Autore Topic: Donald Trump 45° presidente degli USA  (Letto 39273 volte)

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Re:Donald Trump 45° presidente degli USA
« Risposta #165 il: Novembre 14, 2016, 17:29:13 pm »
vorrei anche far notare che quel maschilista di trump ha rinunciato allo stipendio.
la nostra carapresidentessa  boldrini si farà superare da un maschilista?  :shifty:
Io ho riposto le mie brame nel nulla.
(Stirner , L'Unico e la sua proprietà)
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Offline ilmarmocchio

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Re:Donald Trump 45° presidente degli USA
« Risposta #166 il: Novembre 14, 2016, 18:15:30 pm »
vorrei anche far notare che quel maschilista di trump ha rinunciato allo stipendio.
la nostra carapresidentessa  boldrini si farà superare da un maschilista?  :shifty:

Trump i suoi molti soldi li guadagna, la Boldrini è un parassita di stato.
Una zecca

Online Massimo

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Re:Donald Trump 45° presidente degli USA
« Risposta #167 il: Novembre 14, 2016, 19:16:36 pm »
Ma come, IN QUANTO DONNA, una donna

Offline COSMOS1

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Re:Donald Trump 45° presidente degli USA
« Risposta #168 il: Novembre 14, 2016, 19:39:02 pm »
NOI LO AVEVAMO PREVISTO  :clapping: :clapping: :clapping: :clap: :clap: :clap:


diciamo che noi ci contavamo ... :wub:

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Re:Donald Trump 45° presidente degli USA
« Risposta #169 il: Novembre 15, 2016, 09:01:50 am »
diciamo che noi ci contavamo ... :wub:

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No, caro COSMOS, lo AVEVAMO PREVISTO. Compreso io stesso. Lo abbiamo previsto 9 su 12. Questo è un fatto accertato. Già altri non ci
prendono sul serio e ci sottovalutano. Non mettertici anche tu stesso.

Offline COSMOS1

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Re:Donald Trump 45° presidente degli USA
« Risposta #170 il: Novembre 15, 2016, 19:59:22 pm »
 :cool:
va bene
però io non rinuncio al sospetto che i desideri modifichino le previsioni  ;)
cioè, in assenza di stelle (de-sidera= senza cielo, stelle) l'indovino soffre una carenza ontologica, terribile, è di fronte all'ignoto, perciò proietta nel futuro ciò che desidera e non ciò che le stelle (le conoscenze e le certezze scientifiche) gli comunicano con certezza  :P
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Re:Donald Trump 45° presidente degli USA
« Risposta #171 il: Novembre 15, 2016, 20:27:05 pm »
http://www.panorama.it/news/esteri/usa-voto-bianco-trump-presidente/

Citazione
Spinto dai maschi della "middle class", il tycoon ha potuto però contare anche sulle donne. E su fattori non solo economici, a partire dalla religione

In effetti Donald Trump fa bene a trasferirsi alla Casa Bianca: i suoi attuali vicini di casa, ovvero i newyorkesi di Manhattan, non sembrano infatti amarlo molto, avendolo votato solo per il 10% contro l'87 di preferenze a Hillary Clinton...

Battute a parte, in attesa dei dati ufficiali che saranno elaborati e comunicati nelle prossime settimane dallo United States Census Bureau, un dato è già chiaro: non sono certo state le grandi città a spingere il tycoon verso la presidenza degli Stati Uniti, ma quell'America "profonda" che - stando allo slogan elettorale dello stesso Trump - vuole anche ritornare "grande". Come ha scritto Hilary Swift sul New York Times indulgendo anche a una certa immagine letteraria, "L'America di Donald Trump è sbocciata lungo le vecchie roccaforti del Midwest, lungo fiumi e ferrovie che una volta portavano il carbone dal profondo dell'Ohio e dalle valli del West Virginia alle fonderie della Pennsylvania".

Un successo in bianco
Un'America anche e soprattutto profondamente bianca, come profondamente bianca è stata la base di elettori che ha decretato la vittoria per Trump. Secondo i dati ufficiali resi noti dallo United States Census Bureau, i bianchi rappresentavano il 77% degli aventi diritti al voto e alla luce dei risultati (ovvero degli Stati in cui è stata issata la bandiera repubblicana) è ormai statisticamente certo che la maggioranza di quanti di loro hanno deciso di esercitarlo recandosi alle urne, lo ha fatto per mandare Trump alla Casa Bianca.

