Riporto questo articolo che per noi non è una novità, mentre per la grande parte della gente sì.
Che lo dicano poi delle ricercatrici è tutto un dire, però è già significativo.
"La gente pensa sia raro, ma non è così" - Il caso degli uomini stuprati da donne
http://www.vice.com/it/read/stupro-vittime-uomini-usaCi sono molti aspetti positivi nel questionario sulla violenza sessuale dei Centers for Disease Control and Prevention, spiega Lara Stample, professoressa di diritto alla UCLA. "Chi se ne occupa fa un sacco di domande e mette a proprio agio gli interlocutori," spiega. "In più, è un questionario che dà la possibilità di parlare apertamente del proprio corpo e stato di salute."
Ma nel questionario non viene data alcuna rilevanza agli uomini che sono stati costretti a penetrare qualcuno—tramite la coercizione, l'uso di forza, o comunque in mancanza di consenso: quei dati finiscono sotto la categoria "altre vittimizzazioni", insieme a esperienze un po' meno gravi come "molestie sessuali senza contatto fisico."
"È inserito nella stessa categoria di un apprezzamento non richiesto, o di chi assiste a un atto di esibizionismo," dice Stemple. "Violenze come queste vengono minimizzate, sempre."
La terminologia vaga usata dal CDC per etichettare gli uomini vittime di violenze sessuali è sintomo di una tendenza preoccupante, diffusa tra i ricercatori come tra chi aiuta le vittime di violenze e le forze dell'ordine, dice Stemple. L'implicazione è che "Per gli uomini, il sesso è sempre sesso."
"Il modo in cui parliamo del rapporto tra uomini e sesso deve cambiare," dice Stemple. "Con tutti questi stereotipi, è difficile per un uomo ammettere di trovarsi nella posizione di vittima."
Da tempo Stemple, decisa a contrastare la scarsa attenzione sul tema, studia le molestie sugli uomini. Nel 2014 ha pubblicato una ricerca sugli uomini vittime di violenza sessuale, in cui analizzava i questionari e scopriva che, se si considerano i dati sui rapporti sessuali non consensuali, gli uomini che "sono stati costretti a penetrare" non sono affatto una minoranza.
La voce "costretti a penetrare" è diversa da come immaginiamo di solito una violenza sessuale, ha scritto la giornalista di Slate Hanna Rosin in un articolo sulla ricerca di Stemple. Ma può avere gli stessi effetti: depressione, perdita di autostima, e difficoltà nel creare relazioni a lungo termine.
Mentre ancora non ci sono studi sufficienti per capire le conseguenze della violenza sessuale sugli uomini, la nuova ricerca di Stemple si concentra su chi compie la violenza. In un nuovo studio ha esaminato insieme ad altri due ricercatori tre sondaggi del CDC e del Bureau of Justice Statistics americani per capire il comportamento delle donne autrici di violenza sessuale, analizzando sia le vittime uomini che donne. Quello che hanno scoperto va decisamente contro l'idea che le donne non compiano abusi sessuali.
"La gente pensa sia una cosa rara," dice Stemple. "Crede che possa succedere solo in contesti specifici, per esempio prof-studente. Ma è molto diffusa e, stando ai questionari, a nessuno interessa. A me sembra incredibile."
La minaccia rappresentata dalle predatrici sessuali è sempre stata incompresa o minimizzata dalla comunità dei ricercatori. Anche se è dagli anni Trenta che si ipotizza che esista, studi sistematici sulla vastità e la natura del fenomeno non sono stati condotti fino agli anni Novanta. Ma anche allora sono stati limitati, e si concentravano principalmente sulle violenze sessuali ai danni di minori. Solo durante l'ultimo decennio le ricerche sul tema hanno iniziato a essere più estese.
Il nuovo studio di Stemple, con la sua inclusività, interpreta gli ultimi sondaggi dei CDC facendo notare che il 68,6 percento di uomini che dicono di essere stati vittima di violenze sessuali parlano di stupratrici donne. E, tra gli uomini che dichiarano di essere stati costretti alla penetrazione—"la forma di rapporto non consensuale che gli uomini hanno più probabilità di esperire nell'arco della loro vita," secondo lo studio—il 79,2 percento fa riferimento a donne.
Gli autori dello studio hanno anche cercato di individuare il modo in cui operano le donne che compiono queste violenze. Secondo i questionari del Bureau of Justice Statistics—che usano termini chiari come "pompini", cosa che secondo Stemple aumenta l'accuratezza della risposta—le detenute donne hanno più probabilità di essere violentate da altre detenute che dagli uomini del personale. Inoltre, l'80 percento delle violenze sessuali perpetrate dallo staff carcerario ha come responsabile una donna, e tra i minorenni questo numero sale addirittura all'89,3 percento. E forse il dato più sorprendente, considerato lo stereotipo della vita in carcere, è che lo stesso questionario ha rivelato che le violenze sessuali tra donne sono superiori a quelle tra uomini.
Detto questo, è ancora più sorprendente il fatto che pochissime donne finiscano nel registro dei sex offender. Uno studio ha evidenziato che solo una quantità inclusa tra lo 0,8 e il 3 percento dei nomi sul registro sono di donne; altri dati sostengono che sia meno del 2 percento.
È però vero che ci sono molti ostacoli per gli uomini che vogliano denunciare una violenza sessuale. Secondo lo studio di Stemple, alcuni si vergognano. Altri mentono e dicono di essere stati violentati da un altro uomo, o vengono convinti a minimizzare quello che è successo.
Inoltre, gli stereotipi di genere per cui gli uomini sarebbero non stuprabili non aiutano. La maggioranza degli studenti universitari che hanno risposto a un questionario a riguardo nel 1992 non credeva che un "uomo forte e grande potesse essere stuprato da una donna", e più recentemente, nel 2012, partecipanti della stessa età hanno dichiarato che essere stuprati da una donna non sarebbe stata un'esperienza "così brutta".
Le violenze attuate da donne su altre donne, poi, sono state studiate "anche di meno rispetto alle violenze sugli uomini," stando allo studio. "A causa della cultura sessista, lesbiche e bisessuali sarebbero vittime di abuso che passano quasi inosservate," si legge nello studio. "Anche se pochi centri anti-violenza hanno creato programmi orientati alla comunità LGBT, le donne lesbiche o bisessuali riportano che, in generale, le linee telefoniche, i gruppi di supporto e le organizzazioni di supporto legale sembrano indirizzate solo a casi in cui è l'uomo il colpevole."
"Ho conosciuto un uomo che è stato stuprato da una donna da bambino," mi dice Stemple. "Ancora oggi, ha paura di rimanere solo in una stanza con una donna. Come puoi immaginare, non è facile per lui condividere questa paura con altre persone. Oggi ritiene di aver superato il tutto, ma è una rarità. Ed è facile capire che altri uomini condividono la sua paura ad aprirsi, soprattutto se il carnefice è una donna."