Dialoghi > Film
"The Young Pope"(Miniserie tv) (Usa-Italia-Francia-G.B. 2016), Paolo Sorrentino
(1/1)
Suicide Is Painless:
"The Young Pope"(Miniserie tv)
2016, [Usa/Italia/Francia/G.B.], Paolo Sorrentino
Non ci indurre in tentazione ...
Frase di lancio originale
"Habemus Papam!" Queste sono le parole che avrebbero soprattutto un tempo, potuto portare una lacrima di gioia agli occhi anche i più stanchi, dei cattolici. Ora la HBO e Sorrentino sperano di raccogliere più o meno la stessa reazione, con la loro versione di "Habemus Papam un Iuvenibus!". Ma se la nuova serie del nostro più dotato regista, “The Young Pope”, farà sì che i fedeli cattolici possano piangere lacrime amare, questo resta ancora da vedere nei prossimi episodi.
Nel corso della sua prima stagione, “The Young Pope” segue l'immaginario cardinale americano Lenny Belardo mentre assume il mantello di Pio XIII, il primo Papa statunitense nella storia della Chiesa. Eletto dal Collegio dei Cardinali in base al presupposto che sarà più facile esercitare un controllo su di esso rispetto al suo predecessore, il quarantenne giovane pontefice dimostra di essere decisamente più conservatore e testardo del previsto. Quindi, anche se egli sperimenta i propri dubbi personali circa il Creatore, Pio si accinge a ridisegnare con forza il Vaticano nella sua immagine, di ciò che un istituto pio dovrebbe essere.
La serie è adesso al sesto episodio di programmazione su dieci, e ha debuttato a fine ottobre oltre che in Italia, un po’ in tutto il mondo come nelle stesse Americhe. Una recensione completa di “The Young Pope” apparirà una volta che la serie si sarà conclusa. Ma per adesso valutiamo i valori fino a qui espressi.
Sorrentino approda alla lavorazione di “The Young Pope” direttamente dall’interlocutorio “Youth- La Giovinezza”, -dopo l’Oscar vinto con “La Grande Bellezza” e da allora gli inevitabili paragoni spesi con Fellini-, “The Young Pope”, se non altro, è sicuro di essere una buona realizzazione e dall’impetuoso impatto visivo, molto più che in “Youth”. Di fronte alla macchina da presa, i nomi che compongono il cast principale sono altrettanto bravi. Jude Law interpreta forse nel ruolo migliore della propria carriera, il personaggio misterioso e arrogante, del protagonista. Diane Keaton è Suor Mary, la suora che ha allevato Lenny in orfanotrofio e adesso ha la funzione di suo braccio destro e primaria confidente. James Cromwell è un cardinale americano irascibile, Spencer, che è stato per tutta la vita di Lenny il suo mentore, e che doveva diventare lui Papa, e adesso è consumato dalla gelosia per l’ascesa del suo giovane allievo al pontificato. Silvio Orlando interpreta con grande talento il Cardinale Voiello, vera nemesi del protagonista, e tessitore degli intrighi contro Papa Lenny Belardo in Vaticano.
Con la struttura di potere vaticana che fondamentalmente è quella di una monarchia elettiva, non ci si può che aspettare molto tempo dedicato a mostrarci queste trame e questi imbrogli. Gli episodi di apertura mostrano un pontefice che non ha certo timore di mostrare tutta la sua autorevolezza anche in maniera e modi molto muscolari, contro le manovre dei cardinali per mantenere le loro posizioni di potere, e anche al personale non ecclesiastico, che avrà decisamente una nuova immagine della Chiesa e del nuovo Papa. Tale abbondanza di imbrogli e pugnalate alle spalle non dovrebbero destare nessuna sorpresa trattandosi di una produzione della HBO, la stessa rete di “Il Trono di Spade-Game of Thrones”.
Sesso e nudità
Ho già detto che “The Young Pope” è una produzione HBO? Vi è quindi naturalmente sesso e nudità, anche in questa declinazione papale. E mentre le prime sei puntate non ci hanno fortunatamente mostrato Sua Santità rompere il voto di celibato, ci sono forti sentori che dovrà affrontare proprio questa tentazione sempre in maggiore pressione e forza, col progredire della serie.