Al proposito, qualche cifra indicativa la offre una ricerca-campione condotta su 24.537 votanti per la Cnn: secondo i dati raccolti, infatti, il 58% dei bianchi ha votato per Donald Trump, con il dato che sale al 63% relativamente al voto maschile e rimane comunque sopra la maggioranza (53%) in quello femminile, a dispetto delle idee decisamente sessiste del candidato repubblicano. A preferire Trump, sempre secondo la ricerca-campione, sono poi state soprattutto le donne bianche di minore grado di istruzione: lo hanno votato il 62% di quelle senza laurea contro il 45% delle graduate, tra le quali la Clinton non ha comunque superato il 51% delle preferenze.

Per certi versi, quindi, il grado di scolarizzazione non ha influito più di tanto nel scegliere il candidato alla presenza, come dimostra anche il dato relativo alla popolazione maschile: se infatti a votare Trump sono stati soprattutto gli uomini non laureati (62%), anche il dato relativo a chi ha frequentato un college parla di un 49% schieratosi per Donald contro un 45% per Hillary.

Il fattore religioso
Se proprio si vuole trovare una discriminante, dalla scuola ci si deve invece spostare in chiesa: nel senso che è dalle comunità religiose bianche che pare essere arrivata la spinta vincente per il 45° presidente degli Stati Uniti, portando probabilmente al seggio anche chi nel recente passato se ne era rimasto a guardare la Tv. Un dato, quest'ultimo, che si evince anche dal fatto che rispetto all'elezione di Obama nel 2008 gli Stati Uniti si sono trasformati da paese a maggioranza cristiana bianca (54% otto anni fa) a paese a minoranza cristiana bianca (43%), intendendo tutte le religioni facenti capo al cristianesimo, non solo quella cattolica. In altre parole: in termini assoluti, rispetto al totale dei votanti, c'erano meno cristiani bianchi, ma di questi ne sono andati alle urne più che in passato.

A questo proposito, è interessante una ricerca condotta qualche settimana prima del voto dall'American Values Survey, in cui è emerso che se a livello generale gli americani sono quasi equamente divisi tra chi pensa che le cose siano andate sempre meglio negli States dagli anni Cinquanta a oggi (48%) e quelli che invece hanno visto un continuo peggioramento (51%), la percezione cambia invece profondamente a seconda dello schieramento politico: per il 66% dei democratici c'è stato infatti un cambiamento in meglio, per il 69% dei repubblicani invece in peggio. E guarda caso, passando a una distinzione per religioni, nessuno come i bianchi cristiano-evangelici e protestanti pensa che le cose negli ultimi 65 anni anni siano andate proprio male: ben il 74%. Incrociando i dati, non stupisce quindi che sempre secondo gli exit-poll l'81% degli appartenenti a quelle comunità religiose abbia votato per Trump.

A fare il resto è stata poi anche la speranza di tanti cristiani bianchi (più o meno ortodossi) che il tycoon - una volta eletto presidente come effettivamente accaduto - dia politicamente seguito alla sua idea di ridare a ciascun singolo Stato la possibilità di vietare l'aborto.

Minoranza, ma del futuro
Oltre alla crisi economica che ha messo più in ginocchio degli altri la "middle class", ci sono quindi stati diversi altri fattori che hanno reso decisivo il voto bianco. Il cui peso specifico sarà comunque destinato ineluttabilmente a diminuire nelle prossime decadi: secondo gli studi demografici, infatti, tra il 2000 e il 2010 la popolazione bianca è infatti passata dal 75.1% al 63.7% del totale degli abitanti degli Stati Uniti, con la proiezione che la vuole futura minoranza (47%) intorno al 2050. Ma a Trump questi sono numeri che non interessano.


Citazione
Spinto dai maschi della "middle class", il tycoon ha potuto però contare anche sulle donne

Non so che darei per poter parlare a quattr'occhi con qualcuno(a) di questi giornalisti e chiedergli:
Ma per quale cazzo di motivo scrivete sempre "i maschi e le donne", sottospecie di minorati(e) mentali ?

Offline Cad.

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Re:Donald Trump 45° presidente degli USA
« Risposta #172 il: Novembre 15, 2016, 20:52:31 pm »
http://www.panorama.it/news/esteri/usa-voto-bianco-trump-presidente/


Non so che darei per poter parlare a quattr'occhi con qualcuno(a) di questi giornalisti e chiedergli:
Ma per quale cazzo di motivo scrivete sempre "i maschi e le donne", sottospecie di minorati(e) mentali ?

