Bianchera è comunque un assassino, indotto, sì, ad essere assassino, ma pur sempre assassino. E va punito. Purchè con umanità(e temo che non sarà punito con umanità).
Qualche giorno fa Repubblica parlò del caso Bianchera. con un lungo articolo pare di Piero Colaprico. Ebbene, il giornalista, nell' affermare che era stata una tragedia annunciata, scavò in lungo e in largo nella vita e nelle azioni del Bianchera, omettendo però di citare proprio la cosa più importante e che aveva fatto scattare la furia omicida, cioè che il giorno prima la moglie aveva vinto la causa di separazione con tanto di 30mila euro da succhiare all'ex marito. Completamente omesso! Ne usciva invece fuori l'immagine stereotipata della propaganda femminista sul rapporto uomo/donna nel contenzioso pre-post divorzio: lei sempre buona, poverina, lui invece, cattivo, scialacquatore, fallito,imbroglione, stalkizzatore, persecutore. Conseguenza: triplice omicidio.
Ma non solo nel caso Bianchera: ogni qualvolta succedono di questi casi, giornali, tv e criminologi omettono sempre di citare la condizione di estremo disagio dell'ex marito afflitto psicologicamente e materialmente dalle conseguenze di un divorzio(trauma esistenziale per la fine non voluta del rapporto, perdita dei figli, perdita della casa, assegni di mantenimento sottratti dai loro già di per se miseri stipendi, ecc).
Meglio parlare, quindi, di "violenza maschile contro le donne". L'ideologia viene anteposta alla necessità di cercare di risolvere il problema. Non citando le cause, o almeno quelle che possono essere state le cause, viene così ad essere confermata l'ideologia femminista sulla "violenza di genere". L'ipotesi di un raptus in seguito ad una forte sofferenza per ingiustizie subite non viene manco presa in considerazione.
E così il problema degli uxoricidi non viene risolto. E non viene risolto perchè non si vuole risolverlo. E non si vuole risolverlo perchè quello degli uxoricidi è fonte di notevole guadagno per la strategia femminista che proprio sul vittimismo e sull' emotività popolare a seguito di omicidi(o stupri) su donne, fonda il suo successo. E via, quindi, con maggiori finanziamenti ai "centri antiviolenza", leggi ad hoc per la violenza contro le donne, sugli stupri, sullo "stalking" e quant'altro.
Ogni anno, la vita di decine e decine di donne viene usata come carne da macello da dare in pasto alla propaganda femminista che sui cadaveri di queste donne ammazzate dagli ex gioca la sua sconsiderata e criminale strategia.
Un pò come Mussolini.Ricordate? All' ingresso dell' Italia in guerra, si giustificò davanti a coloro che si opponevano, affermando che gli servivano migliaia di nostri soldati morti per poter reclamare concessioni al "tavolo della pace".