Autore Topic: Donald Trump 45° presidente degli USA  (Letto 39338 volte)

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Offline Duca

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Re:Donald Trump 45° presidente degli USA
« Risposta #120 il: Novembre 12, 2016, 12:46:13 pm »
Ho sentito ieri il patetico Severgnini a Otto e Mezzo sulla 7 che paragonava il voto americano alla gastroenterite: quanto ho goduto nel vederlo rosicare!
Ahaha ben gli sta ai sinistri al caviale di casa nostra!

Offline ilmarmocchio

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Re:Donald Trump 45° presidente degli USA
« Risposta #121 il: Novembre 12, 2016, 13:21:12 pm »
Questa storia del "razzismo" ha veramente fracassato gli zebedei.
http://www.linterferenza.info/contributi/white-mirror/

Articolo inconcludente, prolisso e desolante, compresi i commenti.
Generali senza esercito, completo distacco dalla realtà,  immersione in pseudoideologie astruse e , naturalmente , elettori che sbagliano.
Il solito armamentario confuso di persone confuse

Offline ilmarmocchio

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Re:Donald Trump 45° presidente degli USA
« Risposta #122 il: Novembre 12, 2016, 13:23:21 pm »
Tranquillo, non sono piddino e manco voto SEL. In realtà al giorno d'oggi non c'è partito che mi rappresenti.

Non è in ballo il singolo. io conosco vecchi comunisti che sono brave persone. Non hanno capito nulla e non capiranno, ma sono in buona fede. Sono i leader, gli apparati di sinistra che sono intollerabili


Online Jason

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Re:Donald Trump 45° presidente degli USA
« Risposta #124 il: Novembre 12, 2016, 17:22:22 pm »
«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
Theodore Roosvelt, Presidente degli Stati Uniti d’America

Offline Vicus

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Re:Donald Trump 45° presidente degli USA
« Risposta #125 il: Novembre 12, 2016, 17:52:28 pm »
Stupendo articolo sul piagnisteo degli americani castrati:
http://www.maurizioblondet.it/fiocchi-neve-picchiatori-negri-uniti-nella-lotta-durera/
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Online Jason

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Re:Donald Trump 45° presidente degli USA
« Risposta #126 il: Novembre 12, 2016, 18:44:02 pm »
https://m.youtube.com/watch?ebc=ANyPxKrrJD2cQYN7L422gkZwh4uZqKwbXA_tE-s-cQSRnfC6o0T4pEJtoDDqDvFsTi3I1bIfWdTmbQJOW9JiPW6Duq-58Pgs6Q&v=V6MDq9y8xoc

FEMMINISTE CHE SOSTENETE LA KLINTON , DOVE SIETE ?

LO SCRIVO IN GRASSETTO, STAMPATEVELO A MENTE : VOI, CON LE VOSTRE SQUALLIDE CAMPAGNE SUL MASCHILISMO E LA MISOGINIA DI TRUMP E DI CHI LO HA VOTATO, SIETE LE RESPONSABILI DI QUANTO É SUCCESSO NEL CONTENUTO NEL VIDEO . E NON É IL PRIMO CASO  :mad: :mad: :mad:
«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
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Offline Fazer

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Re:Donald Trump 45° presidente degli USA
« Risposta #127 il: Novembre 12, 2016, 18:50:59 pm »
Stupendo articolo sul piagnisteo degli americani castrati:
http://www.maurizioblondet.it/fiocchi-neve-picchiatori-negri-uniti-nella-lotta-durera/

Talmente stupendo che lo incollo qui.
E non perché parla del piagnisteo, ma perché mostra il risultato di anni e anni di "società delle femmine".
I bavosi imbecilli descritti sono quelli che chiamo "i figli delle femmine".
Che adesso, per superare il trauma (quale, lo sfondamento della linea Gustav? No, la vittoria di Trump  :doh:) si "auto-consolano" nel "centro delle risorse femminili" dell'università dei mei cojoni "succhiando una caramella dura (Madonna docet?), guardando le nuvole o facendo un bagno caldo"... :cry:
Miserabili lumache senza guscio, branco di inutili cialtroni, o, se preferite, PEZZI DI MERDAAAAAAAA!!!!! :ablow: :ablow: :ablow:
Fissatevi in maniera indelebile nel cervello queste due foto:


Fiocchi di neve e picchiatori negri uniti nella lotta. Durerà?