Di fatto anche molte donne comuni tendono a dire "maschi" e "donne "; dalla risposta di una donna che le avevo chiesto il motivo sono arrivato alla conclusione che per loro siamo "maschi" di partenza, diventiamo "uomini " quando,  secondo loro, ce lo meritiamo, ossia quando il loro modo di valutare......lo consente. E qui è  tutto un programma.
Negli uomini di una certa  visibilità che nei media dicono "maschio" vedo un certo disprezzo del proprio genere sintomo di un estremo, e  s t u p i d o  politicamente corretto.

Offline ilmarmocchio

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Re:Donald Trump 45° presidente degli USA
« Risposta #173 il: Novembre 15, 2016, 21:50:07 pm »
diciamo che noi ci contavamo ... :wub:

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Lo abbiamo previsto : 9 su 12  :clap:

Offline ilmarmocchio

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Re:Donald Trump 45° presidente degli USA
« Risposta #174 il: Novembre 15, 2016, 21:56:34 pm »
Di fatto anche molte donne comuni tendono a dire "maschi" e "donne "; dalla risposta di una donna che le avevo chiesto il motivo sono arrivato alla conclusione che per loro siamo "maschi" di partenza, diventiamo "uomini " quando,  secondo loro, ce lo meritiamo, ossia quando il loro modo di valutare......lo consente. E qui è  tutto un programma.
Negli uomini di una certa  visibilità che nei media dicono "maschio" vedo un certo disprezzo del proprio genere sintomo di un estremo, e  s t u p i d o  politicamente corretto.

pensare che non poche donne hanno problemi ad essere femmine, guarda un pò.
Sui maschietti come il giornalista, non mi pronuncio neppure.
Non lo merita

Offline Volpe argentata

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Re:Donald Trump 45° presidente degli USA
« Risposta #175 il: Novembre 16, 2016, 05:52:04 am »
Pero' quando il gioco "si fa duro" torniamo ad essere "uomini", fateci caso, avete mai sentito di una campagna "contro la violenza dei MASCHIETTI sulle donne?" Certamente no, ecco che paradossalmente l'accezione "uomini" viene usata in termini dispregiativi, mentre "maschio" o, ancora peggio, "maschietto" si tira fuori per sfottere e ridicolizzare...

Offline Vicus

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Re:Donald Trump 45° presidente degli USA
« Risposta #176 il: Novembre 16, 2016, 05:59:17 am »
Molti dicevano che l'elezione di Killary era ineluttabile (e tale sembrava): ho aperto il sondaggio e - sorpresa! - c'era fiducia nella vittoria di Trump.
Non era solo un desiderio, molti aspetti della campagna elettorale lo lasciavano presagire (in primis l'improponibilità della già trombata Hillary).

Godetevi questo articolo (di cui cito i passaggi significativi):

http://www.maurizioblondet.it/lo-strano-effetto-trump-mostra-linnaturalita-del-sistema/

LO STRANO ‘EFFETTO TRUMP’ – MOSTRA L’INNATURALITA’ DEL SISTEMA

Trump non ha fatto che qualche telefonata (a Putin, Xi Jinpin, Teresa May, non a Juncker), non ha ancora emanato direttiva alcuna,   è ancora ben lontano dall’essersi insediato alla Casa Bianca,   è  persino contestato in patria; eppure  già  tutto avviene  come se  la sua politica mondiale, che ha espresso solo come intenzione e imprecisione , venisse naturalmente eseguita.  Bulgaria e Moldavia hanno eletto governanti filo-russi;  la giunta di Kiev è nel panico e si prepara a reprimere nel sangue la “nuova Maidan”, una rivolta della popolazione  che  ha impoverito e depredato,  mentre i caporioni si sono arricchiti sotto la protezione del Dipartimento di Stato,che li ha usati in funzione anti-Mosca.  Adesso si sa persino, dai sondaggi, che il 68 per cento degli ucraini vorrebbero come presidente – udite udite – lui, Vladimir Putin .

Il sollievo in Russia è ancora più evidente.  “La vittoria di Trump  ha scongiurato la terza guerra mondiale”, [almeno lo speriamo] ha dichiarato Sergei Glaziev,  uno dei più vicini collaboratori di Vladimir Vladimirovic.

