Le coppie non sono di regola equilibrate, ma tendono ad esserlo. Dopo la prima concessione sessuale, la donna perde il suo (grande) plusvalore iniziale, quindi dopo il matrimonio uomo e donna sono pressoché simili in potere reciproco, entrambi sganciati dall'attrazione fisica. Poi ci sono le leggi e tutto il resto che ancora esaltano la donna e allora bisognerà agire su questi, ma il marito non lo considero un sottomesso.
Il grande casino è per chi la donna la deve ancora trovare.
Mah, la mia era una riflessione sul come e quanto le donne, le pressioni coniugali influenzino gli uomini di questa società
e quindi il mondo.Secondo me -lo ripeto- la poligamia porterebbe uno stato psico-fisico medio più sano di quanto non faccia la monogamia.
Poi la poligamia, come ho spiegato prima, sfavorirebbe molto il fenomeno di una maggiore presa di potere da parte della donna in una relazione.
Scusa vorrei porre l'attenzione su un fatto: Se io sono un ragazzo brutto e indesiderabile, con la monogamia potrei avere più possibilità di trovarmi una moglie (compagna) ma inevitabilmente anche se quest'ultima fosse anch'essa di "poco valore" avrebbe, essendo donna, maggiore pressione esterna di altri uomini, e per altre considerazioni, avrebbe "più potere" di me. Con la poligamia se sono brutto e indesiderabile ho poca possibilità di trovarmi una donna, ma se la trovo è più probabile che la prospettiva della poligamia controbilanci il "potere" nella coppia... e se non la trovo, almeno sto evitando una relazione in cui inevitabilmente partire svantaggiato in partenza. E' un concetto complesso... non so come spiegarmi bene, ma io penso che la poligamia darebbe all'uomo il potere di dare alla donna la sensazione di non essere esclusiva, diminuendo quindi il suo potere drasticamente!
Una donna ha sempre maggiore pressione esterna rispetto a un uomo: pretendenti. Con la poligamia all'uomo sarebbe consentito "riequilibrare" in un qualche modo questa differenza di base. E' tutta una questione di equilibri...