Un lettore mi scrive dagli Usa: “Il collega  con l’ufficio di fianco al mio, uno scienziato sessantenne piuttosto famoso, mi ha appena detto, sconsolato, che la sua alma mater, Yale, ha cancellato la sessione di  esami di mezzo termine, perché gli studenti sono troppo stressati per parteciparvi…”.

La generazione  Snowflakes (”Cristalli di Neve”,  così perfetti e delicati)  è  traumatizzata dalla vittoria di Trump.  Università e scuole superiori stanno offrendo “safe spaces”, spazi sicuri dove  i giovani delicati e perfetti non possano essere raggiunti dalle durezze della realtà.

La St. Mary’s University di Moraga, California,  ha inviato una email a tutti i suoi studenti  invitandoli “consolarsi a vicenda” nel Centro Interculturale, e nel Cento di Risorse  Femminili (Women’s Resource Center), due “spazi sicuri” dove vengono  forniti “bevande tiepide” e “nutrimenti”, e dove possono calmare l’insopportabile stress “dipingendo, impegnandosi in progetti creativi,  dialogando e riflettendo”.
 
La Illinois State University ricorda ai suoi studenti che l’istuto dispone di un “Servizio di assistenza psicologica” (Student Counseling Service) ove “Il consulente vi può aiutare a   verbalizzare i vostri sentimenti,  trasformare la vostra angoscia in azione, e auto-consolarvi”.  Fra le tecniche di “auto-consolazione” (self-soothing) sono indicati: succhiare   una caramella dura, guardare le nuvole, prendere un bagno caldo..

Alla Miami University, il Women’s Center annesso alla Facoltà di Studi Internazionali offre “spazio di sostegno   condiviso” a tutti coloro che “vivono  nella paura e nel dolore” dopo la vittoria di Trump. Perché “la campagna di Trump ha alzato le possibilità dell’oppressione delle comunità vulnerabili e sistematicamente emarginate. Molti studenti oggi non si sentono sicuri oggi”.

Il preside di un college (New School) comunica ai suoi studenti  ai quali  l ‘esposizione alla “islamofobia, misoginia, razzismo,  xenofobia, e un’ondata di altri discorso d’odio”  ha creato “insicurezza sostanziale”  che si posso servire del “safe space” fornito dall’istituto, dove potranno “elaborare le loro emozioni”: Similmente la university of California Merced  comunica che è stato allestito nel campus “uno spazio di riunione” dove  coloro che  soccombono alla “crisi emotiva dovuta alle elezioni” potranno trovare counseling”, anche “di gruppo”.

Decisamente, se l’Europa è afflitta dalla Erasmus Generation  (che unisce “studio e divertimento”  mentre viene indottrinata all’ideologia della Commissione), l’America ha un problema con la Snowflakes Generation.  Cinquant’anni fa dai campus di Berkeley e Harvard, un’altra generazione di   studenti innescò la protesta contro il Vietnam, la rivoluzione sessuale, il movimento Hippy  – e  la rivoluzione culturale , il “vietato vietare”  che poi dilagò nel’68 in Europa , ora c’è il rischio che arrivi da noi anche la Snowflake Revolution? C’è tra tremare al pensiero.

