Il tema centrale di questo articolo è la limitazione della libertà e lo sradicamento culturale dei cittadini.
FONTE: PANAGIOTIS GRIGORIOU (Greekcrisis.fr)
La Grecia non è più un paese, ma un territorio neo-colonizzato, amministrato dall’estero scelto fra i tanti col fine di applicare la sperimentazione olistica e totalitaria della “governance planetaria”.
I mondializzatori del supposto nuovo ordine mondiale, altrimenti detti rappresentanti della Troika, hanno di recente preteso dal “governo” così come dalla Chiesa, di non far più suonare le campane al momento delle messe e di non far più effettuare la celebre processione pubblica dell'”Epitaffio del Venerdì Santo”.
Infine, i “Troikani” hanno anche chiesto alla Chiesa di accorciare la durata delle messe,
soprattutto quelle della Settimana Santa (
reportage della stampa Greca e Radio “Realfm” 4 ottobre 2016).
Questa incursione della Troika fino alle pratiche religiose concrete dei Greci non riesce a nascondere la
volontà di distruggere le specificità culturali (tra le altre) di tutto un popolo. E’ in questo modo che la mondializzazione non troverà più ostacoli. E non è necessario essere un praticante dell’Ortodossia per vedere in queste richieste anche un tentativo di destabilizzazione dell’asse geopolitico (reale o comunque presente nelle mentalità dei due popoli) tra la Russia e la Grecia.