Jude Law interpreta come detto il personaggio centrale, Lenny Belardo, alias Pio XIII, il primo americano Papa nella Storia. Giovane e affascinante, la sua elezione sembra essere il risultato di una strategia mediatica semplice ma efficace da parte del Collegio Cardinalizio. Ma le apparenze possono ingannare. Soprattutto, nel luogo e tra gli uomini che hanno scelto il grande mistero di Dio, come bussola a guida della loro esistenza. Quel posto è il Vaticano e questi uomini sono i leader della Chiesa. E Pio XIII dimostra di essere il più misterioso e contraddittorio di tutti loro. Sagace e ingenuo, ironico e pedante, ultra-conservatore e all'avanguardia, dubbioso e risoluto, malinconico e spietato, Pio XIII cerca di attraversare il fiume senza fine della solitudine umana, di trovare un Dio che possa dare un poco di conforto all'umanità. E a se stesso.
Sorrentino è destinato a scuotere la sensibilità di alcuni dei suoi telespettatori cattolici già con le immagini della sequenza di apertura dell’episodio pilota. Si apre come scritto all’inizio con un bambino nella piazza poco illuminata di San Marco, che striscia sopra un mare di altri bambini fino a quando vediamo un uomo emergere da sotto la pila. Stacco di montaggio e vediamo per la prima volta Lenny al risveglio dal sonno, alzarsi dal letto e indossare i paramenti di un Papa cattolico. Come Lenny lascia la sua enorme stanza-spogliatoio, Sorrentino fa un uso efficace del rallenty nel mostrarci Lenny giungere dinnanzi ai cardinali e al personale ecclesiastico, suore estatiche comprese. Si carrella sullo schermo da sinistra a destra con la musica extra-diegetica della colonna sonora a sottolineare l'ammirazione e il rispetto dovutili, fino alla sua seduta sulla sedia papale. Egli rappresenta una posa pia mentre immagina una bellissima bionda seduta in un prato verde, e presumibilmente, un ragazzino che è Lenny, la sta ammirando. Si alza, si dirige verso la finestra del Palazzo Apostolico del Papa, da cui proviene il rombo assordante che adesso si può udire, di una folla fradicia di pioggia e in attesa di sentire Sua Santità. La pioggia si ferma, le nuvole si diradano e il cielo si schiarisce, il sole splende, mentre la folla riprende a ruggire. Lenny - Pio XIII inizia un discorso dinamico e molto adeguato ai tempi su come si possa servire Dio e come si debba servire il pubblico di fedeli, non indulgendo a raccomandare a tutti di non dovere sentirsi macchiati da alcuna colpa, se ci si concede desideri e piaceri proibiti, tra cui la masturbazione, il matrimonio gay e uno stile di vita libero e liberato. A questo punto, il suo Segretario di Stato dice a Pio egli non è il Papa, che il Segretario di Stato è il Papa e che Pio XIII è uno scomunicato. Un altro stacco di montaggio ci mostra nuovamente Lenny al risveglio dal sonno. Da qui Sorrentino porta lo spettatore in una corsa sfrenata, e al contempo approfondita, dello stato psicologico del giovane Papa attraverso i momenti di introspezione di Belardo, e attraverso le sue interazioni con i suoi subordinati.
Il Direttore della fotografia Luca Bigazzi crea una pletora di immagini lussureggianti, il tutto mostrato senza soluzione di continuità. Laurie Rosenthal e Annamaria Sambucco hanno assemblato un cast stellare. E il cast ha dei ruoli perfettamente assegnati dagli organizzatori generali Carlo Poggioli e Luca Canfora. La partitura musicale composta da Lele Marchitelli va di pari passo con le immagini. La scenografia di Ludovica Ferrario dei sontuosi appartamenti e palazzi vaticani, è eccellente. Il montaggio è senza soluzione di continuità, ad opera di Cristiano Travaglioli..
Tutto sommato, “The Young Pope” sta dimostrando di essere molto divertente. Con Law eccellente nel portare la spavalderia e impetuosità del ruolo di Lenny. Silvio Orlando è anch’egli eccellente nel suo Segretario di Stato Cardinale Voiello, intento a tessere trame e blandire, Cècile De France aggiunge molto alla ricca bellezza delle immagini, con i suoi primi piani nel ruolo della Responsabile del marketing del Vaticano, Sofia Dubois. Ultima e non meno importante, Diane Keaton raffigura solidamente Suor Mary, una figura e una presenza veramente necessarie per la messa a fuoco del personaggio di Lenny Belardo, e con la quale Sorrentino affina l’umorismo già presente nella serie. In definitiva, si tratta fin qui di una produzione di notevole qualità, dai dialoghi veramente interessanti a partire dal primo cupo discorso papale, inquietante e minaccioso.