E’ dunque  urgente imparare a conoscere il fenomeno, che si rivela nel diluvio di lacrime, strilli (e minacce di uccidere Trump)  in questi Cristalli di Neve.  Essi chiedono, anzi, pretendono di essere protetti da parole ed  idee contrarie alle loro,  invocando che esse provocano loro “traumi emotivi”.  Nella Harvard  Law School, la celebre facoltà di diritto (da cui è uscito anche il presidente Obama), le studentesse  hanno chiesto ai professori di non usare la parola “violare” – come nell’espressione “violare la legge” –   perché essa può “scatenare angoscia” in  compagne che possono aver subito atti di aggressione sessuale.  In certe facoltà al docente di letteratura latina gli studenti hanno intimato di smettere di leggere le Metamorfosi di Ovidio perché non aveva dato il “trigger warning”, ossia avvertito in anticipo, e  preparato psicologicamente gli studenti, che nel testo si parlava di “aggressioni sessuale”, ciò che traumatizzava studentesse che potevano averle subite. La lettura  del Grande Gatsby di E Fitzgerald, ed ancor peggio la visione del  film tratto dal romanzo,  con Leonardo di Caprio protagonista,  ha fatto sì che il docente di  letteratura americana di Harvard sia stato sottoposto ad un vero e proprio processo  da parte degli studenti, con interrogatorio: “Perché ha scelto di mostrare questo film?”, “Perché ci ha imposto la lettura del testo senza preavvertirci del contenuto?”.

Nell’insieme, dunque, gli snowflakes   hanno di fronte alle idee, realtà, e persino alle parole a loro sgradite  il seguente atteggiamento: non si preparano a combatterle non vogliono attrezzarsi per contrastarle; non vogliono sentirle,  invocando che esse producono loro“angoscia emotiva” , emotional distress, e “urtano i loro sentimenti”. Ed effettivamente, gli Snowflakes  sono grandi utenti dei pronti soccorsi psichiatrici e notevoli consumatori di psicofarmaci.

Ovviamente sono dei pericolosi nemici della libertà d’espressione  e di  pensiero che dovrebbero dominare le università; essendo figli di papà ricchissimi e le università con le loro rette  costosissime dovendo accontentarli,  il corpo studentesco nel suo insieme esercita una dittatura del politicamente corretto dove gli studenti si assumono da soli  il compito di  psico-polizia e sorveglianti dei tabù e divieti di pensare  in modo  “emozionalmente urtante”, a cui li  ha abituati  il conformismo   mainstream  imposto dalle “minoranze oppresse” o “discriminate” o che si proclamano tali: donne, lgbt, musulmani, immigrati clandestini,  finocchi vari. Adesso si vede  che sono anche contro la realtà (che non fornisce affatto “safe spaces”) e contro la democrazia, che non obbedisce ai loro delicatissimi sentimenti.  E si lanciano in terrificanti bizze e capricci, ma si rivelano anche capacissimi di atti di violenza.
A Stafford, Texas, uno studente di undici anni è stato pestato dai compagni perché, in una finta elezione a scuola, aveva ammesso di aver votato  per Trump.

E’ solo un caso fra le centinaia che stanno avvenendo in Usa; gli snowflakes sono parte delle folle che bruciano auto, bandiere, spaccano vetrine – affiancati dai disoccupati organizzati pagati per questo lavoro da Soros e simili  finanziatori, e dai violenti di Black  Lives Matter, di cui possiamo vedere qui come pestano  un bianco gridandogli “Tu hai votato Trump!”. Ovviamente i mainstream media  non l’hanno diffuso.

Un altro docente italiano, che lavora in una prestigiosa università  frequentata da jewish princessses,  figlie  viziate di miliardari ebrei  (non farò il nome né dell’uno né dell’altra) scrive: “Qui al College e in generale nel Paese s’è scatenata tutta una sarabanda di “Hitler ad portas’,  ‘proteggiamo le studentesse’,  ‘siamo in pericolo’,  creando un tale panico che ovviamente le cose- come nel film di Ken Russell The Devils of Loudun– poi succedono, almeno nell’immaginazione.  Esempio: Sono passati, si, due scemi con la bandiera di Trump sul campus e avranno anche sbeffeggiato le studentesse del college,    ma si è cominciato a dire che han sputato a dei neri.  Io non so quale sia la verità, ovviamente, ma …petizioni di qui, petizioni di la, ho ricevuto oltre trenta email dalla presidentessa, dal decano, da professori che organizzano marce, studentesse che non si sentono ‘sicure’  (da notare che tre anni fa fu una statua di un uomo in mutande a renderle non sicure…).

Snowflakes  delicatissimi e picchiatori negri pagati: che   disagevole alleanza. Durerà? Saranno in grado di innescare la rivoluzione colorata in Usa?  Stiamo a vedere.  Se  la speranza prima è che Trump  sciolga la  NATO e faccia amicizia con Putin, anche una guerra civile americana  che li distraesse dal mondo,  non  sarebbe sgradita: the second best,  come dicono loro.

