Mentre camminate per strada, mentre fate la spesa, mentre siete fuori con gli amici, intorno a voi vive un realtà penosa e profondamente ingiusta, nascosta tra una "normalità" tanto assurda quanto sbagliata.
Questa verità, oscena oltre ogni limite, è uno dei veri mali della nostra società, qualcosa che scalfisce l'integrità delle fondamenta della nostra società, tanto evoluta quanto incurante degli equilibri dell'essere umano.
Pochi vedono la verità, moltissimi la fruttano inconsapevolmente.
Questa realtà innominabile è la perdita di autorità, di indipendenza, di forza, di mascolinità, di dignità, di onore del maschio occidentale.
Orde di uomini umiliati e addomesticati, oramai semplici bambocci in mano alle loro viziate di turno.
Uomini sconfitti in partenza, che non sono nemmeno più in grado di capire cosa voglia dire vivere da veri uomini.
Uomini umiliati, schiavi, senza autorità, ricattati, dipendenti, deboli, patetici e compiaciuti nel essere messi a tacere in cambio della speranza di qualche piacere sessuale.
Uomini che si reputano fortunati e quindi impegnati a una interminabile riconoscenza verso le loro padrone.
Uomini che hanno corrotto la loro stessa natura, non in grado di accettarla e quindi di difenderla. Umiliati. Indegni. Doppiamente colpevoli.
Non sapete quanta pena mi faccia il genere maschile... "siamo" caduti tremendamente in basso, in un abisso che abbiamo noi stessi scavato.
Guardatevi in torno.
L'unica speranza è portata avanti dalla coscienza e dal pensiero di quei pochi, per stima 1 su 100, che si oppongono a questo conformismo, che non si arrendono a una realtà fatta di schiavitù taciuta, di inganni e di credenze errate.
(Scusate lo sfogo...)