Ciò che avviene  nell’Est Europa  è in qualche modo un “ritorno al reale”,  al destino manifesto di piccole e grandi nazioni; il fatto che avvenga spontaneamente, alla sola comparsa di  Trump,  accusa quanto “innaturali” fossero le costruzioni che ha imposto Washington nel decennio passato. La rottura dell’Ucraina con la Russia finanziata  con 5 miliardi dalla Nuland,  la  forzata introduzione di Bulgaria, Moldavia (e Romania) nella NATO;  la stessa chiusura di noi europei   in una guerra fredda assurda che  rischiava di diventare da un giorno all’altro calda,   il cui scopo non era altro che quello indicato da Brzezinski: impedire l’integrazione economica fra Russia e l’Europa occidentale,  mostrano quel che erano: forzature, imposte per coercizione. Sistemazioni artificiali, mantenute solo dalla hubrys  americanista.  E’ bastato che la coercizione si rilassasse,   che il buonsenso desse l’impressione di  insediarsi a Washington, ed ecco che le cose tornano a posto.

Mostra anche quanto  è  innaturale la costruzione chiamata Unione Europea, come di colpo sia divenuta obsoleta ed arcaica questa costruzione   che i maggiordomi locali dell’americanismo  hanno prima disciolto nel mercato globale  (liquidando  la miglior proposte di De Gaulle, la “fortezza Europa”) e da ultimo, ampliato a dismisura per intrusione e sfida alla Russia, finendo per identificarla con la NATO stessa,  per farne insomma uno strumento bellico – dove per lo più a dettare il Nemico sono estoni e lituani e polacchi.

Adesso:  “La UE ha riunito un incontro  urgente,  nel panico perché Trump può smettere di pagare il 73% della NATO”, sunteggia brutale ma chiaro un blogger. Dunque la NATO esiste solo perché Washington   la mantiene coprendo il 73% delle spese – ovviamente nell’interesse americanista, non di noi “protetti”. E anche la semplice vaga intenzione di Trump di far  pagare anche noi per la difesa nostra (che è la loro),  crea panico nelle oligarchie che hanno fatto coincidere la UE con la NATO, da Stoltenberg alla Mogherini,  da Juncker  a Schulz.
Stoltenberg e Merkel. L'auricolare manda un suono confuso.

La Mogherini, pseudo-ministra dell’UE che non esiste,  Erasmus Generation  incapace di capire ed accettare   il ritorno al reale, ha riunito d’urgenza una cena a 28 per allestire in gran fretta una linea comune – di fatto  – contro Trump e le sue intenzioni appena più o meno vagamente espresse: ha preteso di legare  The Donald “a principi  e  valori molto chiari, accordo sul clima e sul commercio, flussi migratori, realizzazione dell’accordo con l’Iran” – tutte le cose che Trump straccerà. Risultato, la cena a 28 è stata un fallimento. Il ministro degli esteri francese non è andato “per precedenti impegni”, ed ha mandato un funzionario, il rappresentante permanente a Bruxelles, che la Mogherini vede tutti i giorni. Stessa cosa hanno fatto Regno Uniti, Malta, Irlanda; la Lituania ha mandato un viceministro; l’Ungheria, un direttore ministeriale.    Ma sì, è venuto almeno i ministro tedesco Steinmeier? “Molto in ritardo”.

Insomma, gli stessi ‘pilastri dell’europeismo’ Made in Usa, Parigi e Berlino, non hanno voluto o riconoscere alla Mogherini   il potere  che la UE fa’ finta di darle: era una finzione innaturale, ed è caduta.  E’ bastato che la pressione si rilassasse, e s’è visto che l’Unione Europea non è né unione né Europa, ma  solo un’artificiale accozzaglia tenuta insieme dalla hubrys americanista.  Che adesso par venuta  meno. Juncker, che prima ha insultato Trump, adesso con Schulz ha  scritto una lettera in cui, secondo il Financial Times, i due hanno “implorato”  di aiutare a garantire l’integrità territoriale dell’Ucraina contro “le minacce  alla sua sovranità” (sic) – cioè a mantenere attiva  e muscolare la  forzatura che ha separato Kiev da Mosca con il sopruso e la “rivoluzione  colorata” (di sangue  versato dai cecchini polacchi) a Maidan.  Che cosa patetica e ridicola. I due compari di bevute  implorano che venga continuata “la cooperazione tra UE ed Usa, la sola che fa’ la differenza nell’affrontare la minaccia senza precedenti di Daesh”: ma Trump  ha detto chiaro che Daesh, ossia l’IS, è una creazione  di Obama, una minaccia fittizia, e già in Siria e Irak, le milizia islamiste sono in via di ripiegamento. Il progetto di destabilizzazione del Medio Oriente per contentare i sauditi, e dare al Katar il mercato energetico europeo togliendolo a Mosca, è finito, arrotolato e messo via come una carta geografica che non serve più. Trump manco ha risposto a Juncker.. La UE si riunisce per allestire “una difesa comune europea”, visto che Washingon  non coprirà più le spese. Patetico. Non c’è un bisogno naturale di una difesa comune, l’ostilità con Mosca sta già venendo meno, perché innaturale.  A maggior ragione,  viene meno l’utilità di Juncker e di Stoltenberg. E della Mogherini.  Creature della hubrys, e  nient’altro.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline ilmarmocchio