Offline Frank

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Re:Donald Trump 45° presidente degli USA
« Risposta #128 il: Novembre 12, 2016, 20:29:13 pm »
Molti di quei giovani sono femminei anche nell'aspetto: tratti delicati, mani piccole, braccini da femminuccia, senza un grammo di muscoli; piercing del cazzo in ogni dove, tatuaggi del menga a go go; insomma, dei veri e propri obbrobri che di maschile non hanno nulla: né fisicamente né mentalmente.
Come ha detto giustamente Giuliani, l'ex sindaco di New York, sono solo dei mocciosi viziati che andrebbero presi a scapaccioni.

Offline Frank

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Re:Donald Trump 45° presidente degli USA
« Risposta #129 il: Novembre 12, 2016, 20:39:36 pm »
http://www.lintellettualedissidente.it/editoriale/ribelli-stupidi-e-borghesi/

Citazione
Ribelli stupidi e borghesi
Cosa lega Pier Paolo Pasolini, il Sessantotto, George Soros e il movimento contro Donald Trump "MoveOn".
di Sebastiano Caputo - 11 novembre 2016

Sul voto industriale e rurale che in parte ha portato Donald Trump a capo della Casa Bianca abbiamo già scritto a caldo l’indomani delle elezioni statunitensi. Ora la storia va avanti e ritorna, inesorabile, con le stesse dinamiche del passato. Nelle principali metropoli nordamericane gli “under 30”, sostenuti da pseudo-intellettuali e personalità dello starsystem, sono scesi nelle strade per manifestare la loro rabbia contro The Donald. “Democratici” che contestano un voto democratico. Figli di papà che giocano a fare gli incendiari. Probabilmente se avesse vinto la Clinton, operai, allevatori e agricoltori non sarebbero mai scesi in piazza, non tanto per indifferenza, ma perché quando si lavora duramente ci si sveglia presto la mattina. Ce lo insegnò Pier Paolo Pasolini nei suoi “scritti corsari” in occasione degli scontri a Valle Giulia, quando gli studenti affrontarono a viso aperto la polizia, avviando quel movimento pseudo-rivoluzionario che è stato il Sessantotto.


    “Adesso i giornalisti di tutto il mondo (compresi
    quelli delle televisioni)
    vi leccano (come ancora si dice nel linguaggio
    goliardico) il culo. Io no, cari.
    Avete facce di figli di papà.
    Vi odio come odio i vostri papà.
    Buona razza non mente.
    Avete lo stesso occhio cattivo.
    Siete pavidi, incerti, disperati
    (benissimo!) ma sapete anche come essere
    prepotenti, ricattatori, sicuri e sfacciati:
    prerogative piccolo-borghesi, cari.
    Quando ieri a Valle Giulia avete fatto a botte
    coi poliziotti,
    io simpatizzavo coi poliziotti.
    Perché i poliziotti sono figli di poveri.
    Vengono da subtopie, contadine o urbane che siano”.

    I versi  di Pier Paolo Pasolini che scatenarono l’ira degli studenti.

E meno male che gli “ignoranti” erano i sostenitori di Trump, condannati all’unanimità per non essere laureati (una buona parte di questi). Con quello che costano le università negli Stati Uniti poi anche l’educazione si è trasformata in un affare di classe. La loro colpa, secondo questi benpensanti, sarebbe quella di non potersela permettere. Paradossalmente i semi-colti, gli acculturati, i letterati, prigionieri del politicamente corretto, e di quella “cultura del piagnisteo” (Robert Hugues), appartenenti alla grande famiglia liberal sono diventati i campioni di un illiberalismo morale prima ancora che filosofico. La saggezza dei non-laureati è infinita di fronte agli slogan sbandierati dai manifestanti. Eccone alcuni raccolti qui e là dalle fotografie che li mostrano sbraitare con i cartelli: “Not my president”, non è il mio presidente; “Facciamo di nuovo amare l’America”; “Trump fa odiare l’America”; “Love Trumps hate”, l’amore vince l’odio; “Impeachment per Trump”; “Not in my name” “non in mio nome”; “Never lose hope”, “non perdere mai la speranza”; “Trump razzista”; “Trump antisemita”; “Trump molestatore”; “Black lives matter”, “le vite dei neri contano”; “Trump odia le donne”; “Trump togliti il parrucchino”.

