difendersi dal gas grisou, i minatori di una volta portavano con loro una gabbietta con dei canarini, animali molto sensibili al gas. Se i canarini mostravano segni di soffocamento, era il momento di correre fuori dalla miniera. Oggi al posto dei canarini si utilizzano degli analizzatori automatici: quando la concentrazione del gas è troppo elevata, scatta un allarme generale.

Un altro metodo fu utilizzato principalmente in Inghilterra; "the firedamp man" ma anche in Francia, chiamato il metodo del "pénitant" o "cannonier". Si procedeva così. Prima della discesa dei minatori, si mandava nella miniera un uomo (spesso un condannato o un volontario) che aveva in compito di percorrere tutta la miniera con una fiaccola fissata a l'estremità d'una lunga pertica. L'uomo era vestito con tessuti pesanti e bagnati e portava una maschera. Se non c'era grisou l'uomo rimontava salvo, se c'era grisou al minimo s'infiammava, al peggio vi era un'esplosione. Nei due casi la miniera, per un certo periodo, era sicura. Questo metodo fu raccontato (fra altro) da Jules Verne nel romanzo Les Indes noires.