Molti dicevano che l'elezione di Killary era ineluttabile (e tale sembrava): ho aperto il sondaggio e - sorpresa! - c'era fiducia nella vittoria di Trump.
Non era solo un desiderio, molti aspetti della campagna elettorale lo lasciavano presagire (in primis l'improponibilità della già trombata Hillary).
Godetevi questo articolo (di cui cito i passaggi significativi):
http://www.maurizioblondet.it/lo-strano-effetto-trump-mostra-linnaturalita-del-sistema/LO STRANO ‘EFFETTO TRUMP’ – MOSTRA
L’INNATURALITA’ DEL SISTEMATrump non ha fatto che qualche telefonata (a Putin, Xi Jinpin, Teresa May, non a Juncker), non ha ancora emanato direttiva alcuna, è ancora ben lontano dall’essersi insediato alla Casa Bianca, è persino contestato in patria; eppure già tutto avviene come se la sua politica mondiale, che ha espresso solo come intenzione e imprecisione , venisse naturalmente eseguita. Bulgaria e Moldavia hanno eletto governanti filo-russi; la giunta di Kiev è nel panico e si prepara a reprimere nel sangue la “nuova Maidan”, una rivolta della popolazione che ha impoverito e depredato, mentre i caporioni si sono arricchiti sotto la protezione del Dipartimento di Stato,che li ha usati in funzione anti-Mosca. Adesso si sa persino, dai sondaggi, che il 68 per cento degli ucraini vorrebbero come presidente – udite udite – lui, Vladimir Putin .
Il sollievo in Russia è ancora più evidente. “
La vittoria di Trump ha scongiurato la terza guerra mondiale”, [almeno lo speriamo] ha dichiarato Sergei Glaziev, uno dei più vicini collaboratori di Vladimir Vladimirovic.
Ciò che avviene nell’Est Europa è in qualche modo un “
ritorno al reale”, al destino manifesto di piccole e grandi nazioni;
il fatto che avvenga spontaneamente, alla sola comparsa di Trump, accusa quanto “innaturali” fossero le costruzioni che ha imposto Washington nel decennio passato. La rottura dell’Ucraina con la Russia finanziata con 5 miliardi dalla Nuland, la forzata introduzione di Bulgaria, Moldavia (e Romania) nella NATO;
la stessa chiusura di noi europei in una guerra fredda assurda che rischiava di diventare da un giorno all’altro calda, il cui scopo non era altro che quello indicato da Brzezinski: impedire l’integrazione economica fra Russia e l’Europa occidentale,
mostrano quel che erano: forzature, imposte per coercizione. Sistemazioni artificiali, mantenute solo dalla hubrys americanista. E’ bastato che la coercizione si rilassasse, che il buonsenso desse l’impressione di insediarsi a Washington, ed ecco che le cose tornano a posto.
Mostra anche quanto è innaturale la costruzione chiamata Unione Europea, come di colpo sia divenuta
obsoleta ed arcaica questa costruzione che i maggiordomi locali dell’americanismo hanno prima disciolto nel mercato globale (liquidando la miglior proposte di De Gaulle, la “fortezza Europa”) e da ultimo, ampliato a dismisura per intrusione e sfida alla Russia, finendo per identificarla con la NATO stessa, per farne insomma uno strumento bellico – dove per lo più a dettare il Nemico sono estoni e lituani e polacchi.
Adesso: “La UE ha riunito un incontro urgente, nel panico perché
Trump può smettere di pagare il 73% della NATO”, sunteggia brutale ma chiaro un blogger. Dunque la NATO esiste solo perché Washington la mantiene coprendo il 73% delle spese – ovviamente nell’interesse americanista, non di noi “protetti”.
E anche la semplice vaga intenzione di Trump di far pagare anche noi per la difesa nostra (che è la loro), crea panico nelle oligarchie che hanno fatto coincidere la UE con la NATO, da Stoltenberg alla Mogherini, da Juncker a Schulz.
Stoltenberg e Merkel. L'auricolare manda un suono confuso.
La Mogherini, pseudo-ministra dell’UE che non esiste, Erasmus Generation incapace di capire ed accettare il ritorno al reale, ha riunito d’urgenza una cena a 28 per allestire in gran fretta una linea comune – di fatto – contro Trump e le sue intenzioni appena più o meno vagamente espresse: ha preteso di legare The Donald “a principi e valori molto chiari, accordo sul clima e sul commercio, flussi migratori, realizzazione dell’accordo con l’Iran” –
tutte le cose che Trump straccerà. Risultato, la cena a 28 è stata un fallimento. Il ministro degli esteri francese non è andato “per precedenti impegni”, ed ha mandato un funzionario, il rappresentante permanente a Bruxelles, che la Mogherini vede tutti i giorni. Stessa cosa hanno fatto Regno Uniti, Malta, Irlanda; la Lituania ha mandato un viceministro; l’Ungheria, un direttore ministeriale. Ma sì, è venuto almeno i ministro tedesco Steinmeier? “Molto in ritardo”.
Insomma, gli stessi ‘pilastri dell’europeismo’ Made in Usa, Parigi e Berlino, non hanno voluto o riconoscere alla Mogherini il potere che la UE fa’ finta di darle: era una finzione innaturale, ed è caduta. E’ bastato che la pressione si rilassasse, e s’è visto che l’Unione Europea non è né unione né Europa, ma solo un’artificiale accozzaglia tenuta insieme dalla hubrys americanista. Che adesso par venuta meno. Juncker, che prima ha insultato Trump, adesso con Schulz ha scritto una lettera in cui, secondo il Financial Times, i due hanno “implorato” di aiutare a garantire l’integrità territoriale dell’Ucraina contro “le minacce alla sua sovranità” (sic) – cioè a mantenere attiva e muscolare la forzatura che ha separato Kiev da Mosca con il sopruso e la “rivoluzione colorata” (di sangue versato dai cecchini polacchi) a Maidan. Che cosa patetica e ridicola. I due compari di bevute implorano che venga continuata “la cooperazione tra UE ed Usa, la sola che fa’ la differenza nell’affrontare la minaccia senza precedenti di Daesh”: ma
Trump ha detto chiaro che Daesh, ossia l’IS, è una creazione di Obama, una minaccia fittizia, e già in Siria e Irak, le milizia islamiste sono in via di ripiegamento. Il progetto di destabilizzazione del Medio Oriente per contentare i sauditi, e dare al Katar il mercato energetico europeo togliendolo a Mosca, è finito, arrotolato e messo via come una carta geografica che non serve più. Trump manco ha risposto a Juncker.. La UE si riunisce per allestire “una difesa comune europea”, visto che Washingon non coprirà più le spese. Patetico. Non c’è un bisogno naturale di una difesa comune, l’ostilità con Mosca sta già venendo meno, perché innaturale.
A maggior ragione, viene meno l’utilità di Juncker e di Stoltenberg. E della Mogherini. Creature della hubrys, e nient’altro.