Le proteste anti-Trump a NYC

C’è un filo conduttore che collega il pensiero di Pier Paolo Pasolini, con le moderne e sofisticate tecniche di manipolazione di massa. Tra i manifestanti c’è chi vive la contestazione in buona fede, ma c’è chi, gli idioti utili li chiamerebbe Lenin, sarebbe stato letteralmente spinto da alcuni appelli apparentemente “dal basso” per riversarsi nelle strade contro il nuovo presidente degli Stati Uniti. Accanto al sollevamento spontaneo, seppur contestabile, esisterebbe una vera e propria mobilitazione eterodiretta dall’alto attraverso un’organizzazione chiamata “MoveOn-democracy in action” e che vede tra i suoi innumerevoli finanziatori il magnate George Soros. Personaggio noto per il suo giro d’affari mondiale, ma soprattutto per aver appoggiato Hillary Clinton durante questa tornata elettorale. Ancora una volta si fa leva sui più deboli e vulnerabili, in questo caso i ventenni, pura manovalanza gratuita, per conquistare spazi economici e politici che alla fine della fiera li lasceranno fuori dal campo delle decisioni. Il lascito pasoliniano andrebbe scolpito nell’immaginario di tutti: quando ci mobilitiamo per un ideale, qualunque esso sia, domandiamoci sempre per chi stiamo facendo il lavoro sporco.

Alberto1986

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Re:Donald Trump 45° presidente degli USA
« Risposta #130 il: Novembre 12, 2016, 21:05:35 pm »
Qualcosa Trump per i poveri e i disoccupati dovrà fare. Non deve dimenticare che è anche grazie a loro che è diventato Presidente.
L'America non è l'Italia. Chi non mantiene le promesse lì non è un furbo: è un mentecatto. Se non farà nulla per coloro che lo hanno
votato, a Trump gliela faranno pagare. Tanti lo hanno votato. E quindi tanti si vendicheranno se non rispetterà le promesse fatte.
Votandogli contro le prossime elezioni. Ma non solo.

Già il fatto che ha dichiarato che risparmierà alcuni punti dell'ObamaCare, la dice lunga sulle varie diffamazioni che i merdia continuano a gettargli addosso. Io sono convinto che sarà più giusto di qualsiasi sinistroide "democratico" al potere, dato che quest'ultimi sono i primi amici dei più deboli solo a parole mentre nei fatti sono i primi amici delle lobby, della finanza e del proprio portafoglio.   

Era meglio uno come Sanders, ma gli Usa non saranno mai così a sinistra.

Uno come Sanders non può governare una nazione come gli USA, capitalistica per eccellenza. Forse potrebbe aspirare a diventare il presidente di qualche paese banana come il nostro, ma nulla di più. E comunque non crediate che anche lui non avrebbe combinato danni pari a quelli che avrebbe fatto la sua amichetta lesbica Rodham Clinton, compreso a livello di femminismo ed anti-maschile.

Avverto lorsignori qui presenti che ci sono alcuni utenti della community che sono "sinistroidi", "sinistrati", "comunistoidi del cazzo" eccetera. Uno sono io e non posso certo essere accusato di simpatie per quella femminazista di Clinton. Tant'è che ho messo da parte certe mie considerazioni ideologiche sul personaggio Trump e ho goduto per la sua vittoria contro la lesbica guerrafondaia.
Mi urta molto leggere certe cose.

Mi dispiace che ti sei sentito offeso, ma non sono certamente attacchi verso di te o a chi la pensa come te. Non puoi negare, però, che oggi la sinistra occidentale (di qualsiasi tipologia) è sinonimo di femminismo, misandria, soldi, malaffare, guerre, interessi, distruzione della società, ecc.

fikasicula scrive delle cose veramente mediocri

Sei sicuro che invece di "mediocri" non volevi scrivere altro? :D   

C'è anche il rischio di un tradimento degli elettori malgrado il voto popolare, non sarebbe la prima volta.

