Autore Topic: il termine gay e il termine lesbica  (Letto 2360 volte)

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Offline pocodotato

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il termine gay e il termine lesbica
« il: Luglio 31, 2012, 22:32:08 pm »
Un altro appunto, io sono etero e non conosco a fondo la questione gay ma  avete fatto caso come per l'uomo omosesuale si trovi un termine riparatorio di qualcosa di male (gay: "good as you") mentre per la donna omosessuale si usi un termine culturale- filosofico quasi a dimostrare che la donna omo abbia più dignità di un uomo gay? Perchè non chiamarli uomini e donne omosessuali con un termine comune? Anche questa mi sembra una discriminazione femminista seppur in un mondo particolare come quello degli omosessuali, o mi sbaglio?

Offline renato.dg

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Re:il termine gay e il termine lesbica
« Risposta #1 il: Agosto 02, 2012, 00:44:26 am »
Non è una questione di terminologia ma per me  di trattamento. Le lesbiche sono decisamente piu tollerate dagli uomini dei gay.
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Offline pocodotato

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Re:il termine gay e il termine lesbica
« Risposta #2 il: Agosto 02, 2012, 01:11:30 am »
So che le lesbiche sono molto dure contro gli uomini e gli uomini tollerano di più loro forse perchè so che molti ne sono sessualmente attratti.

Offline vnd

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Re:il termine gay e il termine lesbica
« Risposta #3 il: Agosto 02, 2012, 07:59:00 am »
So che le lesbiche sono molto dure contro gli uomini e gli uomini tollerano di più loro forse perchè so che molti ne sono sessualmente attratti.

La visione di una immagine porno con due uomini è rivoltante per la maggior parte degli uomini e delle donne.
Sembrerebbe invece che per le scene lesbiche le cose vadano diversamente. Ossia esistano molte più donne che non ne siano disgustate rispetto agli uomini che non vomitano di fronte ad un immagine di un pompino tra gay.
Questo, potrebbe significare che l'omosessualità inconsapevole, è molto più diffusa tra le donne che tra gli uomini.
Il femminismo, del resto, ci ha fatto la sua fortuna [lesbismo].

Chi accetta l'ipotesi di una naturale tendenza alla poligamia maschile (tesi che si dava per scontata fino ad una trentina d'anni fa), può comprendere le ragioni biologiche di questo possibile fenomeno.

I gruppetti di donne legate ad un solo uomo, dovevano sviluppare una certa "solidarietà".
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Offline Guit

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Re:il termine gay e il termine lesbica
« Risposta #4 il: Agosto 02, 2012, 15:07:11 pm »
Il fatto è che gay non significa omosessuale maschio, bensì omosessuale e basta, e andrebbe usato anche per le femmine. Quindi non esiste nel politically correct una parola semplice per indicare gli uomini, mentre per le donne esiste lesbica. Infatti, se notate bene, nell'articolo della Terragni di cui si parlava giorni fa c'è scritto: <<... Al centro di questa asimmetria c’è la relazione madre-figlio. Nel caso di due lesbiche, questa relazione è mantenuta. Nel caso di due omosessuali maschi, questa relazione è quasi sempre brutalmente recisa ...>>.

Se è vero che il linguaggio rivela, e che nulla è dove la parola manca, gli omosessuali maschi non esistono ... E in un certo senso sappiamo bene che è così, tanto è vero che gli omosessuali sia maschi che femmine sono polarizzati su un sentimentalismo e su una rappresentazione estetica "al femminile".

Più che essere questa una discriminazione, mi appare come il segno evidente di uno sbilanciamento di fondo nel sistema valoriale dell'occidente.
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Offline Damocle

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Re:il termine gay e il termine lesbica
« Risposta #5 il: Novembre 18, 2016, 16:42:22 pm »
La visione di una immagine porno con due uomini è rivoltante per la maggior parte degli uomini e delle donne.
Sembrerebbe invece che per le scene lesbiche le cose vadano diversamente. Ossia esistano molte più donne che non ne siano disgustate rispetto agli uomini che non vomitano di fronte ad un immagine di un pompino tra gay.
Questo, potrebbe significare che l'omosessualità inconsapevole, è molto più diffusa tra le donne che tra gli uomini.
Il femminismo, del resto, ci ha fatto la sua fortuna [lesbismo].

Chi accetta l'ipotesi di una naturale tendenza alla poligamia maschile (tesi che si dava per scontata fino ad una trentina d'anni fa), può comprendere le ragioni biologiche di questo possibile fenomeno.

I gruppetti di donne legate ad un solo uomo, dovevano sviluppare una certa "solidarietà".

Una certa Meredith Chivers, ricercatrice, ci ha fatto delle ricerche su questa cosa, inserendo, pensate, dei sensori nella vagina delle partecipanti mentre guardavano delle immagini e dei video, concludendo che le donne eterosessuali sono tutte chi più chi meno inconsciamente predisposte al lesbismo. Anche quelle che dichiarano di no con apparente repulsione. Mentre al contrario gli uomini eterosessuali non trovano mai o quasi mai attraenti altri uomini.

Addirittura secondo la Chivers le donne eterosessuali dichiarate possono trovare più eccitante la vista di un rapporto sessuale tra due donne o persino un rapporto sessuale tra animali che la vista di un uomo nudo dal fisico statuario. Di questa cosa sinceramente non sono convinto, e lo spiego dopo la prossima la frase.

La conclusione della Chivers è infine che alle donne crea eccitazione ciò che è attraente (anche) per gli altri (e soprattutto per le altre, aggiungo io). Le eccita l'attrazione in sé, ovvero gli altri attraenti, ma anche sentirsi attraenti. E su questo potremmo convenirne anche noi, osservando il fenomeno groupie delle donne che si invaghiscono in massa di un personaggio famoso.

Non credo alla cosa del bell'uomo nudo statuario che crea meno attrazione di un rapporto lesbico perché se è vera la sua teoria che le donne sono inconsciamente attratte da ciò che piace alle altre e agli altri in generale, possono collegare l'uomo dal fisico statuario all'eventuale reazione che potrebbe avere su altre donne seppure in quel momento non presenti nell'immagine. Insomma sono in grado di andare oltre un'immagine, ed immaginare.

Ovviamente quando si dice "le donne" si parla di valori medi secondo i dati raccolti da questa donna ricercatrice.

PS quella della Chivers per adesso è solo una teoria.
« Ultima modifica: Novembre 18, 2016, 16:55:46 pm da Damocle »