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Codacons, associazione a delinquere femminista

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Warlordmaniac:

--- Citazione da: Frank - Novembre 07, 2016, 19:18:32 pm ---Alberto faceva sicuramente riferimento al fatto che la motivazione principale che spinge la grandissima maggioranza delle donne a praticare un certo genere di discipline sportive (esempio: le arti marziali miste o il pugilato, e non solo il calcio), è quella di "dimostrare" al mondo che anche loro possono farcela; e anzi, volendo possono pure dimostrarsi... "migliori degli uomini" (trattasi di puttanate che ho letto e ascoltato in numerose occasioni).

--- Termina citazione ---
In quelle discipline ci sono manifestazioni miste? Mi sembra di no. E allora perché continuano?

Frank:

--- Citazione da: Warlordmaniac - Novembre 07, 2016, 19:18:00 pm ---C'entra perché è la mentalità maschilista che ghettizza le donne , le iperprotegge, le tratta come bambine che non devono farsi la bua o non devono sudare altrimenti si ammalano, ma soprattutto non devono ragionare, perché se sono sceme è giusto che rimangono sceme, tanto hanno la figa, quella basta e avanza.

--- Termina citazione ---

Sì, ma questo non c'entra nulla con le donne che tendono a fagocitare ogni ambito maschile.
Donne che non sanno assolutamente pensare, inventare, creare un qualcosa di loro, di indipendente dal sesso maschile.



--- Citazione ---ma soprattutto non devono ragionare
--- Termina citazione ---

War, non mi pare proprio.
Anzi, stando a ciò che leggo e ascolto ogni giorno, quello che viene considerato scemo, coglione, ritardato, infantile, immaturo, e chi più ne ha più ne metta, è l'uomo e non certamente la donna.

Frank:

--- Citazione da: Warlordmaniac - Novembre 07, 2016, 19:21:22 pm ---In quelle discipline ci sono manifestazioni miste? Mi sembra di no. E allora perché continuano?

--- Termina citazione ---

Non sei a conoscenza degli innumerevoli "confronti indiretti", di cui si parla ogni volta che ci sono le Olimpiadi, i campionati del mondo, etc...?
Eppure sei un sportivo, se non vado errato.


@@

Per inciso: facendo una ricerca sul web, puoi trovare numerosi video (costruiti ad arte) in cui delle donne picchiano degli uomini...
E nella quasi totalità dei casi si tratta di video statunitensi.

Jason:
Il calcio USA non è un metro di paragone , War. Per inciso, ora il calcio maschile sta emergendo e tra non molto sarà paragonabile a quello di alti livelli .

Frank:
http://www.agenziaradicale.com/index.php/i-nostri-blog/434-la-marcia-in-piu-del-rugby-femminile


--- Citazione --- La marcia in più del Rugby femminile

Pubblicato Lunedì, 03 Settembre 2012 21:30

“Ma una donna può giocare a rugby?” è una delle domande più inutili che abbia sentito, e che continuo sovente a sentire, sul mondo della palla ovale; la risposta che ho sempre dato a questa inutile domanda è: “le donne non possono giocare a rugby, le donne devono giocare a rugby”.

Sebbene molto sottotraccia nel panorama mediatico sportivo nazionale ed internazionale, vantando un profilo di cronaca persino più basso di quello dei colleghi uomini, il rugby femminile non nego abbia saputo regalarmi momenti epici (in campo e negli spogliatoi) e di grandi soddisfazioni sportive.

Certo che esiste il rugby femminile, ci mancherebbe altro. Il rugby, in realtà, è più femminile di quanto non si pensi: lo spirito comunitario di unione empatica che lega le donne tra loro, la forza, la caparbietà e la determinazione che caratterizzano largamente il carattere femminile, sono elementi chiave (se non proprio gli elementi chiave) per uscire indenni o quasi da un campo da rugby; nessun uomo in terra può vantare la tenacia di una donna determinata a raggiungere uno scopo, una tenacia che può sfociare persino nella testardaggine.

 Ed ecco qui, insomma, un rugbysta perfetto. Ma spesso queste parole non bastano a spiegare il rugby femminile. Nell'immaginario collettivo è pressoché impensabile immaginare una donna con scarpini e palla ovale in mano scalpitare in mezzo al fango cercando di rompere i placcaggi delle avversarie. Ma, si sa, l'immaginario collettivo è quello che ci porta a considerare il calcio superiore al rugby, quindi a commettere fondamentali errori di valutazione.

Eppure, il 14 ottobre prossimo, dodici squadre femminili, suddivise in due gironi, scenderanno in campo per contendersi il titolo femminile di campione d'Italia di rugby. Le campionesse in carica del Sitam Rivera del Brenta avranno un gran daffare per tenere a bada le avversarie, agguerritissime, già pronte e scalpitanti per iniziare la corsa che terminerà il 26 maggio prossimo con la finale per il titolo.

Non solo Treviso, Padova, Riviera del Brenta, Colorno, ma anche Terni, Monza, L'Aquila, il campionato sarà sicuramente combattuto nella sua tortuosa strada verso le finali; unitariamente al successo crescente che registra la Coppa Italia di Rugby a sette femminile, gli stimoli per le rugbyste nostrane sono molteplici ed interessanti, anche perchè dal rugby a sette l'obiettivo è quello di alzare (molto) il livello del rugby XV, cosicché quest'ultimo possa “generare maggior entusiasmo fra le atlete, gli appassionati ed i partner commerciali” afferma Cristina Tonna, responsabile FIR del settore femminile.

E allora si, il rugby va bene per tutti: uomini, bambini, donne. Anche gli “anziani” hanno le loro squadre, ho visto personalmente settantenni incattiviti come ventenni all'esordio di campionato. Ma il rugby femminile per certi versi ha una marcia in più, uno spirito che solo osservando, ascoltando e misurandosi contro una donna, in un campo di rugby, si può comprendere e, per forza di cose, rispettare. E se proprio non riescono a farti male sul campo, sanno come metterti in difficoltà al terzo tempo: cosa non da poco.
--- Termina citazione ---

Di merda del genere se ne trova a bizzeffe sul web.

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