Purtroppo, seppur piuttosto remota, la possibilità che i grandi elettori decidano di non scegliere Trump presidente esiste. La criminalità organizzata "democratica" sta facendo di tutto per creare violenze e disordini (anche quest'ultimi dovranno pagare caro le loro azioni) e non sembra che abbiano intenzione di inghiottire il boccone amaro. Spero che il 19 Dicembre passi in fretta e nel migliore dei modi, in modo da tirare l'ultimo rassicurante sospiro di sollievo. 

Tornanto al titolo : la cosa stupenda è che persino molte femministe sono apertamente contro la Klinton . Anche se per onor di cronaca va detto che queste ( come da loro stesso ammesso) sono femministe solitarie, non facente parte di nessun gruppo organizzato . Quelle invece più potenti appoggiano eccome la klinton. Difende le donne per loro . Lo vadano a dire alle donne siriane e le libiche .

Quali sono queste femministe contro la Clinton?  :hmm:

Offline Frank

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Re:Donald Trump 45° presidente degli USA
« Risposta #131 il: Novembre 12, 2016, 21:34:40 pm »
Un'altra mentecatta.

http://www.ilgiornale.it/news/spettacoli/emily-ratajkowski-nuda-contro-donald-trump-mio-corpo-mia-1330793.html
Citazione
Emily Ratajkowski nuda contro il neopresidente Donald Trump

Emily Ratajkowski si è spogliata su Instagram per protestare contro la vittoria di Donald Trump. La sua foto, nel giro di qualche ora, è diventata virale

Emily Ratajkowski nuda contro il neopresidente Donald Trump

Il giorno della vittoria del tyccon, la modella ha pubblicato su Instagram una foto tutta nera per dimostrare il suo disappunto sulla sua vittoria. Ma non solo. La Ratajkowski, sempre in segno di protesta, ha voluto mostrare senza veli il suo fisico da urlo e in una didascalia ha scritto: "Il mio corpo è una mia scelta".

Le parole della modella sono una chiara provocazione a Trump. La Ratajkowski, infatti, dopo aver sentito le frasi sessiste del neopresidente pronunciate qualche settimana fa si è sentita ferita e ha voluto combattere la sua campagna personale. Intanto, lo scatto di Emily ha già fatto impazzire il popolo di Instagram e nel giro di qualche ora la sua foto è una delle più condivise. (Guarda la foto)

"Si è sentita ferita"...

Pensa te cosa dovrei fare io, se dovessi "sentirmi ferito", ogni volta che le suddette ritardate aprono quelle loro bocche di merda.

Offline Angelo

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Re:Donald Trump 45° presidente degli USA
« Risposta #132 il: Novembre 12, 2016, 22:08:50 pm »
Un'altra mentecatta.

http://www.ilgiornale.it/news/spettacoli/emily-ratajkowski-nuda-contro-donald-trump-mio-corpo-mia-1330793.html
"Si è sentita ferita"...

Pensa te cosa dovrei fare io, se dovessi "sentirmi ferito", ogni volta che le suddette ritardate aprono quelle loro bocche di merda.

Ascoltate questo discorso di Trump e capirete perchè ha vinto e perchè altri si sentono "preoccupati" più che "feriti" --->
ATTIVATE I SOTTOTITOLI IN ITALIANO
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

Offline fabriziopiludu

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Re:Donald Trump 45° presidente degli USA
« Risposta #133 il: Novembre 12, 2016, 22:24:06 pm »

 
Ahaha ben gli sta ai sinistri al caviale di casa nostra!

 uova di Lompo, e Chardonnay di Puglia.
 

Offline maveryx

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Re:Donald Trump 45° presidente degli USA
« Risposta #134 il: Novembre 12, 2016, 22:29:56 pm »
Per una volta hanno vinto la forza e la sincerità contro il sentimentalismo falso ed ipocrita.
"Fuggi a vele spiegate, uomo felice, da ogni genere di cultura." Epicuro