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Re:Donald Trump 45° presidente degli USA
« Risposta #177 il: Novembre 16, 2016, 08:39:03 am »
bell'articolo, sopratutto nella parte che riguarda la UE : un fallimento assoluto e, guarda caso, le donne ne sono l'emblema più evidente, Mogherini, Schultz e la stronzissima Nuland della Nato. Natyiralmente, Juncker e Schultz non sono da meno.
Giusto anche il discorso su Trump e nessuno più di noi può appoggiarlo.
Forzato invece il discorso sulle recenti elezioni in Bulgaria e Moldova, e anche sulla Polonia.
Per la Polonia basti il patto Ribbentrop - Molotov e sue conseguenze
Le elezioni in Bulgaria e Moldova hanno risentito di fattori diversi.
la Bulgaria fu liberata dal secolare giogo turco proprio dalle armate dello Zar . Scrive in cirillico, quindi i legami con la Russia sono tradizionali.
La Romania non c' entra nulla : nazione di lingua neolatina con la Russia non ha nulla a che vedere , anzi . Tra l' altro in  Romania c'è una grande base USA    http://www.globalsecurity.org/space/facility/deveselu.htm
 e la Romania è nella UE.
La Moldova è un caso più complesso : paese di lingua romena, con consistenti minoranze russe, ucraine e addirittura turche ( Gagauzia ).
la parte romena , i moldavi della diaspora ( i non pochi all'estero ) , i giovani, sono, o meglio erano, per l'avvicinamento alla UE.
Ma la UE ha fallito miseramente il suo compito.
mentre gli USA almeno hanno costruito una strada importante, la UE ha dato un MLD di € a politici per lo meno squalificati ( v. Vladimir Plahotniuc )
https://moldovanpolitics.com/leaders/plahotniuc/
 e ha pressato indovinate per cosa ?
Perchè permettessero il gay pryde a Chisinau  :doh: :doh: :doh:
I moldavi tengono alle tradizioni, rispettano la chiesa, non sono nè omofobi, nè altro, però questa indebita ingerenza nelle loro tradizioni non è andata giù.
Inoltre, il MLD è sparito, creando debito nazionale e impoverendo ulteriormente una nazione già non ricca.
Così i giovani vanno all'estero e in patria rimangono pensionati poveri, vecchi nostalgici del CCCP con inoltre il problema della Transnistria .
Transnistria che pur essendo secessionista ha votato,  in direzione filo russa ( di là arrivano i soldi ).
Insomma, un capolavoro di insipienza di Merkel, Grappino mattutino ( junker ) , Mogherina ( poverina ) ecc

p.s. c'è il forte sospetto di brogli elettorali , specie del voto all'estero, infatti c'è una forte protesta di piazza in patria e addirittura dei moldavi all'estero ( Parma, Bolzano, Francoforte, ecc )
http://www.digi24.ro/stiri/externe/moldova/alegeri-moldova-2016/proteste-la-chisinau-dupa-alegeri-oamenii-sunt-nemultumiti-de-votul-din-diaspora-612211

http://www.jurnal.md/ro/social/2016/11/15/zeci-de-moldoveni-protesteaza-la-parma-manifestantii-scandeaza-cerem-dreptul-la-vot-si-demisia-cec/


p.p.s. in questi giorni sono a Chisinau
« Ultima modifica: Novembre 16, 2016, 08:51:40 am da ilmarmocchio »

Offline ilmarmocchio

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