La mia raccomandazione è dunque di non perdere l’occasione di vedere “The Young Pope”.' Va fatto, a Dio piacendo...In un'intervista con The Guardian, Sorrentino afferma che non sta cercando di provocare indignazione con il suo spettacolo. "Non esiste l'intenzione", afferma. "L'obiettivo principale resta quello della rappresentazione dei sentimenti, dei pensieri e delle emozioni di questi uomini di Chiesa che sono abitualmente solo ciò che ci mostra la loro immagine pubblica, asettica e depurata." Eppure, con una serie che si apre con l'immagine di un Papa strisciare fuori da sotto una montagna di bambini nudi nel mezzo di Piazza San Marco, sembra altamente improbabile che essa potrà evitare di offendere qualche categoria. Quelli che non si scoraggeranno da questi momenti di surreale simbolismo non potranno più distogliersi da questa rappresentazione di un Papa immaginario. Come scritto fin qui degli episodi che sono stati programmati, Lenny si presenta come la visione caricaturale di un Papa progressista ma intimamente conservatore, nel senso che è freddo autorevole, spesso crudele (soprattutto con gli omosessuali), e di tanto in tanto necessariamente ipocrita. Stranamente, però, la serie prevede delle indicazioni visive che suggeriscono Lenny sia esattamente l'uomo che Dio vuole alla Cattedra di Pietro, così che pure i progressisti potrebbero trovarsi in disaccordo.
Dove porterà tutto questo resta da vedere. Come con qualsiasi nuova serie, è difficile giudicare un'intera stagione sulla sua prima metà. La natura serializzata della televisione permette di sviluppare temporalmente i personaggi, nei loro cambiamenti e nella loro crescita (a volte in peggio), e per i temi e i sotto testi che andranno lentamente a rivelarli. Sarà “The Young Pope” che finirà per essere un’esplorazione perspicace degli uomini e delle donne che gestiscono la Città del Vaticano (potrebbe accadere), o sarà solo un altro tiro facile al pontificato, da parte di una cultura che lo disprezza? Rimanere sintonizzati.
Suicide Is Painless
Festival di Venezia 2016
Ha vinto
Premio Fondazione Mimmo Rotella a
Jude Law
Paolo Sorrentino
Javier Cámara ha contattato Paolo Sorrentino personalmente e gli ha chiesto un ruolo, perché era un grande fan dei film di Sorrentino e aveva sentito dire che la miniserie avrebbe avuto un ruolo di lingua spagnola.
Durante la serie, il cardinale Voiello è raffigurato come un sostenitore della squadra di calcio del Napoli ed un grande fan del giocatore Gonzalo Higuain. Questo particolare si è rivelato ridicolo, dal momento che Higuain ha lasciato il Napoli per la Juventus un paio di settimane prima della proiezione in anteprima della serie al Festival di Venezia 2016.
Nessuno degli episodi è stato girato nella Città del Vaticano. Quasi tutto è stato ricostruito a Cinecittà, Cappella Sistina e biblioteca papale incluse.
Gli abiti papali utilizzati da Jude Law nel suo ruolo di Pio XIII sono stati fatti da negozio sartoriale che di solito fa effettivamente abiti per il Vaticano.
Durante la serie ci sono tre tipi di animali (tartarughe, gufi ...), ricordando i personaggi che stanno apparendo in quella scena.
Vicus:
Una recensione di 1°classe :clapping:
E come sempre coglie il punto in modo esilarante:
--- Citazione da: Suicide Is Painless - Novembre 07, 2016, 19:34:36 pm ---“The Young Pope”, farà sì che i fedeli cattolici possano piangere lacrime amare.
--- Termina citazione ---
:rofl2: :rofl2:
Sebastiano:
Mi sa che è l'ennesimo attacco alla chiesa questa serie, e dato il regista, non mi aspettavo altro
Navigazione
[0] Indice dei post
Vai alla versione completa