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"Cinque milioni di uomini ogni anno sono vittime delle violenze femminili"

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Frank:

--- Citazione ---Inoltre, gli stereotipi di genere per cui gli uomini sarebbero non stuprabili non aiutano. La maggioranza degli studenti universitari che hanno risposto a un questionario a riguardo nel 1992 non credeva che un "uomo forte e grande potesse essere stuprato da una donna", e più recentemente, nel 2012, partecipanti della stessa età hanno dichiarato che essere stuprati da una donna non sarebbe stata un'esperienza "così brutta".
--- Termina citazione ---

E' chiaro che va specificato cosa si intende per stupro, perché è fuori discussione che una donna non potrebbe mai stuprare un uomo grande e grosso.
Vorrei proprio vederla una donna che all'improvviso "decide di stuprarmi": come fa ?
Mi punta una pistola in faccia e mi intima di denudarmi ?
Ok, e poi ?
Come farei ad eccitarmi ?
Non solo: ipotizziamo che io riesca ad eccitarmi (non ci riuscerei mai.. ma vabbè, andiamo avanti) e quindi sia in grado di penetrarla: lei continuerebbe a puntarmi la pistola ?
No, perché con la pistola abbassata, finirebbe KO dopo un secondo.

Voglio dire: questo è uno dei tanti esempi che si possono portare.
Non sto asserendo che quel genere di violenza, in versione femminile, non esiste; bensì che la suddetta violenza agisce, per forza di cose, in maniera differente rispetto a quella maschile.


Frank:

--- Citazione da: Frank - Dicembre 13, 2016, 15:46:26 pm ---Non sto asserendo che quel genere di violenza, in versione femminile, non esiste; bensì che la suddetta violenza agisce, per forza di cose, in maniera differente rispetto a quella maschile.

--- Termina citazione ---

http://questametadellaterra.blogspot.it/2011/01/3317-infantilizzazione.html


--- Citazione ---3.3.17 Infantilizzazione
Il caso rappresentato nel film ‘Rivelazioni’ sotto le vesti di molestia sessuale ai danni di Michael Douglas suggerisce paradossalmente una delle modalità di esercizio di possibili molestie in salsa rosa. Non la molestia sessuale, ma l’uso delle attrattive sessuali unite alla minaccia della denuncia per molestia, cioè esattamente il suo rovescio, ecco un elemento costitutivo del clima ostile antimaschile che si va progressivamente costituendo sui luoghi di lavoro. Questa possibilità nasce ovviamente dalla sempre negata diversità nel rapporto con il sesso tra i due, per gli uni lo scopo, per le altre uno strumento. Se questa verità negata fosse vera risulterebbe subito chiara la natura delle possibili molestie femminili, ossia l’uso del potere gerarchico, di quello sessuale e di quello etico legale per la conquista dell’anima, non del corpo maschile.

Per chiarire il fatto è però necessario dire qualcosa sulla struttura generale del comportamento dei due sessi, alla luce di considerazioni un poco più ampie. Si immagini che esistano due creature una delle quali può usare la forza per ottenere ciò che vuole mentre l’altra ne sia priva. Per ottenere ciò che le interessa quest’ultima userà il solo strumento che possiede e che consiste in quei bisogni del forte che essa solo può soddisfare, beninteso di quel forte che a causa della legge o della Cavalleria o di vincoli etico emotivi di origine naturale o culturale non può usare quella forza, che pure possiede, per soddisfare i suoi bisogni. Il predone che non può predare. La parte debole non può nulla contro l’altra se questa usa la forza, ma può tutto se e quando a questa non sia consentito predare e rapinare come pur le sarebbe virtualmente possibile.

L’intera storia delle relazioni tra i sessi assume contorni più chiari se la si legge alla luce di questa discriminante essenziale che è di natura epistemologica e perciò universale, astratta e quindi del tutto vincolante.i In questa condizione tenderanno a svilupparsi due diverse psicologie, quella del forte, la psicologia della rapina, e quella del debole, la psicologia del ricatto, il Predatore e la Ricattatrice. Infiniti sono i corollari di una simile ipotesi, eccone alcuni. Il Predatore deve agire, la Ricattatrice non ne ha bisogno, il primo si fa avanti, si mostra, si espone, la seconda sta ferma, dissimula, si ritrae. Il primo deve essere attivo, la seconda può, anzi deve, essere passiva; quello si espone e si compromette, questa si cela e si sottrae alla vista. Ogni rapina sarà allora costituita da una azione, ogni ricatto da una non azione. Si starà in attesa che il bisognoso si muova, si faccia avanti, certe che, prima o poi, la necessità biologica lo spingerà ad agire e quindi ad esporsi. Se non si muove si potrà incrementare il suo bisogno accrescendo gli stimoli che lo attivano, nel nostro caso, accorciando le gonne. Abolito ogni confine tra il lecito e l’illecito del suo comportamento, l’uomo si farà avanti inquieto e timoroso, dipendente.

In questo quadro diventa subito chiaro in cosa consistano le molestie femminili e quale forma possano avere, saranno quelle che soddisfano la psicologia della Ricattatrice e ne saranno strutturalmente improntate, avranno di mira l’anima e non il corpo e saranno invisibili, evanescenti, sfumate, indirette, non saranno gesti o parole ma forme e modi. Non mireranno a possedere il corpo ma la mente e l’anima degli uomini, perciò non il potere per il sesso, ma il sesso per il potere.

