Riflessione molto interessante con giri di parole che si avvicinano al mio stile, mi sembrava quasi di leggere me stesso.
Però non ho capito una cosa: concedendo la poligamia solo all'uomo, ne consegue che ci saranno più uomini single che donne single; siamo sicuri che non si andrebbe a assecondare ulteriormente la donna invece che l'uomo (che poi non è detto che sia un male: non voglio mica il male per le donne)?
Giusta osservazione, infatti hai ragione: nella società che auspico, la poligamia è uno stato non possibile per tutti gli uomini, ma solo per i maschi "alfa".
Questo però non sarebbe necessariamente un male. E' logico che la poligamia non possa essere di tutti, ma è altrettanto logico che una sua negazione porta a conseguenze peggiori.
La poligamia comporterebbe:
Alle donne di poter trovare sempre un uomo che le protegga. Non solo: la poligamia consentirebbe a queste donne di poter accedere seppur in condivisione agli uomini migliori per bellezza, ricchezza e potere.
Al maschio alfa un equilibrio fra uomo e donna ideale, competizione diretta, e benessere sessuale elevato.
Al maschio comune la prospettiva di poligamia -anche se quest'ultima non venisse mai realizzata- consentirebbe di dare un "freno" al potere femminile. La consapevolezza di avere il diritto alla poligamia è anch'esso un vantaggio psicologico sulla donna. E' "l'esclusività" tipica della monogamia che dà il potere alla donna di agire come vuole.
Comunque in linea di principio, il concetto della poligamia deve essere accompagnato a un sistema legislativo in difesa della posizione del maschio, della tutela della libertà degli uomini e degli equilibri generali della famiglia.
Cosa fondamentale, da tenere presente è questa: La poligamia, anche se riservata a non tutti gli uomini ma solo ai più meritevoli, avrebbe la funzione di dare -ai più ricchi e ai più potenti- uno stato di equilibrio psico-fisico ideale. Sono infatti gli uomini più ricchi e potenti a muovere la società e il vantaggio del benessere di questi ultimi (nel senso di non frustrazione) ricadrebbe su tutti.
Immagina un politico importante che si ritrova a letto con la moglie: lui le fa: oh, cara, voglio fare una legge per tutelare la paternità maschile! e lei: no, non sono d'accordo. anzi, se non ritiri quello che hai detto, non si scopa stasera! e lui: va bene, non lo farò, però ti prego, facciamolo! Ecco a grandi linee quello che sarebbe da evitare.
E' meglio PER TUTTI che almeno una parte della società, quella più influente, sia protetta dai ricatti e dalle frustrazioni delle femmine.
Meglio che la poligamia sia uno strumento che assicuri lo stato ideale alle classi sociali elevate (ovvero coloro che muovono capitali e prendono decisioni) che la monogamia che assicura invece instabilità psicologica, frustrazione e ricatti ANCHE a questi individui che dovrebbero essere invece i meno dipendenti da una cosa così lontana dalla ragione come l'istinto sessuale!
Poi a mio parere, l'assenza di femmine è uno stimolo per lo sviluppo e comporta molta meno "frustrazione negativa" della monogamia!! La poligamia è un bene ANCHE per chi non ha a disposizione donne, poiché ripara dalle enormi sofferenze della monogamia assoluta (e cioè dal potere femminile) e spinge in avanti l'uomo che ha un motivo in più per lottare per acculturarsi e arricchirsi per raggiungere una posizione in cui poi le verrà concessa la poligamia.
Nella poligamia vi sarebbe più competizione maschile, ma alla lunga tutti ne potremmo cogliere vantaggi. Poi la competizione maschile esiste tutt'oggi, ma non è giustificata: almeno con la poligamia, la competizione avrebbe una ricompensa adeguata (molte donne). Per lo meno, sembra essere il male minore!