La molestia femminile sarà dunque l’esercizio sistematico del ricatto in tutte le sue forme ed espressioni, in tutti gli ambiti e gli aspetti sui bisogni maschili, quali che siano. Così ferie, permessi, trasferimenti, collocazioni, assegnazioni, promozioni, premi, attività, incarichi saranno strumenti di esercizio del controllo sull’anima e la mente maschile da parte delle sovraordinate; la speculazione sulle attenzioni, le anticipazioni, i complimenti, i favori (espressioni della proiezione maschile verso il sesso femminile) lo sarà da parte delle colleghe e la sollecitazione quotidiana, lo stimolo sessuale, la gestione della libido e dei sentimenti degli uomini da parte di tutte queste e delle altre. La molestia femminile avrà per obiettivo la creazione e la gestione del maschio che dipende, che chiede, che implora, che trema, che fibrilla, quel che il maschio fa immediatamente prima del coito. L’esito sarà l’infantilizzazione degli uomini, la loro riconduzione allo stato preadolescenziale in risposta alla pulsione profonda alla maternizzazione universale. Così come il sogno maschile è l’harem, simmetricamente, quello femminile è la nursery, un mondo nel quale gli uomini dipendano la Lei per ogni cosa, nel quale la coscienza sia confusa e la maschilità matura inibita. La condizione del bambino davanti alla madre. Il tossico sta davanti al pusher in condizioni di assoluta dipendenza tanto che questo può permettersi di fargli e di imporgli qualsiasi cosa anche dopo che abbia pagato le dosi che sta per ricevere. Il pusher, bustina in mano, gliela allunga e poi gliela sottrae, la solleva in alto, gliela mette sotto il naso e poi la nasconde dietro la schiena, chiede al tossico di autoinsultarsi e di umiliarsi, talvolta di strisciare per terra, infine, dopo averlo portato alla fibrillazione, gliela consegna. Non sorprende che i tossicodipendenti si riferiscano ai loro fornitori chiamandoli ‘mamma’.

Quelle molestie non saranno dunque sessuali in senso proprio giacché non avranno di mira il sesso e perciò non potranno essere denunciate come tali e non entreranno nelle statistiche delle prevaricazioni femminili, né appariranno come sessualizzate, eppure, da un più alto punto di vista, saranno davvero di carattere sessuale perché agite da un Genere contro l’altro sulla base della loro differenza fondamentale: invasioni della sfera maschile attuate nei modi specifici del femminile. L’altra faccia della differenza. Questi saranno i caratteri delle molestie femminili quando gli uomini si renderanno conto della loro esistenza e prenderanno atto che se vi è differenza nel bene deve esserci differenza anche nella forma, nella natura e nelle finalità del male. Non riconoscendo gli elementi strutturali di questa diversità nel peggio non è possibile individuarla e si è indotti a credere che le molestie femminili abbiano lo stesso carattere e lo stesso scopo di quelle maschili. Malati di desiderio e ingannati da un racconto che non è il loro gli uomini credono che si riferiscano al sesso e perciò non solo non le temono, ma, come si sa, le auspicano.


i L’epistemologia, termine già apparso nelle prime pagine, definisce condizioni, forme e limiti della conoscenza e perciò anche quelli dei suoi correlati (ciò che può/non può esistere).
--- Termina citazione ---

ilmarmocchio:
@Frank : concordo pienamente con quanto hai postato.
A me questa storia degli uomini stuprati dalle donne non convince e mi dà l'idea che sia un artificio per nascondere fatti molto più concreti :
1) il tipo di violenza descritto nel post  ( ricatti, provocazioni, ecc )
2) cercare di dimostrare che uomo e donna hanno la medesima sessualità e anche la stessa maniera di estrinsecare la violenza
Non è così, e non vorrei che si perdesse di vista la violenza psicologica esercitata dalle donne,  messa in ombra da episodi di violenze su cui ho molti dubbi .
Insomma, i pompini violenti mi paiono un trucco

COSMOS1:
alla fine i commenti dimostrano che la regina non è più intoccabile

il problema è la razionalità dell'approccio. Cioè, qualcosa non funziona se si dimentica che m e f sono due insiemi con caratteristiche diverse. Giustamente Frank ha riportato il brano di QMDT che fonda razionalmente la nostra posizione. La violenza femminile ovviamente non può essere anzitutto forza fisica, non perchè non succeda mai, ma perchè se non ci fossero le inibizioni sociali e giuridiche il conflitto finirebbe prima di iniziare

ciò che rende il conflitto infinito è il fatto che l'essere umano è un animale-razionale, spirituale

ciò che ci frega è che apparteniamo contemporaneamente a due sfere: quella animale e quella spirituale (etosfera alla Barnart)

ma un uso della ragione ben fondato non avrebbe effetti collaterali: il femminismo povoca danni perchè altera la realtà, capovolge l'esperienza, vede mm e ff come gruppi in conflitto, quando in realtà l'uomo tutto ciò che fa lo fa per la donna. Ecco il confronto insano: chi si approfitta dell'amore altrui!

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